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Autore: La Lady    22/08/2007    9 recensioni
-Perchè questo è il nostro piccolo segreto amore. Un giorno anche tu la userai. E sarai un bravissimo mago, ne sono certa!- Rispose la donna, guardandolo con tenerezza.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogna piccolo tesoro mio...



Il sole di fine estate batteva pesante sulle case del piccolo quartiere malfamato di Spinner's End. L'afa non permetteva ai bambini di uscire a giocare, il fumo e l'odore accentuato della ciminiera poco distante a obbligarli a stare in casa.Un ragazzo in bicicletta portava la posta alle famiglie, il volto imperlato di sudore mentre svolgeva il suo lavoro. Tante villette a chiera regnavano nella piccola e sporca via: alcune con piccoli giardini davanti casa tenuti alla meglio, altre con una semplice recinzione di legno. Le case erano per la maggiorn parte di mattoni, le finestre dalle ante di legno aperte per ricercare un filo d'aria fresca. Un bambino di cinque anni era affacciato ad una di queste, le manine sul davanzale per sorreggersi, gli occhi attenti ad osservar ogni movimento. Dietro di lui una donna era intenta a stirare; i capelli di media lunghezza portati indietro con una fascia color del grano ed un occhio sempre vigile sul figlio alla finestra. L'orologio a pendolo suonò rigoroso le quattro del pomeriggio, facendo sobbalzare il bambino dal davanzale per l'inaspettato suono.La donna sorrise al figlio, guardandolo con occhi pieni di gioia ed amore; occhi che solo le madri sanno donare ai loro figli.
-Sev ti sei spaventato?- Chiese la donna notando la strana espressione del bambino.
Esso infatti fissava con una nota di curiosità il grande pendolo, studiandolo con i profondi occhi neri.
-Quando torna babbo?- Domandò d'un tratto, come se non avesse sentito le parole della madre.
Eileen sorrise, lasciando il ferro ed avvicinandosi al piccolo per poterlo prendere fra le braccia.
Severus non fece resistenza, lasciandosi prendere per accoccolarsi nell'abbraccio concessogli.
-Alle sei tesoro- Rispose lei accarezzandogli i capelli color d'ebano che iniziavano a toccargli il lobo delle orecchie.
-E quanto manca mamma?-
-Ancora due ore- Rispose, posando un bacio sui capelli del bambino.
-E quanto sono?-
Eileen sistemò meglio il figlio sulle ginocchia, indicandogli l'orologio e spiegandogli l'ora.
Severus osservava attento, i suoi occhi neri vigili e severi proprio come il suo nome incollati all'oggetto.
Finita la spiegazione il bambino si rannicchiò maggiormente, quasi volesse confondersi con la donna.
-Mamma tu ci stai bene con babbo?- Domandò d'un tratto il bambino, la manina destra che stringeva affettuosamente i capelli della madre.
-Certo amore che stiamo bene! Perchè dici queste cose ala mamma?-
-Perchè non state mai insieme- Sussurrò Severus.
-Babbo sta via da casa per andare a lavorare. Per portare i soldi a casa; per farci vivere bene- Cercò di rispondere la donna, cullando il bambino.
Si guardò attorno:
la piccola casa a due piani aveva le pareti spoglie e pochi mobili di seconda mano, il piccolo giardino davanti casa tenuto alla meglio da lei con alcuni fiori.
Eileen guardò in alto per scacciare le lacrime che si erano formate agli angoli dei suoi occhi. Aveva perso tutto sposando suo marito. Sposando un babbano.
-Perchè babbo non vuole che tu usi la bacchetta? E perchè lui non la usa?- Chiese il bambino, la manina sempre nei capelli di lei ma gli occhi concentrati a qualcosa che solo lui conosceva fuori di finestra.
-Perchè questo è il nostro piccolo segreto amore. Un giorno anche tu la userai. E sarai un bravissimo mago, ne sono certa!- Rispose la donna, guardandolo con tenerezza.
Suo figlio aveva ereditato il suo sangue e con quello la sua magia; la magia dell'antica casata nobile dei Principe.
Peccato che i suoi avi non favorissero i matrimoni con i babbani, pensò fra se Eileen ricordando la sua fuga d'amore avvenuta quasi dieci anni prima.
-Perchè ne sei certa?-
Severus si avvicinò al davanzale sempre tenendo stretta la ciocca di capelli, costringendo la madre ad avvicinarsi e sedersi su di esso. Subito il bambino fiondò di nuovo fra le braccia della donna.
-Perchè sei il mio bambino, tesoro.-
Severus corrugò le sopracciglia, assumendo un'espressione molto curiosa che fece sorridere maggiormente la donna.
-Perchè babbo non vuole che usi la bacchetta?-
Eileen prese tempo per rispondere, cercando le parole più giuste da usare di fronte ad un bambino di cinque anni.
-Perchè sei piccolo amore mio.-
-Ma ha detto che devo andare all'unevessità..-
-Università, tesoro. Scandisci le parole.- Lo riprese gentilmente la madre.
Quasi un anno prima, Severus entrò in shock dopo aver assistito ad un accesa litigata fra sua padre e sua madre, causandogli qualche mese di mutismo volontario e costringendo i genitori a portarlo da dottori e psicologi. Per fortuna il bambino era forte e, dopo un po' di sedute, era tornato il piccolo terremoto di prima. Ma ancora non riusciva a dire bene alcune parole.
-Tu andrai alla più famosa e rinomata scuola di magia e stregoneria d'Inghilterra tesoro mio. Hogwarts.- Concluse la donna alla domanda del figlio.
Quest'ultimo guardò ancor fuori di finestra, un lieve sorriso comparso sul suo minuto faccino.
-Tu sei andata a Hogwarts mamma?-
-Si tesoro mio-
-E babbo?-
-No, lui no-
-E perchè?-
"Ecco che inizia l'interrogatorio" Disse fra se ridendo la donna.
-Perchè... Perchè... Perchè soltanto chi vuole veramente andarci, col cuore e con la volontà, può entrarci. A babbo interessava il giusto, ma TU ci andrai.- Rispose la donna, sperando di esser risultata convincente.
Sembrava di si visto che il bambino iniziò a canticchiare fra se.
-Mamma perchè non devo dire niente in giro della magia?-
-Perchè è il nostro segreto!- Sussurrò in tono misterioso Eileen avvicinandosi al bambino per fargli il solletico.
Un improvviso rumore acuto fece saltare entrambi, proveniente dalla stanza adiacente la loro.
-E' pronta la torta! E' pronta la torta!- Iniziò ad urlare Severus saltando giù dalle gambe della madre dopo averle lasciato i capelli. Correva verso la cucina, il volto sorridente con qualche dentino mancante.
Eileen guardò triste suo figlio vestito di stracci e abiti di seconda mano; i più cuciti e rammendati da lei stessa. Ma subito si ricompose, lasciando scivolare il via triste e sopraffatto dalla gioia e dalla speranza.
-Severus aspettami! Non toccare niente sennò ti bruci!-
La donna si alzò, sistemandosi il grembiule a fiori, dirigendosi verso la cucina.
Li trovò suo figlio accucciato ed intento ad osservare attraverso il vetro del forno.
Quando si voltò, nel suo volto di bambino comparse la felicità, un sorriso pieno di vita.
-Mamma è pronta la torta!-
-Si tesoro, è pronta. Aspetta che si mette sulla finestra a farla raffreddare. Sennò ti scotti la lingua!- Esclamò allegra la donna prendendo una pezzo di stoffa per togliere la teglia dal forno e posarla sul davanzale della finestra di cucina. Severus osservava tutto con occhi vivaci, come se le sue iridi nere fossero piene di piccoli omini intenti a ballare.
-La mia preferita mamma!- Esclamò entusiasta mentre prendeva una sedia e si posizionava in direzione della finestra.
Sarebbe stato li a fissarla finchè sua madre, disperata nel vederlo così, non gliene avrebbe concesso un pezzo.
Eileen si ritrovò di nuovo ad osservare suo figlio. Sarebbe diventato un ottimo mago, si disse. Attento e preciso. Dolce ed imperioso. Si promise che avrebbe mandato a tutti i costi suo figlio a scuola, promise di impegnarsi nel non fargli mancare niente. Promise di regalargli tutta la felicità possibile come ogni madre desidera per il proprio figlio, anche se erano poveri. Eileen continuava a guardare il figlio di nascosto da dietro la porta, estraendo la bacchetta da una tasca interna del grembiule. Con un gesto elegante la fece roteare piano in direzione del davanzale, facendo si che la torta si freddasse velocemente. Poi guardò il legno caldo che pulsava di magia. Due iniziali all'impugnatura.
E.P.
-Un giorno questa sarà tua amore mio...-
Sfiorò con dita leggere il legno e, dopo un lieve scintilliò. accanto alle prime iniziale ne comparvero altre due.
S.S.
-Mamma mamma!- Esclamò il bambino con voce eccitata riportandola alla realtà- La torta è fedda!!! La torta è fedda!!!-
Così la signora Snape si avvicinò al davanzale dove in bambino già scalpitava per un pezzo di torta.
"Sogna tesoro mio. Sogna e vivi la tua infanzia nel migliore dei modi, e perdonami se non ho potuto donarti di meglio. Sogna le tue notti da bambino e vivi il presente con questi occhi vivaci e pieni di vita che hai adesso. Rendila così amore mio la tua vita. Come una grande torta. Perchè la torta al cioccolato è il tuo dolce preferito amore mio. "


Fine
   
 
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