Ma è tornata a casa che incominciò il vero strazio.
Appena aprii la porta, inciampai, sbattendo la faccia per terra, su un’ampia valigia. Voltandomi, notai che c’era qualcuno che aveva assistito alla scena. Avrei voluto essere dentro ad un incubo o magiare le schifezze di chef, invece di incontrare due occhi verdi che mi schernivano con lo sguardo.
-oh, ma guarda che sbadato che sono! Ho lasciato le valige in giro, meno male che nessuno si è fatto male…- così, se ne andò portando via il suo bagaglio e lasciandomi lì, alzata ed imbambolata al tempo stesso. Non mi sentivo più a mio agio a casa mia. Avevo come l’impressione di essere osservata e spiata a tappeto, ecco perché adesso mi ritrovo rinchiusa in camera mia a scrivere.
Per l’ansia che ho addosso ora, se non scrivessi, rischierei di far saltare in aria tutta casa mia, compresi gli “ospiti”! non bastava che mi sentissi in colpa per conto mio??? Perché l’oggetto dei miei rimorsi si è ripresentato, oltretutto, non sembra neanche disposto a dei chiarimenti…ma poi, alla fine, mi rendo conto che non c’è nulla da chiarire, e che quello che ho fatto io è assolutissimamente imperdonabile. Scommetto che adesso, se potesse, Al mi ci butterebbe senza indugi dentro quel dannato vulcano…
Non vi dico quello che è successo dopo cena!
Credo che se continuerà di questo passo, io me ne andrò, scappando di casa! Tutto è incominciato quando mamma mi chiamò per apparecchiare la tavola. –Heather! Vieni, oggi devi apparecchiare per altre 5 persone!!!-
-si, va bene, arrivo!- appena chiusi la porta della mia camera, mi voltai istintivamente verso la porta accanto. Dovevo apparecchiare per altre 5 persone?!  Allora mi fu tutto chiaro! Non solo Al era arrivato con sua madre, ma anche il padre con i due fratelli Carlos e Josè!!! Mi rinchiusi in camera mia, e finsi di stare male (infondo, mi sentivo davvero morire!).
Sapevo che avrei prima o poi affrontato la situazione, ma quel giorno, non me la sentivo proprio…
Verso le 23:00, quando sentii tutto quietarsi, spinta dai morsi della fame, scesi in cucina diretta come un treno verso la dispensa, in cerca come un procione, di qualche cibo…o per il buio, o perché mi tremavano le gambe dall’ansia di essere scoperta, inciampai, contro qualcosa, (che poi scoprii essere un pallone, probabilmente di Carlos) ed andai addosso al divano dove stava appisolato…indovinate chi?
ANGOLO DI _ANIMA_LIBERA_
A grande richiesta, ho allungato questo capitolo! Anche perché, Heaty ha avuto una nottata insonne, e quindi di tempo per scrivere ne ha avuto parecchio! Che ne pensate allora? Vi è piaciuto? Comunque grazie ancora a tutti voi per l’incoraggiamento e continuate pure a seguirmi!