(Un)comfortable
Night
Ed grugnisce.
Un grugnito animalesco, molto poco attraente.
Grugnisce, si diceva, quindi butta sul tappetino un sacchetto di patatine vuoto rimasto tra la portiera e il sedile davanti del passeggero e tenta di trovare una posizione comoda per dormire.
I capelli, lunghi e sporchi, gli piovono sulla faccia rischiando di soffocarlo.
Grugnisce ancora, questa volta più forte, poi apre il cassettino del cruscotto e pesca un elastico che tiene lì di scorta insieme a vecchie cartine e un torcia.
Sistema anche la molletta appiccicata alla tempia, in modo che nessunissimo ciuffo gli solletichi il volto, e si risdraia sui sedili tentando di ignorare la leva del cambio che sembra volergli infilzare un ginocchio.
In quel momento, dai sedili posteriori, un lungo mugugno lo costringe a tirarsi nuovamente su ed ascoltare:
- Niisan… -
-
- Siamo ancora fermi? -
- Sì. -
Pochi secondi dopo il respiro di suo fratello minore è nuovamente lento e regolare.
Ed aumenta la temperatura nell’auto, sente sempre più freddo; e, lanciando un’occhiata al finestrino, fuori vede altrettanto più affollato: il camion finito contro il guard rail qualche chilometro avanti impedisce di proseguire, e la fila creatasi dietro di loro di tornare indietro.
Niente morti sembra, ma un sacco di seccature sì.
- Dannazione... -
Cerca di ignorare i fari che illuminano l’abitacolo una volta sì e l’altra pure, strizzando forte gli occhi e girandosi verso lo schienale del sedile.
Pensa a Winry e a quello che gli urlerà addosso quando il
mattino dopo, a casa, le telefonerà ammettendo di avere avuto la batteria del
cellulare scarica e che, essendo
Lei certamente non sarebbe stata d’accordo con quel “tipo”.
- Niisan… -
-
- Pffh. -
- Ma cosa ridi? -
- No, niente… è solo che sembra di essere in campeggio. -
-
- Che musone che sei! Cerca di vedere il lato avventuroso della cosa. -
-
- In quel caso sarebbe solo pericoloso, genio di un niisan. -
-
- E dai, non dire così. Stavo solo cercando di… -
- Lo so cosa stavi cercando di fare, Mr. Positività. Però adesso torna a dormire. -
- Solo se mi prometti di riposare anche tu, invece di stare a rivoltarti in qua e là borbottando. -
- Fosse facile, con tutte queste cianfrusaglie intorno e il cambio in mezzo. -
Dopodiché si esibisce in una smorfia tremendamente dispiaciuta e allo stesso tempo tremendamente carina.
- Ma niisan, qui è un disastro! Vieni dietro dai, dovevo pensarci prima… -
- Non dire sciocchezze, e copriti meglio con il giubbotto. Questo dannato termostato è inutile quanto quello stupido di un Colonnello, ti prenderai un malanno. -
- Non parlare sempre così di lui, niisan! Tanto lo so che in realtà un pochino affezionato al Colonnello ci sei… -
- Questa sì che è una sciocchezza! Vedi
- Non trattarmi come un bambino. E vieni dietro, tanto ci stiamo. -
Ed lo guarda storto.
- Stai forse alludendo alle mie dimensioni? -
Infine prende fiato, mette su la sua migliore espressione decisa e dichiara:
- Se non ti decidi a venire a dormire qui con me, resterò alzato insieme a te. E domani penserò a cosa raccontare al Colonnello… -
- Falla finita,
Il più piccolo si irrigidisce, sentendo la durezza e l’impazienza che vibrano nella voce del fratello.
Stava solo giocando, ed Ed non ha mai avuto problemi ad incassare battute e ombre di finte minacce in momenti simili.
Nota solo allora le borse che suo fratello maggiore ha sotto gli occhi, o meglio nota quanto siano profonde.
In effetti Ed ha guidato per parecchie ore, inizialmente fiero di poter utilizzare per un tratto tanto lungo la sua nuova auto e infine distrutto dalla vigilanza costante da tenere sulla strada.
Lui invece ha solo ascoltato canzoni, mangiucchiato biscotti salati per allontanare ipotetiche nausee e infine riposato sui sedili di dietro.
- Niisan perfavore, fammi questo piacere. Non riuscirò a dormire, col pensiero di te costretto a rimanere sveglio tutta la notte per una sciocchezza come questa. -
- Di cosa parli? -
E
In nome del proprio e fraterno sonno sgrana gli occhi chiari, li punta in quelli di Ed e dice, limpido e sincero:
- Di quella tua caratteristica stupida ed adorabile che persino in una caserma chiamano “orgoglio esagerato”. Non è che se accetti di dormire bello comodo dietro insieme a me invece di patire le pene dell’inferno al tuo posto comincerò a vederti come un mocciosetto freddoloso. Lo so che sei una roccia quando si tratta di resistenza, niisan. -
Da il colpo di grazia sorridendogli nel modo più dolce e fiducioso che conosce, quello di chi pensa ciò che dice; e, come era certo, Ed capitola.
Da quando il minore degli Elric ha riacquistato sembianze umane, per far cedere le armi ad un Ed ancora più sicuro della propria forza c’è una sola soluzione: mettergli davanti suo fratello; poi ci penserà lui a trovare l’espressione più adatta al momentaneo stato mentale di Ed.
È già capitato che il Maggiore Hawkeye bussasse a casa Elric
e chiedesse ad
L’esausto Ed, comunque, guarda il suo fratellino sorridergli amabile e carino come solo lui sa (di) essere.
Lo guarda, e si dice che non cederà mai, perché quando ad essere tirato fuori è l’orgoglio, ergo ciò che lui considera la sacra dignità, c’è poco da lasciarsi convincere così facilmente.
Fa in tempo a dirselo e ripeterselo circa cinquantadue
volte, poi
- Dico davvero, niisan, sennò non riuscirò a dormire. E poi effettivamente fa freddino: se vieni dietro riusciremo a scaldarci meglio, no? -
E il peggio è che certe cose Ed deve sentirsele dire senza che sia intesa la minima malizia, nonostante la pericolosa vicinanza.
Stanco di riflettere, dirsi cose e non riuscire a dormire Ed sbuffa, borbotta uno “Spostati” e scavalca il bauletto porta oggetti dietro il cambio accomodandosi sul sedile posteriore.
-
- Dopo che hai accidentalmente rotto la doccia a casa di zia Pinako il primo giorno di vacanza, non credo sia una buona idea avere piedi sotto il naso. Né i tuoi né i miei. -
- In effetti non hai tutti i torti... -
Smozzica Ed, incupito al ricordo del suo disastroso tentativo di aggiustare il getto troppo lento di casa Rockbell (anche se la spiegazione ufficiale è che “quell’ammasso di ferraglia era sul punto di tirare le cuoia già da tempo, vi ho solo fatto un favore.”) .
-
Da quando è di nuovo capace di provare sensazioni come il calore fisico, il minore degli Elric approfitta di ogni occasione in cui può bearsene un po’.
Soprattutto quando a fornirglielo è suo fratello.
- Vedi che così stiamo molto più comodi, niisan? E tu che non mi volevi dare retta… -
Ed sospira, gli fa un po’ più di spazio e nascondendo un sorriso intuisce di stare per addormentarsi.
In fondo, col respiro lieve di
Fine
Nota
di Mel-chan:
Ed eccoci
al nuovo appuntamento con “Le deliranti fanfictions di Melchan per le True Colors” XD
Stavolta
è toccato al tema “Sleeping in my car”
Con
questa storiellina ho solo voluto dipingere un puccioso/lovoso momento dei due
Elric seguendo il filone (ormai mi ci sono affezionata XD) “
Che ci
posso fare, seguendolo vengono fuori mille e uno idee troppo carucce per essere
ignorate.
E sì,
ormai ignoro bellamente il fattore ambiguità che mi finisce nelle fics mentre
scrivo: ognuno ci veda quello che vuole, semplice amore fraterno, shonen-ai, un
intrigante misto di entrambi (sì, quest’ ultimo è il mio caso X°D) .
La sacra
Minekura Sensei si fa amare (e comprare, diciamocelo ù_u –avrai i miei soldi
fino alla morte, Sensei ;O;) con ‘sta cosa, io posso sognazzarci un po’ con le
mie one-shot pseudo-insensate *_*
Spero
abbiate passato dieci minuti piacevoli <:
Come
sempre criticate e dite la vostra, qualunque commento (negativo et positivo)
sarà gradito.
Thanks,
Mel