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Autore: Julia of Elaja    31/01/2013    2 recensioni
Harry non fa che pensare alla nuova allieva di Hogwarts, Amy Riddle, proveniente dall’accademia francese di Beuxbatons e… purtroppo, impegnata sentimentalmente con Draco Malfoy.
Potrà un desiderio sussurrato avverarsi?
One-shot partecipante al contest "Make a Wish- Esprimi un desiderio!" indetto da HPThebest
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Harry… va tutto bene?”
Harry si girò, ritrovandosi davanti Hermione che lo fissava interrogativa.
Si limitò ad annuire con aria pigra, poi si voltò nuovamente e tornò a fissare la luna, quel piccolo spicchio che faceva capolino fra le nuvole.
La Sala Comune era ancora affollata, quella sera; Ron discuteva con Seamus e Dean delle lezioni del giorno dopo, Neville stava giocando a scacchi magici con Ginny…
Per un attimo, lo sguardo di Harry cadde sulla sua ex ragazza: i suoi capelli rosso fuoco, gli occhi puntati sulla scacchiera, l’aria concentrata,  il labbro inferiore che si stava mordicchiando…
Era strano osservarla e non provare il familiare impulso di baciarla: era ormai passato qualche mese da quando la loro relazione era stata troncata, ma Harry non sentiva più nulla dentro di sé che lo legasse in qualche maniera a Ginny, o al suo ricordo… strano ma vero, da qualche tempo il suo cuore batteva forte quando rivolgeva lo sguardo ad un’altra persona…
Eppure, quell’altra persona gli poteva essere solo amica… niente di più, dato che era già legata a qualcun altro.
Strinse i pugni per la rabbia e la frustrazione… i suoi pensieri correvano….
“Harry! Ti ho chiesto se va tutto bene!” ripetè Hermione, scrollandolo leggermente per le spalle.
“Sì, Hermione! Va tutto bene!” le rispose, con aria seccata.
“Non si direbbe, visto il tuo atteggiamento in questi giorni.”
“Cosa intendi dire?” chiese, incuriosito.
Hermione sospirò: si guardò attorno, poi abbassò la voce: “Voglio dire, da quando Amy e Malfoy stanno insieme… sei diventato più taciturno… più cupo. Cos’hai?”
Harry deglutì: davvero, si notava così tanto quanto invidiava Malfoy?
“Ti sbagli, Hermione…” le disse, scrollando le spalle “Sto solo pensando a Vold…”
“E invece no, Harry. Tu non stai pensando a lui, non in questi giorni!” lo rimbeccò Hermione.
“Senti, Hermione, non so cosa tu ti sia messa in testa ma…”
“Amy, vero?”
Harry si bloccò: ma come faceva Hermione a sapere sempre tutto?
“Cosa?” disse, fingendo nonchalance.
“Amy Rible. E’ a lei che pensi, non è forse vero?” continuò lei, con aria di sfida.
Harry sbuffò: si guardò velocemente attorno, evitando l’insistente sguardo di Hermione: “E va bene” sussurrò “Sto pensando a lei.”
“Oh, Harry! Non te ne starai innamorando, vero?” gli chiese Hermione, sul volto un’espressione di chi la sapeva lunga.
“Io? Smettila, Hermione! E’ solo che… mi dà fastidio il fatto che Malfoy…”
“… stia insieme a lei.” concluse per lui Hermione “E’ palese, no? E’ perché vorresti averla per te!”
“Hai torto.” rispose secco Harry; non gli andava di rivelare a Hermione il fatto che erano passati ormai due mesi da quando Amy abitava nei suoi pensieri.
“Oh, sarà come dici tu, Harry…” continuò quella “Ma alla fine vedremo cosa succederà!”.
La ragazza si allontanò con un sorrisetto compiaciuto sul volto, cosa che irritò Harry.
Riprese a guardare il cielo stellato, fuori dalla finestra: Hermione aveva dannatamente ragione, lui non faceva altro che pensare a Amy… e la voleva per sé.
“Ehi amico!” lo richiamò Ron “Vieni a letto?”
“Arrivo, Ron. Sarò da te tra pochi minuti.” rispose Harry, mentre gli ultimi rimasti nella Sala si dirigevano su per le scale ed entravano nei dormitori.
Quando anche l’ultimo Grifondoro ebbe abbandonato la Sala Comune, Harry prese una poltroncina e la posizionò proprio in direzione della finestrella.
La luna ora si vedeva chiaramente: le stelle, tutte attorno ad essa, risplendevano e scintillavano.
Una visione stupenda.
Proprio come Amy.
Ogni volta che Harry la vedeva passare, o la salutava, o si fermava a parlare con lei, si rendeva conto di quanta perfezione ci fosse in quella sua camminata ondeggiante, nel suo sorriso, nei suoi occhi castani… nei suoi lunghi capelli ondulati…
Sospirò: era un’ingiustizia! Perché Malfoy, una persona viscida e malvagia, doveva avere il privilegio di baciare quelle splendide labbra quando voleva e lui, Harry, non poteva far altro se non invidiarlo?
Eppure una vocina, da qualche parte dentro di sé, gli diceva che qualcosa, prima o poi, sarebbe cambiato… che un giorno la sua occasione si sarebbe fatta avanti.
Un guizzò attirò il suo sguardo: aveva visto qualcosa, in cielo.
Si mise di nuovo in piedi e attaccò il suo naso alla finestra, per riuscire a vedere meglio nell’oscurità.
Una stella, splendida, riluceva fulgente, quasi oscurando le altre.
Era alla destra della luna; grande, vistosa, bianca. Era bellissima.
Splendeva in cielo, come un talismano, un amuleto… splendeva come la speranza dentro Harry.
“Se solo… se solo potessi avere la mia occasione…” sospirò, sottovoce “Sì, insomma… io vorrei avere la mia occasione con lei.”.
La stella brillò più insistentemente, quasi a voler rassicurare Harry; lui si allontanò lentamente dalla finestra e si avviò su per le scale, per giungere nel dormitorio e riposare, dopo quell’estenuante giornata.
Infilatosi nel letto, nonostante l’unica fonte di luce fosse il fuoco che scoppiettava nel camino del dormitorio, Harry notò con la coda dell’occhio un bagliore argenteo baluginare dalla finestra alla sua destra: si stese sul fianco e notò nuovamente la stella che prima aveva visto.
“Desidero avere la mia occasione. Ecco tutto.” disse, guardandola intensamente.
E, finalmente chiuse gli occhi, sperando in cuor suo che il suo desiderio, prima o poi, si avverasse.

*

Harry, Ron e Hermione avevano appena finito la loro colazione quando Draco Malfoy fece il suo ingresso nella Sala Grande.
“Miseriaccia… Malfoy ha un diavolo per capello?” esclamò Ron, ridacchiando.
Harry lo osservò con attenzione: aveva l’aria imbronciata e contrariata, un’espressione amara sul viso e i capelli scombussolati. Sembrava aver dormito molto poco, o molto male.
“Be’, qualunque cosa gli sia successa… ben gli sta!” fece Harry.
Ma qualcosa non quadrava: Malfoy prese posto al tavolo dei Serpeverde, come al solito, ma quella mattina ad accompagnarlo non c’era nessuno.
Quella mattina Amy non era con lui.
Harry la cercò per tutto il tavolo dei Serpeverde: ma dov’era?
E finalmente la vide: era seduta, mangiava tranquillamente il suo bacon e chiacchierava con Daphne Greengrass. Era felice, rideva e scherzava.
E Malfoy la guardava.
E Harry capì.
Era passato un mese, un mese esatto da quando quella stella, che aveva notato solo e soltanto quella sera e che non aveva più rivisto,  aveva ascoltato il suo desiderio.
Un mese.
E a quanto pareva, la stella doveva aver esaudito la sua richiesta, perché Amy gli sorrideva raggiante dal suo tavolo e lo salutava con un dolce sorriso, mentre Malfoy, verde d’invidia, lo guardava in cagnesco e parlava fitto fitto con Tiger e Goyle.
Hermione, al suo fianco, lo fissava sorridendo: “Hai visto, Harry?” sussurrò “A volte i desideri si avverano sul serio!”
“Già…” rispose lui con tono sognante, mentre i tre si alzavano dal loro tavolo, diretti fuori dalla Sala “A volte si avverano!E credo che questa sia una di quelle volte!”.
   
 
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