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Autore: lamogliediPaddy    31/01/2013    0 recensioni
Sua moglie Rebecca invece ha un legame molto bello con i figli, e in particolare con Paolina. Se li porta dietro quasi tutte le volte che esce e se lui le propone di fare un viaggio senza di loro lei rifiuta. Gli capita di invidiarla, per questo. Ci sono momenti in cui anche lui vorrebbe avere un figlio prediletto, qualcuno che fosse come lui e che a lui guardasse per diventare qualcosa di meglio. Un essere umano verso il cui futuro nutrirebbe un interesse speciale, che andasse oltre l'apprensione che deriva dall'essere semplicemente padre, un futuro che un giorno diventerebbe il centro del suo
Genere: Generale, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Novecento/Dittature
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- Questa storia fa parte della serie 'Non si stava così male.'
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Medico oculista di successo, ex combattente e uomo di cultura, un curiosto misto tra un patriota e un liberale: era stato quasi naturale che il suo nome fosse inserito nelle liste dei Blocchi Nazionali. Aveva buone possibilità di diventare deputato a maggio: nella sua circoscrizione poteva contare sul voto di un buon numero di pazienti, colleghi e liberi professionisti. Tutte queste persone lo stimavano personalmente oppure trovavano rassicurante la sua figura... Quello che gli mancava era il voto dei giovani e dei nazionalisti più accesi: un problema non da poco, che andava risolto in tempi brevi. Tuttavia qualcuno nel comitato elettorale aveva avuto un qualche tipo di idea a riguardo. Avevano in mente un paio di nomi...

L'ostacolo più grosso sulla strada per Roma comunque non sono i socialisti o i cattolici, ma sua moglie. Quando le aveva annunciato la sua candidatura aveva reagito bruscamente e lo aveva sgridato come un bambino: che idea trascurare il lavoro! E tutto per un'avventura! Aveva famiglia, si era scordato? Le avrebbe tirato un ceffone se i figli non fossero stati nella stanza.

Anche ora si rifiuta di dargli il suo appoggio, non lo sostiene nella sua campagna elettorale e non fa altro che lamentarsi con la figlia, che ora lo guarda con dispetto: è evidente che lo accusa di non curarsi di lei. Il che è ingiusto, dato che non le fa mancare nulla e che provvede alla sua istruzione in modo che sia completa: non solo scuola ma anche teatro, musica. Per il resto non saprebbe che fare. Per le confidenze ha già la madre e inoltre c'è quella sensazione onnipresente di non avere nulla da spartire. Lui potrebbe essere forse un genitori migliore se Paolina si sforzasse di essere una figlia diversa, se anche solo fingesse entusiasmo per lui e la sua avventura politica, e gli portasse dei fiori o delle ghirlande azzurre*...  Si consola pensando che forse il maschio crescerà diversamente.

Il pensiero torna al suo problema più urgente: la ricerca di nuovi voti. Il comitato aveva proposto il nome di un tale Vittorio, un fascista scalmanato caposquadra e caposezione, che aveva una certa presa sui giovani e un'oratorio infiammata. Una testa matta, però utile. Glielo presenteranno questa sera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* Il colore dei nazionalisti era l'azzurro.

   
 
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