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Autore: Justanotherpsycho    01/02/2013    0 recensioni
Un specie di poesia in prosa dove me la prendo col fratello meno conosciuto, ma - secondo me - più infido e bastardo, di Eros. Scusate, non sono super-partes...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Canto ad Anteros Anteros.
Piango la tua assenza. Vuoto tra le mie viscere. Freddo sulla mia pelle, nella mia carne.
Erigo un tempio per te, tra le mie lacrime, le mie speranze, le mie nefande certezze.
Ascolta le tristi note della mia solitudine, odi il vento gelido soffiare sulle infinite lande di questa melodia.
Mai congeniale ti fu la mia povera anima, perché venissi a riscaldarla avvolgendola nelle tue candide ali, in un eterno abbraccio idilliaco, fra i canti allegri del cuore e i solfeggi della mente.
Tuo fratello geme, urla, strepita dietro le sbarre metalliche del mio petto.
Allunga il braccio e ti supplica, straziato, ma tu lo degni d'uno sguardo?
No, forse neanche ti sei mai accorto di lui, figurarsi se ti ci fai persuadere, se assecondi le sue richieste.
Allora quello, esasperato e mortificato, prende a calci il mio stomaco, rosicchia il mio cuore, stritola i miei polmoni e mai si placa.
E io sono la vittima di questo lento fratricidio, costretto ora a pregarti in ginocchio.
Tu continui a nasconderti, vaghi per altari che ti sono più graditi: i suoi occhi, le sue labbra, le sue parole, i suoi sogni.
In diversi modi inganni entrambi, io ne sono cosciente, ma lei? Salva almeno lei.
  
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