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Autore: Berty_Poppins    21/08/2007    2 recensioni
Quanti anni erano passati? Questa era una delle domande che più odiava. Col tempo, i capelli diventavano oiù chiari fino a diventare grigi,poi bianchi - e lui non aveva nessuna voglia di somigliare ad un certo sensei pervertito e stralunato. Sempre più difficile,ne,Sas'ke?
Primissima fanfiction su Naruto,abbiate pietà di questa dilettante ^^.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Naruto Sempre più scuro,ne,Sas'ke?

***

C'erano cose che gli permettevano di non dormire la notte - il che per lui era un bene,un bene immenso- e di evitare pensieri troppo sanguinolenti,come una testa bionda che si staccava dal collo o degli occhi verdi terrorizzati. Non era un cattivo ragazzo,amava molto la solitudine - che,per altro,non aveva nè chiesto nè cercato,ma alla fine...cosa può fare un ragazzino?- e tutto quello che la circondava.
La notte,metteva le radici davanti la grande finestra della sua enorme stanza vuota nella sua eccessivamente grande casa e guardava un po' ovunque - luna a parte-,studiava i tetti delle altre case come se si aspettasse qualcosa.
Una cosa qualsiasi. Come una qualche specie di uccello che si appollaiava sulle tegole o su un gatto pestifero che inseguiva un topo o un'altro uccello,magari lo stesso che si era appollaiato sul tetto. Non succedeva mai niente di simile e sbuffava di disappunto.
Le sue giornate erano come bolle -leggere- e - asfissianti- si aspettava uno scoppio da un momento all'altro.
Quanti anni erano passati?
Questa,era una delle domande che più odiava. Il tempo,non gli era mai piaciuto,aveva troppo potere sulle persone.
Col tempo,i capelli diventano più chiari fino a diventare grigi,poi bianchi - e lui non aveva nessuna voglia di somigliare ad un certo sensei pervertito e stralunato-, la pelle invecchiava,perdendo anch'essa il colore originario. Si formavano le prime rughe attorno gli occhi e i sensi non erano più affidabili come un tempo.
No,decisamente il tempo era una cosa che non sopportava. Tendeva ad odiare il passare delle ore,si svegliava la mattina presto -molto presto- per evitare di sentirne il peso sulle spalle. Faceva le sue cose alla velocità della luce,doccia,scelta dei vestiti - indossava gli stessi per non perdere tempo,appunto- e cose del genere. A volte neanche mangiava,sia mai che un Uchiha perdesse tempo con un'azione inutile come il mangiare.
Tsè,ma per chi lo prendeva,quel dannato tempo?
Una cosa,però,non l'aveva ancora capita.
Perchè,dopo tutto quel tempo perso,era ancora li,davanti a quella finestra a guardare i tetti e,occasionalmente,la luna?
Cosa mancava?
Certo,essere riuscito a passare di nuovo le Porte di Konoha era stato un gran colpo di culo,visti i casini che c'erano stati. Era pure riuscito ad evitare i piagnistei di Sakura,nascondendosi da Kakashi-sensei per un po' - sapeva che quel confetto ambulante non si sarebbe mai sognata di invadere il territorio del maestro e le sue supposizioni si erano rivelate esatte- ed era passato un po' di tempo da quando aveva di nuovo varcato la soglia di casa sua.
Non era riuscito,comunque,ad evitare le fisime degli altri. Chi lo incolpava per una ferita al braccio, - che probabilmente si era fatto da solo con un coltello mentre cercava di tagliare le cipolle,stupido Choji- chi si lamentava per il suo perenne e,alquanto famigliare silenzio - come se lui si divertisse un mondo a sprecare fiato se non per ribadire quanto si stesse annoiando,tsè- e chi,invece,lo ignorava bellamente,facendogli salire un nervoso che sfogava lanciando Kunai a destra e a manca - e si chiedeva come mai non si sentiva bene,si domandava quante volte avesse desiderato il suo silenzio e si rispondeva che,in quegli anni,non aveva agognato altro.
Stupido Usuratonkachi.
Niente da dire,il tempo aveva cambiato anche quell'imbecille e,sicuramente,non c'era niente di sbagliato in quel dato di fatto.
Il tempo cambia radicalmente le persone anche se queste non vogliono,anche se il pensiero di dover dire basta ai comportamenti infantili - ciotole di ramen,spuntini ad ogni pausa e allenamenti ovunque con chiunque- rende pesanti le giornate e le stanze troppo piccole per più di una persona. Non c'è limite al fastidio che i cambiamenti portano con sè,non hai neanche il tempo di formulare il pensiero e già non ci sei più.
Completamente un'altra persona,cresciuta e diversa un po' ovunque. Dentro e fuori,poco importa.
Per questo,lui,non sopportava il tempo. Se si concentrava abbastanza sul nulla,riusciva a sentire il suo scorrere lento - senza pietà,le sue ombre avvolgevano tutto,tutto- e credeva di essere un idiota quando sbarrava porte e finestre la mattina appena sveglio.
E adesso,sapeva con assoluta certezza che aveva cambiato anche lui - un po' più taciturno,un po' meno stupido e molto più razionale. Erano passate come fulmini quelle giornate a rincorrere un uomo con la fissa dei porno e i suoi fottuti campanellini,ricordava un imbecille legato ad un tronco con la pancia vuota e un uovo di Pasqua rosa con la parlantina fastidiosa.
Gli esami erano passati,tutto era stato accantonato. Chidori e segni maledetti che bruciavano nonostante facesse il possibile per evitarlo,per arginare la stizza e la rabbia.
La sua debolezza davanti ad occhi simili ai suoi. Il rancore,la voglia di vendetta.
Scorrevano lente,le immagini. Sangue,odio,arroganza.
E si ritrovava a vedersi in piedi sopra un tronco,sospeso tra vuoto e acqua,intrappolato e incazzato un po' con tutti. Un lampo di luce ed era di nuovo a casa ad immaginare occhi chiusi colpiti dalla pioggia,il dolore al braccio e la convinzione che non sarebbe più servito guardarsi indietro per ritrovare la strada di casa.
Lui non aveva più una casa.
Tutto,tutto,tutto. Stava lasciando il posto a qualcosa di nuovo e la cosa lo infatidiva.
Chi era il tempo per decidere cosa era meritevole di sparire e cosa no? Non era forse lui il proprietario legittimo dei suoi ricordi?,o forse,questa,era l'ennesima menzogna?
Perdonami,Sasuke,sarà per la prossima volta - diceva sempre così e poi mi colpiva sulla fronte, fottuto bastardo.
Era cambiato tutto.
Tutto si era evoluto e lui era rimasto indietro.
Si sono invertiti i ruoli,non ero io quello che guardava le spalle. Non era io quello che stava sempre dieci passi dietro agli altri. Non ero io.
Ma ciò che si fa,ci ricade addosso. Lui,aveva solo fatto una scelta,tempo addietro,aveva seguito i suoi scopi. Ovviamente,la sua scelta,aveva avuto strascichi abbastanza lunghi.
Era una conseguenza. Normale amministrazione,era molto bravo a schivare attacchi e provocazioni,non ci sarebbero stati problemi.
Era penoso,però,ad evitare e a combattere il silenzio.
Lo faceva sentire ancor più di cattivo umore.
Quanto era passato dall'ultima volta? Quanti anni passati a guardarsi il braccio e a sentire carne che si strappava e sangue che colava giù dal gomito? Quanto tempo passato a fissare l'altro braccio,sentendo di nuovo il peso di quel corpo?
Ah,quello il tempo non aveva osato spazzarlo via.
Fottuto stronzo.
Anche se sarò costretto a rompere le ossa delle tue braccia e delle tue gambe,io ti fermerò!,aveva detto così,quel giorno.
E l'aveva rivisto tempo dopo,e dopo ancora. Sempre più diverso,sempre meno l'Usuratonkachi che aveva battuto e quasi ucciso.
Quando era ritornato a Konoha tutti erano li,davanti a lui e a Tsunade-sama,lui no.
Si era chiesto cosa causasse il suo comportamento per niente famigliare. Gli era stato detto che era stato proprio lui a trovarlo mezzo morto in una Foresta e che,insieme a lui,c'erano pure Nara e Inuzuka. Che si fosse,finalmente,reso conto che sprecare fiato consumava troppe energie?
Scorreva inesorabile,ancora una volta,lo sentiva - ovunque,con chiunque,lui lo sentiva.
Socchiuse gli occhi guardando per un attimo ciò che lo circondava. Case,negozi e le montagne.
Fanculo,pensò.
Uscì di casa,lasciò la porta aperta. Maledisse il sole e cominciò a camminare.
Anche le strade erano cambiate,non c'erano più quelle crepe antiestetiche nè in strada nè sui muri che circondavano le case. Pensò che era normale.
Perchè era normale,vero?
Sentirsi tirato fuori e sapere che era la giusta conseguenza delle sue azioni era ciò che di più normale ci poteva essere,si aspettava peggio,come calci nel sedere o pugni in testa. Magari un pianto disperato e cose del genere. In verità,i pianti c'erano stati - che fossero falsi o studiati non gli importava- e si era sentito talmente sotto pressione che l'assenza dell'Usuratonkachi lo aveva spedito dritto dritto al manicomio.
Nessuno con cui prendersela o con cui metter su un teatrino di musi lunghi.
Kakashi-sensei diceva che era normale,che Naruto era cresciuto molto e che la sua reazione era del tutto normale. Non aveva bisogno di essere rassicurato,lui. Non gli importava nulla dell'imbecille,non gli era mai importato.
L'aveva ritenuto utile una volta soltanto,quando davanti a quei volti di pietra gli aveva detto che era il suo migliore amico - e voleva ucciderlo per diventare più forte,gli serviva solo l'anima di Naruto,niente più- e aveva creduto di essersi spiegato a dovere quel giorno.
E invece no. Se l'era ritrovato davanti,il maledetto.
Lo vedeva ovunque - nella sua testa,i sensi di colpa battevano forte sui suoi organi interni- e quando aveva creduto di esserselo tolto dai piedi,visto che quell'imbecille non lo considerava neanche di striscio,ecco che venivano i ricordi.
E se c'era una cosa che Sasuke Uchiha non sopportava,più del tempo,più del rosa e più dei giornaletti porno,quella era la voglia spasmodica che gli saliva addosso quando ricordava. Voglia di fare qualcosa di stupido e senza pensarci due volte,voglia di prendere a pugni quelle pareti enormi e di tornare indietro. Perchè c'era stato qualcosa di sbagliato,ne era convinto.
Solitamente per lui non era facile ammetere gli sbagli,non era nemmeno facile ammettere che tutti gli sbagli che aveva fatto - e,ora lo sapeva,erano tanti- avevano comportato cambiamenti radicali nelle persone che prima non considerava nemeno tali.
Le aveva usate tutte per aumentare la sua forza e quando si era reso conto che non avevano più nulla da dargli se n'era andato come se non fosse mai esistito niente tra loro,niente di così importante da evitargli altro dolore - e si era fatto male da solo,faceva male ancora e quelle catene stringevano i polmoni. Troppo forte,troppo velocemente.
Sempre più nero,ne,Sas'ke?
Fanculo.
Calciò fuori dalla sua strada un ciottolo e,si,capì che doveva prendere a pugni qualcuno.
- Sasuke-kun- roteò gli occhi continuando a camminare - Sasuke-kun,stai andando da Kakashi-sensei?-
- ...-
- Allora,posso fare la strada con te?- giunse le mani e sorrise,convinta al 110% di essere presa in considerazione.
Aveva legato i capelli,quel giorno. Erano più lunghi dall'ultima volta che si erano visti. Il viso,lo stesso di sempre pensò,non aveva smesso di somigliare ad una lampadina sulla via dell'autodistruzione.
- Come ti pare- scrollò le spalle notando come le guance le si erano imporporate.
Il tempo non aveva cambiato quei comportamenti ormai troppo infantili,si chiese se,anche lui,si fosse spaventato guardandola rimirarsi allo specchio,magari lei era una delle persone che non cambiava con il passare degli anni. Avrebbe voluto voltarsi e tornare indietro.
Era solo un debole,un fottuto debole che temeva i cambiamenti.
- Kakashi-sensei ha detto che avremmo ripreso gli allenamenti che ti sei lasciato alle spalle- mordicchiò il labbro superiore portando le mani dietro la schiena - Se per te va bene,ovviamente-.
La guardò per un attimo con la coda dell'occhio,per poi ghignare distogliendo lo sguardo - E da quando il Sensei chiede il permesso?-.
La sentì arrossire,balbettare e respirare profondamente. Avvertiva il movimento frenetico delle sue mani dietro la schiena,forse era convinta che lui non potesse avvertire il suo nervosismo o i suoi patetici tentativi di metter su una conversazione costituita da più di due borbottii.
- Veramente io...ehm- guardò ovunque tranne che lui - Non era veramente quello che volevo dire,credo- sorrise imbarazzata,alla fine,riprendendo il sorriso e la solita espressione che aveva imparato a conoscere negli anni passati insieme.
Una ragazzina petulante,sempre tra i piedi e debole - la stessa ragazzina che aveva vegliato su lui e l'Usuratonkachi,la stessa che si era tagliata i capelli per non arrendersi- talmente debole da desiderare di chiuderla dentro una cassa,con tanto di masso a bloccare l'uscita.
- Naruto...Naruto arriverà di nuovo in ritardo- bisbigliò guardando il cielo,sorrise e arricciò il naso - Sicuramente sarà ancora addormantato- scosse la testa sconsolata.
- Mh-
- E se andassimo a prenderlo?- s'illuminò.
E da quando lei si preoccupava dell'imbecille?,si chiese alzando gli occhi al cielo. Il tempo aveva cambiato anche quello?
Lei non maltrattava più Naruto e Naruto era tanto se augurava la Buona Morte a tutto il villaggio.
- Eh?- fece annoiato scansando un gruppo di bambini che correva verso l'Accademia,non ne prese uno in pieno per poco e inarcò le sopracciglia quando incontrò gli occhi dispiaciuti del piccolo.
Blu,aveva già visto quello sguardo da qualche parte,ma non ricordava.
- Sarebbe una cosa carina,non trovi?-
- Come ti pare- rispose cambiando strada.
- Lo sai...- iniziò affiancandolo senza troppe difficoltà - Sono cambiate tante cose-
- Non me n'ero accorto- sbuffò tanto per dare aria alla lingua.
Lo guardò sbattendo le ciglia e mettendo su un'espressione confusa - Hanno rifatto tutte le strade,è impossibile che tu non ti sia accorto di questo...-
- Non ho l'abitudine di guardare la terra dove cammino- la bloccò brusco.
- Forse dovresti dimostrare di essere cambiato- sbottò corrugando le sopracciglia - Almeno per cinque minuti- disse poi guardando in basso alle sue scarpe. Sospirò dispiaciuta e continuò a stropicciarsi le mani dietro la schiena - E'...è passato un po',eh?- non le rispose - Sono contenta che tu sia di nuovo qui,era diventato tutto un po' troppo strano,dopo che te ne sei andato- si bloccò per pensare alle parole che avrebbe detto,forse stava formulando un discorso preparato molto tempo addietro e imparato a memoria.
- Tsunade-sama era sempre sull'orlo di una crisi isterica- ridacchiò - E costringeva Iruka-sensei a fare il mazziere e poi...gli altri non avevano mai tempo per divertirsi un po',sai...le missioni- respirò profondamente fermandosi - Sasuke-kun...-
Cos'era quel tono? Non c'erano lacrime nascoste dietro esso come quando l'aveva pregato di non andarsene,e non era neanche uno dei suoi toni petulanti. Era seria,capì voltando di poco la testa per guardarla da sopra le spalle.
- Mi dispiace- continuò alzando gli occhi - Mi dispiace di essere stata troppo debole per aiutarti a diventare più forte e mi dispiace...di non essere stata discreta e meno ventosa. Però,sono cambiata come sono cambiati tutti e per te non deve essere facile guardarci senza chiederti cosa è rimasto di quello che conoscevi- sorrise amaramente - Siamo grandi adesso,non c'è più il tempo per piagnistei o le cose stupide che facevamo. Ci sono le missioni serie adesso e io...io mi chiedo se per te è tutto apposto o se sei confuso,se vuoi sapere qualcosa o tutto. Scusa Naruto-kun- disse d'un fiato - Non pensare che ti voglia male è solo che...tutto questo tempo ha cambiato anche lui-.
Si voltò e camminò fino ad arrivare all'incrocio che avevano preso per arrivare fin li - Salutamelo e vedete di non arrivare in ritardo- indicò qualcosa - La porta è quella,ricordi?- sorrise e sparì dalla sua vista.
Avrebbe dovuto ricordare - certo,avrebbe dovuto- che nessuno meglio di Sakura riusciva a metterti spalle al muro,avrebbe preferito che fosse lei quella a bussare alla sua porta e non perchè fosse spaventato o cose del genere. Semplicemente trovava inconcepibile l'idea di dover svegliare una persona che neanche lo considerava.
Naruto,nh,Naruto non si era arreso,lo sapeva,lo aveva visto. Aveva continuato a corrergli dietro, a cercarlo con tutte le sue forze e sapeva benissimo che il 200% del corpo del biondo voleva prenderlo a pugni e a calci e si chiedeva sempre più spesso il perchè non lo facesse.
Troppo tempo,davvero troppo.
L'ultima volta aveva cercato di ucciderlo - aveva impugnato la catana,gliel'aveva puntata alla schiena- poi era stato riportato a Konoha e niente era più stato lo stesso.
Lo evitava,non lo guardava per più di cinque minuti,non lo provocava e non lo sfidava. Non urlava più che sarebbe diventato Hokage e non era più il ragazzino impulsivo e irrazionale - per essere fiscali,non si infilzava da solo mani,gambe e quant'altro. Tra loro,si disse mentalmente e con non poca rabbia,c'era sempre stato un rapporto di odio-amicizia che,poi,era sfociato in rabbia funesta - perchè due persone con passati simili,non possono evitare di mettere a confronto i propri dolori con quelli dell'altro- e,alla fine,non era rimasto nulla oltre la cenere e la polvere sopra fotografie sbiadite e stropicciate.
Non gli aveva ancora ridato il suo Coprifronte e,forse,questo era un chiaro segno di non volerlo più nella sua vita.
Cazzate,si disse. Nessuno poteva metterlo alle strette e se quel dobe voleva delle scuse,non le avrebbe avute di certo facendo il deficiente. Se voleva vederlo umiliato,allora poteva benissimo restare sotto le coperte a ronfare come un ghiro,lui se ne fregava altamente dei casini che avrebbe potuto passare con Tsunade-sama.
Era un Anbu,che si comportasse come tale.
Serrò la mascella e strinse talmente tanto i pugni che la pelle delle nocche divenne quasi trasparente,socchiuse gli occhi e lanciò una ginocchiata alla porta che si era trovato davanti e,non contento,tirò pure un calcio a quella barriera di legno e indifferenza. Fanculo,dobe.
Dall'interno venivano suoni ovattati,simili a sbuffi. Poco dopo,la porta si aprì con una scatto.
Incrociò le braccia al petto e guardò con indifferenza il ragazzo che gli stava davanti. Aveva la maglietta della divisa buttata su una spalla e lo guardava con le sopracciglia inarcate.
Sbirciò all'interno e notò che,almeno nel disordine,non era cambiato affatto.
- Cazzo vuoi?- chiese,molto finemente per altro,con un tono scocciato e due occhi che lanciavano Kunai.
- Svegliarti- rispose scrollando le spalle.
- Non c'era nessun bisogno e,comunque,sono sveglio- ringhiò tra i denti - Evapora-.
- Mi piace questo quartiere- fece casuale guardandosi un po' attorno - Hanno ristrutturato pure casa tua oltre le strade?- sentì perfettamente il rumore delle dita che stringevano con forza le mani - Sarebbe stata un'ingiustizia- continuò fintamente dispiaciuto - Allora,che mi racconti,dobe?-
- Che se non giri i tacchi, ti riduco la faccia in pappa per corvi- sputò con acredine.
- Nh- ghignò - Devi prima arrivarci,alla mia faccia,Usuratonkachi-
-Teme- sibilò facendo un passo fuori - Sparisci,Uchiha- fece per chiudergli la porta in faccia ma lui fu più veloce a mettere un piede oltre la soglia e a bloccare la porta con una mano.
- Eh,no- disse - Il Coprifronte-.
Vide i muscoli del collo contrarsi fino allo spasimo e i denti scricchiolare - Cosa?- disse brusco - Vall'inferno,Sas'ke-.
- Già stato e non è così male come dicono- fece forza sulla mano ma trovò una testarda resistenza - Lo rivoglio,dobe-.
- Me ne frego- rispose - Vai all'allenamento,non ho tempo adesso-.
Non gli rispose e spinse ancora.
E non era solo una battaglia tra forze diverse,si guardavano negli occhi mentre cercavano di spuntarla sull'altro. Chi dei due avesse distolto prima lo sguardo,avrebbe perso anche se la porta non si fosse spostata di un millimetro.
In due ricordarono sfide a chi arrivava prima sulla cima di un albero,a chi riusciva a centrare con più Kunai il centro di un bersaglio - a chi riusciva a dormire senza rigirarsi nel letto,senza pensare,senza sognare.
- Fammi entrare,Naruto- disse tra i denti - E per i Kami,togliti!- sbottò dando una spallata alla porta e costringendo,così,l'altro ad indietreggiare per non essere investito. Il biondo allargò le braccia a corrugò la fronte.
- Contento?- gli disse indossando la maglia - E,adesso,fammi il piacere di sparire-.
- Hai cercato di riportarmi tu qui,non scordarlo- gli rinfacciò come se la causa di tutti i suoi problemi fosse lui - e forse lo era veramente,il bastardo.
- Avevo dato la mia parola- bofonchiò afferrando un Kunai e iniziando a giocarci - Non rimangio mai la mia parola,è...-
- La tua via del ninja- continuò per lui facendogli il verso - Evita- disse poi schioccando la lingua al palato - Allora?-
- Cazzo vuoi ancora?-.
- Il Coprifronte- disse con infinita pazienza - Dov'è?-.
- E tu...credi che io possa dartelo adesso?- ghignò - Sogni broccoli e patate,Teme- continuò lanciandogli uno sguardo al vetriolo.
Stava sprecando tempo,non poteva permettersi di perdere neanche un minuto.
Avrebbe cambiato pure lui e,magari,una mattina si sarebbe svegliato senza più ricordare nulla,senza più riconoscersi quando si sarebbe guardato allo specchio. No.
Non voleva e non voleva neanche che il dobe lo guardasse in quel modo. Lui non aveva fatto niente,non l'aveva neanche ucciso!
- Naruto...-
- Senti- respirò profondamente - Non m'interessa quello che hai da dire,non m'intereassa neanche se vivi o crepi in questo preciso istante e sta sicuro che se ti vedessi di nuovo mezzo morto nella Foresta non mi preoccuperei troppo a prenderti in spalla,ok? Voglio solo...- bloccò il respiro in gola per qualche secondo - Che tu esca da casa mia-.
- Il Coprifronte- ridisse testardo.
Si passò entrambe le mani sulla faccia,scompigliandosi ancora di più i capelli - No- scosse lentamente la testa - Uno come te,non lo merita-.
- Anche se fosse vero...- replicò senza scomporsi - E' una cosa che mi appartiene-.
- L'hai lasciato a terra- gli disse - Non t'importava prima,non t'importa adesso,vuoi soltanto averla vinta ma mi rifiuto di vederti di nuovo con quel Coprifronte,non fai più parte di Konoha,non sei più un ninja di Konoha-.
Inarcò un sopracciglio - Se non erro,sono nella squadra di Inuzuka,lui non è forse un ninja?-
- Si,lo è-.
- Allora non dire cose stupide,dobe-.
- Dimmi una cosa,Sas'ke,e poi potrai prendere quello che diavolo ti pare- disse avviandosi di nuovo verso la porta - Lo meriti?-.
- Ho studiato anch'io per averlo- sibilò - O il tuo cervello ha cominciato a fare cilecca?-
- Io ricordo soltanto un ragazzino cha ha giocato con la fiducia degli altri e,no,no Sas'ke- disse con una punta di dolore negli occhi e nel tono - Non ti ho salvato perchè volevo farlo,ma perchè era mio dovere farlo e no...- scosse la testa - Non sono più disposto a correrti dietro,mi sono stancato,ci credi?- guardò il pavimento mentre Sasuke si mordeva l'interno delle guance per non spaccargli la faccia e poi si,ringraziarlo.
Perchè lui non si era tirato indietro,non si era arreso con lui.
- Se credi di essere ancora degno di quel Coprifronte,allora fanne quello che caspita ti pare,ma non pretendere di riavere quello che,ormai,non esite più. Perdi tempo e tu...- ghignò - Odi perder tempo,è per questo che sei scappato,no?- distolse lo sguardo - Buon'allenamento,Sas'ke-.
- Vaffanculo,Naruto-.
Restò li,senza sapere perchè o per cosa. Semplicemente si sedette sul pavimento con gli occhi rivolti al soffitto e stavolta se ne fregava del tempo che scorreva.
Che lo cambiasse pure,che si prendesse i suoi ricordi e ne facesse trippa per gatti,non gli importava.
Alla fine,pensò ghignando,anche il più fedele se ne va* e sentiva qualcosa di pesante all'altezza del diaframma,come se un macigno si fosse messo li per dargli fastidio. Capiva quanta disperazione aveva causato e capiva che tutte quelle conseguenze erano la giusta punizione.
In fondo,era solo un codardo che era scappato da tutto ciò che non riteneva importante ma che,invece,importante lo era.
Dannatamente importante,maledetto lui.
Spezzerò questo legame,l'aveva detto,si.
Quando sono con te...immagino...che sia come essere con un fratello. E' uno dei primi legami che io abbia mai avuto. E lui...cocciuto,fottuto dobe,non si era arreso.
Ma adesso si,si disse.
Fanculo.
Sono più speciale di te - bugiardo,bugiardo,bugiardo.
Non seppe dire quanto tempo restò in quella posizione. Si era alzato soltanto per prendere il Coprifronte che giaceva sul comodino vicino al letto sfatto. L'aveva stretto tra le dita e aveva ricordato che,contro ogni previsione,Naruto era riuscito a graffiarlo.
Quando calò la sera,lui,era ancora li a fregarsene del tempo che perdeva stando seduto su un pavimento pieno di vestiti e ciotole di Ramen,sapeva che non era umanamente possibile per lui alzarsi. Sentiva le gambe intorpidite e la testa pesante,che fosse stanchezza o un principio di raffreddore poco gl'importava,tanto era la giusta punizione.
Sentì la porta scricchiolare e non alzò neanche lo sguardo per vedere chi fosse.
Avvertì passi lenti,i Kunai che venivano gettati a terra come se non avessero nessuna importanza,sentì dei respiri incerti e due ginocchia che si piegavano.
Ricordò cosa gli avessero ricordato gli occhi blu di quel bambino. Diventerò il ninja più forte,diventerò Hokage!
Il tempo,aveva cambiato anche quello?
Lo guardò negli occhi,dubbioso su cosa dire,come dirla e se dirla. Sentì le sue dita dietro la nuca e la sua fronte incontrò quella del dobe a metà strada.
- Sempre più difficile,ne,Sas'ke?-.

***

* Non è farina del mio sacco,era in una canzone di Tiziano Ferro,solo che non ricordo il titolo ^^.

Le frasi in grassetto sono le battute di alcune puntate,ma tanto lo sapete già ^_-

Se siete riusciti ad arrivare fin qui senza bestemmiare o lanciare pomodori e lattughe al pc,allora siete pazzi XD.
Prima fanfiction su Naruto,e non so veramente cosa dire a riguardo,solo che ieri mi sono messa davanti al portatile mentre Ibiza scoppiava di testosterone ed è uscito fuori questo. Non chiedetemi se ero ubriaca mentre scrivevo perchè non ne ho la più pallida idea XD.
Da principio,doveva essere una yaoi con tanto di Sas'ke e Naruto che si rotolavano tra le lenzuola come trottole,ma alla fine non ci sono riuscita. Sarà che non ho ancora molta confidenza con Naruto per potermi permettere una bella scena tra quei due,chiedo venia.
Qualsiasi cosa vogliate dirmi,sarà ben accetta e questa volta potete rifilarmi quanti più insulti vogliate se la one-shot vi è risultata banale.
Grazie di aver letto,Angela.
  
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