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Autore: pIcCoLaKaGoMe92    30/01/2013    4 recensioni
Tutto ciò che Susan desidera è una vita all'insegna della normalità, ma a quanto pare il destino ha in serbo tutt'altro per lei. Dal testo : "«Non capisco cosa ti costi ammettere che ha qualcosa a che fare con il nostro passato. E’ così ovvio! Potremo essere delle principesse e per la tua voglia di normalità non lo sapremo mai!» «Suvvia Lucy non esagerare…va bene galoppare con la fantasia ma essere delle principesse!»" (Una rivisitazione in stile Narnia della fiaba di Biancaneve). PeterxSusan.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Susan si era calmata adesso, ma né le sue sorelle né Caspian si erano allontanati da lei e continuavano ad assillarla con domande e consigli per farla sentire meglio.

Peter, che li osservava da lontano scambiandosi occhiate di fuoco con Caspian, si permise finalmente di staccarle gli occhi di dosso e guardò il nuovo arrivato che parlava con Edmund. Quello che vide lo stupì moltissimo «Maestro Tumnus? Siete voi?»

Il fauno gli fece un sorrisetto «Mi chiedevo quando mi avreste riconosciuto, Re Peter.»

Il re corse ad abbracciarlo. «Ti credevamo morto! Non abbiamo più ricevuto tue notizie!»

«Sono stato imprigionato nel castello per aver fatto scappare le principesse. Ma oggi, proprio quando pensavo di essere riuscito finalmente a scappare, sono stato inseguito dalla sua polizia segreta.»

«Così erano i lupi della Regina, come immaginavo.»

I due parlavano tra di loro come amici di vecchia data e tutti li osservavano sconvolti finché Lilliandil con violenza sbraitò «Qualcuno ci farebbe la decenza di spiegarci cos’è successo qui? E perché sembrate così tranquilli quando un branco di lupi hanno cercato di sbranare le mie sorelle?»

Lucy le spiegò entusiasta «Lil lui è il maestro Tumnus! Era il maestro mio e di Susan quando eravamo principesse ad Ettinsmoor e Peter ed Edmund lo conosco perché giocavamo sempre insieme da piccoli! Questo prima che la regina volesse ucciderci, quindi Tumu-»

«Credo che possa bastare così Lucy grazie» aveva detto Edmund guardando schifato verso Susan che sembrava stesse per vomitare ancora dopo aver sentito quelle parole.

Peter si avvicinò a Susan e le strinse la mano con forza. «Penso che per te sia giunto il momento di ascoltare la tua storia.»

Lei fece un leggero cenno con la testa e Tumnus cominciò a raccontare.

«Molto tempo fa il regno di Ettinsmoor era una terra ridente e colorata. I due sovrani ebbero due figlie, Biancaneve- ed indicò Susan- e la piccola Luce- ed indicò Lucy- dopo il secondo parto però, vostra madre debole di costituzione morì e vostro padre pur amandovi con tutto se stesso capì che una figura femminile per due piccole donne era di vitale importanza, e decise quindi di risposarsi. Ma per nostra grande sfortuna una perfida strega aveva messo gli occhi sul nostro regno, Jadis. Dopo averlo ammaliato con i suoi incantesimi d’amore riuscì a farsi sposare ed il regno piombò nell’inverno infinito. Penso anche che sia stata lei a spargere la voce della Bestia, per spingere vostro padre incontro alla morte ed impossessarsi del regno. La strega bianca possiede una collana con uno specchio magico regalatole da Tash in person. Ogni giorno gli rivolge la domanda «Chi è la più bella nel reame?» e quando tempo fa la risposta fu Biancaneve la terra le crollò sotto i piedi e decise di far uccidere le due principessine e prendere il cuore di Neve per ottenere la bellezza eterna. Io per fortuna origliai il piano e riuscì a mandarle via, ma vennero scoperte presto e la polizia segreta le inseguì. Io fui catturato e non so di preciso cosa accadde … ma se tutti voi siete insieme il Re deve avervi salvato.»

Edmund scosse la testa «Nostro padre non è mai tornato, ma il suo cavallo sì, e ci ha raccontato di come nostro padre abbia eroicamente lottato per salvarle dai lupi, ma senza successo perché sono cadute nel Grande Fiume. Lui si è lanciato al loro inseguimento dentro la Foresta proibita ma non ne è mai uscito.»

Peter posò una mano incoraggiante sulla spalla del fratello. Sapeva quanto gli costasse parlare del padre.

Lucy si voltò a guardare Susan sorridente «Allora? Che ti avevo detto? Cosa ne pensi?»

La ragazza si tenne la testa «Penso di aver esagerato con il vino a cena ieri sera. »

Tutti la guardarono sconcertati. «Tutto questo deve essere sicuramente un sogno. Uno di quelli che fai quando mangi pesante o esageri con l’alcool. »

Lilliandil sbuffò «Susan! Ma non capisci? Questa è la spiegazione a tutti i vostri oggetti!»

«Che per inciso sono un regalo dei qui presenti Peter ed Edmund.» aggiunse il fauno.

Tutti si voltarono a guardarli e Caspian chiese «Voi lo sapevate?»

«Bè Peter aveva un sospetto … ma secondo me era solo ammattito»

«Ed invece avevo ragione!»

Continuarono a parlare tra di loro mentre Susan continuava il suo monologo con se stessa appuntandosi mentalmente di riferire alla padrona della taverna di non farle più l’arrosto e la peperonata a tarda sera e di vietarle di bere vino.

Fino a che Susan urlò «Tutto questo è così illogico!»

«Almeno ha smesso di credere di sognare!» esclamò Lilliandil.

Peter la fissò intensamente «Forse questo è quello che non ti saresti mai aspettata, anzi sicuramente è così, ma credimi questa è la risposta più logica, sebbene più incredibile, che avresti mai potuto trovare.»

Vedendola ancora titubante Lucy rincarò la dose «Quanti anni avevamo quando siamo state trovate?»

«Io sette e tu tre…»

«E cosa portavamo con noi?»

«Tutto questo non è divertente Lu.» Susan si accigliò ed incrociò le braccia.

«Rispondimi!»

Sospirando dissi «Due ciondoli, un arco, una faretra, un corno, un pugnale e un cordiale.»

«Ti sembrano oggetti che delle bambine portano tutti i giorni addosso?»

La ragazza per tutta risposta sospirò ancora una volta sconfitta.

Lucy però non si diede per vinta e continuò «E per quanto riguarda la tua amnesia e i nostri sogni? Non capisci? Sono la nostra vita passata!»

«Credo di dover vomitare ancora.»

* * *

Dopo altri due giorni di cammino lungo il versante del Grande Fiume Susan aveva finalmente smesso di dargli istericamente dei “pazzi illogici senza un briciolo di cervello” ma ancora appariva confusa ed insicura sulla sua nuova identità.

Lucy invece, non era mai sembrata più felice. Finalmente aveva scoperto la sua vera provenienza, e anche se le sarebbe piaciuto conoscere il suo vero padre aveva deciso che avrebbe aiutato la sua gente anche in suo onore. I racconti di Tumnus su quello che stava facendo la Strega Bianca avevano spiazzato tutti.

«Finalmente il popolo è salvo! Ritornerete ad EttisnEttisnmoor e vi prenderete il trono che vi spetta di diritto!» aveva detto il fauno seduto intorno al fuoco con gli altri, mentre mangiavano i pesci affumicati che avevano pescato per cena.

«Riprenderci il trono?» aveva ripetuto Susan scettica come sempre.

«Sì vostra maestà … voi ci salverete non è vero? Il regno sta cadendo in rovina sotto Jadis»

Lucy intervenne entusiasta «E’ ovvio! Non possiamo lasciare il nostro popolo in balia di quel mostro!»

«Il nostro popolo?ma se neanche li conosci!» le rispose la sorella alzando un sopracciglio ironicamente.

La piccola si infuriò «E quindi lasceresti delle persone morire?»

«Nessuno ha mai parlato di persone morte!»

Il fauno si intromise «Essenzialmente, è tutto molto peggio.- tutti si zittirono e Peter lo invitò ad andare avanti con un gesto della mano- bhè la regina ha cominciato a rapire le più belle fanciulle del regno … per farsi il bagno nel loro sangue e mantenersi giovane e bella per sempre.»

Tutti trattennero il fiato ed Edmund sibilò «Ma è disgustosamente orribile!»

«E non è finita qui … le tasse aumentano ogni giorno per i gioielli e lo sfarzo che la regina vuole mostrare a corte; chi osa opporsi viene orribilmente torturato e poi impiccato pubblicamente per far desistere anche i più coraggiosi ad un atto di ribellione. E poi quei lupi … la sua polizia segreta, terrorizzano la popolazione, li tengono tutti in pugno come dei burattini …» e qui scosso dai singhiozzi dovette fermarsi.

«Lasceresti veramente un popolo soffrire così?» continuò Lucy con le lacrime agli occhi.

«Non ho detto questo …»

«A me sembrava proprio di sì! Dopo tutta la gente che è morta o si è ferita per permetterci di vivere!» adesso stava urlando e così anche Susan alzò la voce di rimando.

«Non l’ho chiesto io tutto questo!»

«Nessuno l’ha chiesto, Susan.» era intervenuto Peter pacato. La ragazza però si voltò a guardarlo sconvolta e vide il dolore nei suoi occhi, poi capì. Suo padre si era sacrificato per loro e per la gioia di un regno non suo, e lei stava gettando all’aria tutto. Che razza di egoista.

«Scusate non ho più fame.» e corse via.

Al ricordo della litigata a Lucy venne in mente quello che accadde subito dopo e gli occhi si posarono istintivamente su Edmund, che era in testa al gruppo con Peter. Aveva scorto anche la sorella guardare il biondo imbarazzata e triste e si chiese cosa le passasse per la mente.

Anche se adesso era decisamente troppo occupata con quella strana morsa allo stomaco mentre guardava il re discutere, i capelli nero corvino svolazzanti, i profondi occhi castani fissi nei suoi e un piccolo sorriso rivolto a lei.

Aspetta, ” i profondi occhi castani fissi nei suoi e un piccolo sorriso rivolto a lei.? “ Per la criniera di Aslan era stata beccata in pieno a guardarlo! Arrossì furiosamente e distolse lo sguardo.

Subito dopo che Susan si era allontanata lei aveva fatto lo stesso posizionandosi vicino al fiume. Non si era accorta però che qualcuno l’aveva seguita.

Dopo qualche decina di minuti in cui aveva lasciato le lacrime scorrere liberamente sentì una presenza dietro di lei. Con gli occhi gonfi si girò e fu sorpresa di vedere Edmund.

Il re si torceva le mani nervoso e pareva un bambino beccato con le mani nel barattolo di biscotti.

«I-io volevo solo … emh … sapere emh …» perché diavolo si era infilato in quel guaio, buon Aslan?

«Sto bene.» disse Lucy intuendo cosa volesse chiederle. Poi gli sorrise dolcemente e si asciugò le lacrime. «Perché non ti siedi con me?»

Edmund obbedì ma aveva sul volto la stessa espressione che aveva mentre Susan vomitava.

Senza che nessuno riuscisse bene a capire il perché o il come Lucy si era ritrovata seduta vicinissima al ragazzo e dopo un attimo di esitazione appoggiò la testa sulla sua spalla.

I cuori dei due persero un battito. Edmund sudava freddo e sentì di svenire, ma poi pian piano il calore proveniente da Lucy lo calmò. Doveva essersi calmata anche lei perché adesso i loro respiri erano in sincrono. Con la pace e la gioia nel cuore, ed una strana morsa allo stomaco che nessuno dei due riusciva a spiegare, Edmund appoggiò la propria testa su quella di Lucy e rimasero così, senza dire una parola fino a quando la ragazza si addormentò e portandola in braccio accanto agli altri il re giusto si trovò a pensare per la prima volta a quanto fosse bella.

* * *

Lilliandil camminava per la prima volta silenziosamente. Era estremamente pensierosa e non faceva altro che guardare da Peter a Caspian e viceversa. Era terribilmente confusa. La sera prima quando Susan aveva fatto la sua scenata in grande stile e il principe Telmarino le era letteralmente corso dietro si era sentita rodere dall’invidia. Così l’aveva seguito stando ben attenta a non farsi vedere.

Era forse delusione quella nello sguardo di Susan appena vide che chi l’aveva seguita era Caspian? A lei sembrava proprio di sì. Dopo aver (senza successo) provato a consolare la ragazza, il principe se ne andò.

Ma doveva averla notata, così cominciò a inseguirla, ma lei scappò nella direzione opposta. Dopo non molto però, la raggiunse e la trattenne per un braccio.

«Lilliandil! Mi hai spaventato! Credevo fosse qualche spia al servizio della Strega!»

Ancora incapace di spiegarsi cosa l’avesse spinta a farlo, si alzò sulle punte e lo baciò.

Fu un bacio leggero, veloce, uno sfuggevole toccarsi di labbra, ma quando lei scappò senza attendere una risposta o guardarsi indietro, Caspian si portò due dita alla bocca; quel semplice tocco gli aveva fatto provare tante emozioni contrastanti, ma di una cosa era sicuro: non si era mai sentito più felice.

* * *

Susan sospirò per la milionesima volta quel giorno.

«Hai mai sentito dire che ogni volta che sospiri la felicità ti sfugge via?» le disse simpaticamente Trumpkin facendole l’occhiolino.

Lei si limitò a sorridergli tristemente.

«Perché non gli chiedi semplicemente scusa?» andò dritto al punto il nano. Lei non si disturbò nemmeno a negare, rivolse lo sguardo al biondo e ancora una volta sospirò.

La sera prima quando se n’era andata per rinchiudersi nella sua autocommiserazione aveva sperato che colui che la stava seguendo fosse Peter. E quando aveva visto Caspian non aveva potuto fare a meno di sentirsi un po’ delusa.

Ripensò a quello che aveva detto e a come doveva aver ferito il Re Supremo. Rivolse gli occhi a lui ancora una volta, ma venne subito beccata e distolse lo sguardo in fretta arrossendo.

Da quando l’aveva salvata da Maugrim non aveva più visto Peter il Magnifico sotto la stessa luce. Anzi in tutta sincerità era un qualcosa che andava avanti da quando avevano parlato la notte in cui si erano conosciuti. Ma allora credeva fosse solo un sentimento di riconoscenza per averle aperto gli occhi e per essersi confidato con lei.

Da quando però era apparso come un principe delle fiabe bellissimo in armatura scintillante (benché non avesse l’armatura e fosse tutto sudaticcio e sporco di sangue misto a terra) Peter non era più la stessa persona. O meglio, lei non era più la stessa. Arrossiva ogni volta che lo guardava o che guardandolo lo trovasse a guardarla, arrossiva quando le parlava con dolcezza, arrossiva quando nei suoi sogni accadevano con lui cose a cui non aveva mai pensato.

Era tutto tremendamente, inesorabilmente, illogico. Quella parola pareva descrivere al meglio la sua vita adesso.

Non capiva proprio cosa le stesse accadendo. Perché quando Lilliandil civettava con lui aveva voglia di tirarle i capelli uno a uno? Perché quando le rivolgeva i suoi sorrisi calorosi si sentiva riscaldare il cuore e fremere per averne ancora?

Poi improvvisamente le vennero in mente le storie che leggeva a Lucy prima di andare a dormire.

E allora capì.

Quello che provava in questo momento era quel sentimento che aveva sempre denigrato.

Era innamorata.

* * *

Peter vide Susan distogliere lo sguardo imbarazzata. Era più o meno da tutta la giornata che si comportava così e non capiva proprio cosa potesse esserle successo.

Dopo la frase che le aveva detto ieri sera non era più riuscito a parlarle per chiederle scusa visto che ogni volta che rimanevano soli Lilliandil si metteva in mezzo. Anche lei era strana; dopo quella notte in realtà, si comportavano tutti diversamente.

Forse anche lui appariva diverso agli occhi degli altri. Cercò di concentrarsi su quello che Tumnus gli stava dicendo ma se ne occupò Edmund per lui, lasciando la sua mente libera di divagare.

Peter era rimasto solo al fuoco con Trumpkin e Tumnus. Edmund aveva seguito Lucy, e Caspian battendolo sul tempo aveva inseguito Susan. Lilliandil era scappata non si sa bene dove.

Vedendo lo sconforto e la gelosia sul viso del re il nano e il fauno si scambiarono uno sguardo consapevole, poi quest’ultimo disse «E così i vostri padri avevano visto giusto infondo … »

Peter lo guardò confuso «Scusa?»

«Tra te e Bian- Susan. Quando giocavate insieme i vostri padri scherzavano sempre immaginandovi innamorati da grandi. Non immagineranno mai quanto ci sono andati vicino! »

«Io non-»

Come se non avesse nemmeno parlato Tumnus continuò con lo sguardo lontano «Ricordo che Helen e Maria ridevano sempre e li avvertivano di scherzare poco perché non erano molto lontani dalla verità. Allora il re Frank rideva ancora più forte e il padre di Susan giurava che se avresti voluto sposarla saresti dovuto passare sul suo cadavere! » lui e Trumpkin risero e Peter divenne ancora più rosso.

«Dovevano essere proprio carini da piccoli!»

«Oh lo erano! Pensa che quando Edmund è nato, Susan per un periodo di tempo non ha fatto altro che stargli dietro e occuparsi di lui … ed il povero Peter era geloso marcio! »

L’oggetto dei loro discorsi, stanco di sentirsi preso di mira come se non fosse nemmeno presente urlò «Hey voi smettetela di parlare come se non ci fossi!»

Il fauno si girò a guardarlo e gli disse malizioso «Oh andiamo Peter ti cambiavo i pannolini quando stavi con noi puoi dirlo senza problemi che eri anzi, sei innamorato di lei!»

Allora la voce di Edmund, tornato per mettere Lucy a letto, si intromise «Innamorato? Ma se le liberava i cani da caccia addosso!»

Il fauno rise di gusto «Oh, è vero l’avevo dimenticato! E quando le lanciava addosso le mele?»

Altra risata generale. Peter allora rosso come un peperone esplose. «Lo facevo solo per attirare la sua attenzione! »

Il nano alzò un sopracciglio nella sua direzione «Liberargli contro i cani?»

«Volevo essere io a salvarla … come fanno i principi nelle favole …»

Ci fu un “Oh” generale e poi Edmund non riuscendo a trattenersi si spanciò dalle risate, mentre Peter ormai di tutte le sfumature di rosso esistenti gli lanciava contro qualsiasi cosa avesse a portata di mano.

«Siamo arrivati.» la voce seria di Caspian lo ridestò dai suoi sogni ad occhi aperti.

Guardando dritto davanti a sé vide le alte e grigie mura del regno. Tutti si scambiarono uno sguardo preoccupato e si strinsero i cappucci dei loro mantelli.

Non sapevano cosa li avrebbe attesi una volta entrati, ma Peter giurò a se stesso che li avrebbe protetti tutti. Si voltò a guardare Susan, che lo guardò inquieta mentre calava ancora di più il cappuccio sul viso. Provò ad infonderle un po’ di coraggio con gli occhi prima di voltarsi a fronteggiare le guardie alle porte del regno. Adesso ne era sicuro più che mai, anche a costo della vita, l’avrebbe sempre salvata.
  
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