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Autore: scaccomatto_8    31/01/2013    3 recensioni
Da piccoli ci raccontano tutte quelle favole con il solito finale ‘Per sempre felici e contenti’ dove il tuo principe monta in sella al suo cavallo bianco alla tua disperata ricerca: Cenerentola, Biancaneve, La sirenetta. Prendiamo in esempio la prima: Tu, piccolo principe, ovviamente sfondato di soldi vorresti dirmi che la tua futura sposa sarà una ragazza di cui non sapevi nemmeno l’esistenza? Questo perché ci hai ballato una sola volta e ti sei innamorato al primo sguardo. Lei, poi per pura casualità, perde la scarpetta di cristallo e tu, giustamente, vai alla ricerca di colei che calza alla perfezione quella scarpa. Ed è qui che io penso: Ti sei fumato una canna?!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I.
“Due ore di Chimica, non si affrontano!” Charlotte, con molta violenza, mise –finalmente- quei libri pieni di inutili formule nell’armadietto.
“Non lo dire a me!” Megan concordò con l’amica.
 
Charlotte Menson. Lunghi capelli –fin sotto il seno- neri come la pece, folti e ricci come la chioma di un leone. Fisico da modella, snello e slanciato. Occhi color ghiaccio, quasi bianchi. Nessuno riusciva a sostenere il suo sguardo. A scuola era conosciuta come Medusa proprio perché, soltanto guardandola, potresti pietrificarti.
Non era la tipica studentessa modello –a stento aveva la sufficienza-, ma se la cavava.
Era la ragazza più corteggiata della scuola, ma nessuno sembrava interessarle abbastanza. Era il sogno proibito di ogni ragazzo. Lei, con quella sua camminata fiera a testa alta, incantava tutti quanti.
Non aveva molti amici a causa del suo carattere. Non aveva mai avuto problemi, né di livello psicologico, né familiari, nemmeno questioni d’amore. Ma lei non si sentiva parte di quella generazione -fatta di maschi con gli ormoni i subbuglio e femmine in calore-, perciò aveva una personalità molto chiusa. Erano poche le persone di cui si fidava ciecamente, anzi.. era solo una.
La sua amica di infanzia. Megan Rose. Esatto contrario di Charlotte, ovviamente.
Capelli biondi, occhi verdi. Pancia piatta e gambe lunghe due metri ciascuna. Prosperosa al punto giusto.
Lei è la tipica brava ragazza, amata da tutti quanti. La tipica cheerleader piena di entusiasmo in ogni cosa che fa. Vita perfetta, famiglia perfetta e fidanzato perfetto –si fa per dire ‘perfetto’-. Logan Loose. Capitano della squadra di football –Charlotte lo considerava un belloccio pompato da quattro soldi. Non nutriva nessuna simpatia per lui, ma se la sua amica era felice, questo le bastava.
Erano completamente diverse –sole e luna, acqua e fuoco, cane gatto-, ma fin dalla tenera età avevano capito di appartenersi a vicenda. L’una sopportava il carattere dell’altra nonostante le mille incomprensioni. Non erano d’accordo su niente, molto spesso discutevano anche su cose futili, ma finivano sempre con un abbraccio e un ti voglio bene.
 
“Sta sera usciamo?”chiese Megan, mentre con lo sguardo cercava un posto libero in mensa.
“Non lo so, devo studiare. Compito di fisica, ricordi?” Batté delicatamente le nocche sulla testa della sua amica. “Sono cosciente che il tuo cervello è continuamente spento, ma cerca ti utilizzarlo, ogni tanto.
Megan si fece uscire una risata sforzata giusto per far capire a Charlotte quanto fosse squallida la sua battuta.
“Lo so, me lo ricordo. Infatti studio e sta sera esco. Dai, vieni!”La strattonò per un braccio.
“Non lo so.. C’è anche Logan?”disse con espressione disgustata.
“Si.” Rispose secca “Lo so che non ti piace, ma non c’è solo lui, anche dei suoi amici.”
“Capirai!” gesticolò con fare scocciato. “Tanti pompati della squadra di football che si vantano delle loro vittorie in campo.. che palle!”
“Vieni e stai zitta!” Le mise un pezzo del suo panino in bocca per farla tacere.
“Se me lo chiedi in questa maniera dolce non posso fare altro che.. rifiutare il tuo invitò!” cercò di pronunciare ogni parola correttamente, ma le sembrava un’impresa con quel boccone enorme che la sua amica le aveva messo ‘delicatamente’ nella bocca.
“Tanto lo so che sono tutte mosse e che alla fine vieni!”
“E certo che vengo! Mi assili se non ti dico di si!” Sbottò Charlotte.
La campanella suonò, ciò stava a dire che l’intervallo era finito e che era giunto il momento di ritornare il quelle piccole prigioni chiamate classi.
“Grazie, Charlie! Ti voglio bene!” e fece per andarsene, senza lasciare il tempo di rispondere.
“Ti odio!” Le urlò “E non mi chiamare con quel nomignolo fastidioso” ormai era troppo lontana perché Megan sentisse.
Le prossime ore le avrebbero passate divise a causa dell’orario differente.
Un’ora di matematica e una di storia uccidetemi vi prego! Pensò.
Per sua fortuna le ore –stranamente- passarono di una velocità mai vista e presto si trovò nel cortile della scuola a prendere un po’ d’aria fumandosi una sigaretta.
Andò a cercare Megan, dopo averlo fatto le chiese se le serviva un passaggio ma lei rifiutò gentilmente dicendole che sarebbe andata con Logan.
Dopodiché raggiunse velocemente la sua auto. Prima tornava a casa e prima finiva di studiare. Non voleva subirsi le lamentela dell’amica nel caso avesse deciso di rimanere a casa quella sera.
 
 
 
 
SPAZIO (SE COSI’ POSSO DEFINIRMI) AUTRICE:
Ragazze, spero vivamente che vi piaccia.
E’ vero, non c’è niente di entusiasmante in questo capitolo, ma siamo all’inizi, non posso passare già ai fatti, non credete?
Detto questo, anche se come inizio non è emozionante ditemi che ne pensate con una piccola recensione. Grazie.
Un bacio, Marianna! <3
  
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