Probabilmente c'è una parte di te che non riesce a comprendere il significato della parola nemico.
Nemmeno smettere di considerarlo semplicemente un rivale è bastato a persuadere il tuo cuore.
Ti ritrovi lì, nella sua stanza, e ti chiedi perché lui non ti fermi, non ti allontani a forza e non ti guardi sconvolto.
E ti chiedi perché non lo fermi, non lo allontani a forza e non lo guardi sconvolto.
Quando hai incrociato lo sguardo con quello dorato e caldo di lui e hai sentito le sue labbra contro la bocca, il tuo cervello, semplicemente, si è spento.
Non ti piace essere in balia delle emozioni. Ma in questo momento ci siete solo voi due; tu contro il muro, la maglia ti viene sfilata e scivola tra le sue dita, venendo abbandonata sul pavimento. Lui ti spinge indietro con così tanta forza che sembra volerti schiacciare contro la parete; senti la piccola sfera incastonata sulla stoffa della sua divisa contro il tuo petto, le sue mani sui fianchi ma, sopratutto, senti il fuoco, senti il suo fuoco e ti sta facendo impazzire.
Ha finito col bruciarti. Lo sai, lo sai da sempre e nemmeno ricordi quando esattamente è successo.
Ed è lui. È tutta sua, la colpa. Per te è sempre colpa sua anche se sai bene che la responsabilità è di entrambi.
Perché quando ti volti verso di lui scopri che ti sta guardando e la sua espressione è triste e questo ti spezza il cuore.
Perchè quando provi a parlargli lui non vuole risponderti e finite col litigare.
Perché proprio oggi che ti sei intestardito e l'hai seguito fino alle stanze della Prominence urlandogli dietro, avete finito col cedere al desiderio, senza alcuna intenzione di fermarvi come dei nemici dovrebbero fare.

Il fuoco scioglie il ghiaccio. Inevitabilmente.
Forse è per questo che non sei riuscito a impedirti di innamorarti di lui, e forse è sempre per questo motivo che ti ritrovi a piangere contro la sua spalla, ora che gli hai concesso di bruciarti completamente. Odi farti vedere in quello stato, eppure non vuoi allontanarti, non riesci a sciogliere quell'abbraccio, non sopporti l'idea di non sentire più il suo corpo contro il tuo. E poi lui, di te, conosce anche il lato debole.
Lui ancora ti stringe forte, inginocchiato a terra. Non siete riusciti nemmeno ad arrivare al letto, che pure era a pochi passi da dove avete consumato la vostra passione.
- Perché piangi? - ti chiede, odi il tono che ha usato. Somiglia pericolosamente a dolcezza. - Ti ho fatto così male? - non ti allontana per cercare di guardarti in faccia. Ma sai che, in qualche modo, ti sta scrutando dentro l'anima.
- Tu mi fai sempre male, Burn - mormori stancamente, ed è la verità.
Non si tratta di dolore fisico.
Ti fa male la consapevolezza di non poter stare con lui, perché è vietato anche solo essere amici dei membri delle altre squadre; ti fa male essergli così vicino e sentirlo così distante; ti fa male essere sempre preoccupato per lui e dover fingere che non te ne importi nulla; ti fa male amarlo, consapevole che siete solo capaci di ferirvi a vicenda per il semplice motivo che siete troppo diversi, siete opposti l’uno all’altro.
Ti fa male perché sai che tutto questo fa male anche a lui.
Lo senti sospirare, sai che ha compreso il vero significato della tua risposta. Il solo pensiero ti fa singhiozzare vergognosamente.
La sua mano sinistra ti sfiora i capelli, la destra è ferma in mezzo alla tua schiena nuda. In altre occasioni avresti reagito immediatamente perchè odi essere spettinato dagli altri. No, non lo permetti a nessuno perché solo lui può. Solo lui poteva, solo lui lo faceva quando eravate bambini.
Era gentile con te. Avete sempre discusso per qualsiasi cosa, spesso siete pure arrivati alle mani ma poi era lui a venire da te e a scusarsi, a medicare le ferite che lui stesso ti aveva inferto.
Ancora adesso, in qualche modo, è gentile.
Eppure siete nemici. La persona che, tanti anni fa, vi fatti conoscere ha deciso così. Non è una ferita che può curare, questa. È una ferita che brucia sempre.
- Mi fai ancora male... - sussurri, chiudendo gli occhi, abbandonandoti a quelle carezze.
- Sopportalo, Gazel. Non morirai di certo - ti risponde, sembra allegro e provocatorio come al suo solito.
Lui crede che le cose possano cambiare in meglio, da ora in poi. Ha fiducia in questo. Perché, dopo quello che avete fatto, non potete più tornare indietro.
- Lo so - è strano come questo pensiero riesca a tranquillizzarti così velocemente. Alzi la testa, ma non lo guardi. Socchiudi subito gli occhi, ti sollevi appena. – Lo so - ripeti e lo baci, ti lasci nuovamente sopraffare dal suo calore.
Brucia. Il tuo cuore continua a bruciare d'amore. È doloroso. Ormai ti ci sei abituato.





Note finali: Eh. Sembra la versione lunga della mia drabble 'Burning'. XD Infatti non so se è il caso di pubblicarla. XD
Però questa mi è venuta in mente oggi ascoltando 'Try' di P!nk. (O meglio, mia madre me l'ha messa in testa! XD)
Questa non è una song-fic perché il senso della canzone è totalmente diverso da ciò che ho voluto trasmettere qui. Inoltre segue solo questo pezzo della canzone: "Why do we fall in love so easy. Even when it's not right. Where there is desire. There is gonna be a flame. Where there is a flame. Someone's bound to get burned. But just because it burns. Doesn't mean you're gonna die."
Gazel temo sia OOC, ma alla fine ciò che è potrebbe essere l'esatto opposto di come si comportava alla Aliea. Inoltre, temo non sia nemmeno un argomento originale, questo. XD Comunque va beh, forse alla Aliea sono un pochetto giovani per fare la cosa che si intuisce hanno fatto, ma proprio per questo non ho messo descrizioni dell'amplesso.