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Autore: crige    01/02/2013    6 recensioni
Questa storia parla della gioventù bruciata e della parte dei ragazzi non approvati dalla società.
Francesca è una ragazza che gioca a rugby, dall' animo solitario e esplosivo allo stesso tempo.
E' una barista del pub più frequentato di un paesino fuori Firenze.
Ha avuto un'adolescenza difficile, che l' ha segnata nel profondo.
Ora che ha vent'anni, si ritrova ad affrontare una nuova strada.
Eleonora, sua sorella non di sangue, e anche suo capitano l' appoggia nel suo percorso fatto di accettazione e cambiamento.
Lorenzo è il migliore amico di Francesca e guardia del corpo.
Alessia, bhè, Alessia è quella che le sconvolgerà la vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-E quindi che farai? Ci andrai?- Mi domanda Erica.
 
-Bhè, sono o non sono qui da te a scegliere cosa mettermi?- le rispondo scocciata.
 
Ho passato ore a pensare e a decidermi.
Alla fine ho preso la mia decisione: andrò al Danger, stasera.
Ma ho uno scopo!
Voglio scoprire qualcosa di più su di lei. Voglio anche sapere cosa c'è veramente tra lei e Eleonora.
E' da quando le ho viste insieme, questo pomeriggio, che non riesco a togliermele dalla testa.
E' inutile, ormai, negarlo: mi piace. Mi piace da impazzire.
Solo non so cosa lei possa trovare in me, ammesso che non sia etero e ammesso che nel caso, non stia già con Nene.
A quel nomignolo faccio uno smorfia di disappunto.
Ok, è bellissima, ma è una persona fredda e distaccata.... 
Sbuffo.
 
-Ti vuoi calmare? Non è neanche un appuntamento!- ripete per l' ennesima volta.
 
-Grazie! Non ricordarmelo!- le sbotto contro.
 
-Comunque se ti può interessare, secondo me le piacciono le ragazze e...-
 
-E' FANTASTICO!- la interrompo, euforica.
 
-e..sta con Eleonora- termina, lanciandomi un' occhiataccia per averla interrotta.
 
-Wow, te non sei l' amica che dovrebbe infondermi positività?- 
 
-No, io sono l' amica realista e lo dico per il tuo bene. Non voglio vederti soffrire come con Anna- Sussurra quel nome, abbassando lo sguardo.
 
-Tranquilla, non succederà- finalmente indosso anche la maglietta e ora sono ufficialmente pronta per uscire.
 
Anna.
Nome e tasto dolente.
Siamo state insieme sei mesi, poi lei ha capito di essere etero.
Che vuol dire poi?
Non puoi stare insieme, baciare una ragazza e capire che non ti piace....DOPO SEI MESI!
Ci sono stata veramente male, ma ormai è acqua passata.
Credo.
Diciamo che sto cercando di autoconvincermi.
Il processo è ancora in corso.
Ok, si, vaffanculo...ci sto ancora male.
Ma solo perchè è una stronza.
 
-Feffe non è come lei- lo dico a lei, ma forse più a me stessa cercando di crederci.
 
-Come lo sai? Non la conosci nemmeno!- ribatte la mia amica.
 
-Infatti è quello che voglio scoprire stasera- mi avvicino a lei -ora devo andare, ti faccio sapere come va- le lascio un bacio su una guancia -e si, ti dirò se c'era anche Lorenzo- le faccio una linguaccia, scappando, prima che mi tiri dietro qualcosa.
 
-TI ODIO!- sento chiaramente urlare, prima di chiudermi il portone di casa sua dietro le spalle.
 
 
                                        **********
 
 
Stasera è una di quelle sere.
Una di quelle sere in cui i pensieri, i ricordi si appropriano della mia mente.
E non posso fare niente per evadere, fuggire.
O meglio, una cosa potrei farla: Leggere.
Ma sono a lavoro e il locale in questo momento è affollato.
Solo che non resisto più.
Ho davvero bisogno di staccare il cervello.
Perchè non esiste una spina?
Una spina che collega i pensieri.
Una spina che tu puoi decidere quando lasciarla attaccata, oppure quando staccarla.
 
Si, stasera è una di quelle sere in cui non sono socievole.
In cui scherzare non mi va per niente.
Stare in compagnia, poi, non ne parliamo nemmeno.
No, devo veramente ritagliarmi un angolino e leggere.
Perchè è inutile: te lo puoi ripetere mille volte, te ne puoi convincere, ma certe ferite non guariscono mai.
Si, credi di averci messo del disinfettante, dei punti di sutura e che adesso ci sia solo una piccola cicatrice, di cui neanche ti ricordi l' esistenza.
Ma non è così.
I punti di sutura saltano, la ferita torna a sanguinare e inevitabilmente, a far male.
Credevo di aver risolto.
Il problema è che lì, in quel punto è difficile arrivare a disinfettare.
Perchè dopo quel fatto, nessuno è più riuscito ad arrivare lì.
Nessuno mi ha toccato il cuore.
Nessuno vi è penetrato.
 
-Stacca- quella voce familiare mi riporta alla realtà, facendomi puntare gli occhi sulla figura davanti a me.
 
-Nene?!- dico, stranita e confusa dalla sua presenza.
 
-Ho detto stacca- ripete, con tono duro.
 
-Non posso. Il locale è pieno e..-
 
-Ho parlato con Anto. Stacca- dice di nuovo, facendomi segno di andarmi a sedere lontano.
 
Lo vedo dal suo sguardo preoccupato, che ha compreso tutto.
L'ho capito dal gesto non casuale di sfiorarmi la mano, quando sono passata di fianco a lei, che sa a cosa sto pensando.
E l'ho compreso dalla birra che mi ha portato una volta che mi sono seduta che, se ho bisogno, lei è qui.
 
Nene.
Come ho già detto, a noi non servono le parole.
Non servono i "Ti voglio Bene" o "io ci sono" o altre stupide frasi di circostanza.
Puoi parlare, vomitare parole quanto vuoi.
Ma sono i gesti che contanto.
Sono i gesti, che rimangono.
 
Finalmente posso leggere.
Finalmente posso incanalare i miei pensieri su altro.
Si, perchè quando leggi, entri in un altro mondo.
In un mondo fatto di volti che prendono forma nella tua mente.
In un mondo che narra situazioni, problemi a te estranei.
In un mondo, dove non sai già il finale.
In un mondo, in cui non sei te il protagonista.
 
 
-Ehm, ciao- una voce delicata giunge alle mie orecchie, riportandomi al caos del pub.
 
Alzo la testa, specchiandomi in due grandi occhi nocciola.
Contemplo quel volto imbarazzato e timido.
Quella figura esile e riccioluta.
Alessia.
Cavolo, me l' ero completamente dimenticata.
 
-Ehi, allora sei venuta- mi sforzo di dire, in tono dolce e amichevole.
 
No.
No, no, no.
Non è proprio serata.
Non è il momento adatto per starmi vicino.
Ma non posso certo mandarla via.
Che diavolo posso fare?
 
 
                                    **********
 
 
Entro al Danger e subito vengo sopraffatta dalla confusione.
C'è veramente tanta gente, tanti volti estranei.
Mi guardo intorno alla ricerca dell' unica persona di cui m' interessa.
Faccio due passi in direzione del bancone e finalmente dietro esso, noto una persona di mia conoscienza.
Ma non è Francesca.
E' Eleonora.
Non pensavo lavorasse qui.
Perfetto.
Ci sono altre cose che fanno insieme?
 
Mi avvicino a lei e non appena i nostri occhi s' incrociano, le sorrido.
 
-Ciao Eleonora- la saluto, amichevolmente, nonostante nella mia mente mi raffiguri di strozzarla.
 
-Ciao- risponde, impassibile.
 
Wow, Miss. Simpatia.
E il premio per la persona più estroversa del mondo va a.....Eleonora!
 
-C'è Feffe?-  le domando, intimorita.
 
Dio, mi fa quasi paura.
Quegli occhi di ghiaccio, sembrano penetrarmi.
Sembra che mi stia scrutando l' anima.
 
-laggiù- risponde, semplicemente, indicandomi il tavolo più isolato del pub.
 
-Ti ringrazio- mi congedo, sorridendo.
 
Mi volto e finalmente la vedo.
Impegnata come al solito nella lettura.
Solo che ha un' aria diversa dal solito: già da qui posso notare il volto corrucciato, mutato in un' espressione pensierosa, quasi....sofferente.
 
Mi avvicino un po' in imbarazzo.
Non vorrei disturbarla.
Ma in fondo, mi ha "invitato" lei.
 
-Ehm, ciao- la saluto, una volta di fronte al suo tavolo.
 
La vedo alzare lentamente gli occhi e percorrere tutta la lunghezza del mio corpo.
Lunghezza....diciamo bassezza, vai!
Alla fine sorride.
 
-Ehi, allora sei venuta!- si, sorride...ma ancora una volta i suoi occhi mi dicono tutto il contrario.
 
Stasera, poi, li ha di un verde più scuro quasi...impenetrabile.
Vi posso leggere tormento e tristezza.
Il suo sorriso è tirato, forzato.
Sembra quasi che si vergogni ad apparire sul suo viso.
 
-Se ti disturbo, posso andarmene- le dico, sperando che mi chieda di restare.
 
-Non dire stupitaggini. Siediti pure- evvai! Mi fa cenno di sedermi di fronte a lei, cosa che faccio subito.
 
La vedo posare il libro.
Cime tempestose.
Ne ho sentito parlare, ovviamente, ma non ho mai avuto la forza di leggerlo.
Credo di aver appena trovato un motivo valido per iniziarlo.
 
-Hai detto che domani hai scuola- afferma -che scuola fai?- mi domanda, senza però guardarmi.
 
-Il liceo scientifico- rispondo prontamente -sai, adoro la scienza e la matematica-
 
-Bhè, sei decisamente strana- ridacchia sotto i baffi -ma in senso positivo- si affretta ad aggiungere.
 
La vedo giocare con il boccale di birra, passandoselo da una mano all' altra.
Oh mio Dio.
Le sue mani.
Sono così dannatamente perfette.
Si vedono le venatura sul dorso.
Ha le dita strette e lunghe e molto curate.
Non lo avrei mai detto, dato lo sport che pratica.
Il polso destro ospita un braccialetto di cuoio intrecciato e uno di quelli "portafortuna" multicolore.
Mentre quello sinistro è addobbato solo con un elastico nero per capelli.
Le donano da impazzire.
O forse, qui, la pazza sono solo io.
E, finalmente, posso contemplare meglio quel tatuaggio sull' avambraccio destro.
E' una scritta: "Let it Be"....Beatles???
 
 
                                 **********
 
Mi sento i suoi occhi addosso.
Sento che mi scruta.
Vorrei dire qualcosa, ma stasera, le parole mi muoiono in gola.
Stasera capisco tutti i dubbi e le preoccupazioni di Nene.
Non posso lasciarmi andare.
Non posso LASCIARLA entrare.
Non è giusto per lei.
Non posso permettere che entri in tutto questo.
Non posso.
Però è così dannatamente innocente...un' innocenza che a me manca e che mi attira inesorabilmente.
Perchè sento questo senso di protezione nei suoi confronti?
 
-E te, hai già finito la scuola?- domanda, all' improvviso -quanti anni hai?-
 
-Quanti vorresti che ne avessi?- resto sul vago.
 
-Non puoi rispondere a una domanda con una domanda!- risponde, indispettita.
 
-E chi me lo vieta?- sorrido divertita della sua reazione.
 
Assume un' espressione pensierosa.
Incorcia le braccia sul tavolo, guardandomi negli occhi.
Il suo sguardo perplesso, tramuta presto in uno di sfida.
Cos' hai in mente, piccola e innocente Alessia?
 
-Ok, facciamo un gioco!- decreta, battendo una mano sul tavolo.
 
-un gioco?- chiedo stranita.
 
-Si!- afferma convinta -tu fai una domanda a me e io devo rispondere, poi io ne faccio una te e te devi rispondere-
 
-E chi mi obbliga?- 
 
-Dai, ti prego!- piagnucola, strappandomi un sorriso.
 
Un vero sorriso.
Il primo vero di tutta la serata.
Che effetto strano che mi fai.
 
-Sei consapevole, vero, che potrei anche mentire?!-
 
-Si, ma confido nella tua sincerità!- risponde contenta.
 
-E va bene, ma inizio io!- alzo il mento, in un finto gesto di superiorità, strappandole una lieve risata.
 
-D' accordo!- mi concede, rincrociando le braccia.
 
Cosa potrei chiederle?
Bhè, se è etero?
Anche se posso tranquillamente affermare che non lo è.
Altrimenti non starebbe flirtando con me.
Però, potrei comunque domandarglielo per togliermi ogni possibile dubbio.
Mmmm, no!
Meglio andarci piano.
 
-Età precisa?-
 
-Tutto qui? Mi aspettavo di meglio da te!- sorride beffarda -comunque, 17!-
 
17.
Perfetto, potrei anche essere punita dalla legge.
In teoria.
 
-Ora sta a me!- le faccio un gesto, per incitarla a continuare -Dimmi tu, quanti anni hai!-
 
Potrei anche mentirle.
Ma che senso avrebbe?
Non comprometto niente, rivelandole la mia vera età.
 
-20!- sospiro -sono vecchia- 
 
Ok.
Mi sto divertendo.
Come è possibile?
Quando ho queste serate, l' unica cosa che mi fa stare bene è stare da sola e leggere.
Si, decisamente, questa ragazzina ha un effetto strano su di me.
 
-Ti piace leggere?- le domando la prima cosa che mi viene in mente.
 
-Più o meno. Sono certa che non approveresti i miei gusti letterari- abbassa lo sguardo imbarazzata, arrossendo leggermente.
 
Come è carina.
Oddio.
Carina? Non può strapparmi questi pensieri diabetici.
 
-E perchè? Dai, dimmi che leggi!- insisto.
 
-E va bene- si arrende -Nicholas Sparks. Avanti, prendimi pure in giro!-
 
-No, tutt' altro. Ho letto qualche suo libro. Non è male! Un po' troppo smielato, forse, ma non male- la rassicuro.
 
In realtà, Nene, ci va matta per lui.
Ha tutti i suoi libri e mi ha anche costretto a leggerli quasi tutti.
E' innamorata persa di quello scrittore.
Piange come una fontana su ogni suo libro.
Per non parlare poi sui film che hanno fatto.
Chi l' avrebbe mai detto, vero?
Eleonora Santoro, la ragazza all' apparenza più fredda del mondo, che si commuove per un libro!
La prendo in giro ogni volta.
E' assai divertente.
Anche se poi mi picchia senza pietà.
 
-Non credevo fosse il tuo genere- rivela in tono contento.
 
-Ah, perchè? Ho un genere? Comunque, è Nene quella che ci va pazza!- al sentire quel nome si rattrista di colpo.
 
Per quale futile motivo?
Ho detto qualcosa di sbagliato?
No, non mi dire che è gelosa!
 
-Mi hai fatto due domande, comunque! Quindi ora sta a me fartene due!- annuncia -uno: Vivi con i tuoi? Due: Eleonora è la tua migliore amica?- 
 
Vivi con i tuoi.
Vorrei scoppiare a ridere, in questo momento.
Per me, i miei veri genitori, sono morti tanti anni fa.
Se adesso mi chiedessero chi vedo come figura paterna e materna, risponderei Giovanni e Maria.
Sono loro che mi hanno tirato su negli ultimi 5 anni.
E' grazie a loro se non sono finita in mezzo a una strada.
Se ho preso il diploma, se vivo per conto mio, se ho continuato a giocare.
Solo grazie a loro che mi hanno accolto come una seconda figlia.
Loro sono i miei genitori.
Loro e nessun' altro.
 
-Vivo da sola- nascondo tutto, dietro un finto sorriso -e puff- sospiro -Nene è..solo Nene- rispondo semplicemente.
 
Odio.
Odio le etichette.
Odio il dover dare un nome a ogni cosa.
Migliori amiche?
Fidanzata? Fidanzato?
Perchè?
C'è veramente bisogno di definire ogni cosa?
Cosa ti cambia dare un nome a un qualcosa?
Nene è Nene!
Non so definirla e neanche voglio definirla!
Le voglio bene come a una sorella.
Punto.
Devo veramente dare un nome al nostro rapporto?
 
 
Vedo che non è convinta.
Sembra abbattuta.
Non penserà davvero che stiamo insieme!
Mi ci viene da ridere al solo pensiero.
Io e Eleonora, insieme?
Oddio!
Nene è al 200% etero!
Giuro che potrei scoppiare a ridere da un momento all' altro.
 
 
-Sta a me- decreto -possiamo finire con questo gioco?- le sorrido dolce, posando una mano sulla sua.
 
Alza la testa di scatto.
Punta i suoi occhi nei miei.
Sorpresa. Gioia. Imbarazzo.
Ecco cosa mi comunicano le sue iridi.
Questo mi fa capire che non le dispiace il contatto.
 
Volto un attimo la testa e ho la conferma che cercavo.
Nene ci sta guardando.
Ha uno sguardo che parla.
E quello che dice, non mi piace per niente.
 
Ritiro la mano, tornando a guardare Alessia.
 
-Va bene, tanto devo andare a casa- mi sorride, alzandosi.
 
-Grazie per la compagnia- mi alzo a mia volta.
 
-Credi..- inizia, titubante -credi che potremmo rivederci per continuare il gioco?- arrossisce di colpo, facendomi sorridere.
 
-No, non continueremo il gioco- la vedo rabbuiarsi immediatamente -ma possiamo rivederci- sorride incredula a quelle parole.
 
Mi avvicino, poggiandole una mano su un fianco.
Mi abbasso lasciandole un bacio in fronte.
 
-Ci vediamo, ragazzina- e la lascio lì, totalmente imbambolata e boccheggiante.
 
E adesso, so già, che a casa mi aspetterà una ramanzina.
 
 
 
-Non puoi- sono le prime parole che sento, non appena varco la porta di casa.
 
-Dio, Nene! Mi hai spaventato!- mi porto una mano al petto dallo spavento, andandomi poi a sedere sul divano.
 
-Non fai per lei, Feffe!- dice in tono calmo, mettendosi di fronte a me.
 
Lo so.
Ha ragione.
Non sono la persona adatta per lei.
Lei è pure, innocente....
Io, decisamente, no.
 
-Lo so, Ele- lascio andare un sospiro -ma non posso farci niente. E' la prima persona che mi smuove qualcosa dopo...- mi si forma un groppo in gola, impedendomi di continuare.
 
No, non piangerò.
E' ormai tanto tempo che non mi lascio andare alle lacrime.
Non inizierò ora e per di più, davanti a Eleonora.
 
-Lui non te lo permetterà. E' già successo, Fra!- mi accarezza una guancia -non voglio che ti succeda niente-
 
-Lo so- metto una mano sulla sua, ancora a contatto con la mia guancia.
 
Ne ha sofferto anche lei, quella volta.
Si è spaventata.
In fondo, come posso biasimarla?
 
-Se pensi che ne valga la pena, ti darò tutto il mio apoggio- afferma, cercando il mio sguardo -ma solo in quel caso! Non buttarti a capofitto! Non lasciarti andare se non ne sei totalmente sicura- lascia andare un sospiro -promettimi che starai attenta, Feffe-
 
-Te lo prometto- le rispondo sicura, guardandola negli occhi.
 
-Bene, allora- si alza dal tavolincino dove era seduta e mi stampa un bacio sui capelli -ora devo andare- dice, avviandosi verso la porta.
 
-Torni a dormire qui?- le domando, voltandomi verso di lei.
 
-Per i miei si, in realtà no- esce di casa, chiudendosi l' uscio alle spalle.
 
Ci risiamo.
Devo coprirla di nuovo.
Ma lo faccio volentieri.
 
Sospiro, tenendomi la testa tra le mani.
Sono proprio sicura di volermi mettere in questo casino?
Alessia ne vale davvero la pena?
Ma soprattutto, è giusto nei suoi confronti?
 
Dio, mi scoppia la testa.
Ancora uno dei miei mal di testa cronici.
Mi alzo dal divano, dirigendomi in cuina.
Apro un mobiletto, tirando fuori un tubetto di pasticche.
Ne butto giù una, rimettendo a posto la confezione.
 
Vado in camera.
Mi spoglio, mettendomi i pantaloncini e la maglietta che uso per dormire.
Mi lascio cadere sul letto, a pancia in su, scrutando il soffitto.
 
Era da troppo tempo che non sentivo questo sentimento nel petto.
Era da tempo, che qualcuno non mi suscitava queste sensazioni.
Dio, Alessia, ma cosa mi fai?

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ANGOLO AUTRICE:

Ho deciso che per ora la continuerò.
Vedremo più avanti, poi, se cambierò idea...

Per quanto riguarda la storia, le cose iniziano a prendere forma anche se rimane tutto, sempre un po' ambiguo.
Che mi dite di Eleonora? Vi piace come personaggio?
Come vi avevo già anticipato, Feffe, ha un carattere difficile. Ha un animo cupo e tormentano...e in questo capitolo lo abbiamo visto meglio.
"Lui non te lo permetterà" a chi si riferisce Nene? Lo scopriremo a tempo debito ;)
Alessia è così innocente e piccola...chi non vorrebbe proteggerla? *_*

Ad ogni modo, vi prego di lasciarmi una vostra impressione, così da capire se son sulla strada giusta e se le cose si capiscono bene o meno.
Insomma, consigliatemi o criticatemi!
Un bacio, a presto!
  
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