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Autore: Cardy    30/01/2013    1 recensioni
Piccola raccolta ScoziaXNordIrlanda Dedicata alla mia David-Ast, derivata da un momento di pazzia e dall'ispirazione che mi dà la role che ho con lei in cui compaiono questi due dolcissimi bambini, anche se in versione ragazzi normali!
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Seven things.

 

David era un idiota, non stava zitto un momento, aveva la bruttissima abitudine di fumare troppo per non parlare del bere, era invadente, cazzeggiava fin troppo, perdeva la concentrazione con la facilità di un bambino e quelle erano solo sette delle cose che lo infastidivano del comportamento di Scotland. David era assolutamente privo di logica, era impulsivo, tendeva a perdere la testa per nulla, era troppo possessivo, troppo appiccicoso e perfino a tratti irritante con la sua strafottenza. Sembrava che ce lo avesse solamente lui e nessun altro lo possedesse, era un incognita impazzita in un mare di equazioni ordinate. Stargli accanto era difficile, se si finiva a litigare era pressochè impossibile averla vinta, il rosso avrebbe rigirato la frittata così tante volte che alla fine si passava sempre per il cattivo di turno. Sospirò, scuotendo la testa mentre continuava a fissarlo durante uno di quegli interminabili battibecchi che aveva con Arthur. England e Scotland erano chiaramente finiti a letto insieme.

Infastidito dal suo stesso pensiero bussò alla porta, entrambi voltarono lo sguardo nella sua direzione, due paia di occhi verdi addosso. Quella era la caratteristica che più li rendeva simili, quegli occhi da gatto. Si, lo sapeva perfettamente di averli verdi a propria volta ma non in quella maniera. I suoi sembravano foglie, i loro sembravano smeraldi, poteva sembrare la stessa cosa ma avevano una tonalità diversa, un colore diverso... forse Dave preferiva le pietre ai germogli. Di nuovo l'irritazione gli percorse la spina dorsale, portandolo ad evitare gli occhi del rosso.

-”Le carte che mi avevi chiesto, England.”-

-”Grazie, Northen Ireland.”-

-”Non si chiama così.”-

-”è un mio protettorato e si chiama così!”-

-”L'ho scoperto io e quindi decido io, imbecille!”-

-”Idiota!”-

-”Stupido coglione!”-

-”Selvaggio!”-

Sbattè le carte sulla scrivania, facendo sussultare i due. Li gelò con lo sguardo, osservandoli come se fossero due pezzi di carta per terra, senza alcun valore.

-”Io mi chiamo Éire, pezzi di cretini! Non ho bisogno che nessuno dei due mi dia un nome, ho già il mio!”-

Sibilò, lasciando la stanza. Nella sua mente iniziò il lento conto alla rovescia.

-10

Percepì dei passi alle sue spalle.

-9

La porta che si chiudeva mentre la voce di Arthur si alzava in mille improperi.

-8

Lo sentì chiamarlo, accellerò il passo.

-7

La sua voce si fece più petulante, pregandolo di aspettarlo.

-6

Ancora un richiamo.

-5

Lo sentì trarre un sospiro pesante mentre accellerava a sua volta.

-4

Iniziò a percepire nelle narici il suo profumo.

-3

La sua mano si posò sul braccio, fermando il suo avanzare.

-2

Lo fece voltare e lo fissò negli occhi.

-1

-”Mi dispiace, ok? Non volevo importi il nome che ti attribuisco io, anche se...”-

Esattamente nel preciso istante che si era aspettato gli chiedesse scusa.

-”la mia gente ha conquistato le tue terre non dovrei permettermi di importi nulla, Tuaisceart Éireann, mi perdoni?”-

Era la prima volta che lo chiamava in quel modo, usando la lingua di Colin invece che la propria. Sospirò, scuotendo appena il viso e lasciandosi scappare un sorriso dolce, allungandosi sulle ponte e baciandolo lentamente.

-”Mi piace quando lo pronunci in quella maniera, Alba.”-

Sussurrò, staccandosi e lasciandolo lì in stato quasi comatoso.

David era un idiota, un presuntuoso, un invadente e persino un cazzone, ma alla fine non poteva negare una cosa. Amava quel coglione, con lui era sempre protettivo, dolce, lo ascoltava e lo faceva sentire desiderato come non era mai successo. Anche se non era in grado di avere in pari tutto il grafico e le sue caratteristiche negative erano veramente molte di più di quelle positive... bhè, quelle quattro positive nei suoi confronti erano quelle che erano capaci di fargli battere il cuore.

 

Note:rieccomi*o* Era da una vita che non scrivevo su questi cucciolotti e ne sentivo la necessità. Non mi dispiace, lo ammetto, non mi dispiace per nulla, anche se non mi soddisfa del tutto. Ah, éire e tuaisceart éireann vogliono dire Irlanda e Nord Irlanda in Irlandeseu,u

  
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