Storia sui Diru, scritta più di un anno fa. Yaoi. L'idea del titolo mi è venuta da una canzone di Giuliano Palma, che si chiama appunto "Girati e Perdonami", infatti la scena finale di tutta la storia è ispirata a questa canzone *-*
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Die, Shinya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Titolo:Girati
e Perdonami Pairing: DiexShin,
accenno di KaoxMiyavi Genere: Romantico Rating: R Capitoli: 2/6 Disclaimer: I Dir en
Grey non mi appartengono e nemmeno Miyavi (purtroppo XD), questa fic
non è scritta a scopo di lucro, ma solo per puro diletto
personale. Enjoy! Commento: la mia
primissima ficcola sui diru. L’ho scritta più di
un anno fa XD quindi…non so come sia rispetto a come scrivo
ora. È una mia personale fantasia su come potrebbe iniziare
una probabile storia tra Daisuke Andou e Shinya terachi dei Dir en Grey. Grazie a chi ha letto il
primo capitolo ù.u se mi lasciate anche qualche commento la
cosa non mi fa schifo eh! XD Ok...basta vaccate e a voi il capitolo...
CAPITOLO
2
“anata
wo dakishime nemuritai/ voglio dormire abbracciandoti Yasashii
kioku ni kawatta ima de sae mo/ persino ora che sei diventata solo un
dolce ricordo Kono
ude de dakishime nemuritai/ voglio dormire stringendoti tra le mie
braccia Deatta
no koro no futari no you ni/ come al tempo in cui ci siamo
incontrati” (“Au
revoir” Malice Mizer)
“ehi…Me-Merumo?
Non è che stai esagerando??” le domandai alquanto
preoccupato ma al contempo sentivo l’adrenalina che aveva
raggiunto un livello disumano nel mio corpo. Ero eccitatissimo. “rilassati
Die…dopotutto ti ricordo che questa è una gara.
Ti avevo chiesto se preferivi stare giù e guardare. Tu hai
voluto salire. E ora non si scende.” L’ultima frase
la pronunciò scherzando, facendomi passare un po’
l’ansia. Credevo scherzasse quel
pomeriggio quando mi aveva chiesto se mi piacessero le gare di
macchine. Eravamo andati a cena dopo le prove, dopo quel bacio
così dolce che mi aveva dato durante la pausa e che mi aveva
lasciato completamente spiazzato. La cena era stata
tranquilla, per quanto possa essere tranquilla una cena con Daisuke
Andou. Poi dopo siamo saliti sulla sua macchina e lei mi ha chiesto se
ero pronto. E mi portò ad una gara di macchine clandestina.
Correndo per strada la
osservai per tutta la durata della gara: non aveva detto una parola, la
sua espressione era concentratissima mentre fissava la strada e
bruciavamo tutti i semafori. Non avevo mai vissuto
un’esperienza simile, quando la gara finì avevo
addosso un’eccitazione pazzesca e sentivo ancora tutta
l’adrenalina in circolo; di sicuro non mi aiutò a
calmarmi il fatto che Merumo, finita e vinta la gara, si sporse verso
di me, mi abbracciò e mi baciò di nuovo. Quella
volta però non restai immobile, risposi a quel bacio con
tutto me stesso e la strinsi a me. Quando il bacio
finì rimanemmo a fissarci negli occhi e nei miei doveva
essere evidentissimo il desiderio di lei perché Merumo
arrossì e abbassò lo sguardo. “senti
Die…tu…hai fretta di tornare a casa?
Perché sennò potresti venire da me e ci facciamo
un ultimo bicchiere, tanto abito qui dietro…” mi
domandò guardandomi finalmente negli occhi, nei suoi
riuscì a leggere lo stesso intenso desiderio che provavo
anche io, ovviamente annui e andammo a casa sua.
Il tragitto fu breve e
silenzioso. Arrivati davanti al suo palazzo non resistetti
più e questa volta fui io a baciarla appena scendemmo dalla
macchina. “io…saliamo
va bene?” mi disse lei appena il bacio finì. “o-ok…”
le risposi, mi prese per mano e arrivammo all’ascensore quasi
di corsa. Una volta dentro quella stretta cabina persi totalmente il
controllo, la desideravo con tutto me stesso e glielo feci capire
baciandola sempre con foga maggiore. Lei corrispondeva ogni mio bacio e
quando arrivammo al suo piano e di fronte al suo appartamento ci
staccammo giusto il tempo di aprire la porta. O meglio, lei si
staccò e cercò le chiavi nella borsa mentre io
l’avevo abbracciata da dietro e avevo cominciato a baciarle
il collo. Quando entrammo in casa
sua, le diedi giusto il tempo di chiudere la porta e ricominciai a
baciarla. Intanto lei si era sfilata la giacca di jeans e ora la stava
togliendo a me. interruppi il bacio solo per aiutarla a sfilarmi la
giacca e poi la presi in braccio portandola verso il divano. Ve
l’adagiai sopra e mi prese per la maglia trascinandomi
giù con lei. La guardai negli occhi e
le posai un lieve bacio a fior di labbra poi mi alzai in ginocchio e mi
sfilai la maglia. Sentivo le sue piccole mani sfiorarmi il petto mentre
mi abbassavo di nuovo per darle un bacio, stavolta fu lei a tirarsi su
mentre le nostre labbra ancora si cercavano e si sfilò la
maglia. Poco dopo tutti i nostri abiti seguirono le nostre maglie
buttate sul pavimento e mi fermai a guardarla. Quando la vidi nuda
notai un sacco di piccoli tatuaggi sul suo corpo e un altro anellino
all’ombelico, oltre al piercing alla lingua che sentivo ogni
volta che ci baciavamo o che lei passava la sua lingua su di me. La
accarezzai con lo sguardo e poi con le mani, baciai ogni suo singolo
tatuaggio mentre le mi teneva le mani tra i capelli, cominciavo a non
resistere più. La volevo con tutto me stesso. Ma lei voleva giocare e
ribaltò le posizioni e fu il suo turno di esplorare il mio
corpo con le mani e con la bocca. Mi sentivo morire ogni volta che
sentivo la pallina di metallo della sua lingua sul mio corpo. Mi stava portando al
limite così ribaltai nuovamente le posizioni, e quando lei
fu sotto di me la baciai e entrai in lei. Facemmo l’amore su
quel divano in modo quasi violento. Ogni volta che lo
facemmo su quel divano, lei mi piaceva sempre di più. Ogni volta che la
sentivo sospirare sotto di me, la volevo sempre di più. Ogni volta che mi
baciava a fior di labbra, io m’innamoravo piano piano di lei
sempre di più.
Quella notte dormimmo
abbracciati sul suo divano. Al mattino dopo quando mi alzai lei non
c’era. Feci un giro per la casa e quando entri in cucina
notai un biglietto sul tavolo
“buondì
Andou! Dormito bene? Io sono andata al lavoro, torno verso le 15.00. Se
intanto devi andare a fare le prove ci vediamo dopo. Ti
ho lasciato la colazione e qui sotto il mio numero di cellulare. Se
vuoi chiamami e
appena finisco ti raggiungo. ^.- un bacio Merumo”
Vidi che sul tavolo
effettivamente c’erano una tazza di caffé e un
croissant. Mangiai e poi telefonai a Kao. “Moshi-moshi
Kao? Die desu.” -ANDOU!!!!!!!!MA DOVE
CAZZO SEI CON LA TESTA???- mi aveva bucato un timpano “ehi! Ma sei
impazzito?? Che hai da urlare tanto!” -ti sei forse
dimenticato che anche stamattina dovevamo provare???- cazzo!
È vero! Me l’ero completamente scordato. “eh?...A-ah
si! Mi ricordavo, ti chiamavo appunto per dirti che tardo un
po’…” mi giustificai -non ce
n’eravamo accorti Die…sai dopo ieri pensavo che
avessimo stabilito di cambiare orario…- disse sarcasticamente “ahahaha!
Molto spiritoso Kao. Oggi non sono molto in ritardo. Dammi il tempo di
trovare i vestiti e arrivo..” -trovare i vestiti? Come
mai devi cercarli Die?- il suo tono era diventato malizioso, maledetto
Kaoru riusciva sempre a fare centro. “che domandi a
fare se tanto sai già la risposta? Dopo ieri sera sono
sparsi un po’ per tutta la casa di
Merumo…” lasciai la frase in sospeso apposta. -E BRAVO DIE!-
sentì urlare nell’orecchio una voce che mi
ricordò molto quella di Totchi “Totchi??”
domandai -sisi sono
io…bravo Die!! Poi mi devi raccontare tutto!ahahaha! uh!
Muoviti che Kaoru sta sclerando. Mancate tu e Kyo, almeno oggi arriva
prima di lui! Ciao ciao Andou! Muoviti!- e mi chiuse il telefono in
faccia. Alla fine decisi che era
meglio sbrigarmi , così mangiai quello che Merumo mi aveva
lasciato, mi vestii di corsa e mi misi a correre per arrivare a
prendere il treno in tempo.
Arrivai a casa, presi la
chitarra, scesi di corsa per non peggiorare ancora il mio ritardo e
andai a riprendere il treno. Ci misi poco a giungere
allo studio e quando arrivai io Kyo non c’era ancora. “SALVE
GENTE!!” urlai spalancando la porta. “alla
buon’ora Die…” mi salutò Kao “ECCOTI!!
Vieni qui e racconta tutto a Toshimasa che ha deciso di farsi un
po’ i cazzi tuoi stamattina…allora!
Com’è andata ieri sera??” mi
domandò immediatamente Toshiya passandomi un braccio intorno
al collo. Ma io non avevo voglia di raccontare tutto a lui,
così mi limitai a un “tutto bene” mentre
volgevo lo sguardo verso Shinya per salutarlo. Come lo guardai negli
occhi vidi una strana occhiata che sparì non appena lo
salutai.
Poco dopo
entrò Kyo e finalmente cominciammo. Per tutte le prove mi
sentii addosso lo sguardo di Shinya, ma non ci feci molto caso in quel
momento.
“ne! Ma
cos’è questo trillo??” domandai quando
mi accorsi che qualcosa stonava con le nostre prove. “è
il tuo telefono idiota...” mi fece notare Kao. “…giusto…”
risposi mentre prendevo il cellulare e uscivo fuori dalla sala per
rispondere.
“Moshi-moshi?” -Die? Sono
Merumo…ti disturbo?- sentii il cuore il cuore balzarmi in
gola riconoscendo la sua voce. “Merumo! Non
mi disturbi dimmi pure!” risposi felicissimo della sua
telefonata. -ecco io volevo scusarmi
per stamattina. Sono uscita e ti ho lasciato solo un biglietto, ma
dovevo correre al lavoro e…- “non
preoccuparti! Piuttosto, dove sei ora?” la interruppi, non
importava nulla di essermi svegliato a casa sua da solo,
cioè mi era dispiaciuto non trovarmela affianco, ma ero
rimasto molto felice del suo biglietto e della colazione. Almeno non
era scappata, non ancora… -sono in giro per la
pausa pranzo, perché?- mi domandò con tono
sorpreso. “hai tempo di
passare un attimo? Ho voglia di vederti…” -cosa
c’è Andou? Non riesci già a fare a meno
di me?- mi domandò ironicamente, senza sapere quanto avesse
ragione. “certo! Allora
passi?” -va bene. Cinque minuti
e arrivo, ok?- “ok. Ti
aspetto all’entrata secondaria…a dopo” -a dopo…- e
chiuse la chiamata.
Cinque minuti dopo e
Merumo era arrivata. All’entrata la accolsi con un bacio e la
trascinai verso il bagno. Appena entrati
cominciammo a baciarci sempre più freneticamente, poi la
presi in braccio e la feci sedere sul ripiano del lavandino mentre
cominciavo a levarle la maglia per poter assaporare di nuovo il sapere
della sua pelle. Eravamo così presi in quel momento che non
ci accorgemmo che in bagno era entrato qualcuno.
“ehm…DIEEEEE!!!!!”
urlò in quel momento la persona che ci aveva interrotti. “oh cazzo!
Kao…come mai qui?” che domanda stupida feci, era
ovvio che mi stesse cercando. “mi annoiavo
Die, così ho deciso di fare una visita al bagno. Era un
po’ che non ci venivo sai? Credo che stesse sentendo la mia
mancanza…” la sua ironia mi lasciò come
sempre spiazzato. “Ma davvero
Kao? Allora hai fatto bene a venire a
trovarlo…”risposi cercando di fare finta di nulla
mentre il nostro leader mi lanciava occhiate assassine. Intanto Merumo era scesa
dal ripiano e si era messa a posto la maglia. Si avvicinò a
noi “scusate? Die,
io andrei allora ci vediamo quando finisci, fammi uno squillo e ti
vengo a prendere, ok?” ci interruppe. “ok ci vediamo
dopo.” Le risposi e lei mi diede un bacio a fior di labbra. Uscendo passò
di fianco a Kao e gli diede un bacio sulla guancia mettendogli una mano
sulla spalla. “non
è colpa sua Kaoru. Mi dispiace. Ciao ciao ragazzi”
ci disse mentre eravamo tutti e due pietrificati a guardarla: io per la
gelosia e Kao non si aspettava quel gesto. Una volta che ci
riprendemmo e che io guardai il nostro leader in cagnesco, tornammo
dagli altri. “ne ma eravate
caduti nel buco?” ci domandò ridendo Kyo, facendo
ridacchiare Toshiya e Shinya. “macchè!
Die stava dando prova delle sue qualità di latin lover nel
cesso…” rispose Kao, ma farsi un pacchetto di
cazzi suoi mai? “ooh! E con
chi?” figurarsi se Toshiya non interveniva. Ma nemmeno questa
volta feci in tempo a rispondere “con quella
che sembra essere la sua nuova ragazza…erano intenti in una
gara di apnea quando sono entrato in bagno a cercarlo.” Mi
anticipò Kaoru facendomi arrossire alquanto questa volta.
Tutti si voltarono a guardarmi e dopo pochi secondi Kyo e Toshiya
stavano ridendo facendo battutine, mentre ancora una volta Shinya mi
guardò in modo strano. Chissà perché
mi guarda così? Mi domandai, ma non esternai questo dubbio. Un paio d’ore
dopo avevamo finito le prove e io feci lo squillo a Merumo per farmi
venire a prendere. Quando arrivò
dovette pensare che eravamo pazzi perché io e Kyo
scappavano, correndo attorno a Kaoru, da uno Shinya alquanto incazzato
dopo che avevano usato il suo zaino come palla da lanciarci per
l’ennesima volta; Toshiya aveva fermato alcune fan e stava
cercando di convincerle a uscire con lui tutte e quattro quella sera e
Kaoru continuava a fumare la sua sigaretta non facendo minimamente caso
a noi.
“ne ragazzi!
Ma è sempre così?” domandò
avvicinandosi a Kao che perse la sua aria meditativa e la
guardò negli occhi. “oh! Questo
non è nulla…di solito Shinya tira le bacchette a
Die e Kyo ride come un pazzo, per poi cadere addormentato, mentre
Toshiya importuna, non solo le fan, ma qualunque esemplare di donna gli
passi davanti.” le rispose il nostro leader, mentre io mi
accorgevo solo in quel momento del suo arrivo e interrompevo di colpo
la mia fuga facendo sbattere Kyo contro la mia schiena. “Merumo! Sei
arrivata da molto?” le domandai, mentre il nostro piccolo
vocalist cercava di ammazzarmi ma veniva trattenuto da Kaoru. “non
preoccuparti Die, non mi sono persa la tua performance di
corsa.” Ridacchiò lei assieme all’altro
chitarrista. “umpf! E io
che mi preoccupavo di averti fatto aspettare
troppo…” le risposi facendo il finto offeso. Ma
evidentemente lei non ci cascò perché scoppio a
ridere e mi abbracciò “andiamo…te
la sei presa per la mia battuta Andou?” mi domandò
dandomi poi un bacio sulle labbra. “mmmh…no.
Però questa me la paghi lo stesso piccola strega.”
Le risposi ridendo e prendendola dai fianchi tirandola su fino ad
appoggiarmela su una spalla a mo di sacca. “bene ragazzi.
Noi andiamo. Ci vediamo stasera ok?” dissi guardando gli
altri, senza badare a Merumo che si lamentava per la posizione in cui
la tenevo. “ok
Die…a più tardi ragazzi!” mi risposero
in coro gli altri e io mi avviai verso la macchina di Merumo sempre
tenendola sulla spalle.
“Andou?? Ti
dispiace mettermi giù?” mi domandò
quando arrivammo alla sua macchina. “ma certo mia
principessa!” la canzonai io mettendola giù e
facendo uno pseudo-inchino al quale lei rispose con una linguaccia e
salì in macchina subito seguita da me. Dopo poco arrivammo a
casa mia. Come entrammo,
l’abbracciai da dietro poggiando il mento sulla sua spalla e
lei mise le sue mani sulle mie “che figura
della minchia prima, dopo che Kao ci ha beccati mi hanno preso per il
culo per un bel po’…” le dissi ridendo. Lei si staccò
da me e si girò guardandomi maliziosamente. “a proposito
Die…cosa voleva dire quell’occhiata assassina che
hai rivolto a Kao quando è entrato in bagno?” ma
perché non le sfuggiva mai nulla? Semplicemente mi aveva
dato fastidio, molto fastidio, quel bacio che lei gli aveva dato. Ma
non avrei mai ammesso di essere geloso, o almeno non direttamente. “quale
occhiata? Intendi dopo che l’hai salutato?” le
dissi facendo due passi verso di lei, che cercava di sfuggirmi
arretrando lentamente. “oh! Ti ha
dato fastidio quel bacino innocente che gli ho dato?” mi
domandò fintamente sorpresa, facendo centro di nuovo.
Intanto mentre cercava di sfuggirmi era arrivata nella sala. Ma io non
sono uno che demorde e riuscii a chiuderla tra me e il tavolo, mi
avvicinai ancora fino a che i nostri corpi non si sfioravano. “si
sai…sono geloso del nostro leader…soprattutto se
qualcuno lo tocca troppo…” la buttai sulla gelosia
per Kaoru mentre le avevo messo le mani sui fianchi e lei si era
appoggiata al tavolo. “mi stai
dicendo, Daisuke, che devo essere gelosa del vostro leader?”
mi domandò alzando un sopracciglio. “centro
principessa! A Kaoru piacciono gli uomini…” “ah si? Non mi
interessa, ognuno è libero di fare le sue scelte in
qualunque campo, e onestamente ora c’è una cosa
che m’importa molto di più dei gusti sessuali da
Kaoru…” mentre mi parlava aveva portato una sua
mano sul mio petto e l’altra tra i miei capelli. “e quale
sarebbe questa cosa più interessante?” le domandai
avvicinando il mio viso al suo. “indovina…”
mi disse prima di baciarmi. Risposi al suo bacio e infilai le mani
sotto la sua maglia, sempre tenendola dalla vita la sollevai mettendola
a sedere sul tavolo. Avevo una voglia pazzesca di continuare da dove
eravamo stati interrotti quella mattina, così cominciai a
sfilarle la maglia. Ma lei aveva in mente altro e si stacco da me. “non era
proprio questo quello di cui parlavo, comunque
Die…” Ma proprio in quel
momento voleva continuare il discorso? “mmmh…Merumo
non possiamo parlarne dopo?” mormorai sul suo collo. “dopo poi
diventa tardi Die…dai! Volevo solo sapere una
cosa” parlò sollevandomi la testa e guardandomi
negli occhi con un sorriso dolcissimo. “e va bene
dimmi…”le dissi con un sospiro frustrato
abbassando la testa. “dai non fare
così, dopo possiamo riprendere da dove siamo stati
interrotti…volevo solo sapere cosa intendevi dire oggi
quando hai detto agli altri che vi sareste visti
stasera…” uh! È vero mi ero scordato di
dirglielo “stasera
festeggiamo il compleanno di Totchi, e avevamo pensato di andare a bere
qualcosa fuori. Ovviamente tu sei invitata a venire con me, hai
voglia?” “sai che non
rifiuto mai da bere. Ok vengo con te, ma a che ora dobbiamo
andare?” Ci pensai su “uhm…alle
22.00 circa ci troviamo davanti al locale” “cosaaa?!?
Alle 22.00?? Ma lo sai che sono già le 19??” mi
domandò balzando giù dal tavolo “si che lo
so…” risposi tranquillamente “sei
incredibile! Ho solo tre ore per prepararmi e devo fare ancora un sacco
di cose! Devo andare Die, ci vediamo dopo. Passo a prenderti io appena
sono pronta ok?” “nononono! Hai
ancora un sacco di tempo e io è da prima che aspetto,
quindi…” lasciai la frase in sospeso e la presi di
nuovo in spalla come oggi dirigendomi verso la mia camera. “dai Andou!
Mettimi giù!! O faremo tardi…”
provò a convincermi “aspetteranno
e capiranno…” le dissi semplicemente. In camera la feci
scendere sul mio letto e mi misi affianco a lei dopo aver chiuso la
porta…