-Salve, lei è...?- mi disse la donna dall'altra parte del bacone, senza degnarmi di uno sguardo e continuando a sistemare le sue scartoffie polverose. Ma cosa sono, un fantasma? Pensavo fosse buona educazione guardare negli occhi una persona quando ci si parla. Vabbè, sorpassiamo, che tanto non posso dire nulla perché non lo faccio mai.
-Ah-ehm- cominciai, schiarendomi la voce -sono Whiten, Holly Whiten. Ho prenotato un appartamento la settimana scorsa.- chiarii alla donna, che finalmente mi guardò negli occhi. Ricambiai il suo sguargo gelido, sottolineato da occhi grigi ed eyeliner scuro, con un sorriso da brava ragazza. Farsi nemica la responsabile della reception non è mai una buona mossa.
-Ah, sì, mi scusi. La sua è la camera n° 216. Si faccia accompagnare pure dal nostro concierge... Jorge, aiuta la signorina- comandò indicando un signore alto e grande quanto un'armadio.
Tuttavia lui, anziché prendermi i bagagli, assunse un'espressione preoccupata.
-Mrs Helena, la camera 216 è occupata, non ricorda? L'appartamento è occupato dai signori Tirepicion, mi pare un nome così... Aspetta...-
La mia camera occupata? Per lo più, da un gruppo chiamato... Trepicion? Bella sorpresa Londra, grazie, grazie davvero.
-Ma... Ma ci deve essere un malinteso.- disse la donna, paonazza in viso. Cominciò a rovistare fra i fogli e cercò la mia prenotazione, ed asserì quando la guardai. Mi comunicò che io avevo regolarmente prenotato, ma che altre persone avevano prenotato la stanza. Regolarmente.
-Com'è possibile, scusi?- cominciai a spazientirmi leggermente. Avevo pagato fior di sterline per permettermi la camera più lussuosa ed adesso se ne venivano fuori che era occupata? Eh no!
-Chi ha eseguito la sua prenotazione... Ecco, si deve essere confuso... Vede, può capitare, ci spiace moltissimo... Provvediamo subito, sa comunque ci sarà una sol...-
la interruppi immediatamente.
-Ma se è lei che ha eseguito la mia prenotazione!- sbuffai al limite della sopportazione. La donna si scusò un numero incredibile di volte, mandò i miei bagagli nel magazzino e mi fece accomodare su una poltrona, mentre mi restituiva tutti i soldi.
-Comunque la 216 è molto grande... Sa sono 1.200 metri quadrati di camera, divisibile in due parti. Possiamo darle 600 metri quadri e non farle pagare nulla, ci starebbe? Ci scusiamo per l'inconveniente... Ci scusi! Allora, che ne dice?-.
Nulla al mondo avrebbe potuto bloccare la mia vacanza di un mese che mi ero permessa a fatica. Certo che però, condividere la stanza era dura. Poi con una band... Tirepicion... Questo nome assomiglia tremendamente ai... Oddio... Sìì! One Direction, ecco a cosa. Beh non sono una fan dei 1D, io sono una directioner! E cosa c'è di meglio per una directioner? mentre mi facevo questi complessi mentali, la donna mi guardava imbarazza ed indecisa ed aspettava una mia risposta, tanto che mi richiamò all'attenzione facendo un finto colpo di tosse.
Assunsi un'aria sprezzante, tanto per farmi l'aristocratica.
-Va bene, ma a patto che la parte con la piscina privata sia mia.- dissi, e la donna immediatamente accettò, ringraziandomi per la disponibilità, mi mandò i bagagli e chiamò due cameriere che mi sistemarono i vestiti nell'armadio e chiusero la mia parte di camera per dividerla. La donna, intanto, andò nell'altra stanza per chiarire ai ragazzi l'evento. Loro fecero qualche commento e qualche "ohhh" ma dissero che era ok, senza problemi. Tirai un sospiro di sollievo.
Entrai nella mia porzione d'appartamento, decisa che dopo li avrei spiati. Era grande e luminoso, appena entravi eri accolta in un salottino di medie dimensioni comunicante con la camera, grande e con un bagno enorme en suite. Dall'altra parte, la cucina e un altro bagno. Tornai in salone ed aprii le vetrate del terrazzo esterno, che percorsi tutto per raggiungere la piscina coperta, di mia proprietà. Non resistetti. Mi spogliai e mi gettai in intimo. L'acqua era calda e densa di cloro, che sfiorava la mia pelle delicatamente. L'urto aveva creato piccole ondine che sbattevano contro il mio corpo. Risi della sciocchezza che avevo fatto e mi ricordai mentalmente di fare silenzio, per non sembrare una scema. Corsi a fare una doccia e mi sistemai, per avere un aspetto decente. Mi vestii e mi truccai e lessi l'ora: l'una. Il pranzo sarebbe stato servito fra mezz'ora al ristorante dell'hotel, e nel pomeriggio avrei fatto un giro di Londra, ma, adesso, era il momento di giocare alle piccole spie.
Frugai nell'armadio finché non trovai la chiave e feci scattare la serratura. Per fortuna la porta dava sul salone, non sulle camere. Aprii lentamente e notai che c'era parecchio movimento. Seduti per terra, in tuta, concentrati davanti alla televisione e con i joystick in mano, Liam e Zayn si sfidavano a giochi di calcio dai nomi improbabili. Louis era seduto su uno sgabello, posizionato di fronte allo specchio, e si stava... ingelatinando i capelli, non so se mi spiego. Niall uscì da una stanza, la cucina probabilmente, con un pacco di patatine. Non vedevo Harry. Dalla stanza sentii dei sussurri, come cantati. Lui sicuramente.
Chiusi la porta e mi si illuminò il cervello. C'era un'altra porta, che probabilmente dava sulle camere.
Fortunatamente la serratura era la stessa, perciò la aprii con facilità e mi trovai di fronte Harry in pigiama, che dormiva e canticchiava qualcosa nel sonno.
Sorrisi istintivamente alla sua vista.



Lalalalalaaaaa. Eccomi tornata ^^. Ehm... Questo è il prologo della mia nuova storiaaa. Recensite, recensite. Una sola recensione e vado avanti! ENJOY IT