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Autore: Virus14    31/01/2013    2 recensioni
1827
Quando il mondo non mi capisce mi vieni in mente tu fratellino, perchè eri l'unico che mi capivi.
Ogni tanto il tuo cellulare squilla... forse perchè la persona che ti chiama non lo è ancora venuta a sapere...
Quel maledettissimo giorno nessuno mi ha avvisato... l'ho saputo dai giornali.
Tu odiavi vedermi piangere.
Mi manchi tanto fratellino... Aspettami...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1827
Fratellino mio, ormai sono arrivata a 1827 lettere che ti scrivo ma che, so per certo, non ti arriveranno mai.
A volte, quando sono triste, vado alla nostra panchina sotto casa... quella in cui avevamo inciso i nostri nomi con il coltellino che usavi per tagliarti.
Quante volte ti ho detto che non dovevi farlo? Forse troppe... Quando entravo in camera tua e ti stavi tagliando qualche vena di troppo nascondevi immediatamente il coltellino sotto la scrivania o in tasca per non farmi preoccupare... ma io me ne accorgevo, anche solo guardandoti negli occhi.
Nei tuoi bellissimi occhi azzurri... nel mio oceano personale... che però in momenti come quello erano spenti come se fossero senza forza vitale.
Quando il mondo non mi capisce mi vieni in mente tu fratellino, perchè eri l'unico che mi capivi.
Ogni tanto il tuo cellulare squilla... forse perchè la persona che ti chiama non lo è ancora venuta a sapere...
Ogni notte, prima di dormire, guardo quella rosa bianca ormai appassita che mi hai regalato qualche anno fa per il mio compleanno... te lo ricordi? Era il periodo in cui eri a studiare inglese a Londra, e hai speso tutti i soldi che avevi messo da parte per comprare il biglietto aereo per venire a trovarmi...

Quel maledettissimo giorno nessuno mi ha avvisato... l'ho saputo dai giornali.
I giornali... te ne rendi conto??
<< Diciassettenne caduto dal motorino a causa di un pirata della strada. Ricoverato d'urgenza. Momentaneamente in coma.>> 
Sono corsa a perdifiato a quel cavolo di ospedale. Un medico mi ha accompagnato in una sala d'attesa dicendomi di aspettare, ed è entrato in un corridoio chiudendosi la porta alle spalle. Sopra c'era un cartello rosso con delle scritte nere, che però non sono riuscita a leggere a causa degli occhi troppo appannati dalle lacrime.
Dopo poco mi sono sentita una mano sulla spalla... era Luke, il tuo migliore amico, che mi ha raccontato tutto quello che ti era successo... Poco dopo è arrivato il dottore che ha scosso la testa e se n'è andato.
In quel momento avrei voluto buttarmi di sotto dalla finestra per venirti a far compagnia lassù... in paradiso...
Ti ho raggiunto in quella stanza bianca e piena di umidità. Eri su un letto coperto da un lenzuolo bianco con a fianco uno strano macchinario.
I tuoi occhi erano chiusi, e il viso stranamente bianco.
Ti ho guardato a lungo... eri bellissimo, come sempre. Ti ho scompigliato un po' i capelli scuri perchè mi ricordavo di quando, a casa, lo facevo di continuo...
Poi è tornato il dottore e mi ha detto che dovevo andarmene. Ti ho dato un bacio sulla guancia... eri gelido come non lo eri mai stato.
Mi è scesa una lacrima che ho subito scansato con la mano... perchè tu odiavi vedermi piangere...
In questo momento vorrei comprare il primo fucile che mi capita sotto mano, e sparare un colpo a quel pezzo di merda che ti ha messo sotto...
Ha ucciso un angelo sulla terra, e non se ne è neanche reso conto...
Ancora fatico a rendermi conto che mi guardi da lassù, e che non ci sarai se avrò bisogno di te...mi viene voglia di prendere a pugni il mondo interno, perchè spesso è ingiusto, e non poco.
E così concludo perchè mi sto dilungando, anche se so che non smetterò mai di scriverti...
Mi manchi tanto fratellino... e ricordati che ti vorrò bene fino alla fine dei miei giorni e anche oltre...
Aspettami...
  
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