Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Melchan    21/08/2007    9 recensioni
- Niisan… -
- Al, dormi. E' tardissimo. -
- Siamo ancora fermi? -
- Sì. -
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
(Un)comfortable Night

(Un)comfortable Night







Ed grugnisce.

Un grugnito animalesco, molto poco attraente.

Grugnisce, si diceva, quindi butta sul tappetino un sacchetto di patatine vuoto rimasto tra la portiera e il sedile davanti del passeggero e tenta di trovare una posizione comoda per dormire.

I capelli, lunghi e sporchi, gli piovono sulla faccia rischiando di soffocarlo.

Grugnisce ancora, questa volta più forte, poi apre il cassettino del cruscotto e pesca un elastico che tiene lì di scorta insieme a vecchie cartine e un torcia.

Sistema anche la molletta appiccicata alla tempia, in modo che nessunissimo ciuffo gli solletichi il volto, e si risdraia sui sedili tentando di ignorare la leva del cambio che sembra volergli infilzare un ginocchio.

In quel momento, dai sedili posteriori, un lungo mugugno lo costringe a tirarsi nuovamente su ed ascoltare:

- Niisan… -

- Al, dormi. E’ tardissimo. -

- Siamo ancora fermi? -

- Sì. -

Pochi secondi dopo il respiro di suo fratello minore è nuovamente lento e regolare.

Ed aumenta la temperatura nell’auto, sente sempre più freddo; e, lanciando un’occhiata al finestrino, fuori vede altrettanto più affollato: il camion finito contro il guard rail qualche chilometro avanti impedisce di proseguire, e la fila creatasi dietro di loro di tornare indietro.

Niente morti sembra, ma un sacco di seccature sì.

- Dannazione... -

Cerca di ignorare i fari che illuminano l’abitacolo una volta sì e l’altra pure, strizzando forte gli occhi e girandosi verso lo schienale del sedile.

Pensa a Winry e a quello che gli urlerà addosso quando il mattino dopo, a casa, le telefonerà ammettendo di avere avuto la batteria del cellulare scarica e che, essendo Al privo di telefono portatile, se non avevano potuto avvertire che erano bloccati ma stavano bene era tipo colpa sua.

Lei certamente non sarebbe stata d’accordo con quel “tipo”.

- Niisan… -

- Al, di nuovo? Ti ho detto dormi, è quasi mezzanotte. -

- Pffh. -

- Ma cosa ridi? -

- No, niente… è solo che sembra di essere in campeggio. -

- A me sembra solo di essere sporco e affamato. -

- Che musone che sei! Cerca di vedere il lato avventuroso della cosa. -

- Al, penso che un’esperienza del genere si potrebbe dire avventurosa solo se fossimo spersi in qualche bosco infestato da orde di lupi ed orsi affamati. -

- In quel caso sarebbe solo pericoloso, genio di un niisan. -

- Adesso parli come Mustang. Se alle prossime cene della truppa è presente anche lui non ti porto più, altrimenti ti insegnerà ad essere arrogante con tuo fratello maggiore. -

- E dai, non dire così. Stavo solo cercando di… -

- Lo so cosa stavi cercando di fare, Mr. Positività. Però adesso torna a dormire. -

- Solo se mi prometti di riposare anche tu, invece di stare a rivoltarti in qua e là borbottando. -

- Fosse facile, con tutte queste cianfrusaglie intorno e il cambio in mezzo. -

Al appoggia il mento sul sedile di fronte e controlla la situazione.

Dopodiché si esibisce in una smorfia tremendamente dispiaciuta e allo stesso tempo tremendamente carina.

- Ma niisan, qui è un disastro! Vieni dietro dai, dovevo pensarci prima… -

- Non dire sciocchezze, e copriti meglio con il giubbotto. Questo dannato termostato è inutile quanto quello stupido di un Colonnello, ti prenderai un malanno. -

- Non parlare sempre così di lui, niisan! Tanto lo so che in realtà un pochino affezionato al Colonnello ci sei… -

- Questa sì che è una sciocchezza! Vedi Al, a restare sveglio fino a tardi vaneggi… -

- Non trattarmi come un bambino. E vieni dietro, tanto ci stiamo. -

Ed lo guarda storto.

- Stai forse alludendo alle mie dimensioni? -

Al soffoca una risata mimando un colpo di tosse, poi nega con vigore tentando di sembrare convincente.

Infine prende fiato, mette su la sua migliore espressione decisa e dichiara:

- Se non ti decidi a venire a dormire qui con me, resterò alzato insieme a te. E domani penserò a cosa raccontare al Colonnello… -

- Falla finita, Al! –

Il più piccolo si irrigidisce, sentendo la durezza e l’impazienza che vibrano nella voce del fratello.

Stava solo giocando, ed Ed non ha mai avuto problemi ad incassare battute e ombre di finte minacce in momenti simili.

Nota solo allora le borse che suo fratello maggiore ha sotto gli occhi, o meglio nota quanto siano profonde.

In effetti Ed ha guidato per parecchie ore, inizialmente fiero di poter utilizzare per un tratto tanto lungo la sua nuova auto e infine distrutto dalla vigilanza costante da tenere sulla strada.

Lui invece ha solo ascoltato canzoni, mangiucchiato biscotti salati per allontanare ipotetiche nausee e infine riposato sui sedili di dietro.

- Niisan perfavore, fammi questo piacere. Non riuscirò a dormire, col pensiero di te costretto a rimanere sveglio tutta la notte per una sciocchezza come questa. -

- Di cosa parli? -

E Al decide di giocare sporco, anzi, torbido.

In nome del proprio e fraterno sonno sgrana gli occhi chiari, li punta in quelli di Ed e dice, limpido e sincero:

- Di quella tua caratteristica stupida ed adorabile che persino in una caserma chiamano “orgoglio esagerato”. Non è che se accetti di dormire bello comodo dietro insieme a me invece di patire le pene dell’inferno al tuo posto comincerò a vederti come un mocciosetto freddoloso. Lo so che sei una roccia quando si tratta di resistenza, niisan. -

Da il colpo di grazia sorridendogli nel modo più dolce e fiducioso che conosce, quello di chi pensa ciò che dice; e, come era certo, Ed capitola.

Da quando il minore degli Elric ha riacquistato sembianze umane, per far cedere le armi ad un Ed ancora più sicuro della propria forza c’è una sola soluzione: mettergli davanti suo fratello; poi ci penserà lui a trovare l’espressione più adatta al momentaneo stato mentale di Ed.

È già capitato che il Maggiore Hawkeye bussasse a casa Elric e chiedesse ad Al di raggiungere l’Head Quarter, al solo scopo di farlo attaccare alla manica del cappotto di Edward e chiedere implorante al neo Tenente Elric se, per favore per favore niisan, poteva evitare di darsi proprio quel pomeriggio alla fatale resa dei conti promessa a Mustang durante l’ultimo bisticcio.

L’esausto Ed, comunque, guarda il suo fratellino sorridergli amabile e carino come solo lui sa (di) essere.

Lo guarda, e si dice che non cederà mai, perché quando ad essere tirato fuori è l’orgoglio, ergo ciò che lui considera la sacra dignità, c’è poco da lasciarsi convincere così facilmente.

Fa in tempo a dirselo e ripeterselo circa cinquantadue volte, poi Al si sporge oltre il sedile e ad un millimetro dal suo volto, il capino leggermente inclinato verso sinistra, pigola:

- Dico davvero, niisan, sennò non riuscirò a dormire. E poi effettivamente fa freddino: se vieni dietro riusciremo a scaldarci meglio, no? -

E il peggio è che certe cose Ed deve sentirsele dire senza che sia intesa la minima malizia, nonostante la pericolosa vicinanza.

Stanco di riflettere, dirsi cose e non riuscire a dormire Ed sbuffa, borbotta uno “Spostati” e scavalca il bauletto porta oggetti dietro il cambio accomodandosi sul sedile posteriore.

Al ride deliziato per la vittoria e si sdraia accanto a suo fratello, aiutandolo a sistemare i cappotti in modo che coprano entrambi perbenino.

- Al, forse avremmo dovuto metterci uno ai piedi dell’altro… -

- Dopo che hai accidentalmente rotto la doccia a casa di zia Pinako il primo giorno di vacanza, non credo sia una buona idea avere piedi sotto il naso. Né i tuoi né i miei. -

- In effetti non hai tutti i torti... -

Smozzica Ed, incupito al ricordo del suo disastroso tentativo di aggiustare il getto troppo lento di casa Rockbell (anche se la spiegazione ufficiale è che “quell’ammasso di ferraglia era sul punto di tirare le cuoia già da tempo, vi ho solo fatto un favore.”) .

- Allora buonanotte! -

Al si accoccola sotto i giubbotti, piegandosi un po’ per avvicinarsi meglio ad Ed e al suo tepore naturale, e finisce per poggiare il volto nell’incavo della sua spalla.

Da quando è di nuovo capace di provare sensazioni come il calore fisico, il minore degli Elric approfitta di ogni occasione in cui può bearsene un po’.

Soprattutto quando a fornirglielo è suo fratello.

- Vedi che così stiamo molto più comodi, niisan? E tu che non mi volevi dare retta… -

Ed sospira, gli fa un po’ più di spazio e nascondendo un sorriso intuisce di stare per addormentarsi.

In fondo, col respiro lieve di Al a sfiorargli la pelle, sentirsi sporchi, stanchi e affamati è molto, molto più difficile.





Fine







Nota di Mel-chan:

Ed eccoci al nuovo appuntamento con “Le deliranti fanfictions di Melchan per le True Colors XD

Stavolta è toccato al tema “Sleeping in my car”

Con questa storiellina ho solo voluto dipingere un puccioso/lovoso momento dei due Elric seguendo il filone (ormai mi ci sono affezionata XD) “Al-tornato-umano-non-si-sa-come” *_*

Che ci posso fare, seguendolo vengono fuori mille e uno idee troppo carucce per essere ignorate.

E sì, ormai ignoro bellamente il fattore ambiguità che mi finisce nelle fics mentre scrivo: ognuno ci veda quello che vuole, semplice amore fraterno, shonen-ai, un intrigante misto di entrambi (sì, quest’ ultimo è il mio caso X°D) .

La sacra Minekura Sensei si fa amare (e comprare, diciamocelo ù_u –avrai i miei soldi fino alla morte, Sensei ;O;) con ‘sta cosa, io posso sognazzarci un po’ con le mie one-shot pseudo-insensate *_*

Spero abbiate passato dieci minuti piacevoli <:

Come sempre criticate e dite la vostra, qualunque commento (negativo et positivo) sarà gradito.

Thanks,

Mel

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Melchan