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Autore: Kim NaNa    31/01/2013    8 recensioni
Quando il destino si intreccia con l'amore, quando l'onore rivendica il suo potere... sconvolge la vita di ciascuno, come Serenity e Nehellenia, come Endymion e Diamond.
Un filo rosso del destino sempre teso verso la fine...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Demando/Diamond, Endymion, Serenity, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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DISCLAIMER: i personaggi di Sailor Moon non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation.


 


La festa di compleanno
 


In occasione del compleanno di suo marito, Chronos Prince, Beryl diede una grande festa nel regale palazzo di famiglia situato a Tokyo, invitando l’intero parentato e tutta l’alta società della città.
«Su, Serenity! Fa’ presto. Hai disfatto le tue valigie?» Donna Selene si sistemava il lungo abito di taffetà lilla, cercando di arrivare puntuale alla festa di sua cugina.
«Madre! Devo proprio indossare questo?» fece eco Serenity, girandosi nel suo abito di seta bianco, adornato di perle e fili d’oro.
«Certo che devi! Zia Beryl lo ha comprato per te e poi è stata così cara ad ospitarci nel suo palazzo.»
Serenity rimirò la propria immagine riflessa. I capelli dorati acconciati nell’identica pettinatura di sua madre, orecchini d’oro pendevano alle sue orecchie e un unico bracciale ornava il suo polso destro.
«Sarà… Ma io ho l’impressione di essere una meringa e poi sono stufa di fare tutto quel che mi ordina zia Beryl! Ho sedici anni, madre mia e non ho più bisogno di una balia!» rispose stizzita, la giovane fanciulla.
«Serenity! Smettila di fare i capricci e scendi. La festa ha avuto inizio.»

Le note di Mozart riempivano la grande sala, sovrastate, però, dal continuo chiacchiericcio degli invitati.
«Nehellenia, sorella mia! Che piacere rivederti!» Serenity corse subito da sua sorella, stringendola in un abbraccio.
«Serenity…» mormorò appena la ragazza dai lunghi capelli corvini, senza ricambiare l’abbraccio. «Smettila di usare gesti così plateali! Qui non siamo in paese… dove sono le tue buone maniere?» Nehellenia la guardò con occhi severi e Serenity sbuffò.
«Bell’accoglienza la tua. Non ci vediamo dalla scorsa estate e io ho così tante cose da chiederti!»
Gli occhi cerulei di Nehellenia si illuminarono. «Oh, sì! Anche io ho qualcosa di cui parlarti! Hai conosciuto Seiya? Il nipote di zia Kakyuu?» prese Serenity sotto braccio e, trascinando il suo sontuoso abito, raggiunsero il centro della sala.
Con indosso un completo nero e una camicia immacolata, Seiya, del casato dei marchesi Kou, sorrise alla vista di Nehellenia.
«Mia cara, diventi ogni giorno più carina!» esclamò, baciandole il dorso della mano che lei gli porse.
«E tu, diventi ogni giorno più adulatore! Ma lascia che ti presenti Serenity, mia sorella maggiore.» continuò la ragazza, indicando sua sorella.
«Lieto di fare la vostra conoscenza, signorina! Ho sentito molto parlare di voi.» da perfetto gentiluomo baciò la mano della fanciulla, sorridendo.
«Il piacere è mio, Marchese Kou. Suppongo, mia sorella non si sia risparmiata parlando di me…» aggiunse Serenity, inchinandosi appena e guardando di sbieco Nehellenia.
Seiya rise.
«Sorellina, Seiya è un vero ruba cuori qui a Tokyo! Non c’è ragazza che resista ai suoi grandi occhi blu. Lui le incanta con la sua voce… si dice in giro che sappia cantare… Sta’ attenta a non cadere intentazione! Oh, scusa. La tua istitutrice ti avrà detto che è peccato parlar troppo con un uomo!» Gli anni non avevano ammansito il carattere ribelle di Nehellenia e non l’avevano resa neanche meno tagliente.
«Nehellenia, tu sei…»
«Su, sorellina. Niente piagnistei e tragedie greche! Eschilo, Euripide e Sofocle, non li apprezzavo neanche durante le lezioni al collegio!» Rise accompagnata da Seiya, che si chiedeva come mai Nehellenia trattasse con tanto sarcasmo sua sorella.
«Non dovresti essere così dura con lei, è tua sorella!» Le bisbigliò in un orecchio.
«Sta’ tranquillo. Io la conosco e Serenity non è la santa fanciulla che vuole far credere. Hanno sempre biasimato me, ma io sono quel che sono, non ho mai nascosto il mio modo d’essere.»
Il giovane si allisciò un angolo del collo della sua camicia prima di dire: «Se non ti conoscessi, direi che in te c’è qualcosa di perfido… C’è da avere paura di fanciulle come te, Nehellenia!»
«E fai bene!» esclamò la ragazza dai lunghi capelli scuri.
«Sorella cara, continui a burlarti di me?» chiese Serenity, ironica.
«Io? Non lo farei mai, sorellina adorata…»
«Serenity, bambina mia. Fatti guardare.»
Beryl Queen, al braccio di suo marito fece il suo ingresso in sala, catturando gli sguardi di tutti gli invitati presenti.
«Quest’abito ti sta d’incanto! Sono felice tu l’abbia indossato. Ma adesso vieni con me. Diamond ha avuto un periodo di licenza ed è tornato a casa per omaggiare suo padre.»
Serenity guardò Nehellenia. Durante quei lunghi dieci anni, in cui avevano vissuto separate, si erano scambiate una lettera al mese e la giovane dalla chioma dorata aveva sempre espresso il suo disappunto nei confronti di quel matrimonio combinato.
«Pensa a nostra madre… morirebbe dalla vergogna se ti rifiutassi di sposare Diamond. Ricorda che è il giovane più ricco di Tokyo.» Le sussurrò in un orecchio, Nehellenia.
Controvoglia Serenity seguì sua zia Beryl, raggiungendo un salottino non molto distante.
«Diamond, figlio mio!» esclamò la donna non appena ebbe varcato l’ingresso.
Un giovane alto e dagli occhi color del ghiaccio la strinse a sé. Indossava una divisa militare bianca con striature blu e aveva un portamento fiero ed elegante.
Arrossì appena Serenity quando incrociò il suo sguardo.
Non credevo fosse diventato così affascinante! Si disse la fanciulla.
«Serenity, mia cara. Avvicinati, voglio presentarti il tuo promesso sposo.»
Lenta e imbarazzata, si fece più vicina al giovane che non distolse mai gli occhi dai suoi.
«Diamond, ricordi Serenity, vero?»
«Come potrei non ricordare due occhi azzurri così profondi? Felice di rivedervi, contessina.» le sfiorò la mano con le labbra e Serenity deglutì.
Non avrebbe mai creduto di poter essere attratta da Diamond, non dal figlio della donna che aveva sempre creduto celasse un aspetto infimo e malvagio.
«Sono certa avrete molte cose di cui parlare. Vi lascio soli, miei cari.»
Il cuore che le batteva forte, le mani che le sudavano, gli occhi che non sapevano dove posarsi.
Buon Dio! Non sono mai stata sola con un giovane! È sconveniente! La mia istitutrice non mi ripete altro!
«Serenity… sembrate nervosa! Vi disturba la mia presenza?» chiese Diamond, passandole accanto.
«Oh, no… è che… è sconveniente che un uomo e una donna…»
«Ma noi siamo fidanzati!» la interruppe lui, sedendosi su di una poltrona rossa.
«Già… fidanzati.» mormorò lei.
«È ironia la vostra o mi sbaglio?» domandò, guardandola mentre si torturava le unghia.
Prese un respiro profondo Serenity prima di dire: «Ecco… io… Voi davvero ricordate il vecchio accordo delle nostre madri?»
«Come potrei averlo dimenticato? Mia madre mi ha portato sempre delle vostre foto e mi ha informato sulle vostre lezioni di cucito, pianoforte, letteratura, inglese, francese… So anche che odiate tutto questo, che preferite mangiar dolci e chiacchierare con le vostre amiche. Mi hanno detto che avete una gatta nera, Luna, con la quale ve ne andate spesso in giro per il paese a sognare di regni incantanti e di principi impavidi e coraggiosi. So anche che il 30 giugno è il vostro compleanno e non perdonereste nessuno se mancasse di farvi gli auguri!»
Sorpresa dalla quantità di informazioni da lui apprese, si sedette anche lei, stando ben attenta a non essergli troppo vicina.
«Voi non avete avuto mie notizie?» chiese ancora.
«Ehm… sì. Zia Beryl mi leggeva tutte le vostre lettere, mi informava della vostra istruzione, della vostra condizione di militare e di ogni vostro singolo viaggio… Ma credevo foste troppo impegnato per pensare al fidanzamento con una giovane signorina di campagna…»
«Una contessa, colta e di buone maniere, questo siete. La gente di campagna non sa neanche leggere.» Disse Diamond, brusco.
La gente di campagna si spacca la schiena nei campi e non può permettersi né di frequentare collegi, né di avere precettori! Ma che puoi saperne tu che te ne vai in giro di festa in festa! Pensava Serenity, mentre fissava il succo d’arancia che le aveva offerto.
«Sembrate contrariata, ho detto qualcosa che non condividete?» giocava con il calice tra le mani e si sorreggeva la testa con un braccio.
«No, è solo che la gente di campagna non può permettersi di studiare. Deve lavorare per vivere.» Disse, seccata.
«Avete ragione.» si alzò, porgendole una mano.
«Permettete? I miei genitori stanno per dare l’annuncio ufficiale.»
Serenity si portò una lunga ciocca color del sole dietro un orecchio, si lisciò la veste e respirò a pieni polmoni.
Per tua madre, Serenity. Fallo per tua madre. Si perse un attimo nei i suoi pensieri, prima di posare la sua mano in quella del giovane.
«Sono pronta.»
Diamond afferrò la sua mano, la portò alle labbra e sorrise. Poi le si avvicinò, costringendo Serenity a rifugiarsi in un angolo della stanza.
«Tremate come una foglia, mia cara. Perché? Non vi mancherò di rispetto…»
Quando Serenity si ritrovò con le spalle al muro, lui le sollevò il mento con un dito e la guardò negli occhi.
«Questi occhi… ho sempre immaginato di poterli guardare così da vicino. Da questo momento siete mia, Serenity. Solo mia.»
Si allontanò da lei, aprendo la grande porta bianca e lei sentì uno strano presagio pesarle sul cuore.
Stava davvero facendo la scelta giusta per il bene di sua madre?



NdA: ed eccomi di ritorno, con il primo capitolo di questa strambissima fanfiction. Premetto che non mi convince, che non l'ho riletto e che l'ho pubblicato così come mi è stato dettato dalla mia folle mente. So anche che il capitolo è piuttosto breve, ma, come dire, la storia sta "carburando" e ben presto avete capitoli intensi! (Prometto di rivederlo domattina, sperando di non dovermi vergognare troppo T___T)
Detto questo, spero che la trama vi incuriosisca un po' e che sia almeno un pochettino interessante. Ne approfitto per ringraziare tutte le lettrici che mi hanno dedicato un po' del loro tempo, recensendo l'introduzione di questa fic, ringrazio anche coloro che l'hanno inserita tra le preferite e le seguite e tutti gli altri che hanno semplicemente letto. :D
Con affetto,


la vostra Nanà-sshì

   
 
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