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Autore: _Sushi_    01/02/2013    8 recensioni
Un nuovo personaggio: Kim Jinhyun, detta Jin o J... importa davvero sapere quale sia il suo nome? E' davvero fondamentale scoprire chi è?
No e di sicuro non sarebbe mai importato a nessuno dei Super Junior, men che meno a Cho Kyuhyun.
Certo, se poi, per uno strano incidente, questa ragazza si ritrovasse a vivere sotto il tuo stesso tetto, se il suo comportamento insolito, le sue caratteristiche fuori dal comune, la sua incompatibilità con le consuete norme sociali, o peggio, la sua ambigua doppia faccia ti facessero dubitare di lei, al punto da crederla un pericolo per te stesso e per i tuoi Hyung... tu cosa faresti?
Una ragazza con un segreto sepolto in profondità, una serie di (s)fortunati eventi, il destino e mille storie che s'intrecciano per dare vita ad una trama folle e ricca di colpi di scena.
La fervida immaginazione dell'autrice vi saluta e v'invita a prender parte a questo piccolo delirio.
La storia prende in considerazione tutti i Super Junior, donando loro moltissimo spazio in maniera uniforme. Protagonisti della storia principale: Kyuhyun e Heechul; storie parallele con Siwon, Eunhyuk, Donghae, Leeteuk.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heechul, Kyuhyun, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ventiquattro Dicembre – Ore undici
 
La convivenza con Helena procedeva più o meno bene. Certo c’erano stati un paio di episodi inquietanti come quella volta in cui Eunhyuk l’aveva sorpresa a ingollare le sue solette o quella in cui Donghae aveva dovuto farsi la doccia di fronte allo struzzo che si era piantato in bagno e non voleva sapersene di schiodarsi. Alla fine, però, tutto si era risolto con un paio di apparizioni in video da parte di un Lee Hyukjae decisamente più basso del solito e con J che inseguiva lo struzzo per tutta la casa sperando di carpire qualche informazione circa la visione di Donghae nudo che, da quel giorno, non mancò di arrossire violentemente ogni volta che incrociava i grandi occhi tondi di Helena.
Quel giorno Ryeowook e J stavano giusto rientrando in casa carichi di borse della spesa. Erano usciti solo per un paio d’ore ma quando la ragazza varcò la soglia del dodicesimo piano pensò per un attimo di aver sbagliato appartamento.
«Che è ‘sta roba?
» esclamò sorpresa, sbattendo gli occhi. Eunhyuk era in piedi su una sedia e stava mettendo un puntale al grosso abete addobbato che si trovava di fianco al divano. Kyuhyun, accanto a lui, sistemava le decorazioni tra le fronde, facendo tintinnare le palline di vetro mentre Siwon, con tanto di cappello di Babbo Natale in testa, stava attaccando le luci alla spina dietro alla televisione. Tutti e tre si voltarono sorpresi.
«Come che è?
» fu la domanda scioccata di Eunhyuk. J continuava a sbattere le ciglia perplessa.
«Non sai cos’è il Natale?
» chiese quindi Ryeowook.
Quando lei annuì vide il panico più totale farsi strada sul volto dell’amico. Per un attimo pensò di aver bestemmiato. Si voltò verso gli altri ma la stavano guardando tutti atterriti, tutti tranne Kyuhyun che, invece, fissava Siwon con preoccupazione.
«Hyung, non è necess…
» provo a dire, allungando la mano verso l’uomo più bello della Corea che in un attimo era in piedi e raggiungeva la ragazza.
«Il Natale è la festa che celebra la nascita di Gesù Cristo, nostro Signore! Tutto accadde circa duemila anni fa, durante l’Impero romano, sotto la guida di Cesare Augusto nella provincia…
» cominciò a dirle, sfilandole le borse di mano e appoggiandole a terra, galante. «…l’Arcangelo Gabriele apparve a Maria, annunciandole…» J lo seguiva stordita mentre lui la prendeva per entrambe le mani e la trascinava in sala, dove la ragazza notò Shindong intento ad appendere delle calze sul davanzale e Sungmin, con un paio di tenerissime orecchie da renna che decorava il televisore. «…partirono per Betlemme su un vecchio asino e proprio nella notte del loro arrivo Maria…» Siwon la fece sedere sul divano e lei rimase lì, stordita ma ubbidiente ad ascoltarlo. «…nacque in una mangiatoia, secondo le Sacre Scritture…» Yesung stava litigando con Helena che continuava a puntare una delle pecore del presepe. «…Gaspare, Melchiorre e Baldassarre…» mentre il Main Vocalist rovistava alla ricerca di alcune statuine Helena fagocitò una povera pecorella. «…Lanci la prima pietra…» Yesung si sollevò di scatto, convinto di cogliere lo struzzo in fallo. Helena lo fissò con aria innocente mentre lo sguardo del Main Vocalist si assottigliava sospettoso. «…il miracolo delle nozze di Cana in cui l’acqua…» Kyuhyun alzò il capo interessato quando sentì la parola:
«Vino!
» gongolò facendo sorridere Sungmin. Erano passati fin troppi giorni da quando avevano stappato l’ultima bottiglia. A entrambi mancavano le loro bevute.
«Vino?!
» esclamò preoccupato Ryeowook. «L’abbiamo comprato?» si chiese mentre cominciava a rovistare tra le borse sempre più allarmato. A quelle parole Kyuhyun s’indispettì.
«Non l’avete comprato? Una cosa dovevate prendere, UNA!
» si lamentò, sbuffando.
«Se non avete preso il vino allora cosa avete preso?
» chiese quindi Sungmin.
«Beh avevamo bisogno della carta igienica, i noodles e tazze. Abbiamo finito le tazze!
»
«Cos’è questa roba?» stava chiedendo Heechul appena giunto in pigiama dal corridoio. Aveva l’aria infastidita e il capo spettinato di chi si era appena alzato. Il Grinch della situazione. Disgustato si stava rigirando tra le mani una tazza con la tenera faccina di un coniglietto disegnata sopra.
«Visto che carina? E’ stata J a trovarla!
» esclamò fiero l’Eternal Maknae, riprendendo a rovistare tra le borse. «Ce n’è anche una a forma di gatto.» aggiunse. A quelle parole Heechul s’illuminò.
«Davvero?
» chiese, cominciando a rovistare a sua volta con slancio.
«…e Ponzio Pilato si lavò le mani, gesto che stava a significare che…
»
«Il vino c’è!» annunciò Heechul sollevando una bottiglia con la stessa fierezza di un tedoforo durante le Olimpiadi. Kyuhyun, Sungmin e Shindong fecero un balletto di festeggiamento.
«Ma allora chi porta da mangiare?
» chiese Eunhyuk, scendendo finalmente dalla sedia.
«I nostri genitori, ovviamente.
» replicò Donghae.
«Ah, li hai invitati?
» Yesung sorrise raggiante: era un mammone dopotutto.
«Certo, verranno tutti!
» era Donghae quello che intratteneva la più fitta corrispondenza con i genitori dei membri, in particolare con quelli di Eunhyuk.
«…così, finalmente l’imperatore Costantino riconobbe, nel…
»
«A-aspettate.» J, presa dal racconto avvincente di Siwon non aveva prestato attenzione ai discorsi degli altri membri fino a che non aveva sentito la parola “genitori”. «Chi è che viene stasera?» chiese, sbattendo le folte ciglia e guardando tutti vagamente allarmata.
«I nostri genitori.
» spiegò paziente Yesung. «Kangin Hyung ci sarà? No perché non me lo voglio perdere quando ci proverà con la sorella di Hyukjae…»
«Fermi, fermi, fermi!» J si era alzata in piedi, bloccando Eunhyuk che stava per strozzare Yesung con un festone, tra le risate generali. «Cosa vuol dire: io ed Helena dobbiamo nasconderci in camera?»
«Certo che no, mia madre non vede l’ora di conoscerti!» esclamò Hyukjae.
«COSA, sa tutto?
»
«Tutti sanno tutto.» Siwon non sembrava entusiasta di toccare quel preciso argomento.
«T-tutti?
» i membri annuirono quasi all’unisono.
«E’ colpa di Donghae.
» ammise infine Sungmin.
«Non riesce a stare zitto.
» aggiunse Ryeowook, guardando male il Pesce.
«Ogni volta è così: se succede qualcosa Donghae spiffera tutto ai genitori di Eunhyuk. Poi da lì ci pensano loro a far circolare la voce.
» spiegò Kyuhyun con un sorriso amaro.
«Ma con tutto… quanto intendete?
»
«Sanno che vivi con noi perché hai perso la memoria e non sai dove andare. Non sanno che sei la ragazza che mi ha abbracciato fuori dal pub…»
«Non ero io, infatti.»
«Vabbè, ci siamo capiti. Non sanno che probabilmente sei una creatura geneticamente modificata, creata in laboratorio da un tizio senza scrupoli con il solo scopo di conquistare il mondo e renderci tutti suoi schiavi e non sanno neanche di Helena.»
«Ah, ragazzi. A proposito di Helena…»
«No, Donghae, non dirmi che gliel’hai detto!»
«Scusate…»
 
Ore diciannove
 
«Ahia, Hyung, mi fai male!
»
«Scusa eh, ma più che capelli sembrano un nido!» esclamò Donghae mentre tentava di pettinare la testa della ragazza. Lui, Eunhyuk, Sungmin e Heechul erano incaricati di rendere J presentabile per la serata: ci tenevano a farle fare bella figura davanti ai loro genitori e, a giudicare dalle condizioni in cui si trovava la ragazza normalmente, uno squadrone di idol modaioli non sarebbe stato abbastanza. Ci voleva un miracolo.
«Fatela stare ferma!
» disse Eunhyuk quando, all’ennesima ribellione di lei al pettine, sbaffò lo smalto che le stava mettendo sulle unghie dei piedi.
«E’ proprio necessario?
» stava dicendo la ragazza, seduta davanti a una specchiera, con i piedi su uno sgabello per agevolare la pedicure del primo ballerino.  
«Non lo so, te che dici?
» le chiese Heechul, spostandole il mento e costringendola a guardarsi allo specchio. Già che c’era ne approfittò per darsi una riordinata. «Paragonata a me sei una donna inguardabile. E io sono un uomo.» J gli fece una smorfia per tutta risposta.
«Ahia, Hyung!
» Donghae le aveva di nuovo tirato i capelli troppo forte. La stava uccidendo con quella dannata spazzola.
«Lascia, faccio io!
» esclamò Heechul sfarfallando la mano sbrigativo, prendendo il posto del secondo ballerino. La ragazza sospirò, le mani del cantante erano estremamente morbide e delicate. Lo sbirciò attraverso il riflesso nello specchio, mentre la pettinava col bel viso serio e concentrato. Riuscì a staccargli di dosso solo quando Sungmin entrò nella stanza.
«Che ne dite?
» disse, mostrando i due abitini appesi alle stampelle che stringeva in mano. «Io sono per quello rosa!»
«Quello nero non è male!» ammise Donghae che da sempre aveva un debole per gli abiti aderenti.
«No, no e no, tutti sbagliati, via!
» disse Heechul con un gesto secco della mano. «Il rosa vi sembra un colore natalizio? Donghae-ah, J non deve andare a fare la cubista, deve conoscere i nostri genitori.» sbuffò. «E’ troppo chiedere un vestito che sia bello, di classe,  e che ne evidenzi la purezza? Voglio qualcosa che la faccia sembrare un angelo, non una prostituta d’alto borgo! Dov’è Zhou Mi quando serve?»
«In Cina.» borbottò Sungmin, offeso. «Vado a vedere se c’è dell’altro.» aggiunse sospirando, prima di lasciare la stanza.
«Stavo pensando all’orologio.
» Donghae fu il primo ad interrompere il silenzio che seguì l’uscita del Leader supplente.
«Quale orologio?
» J era in estasi per il tocco di Heechul, così delicato e piacevole. Unito al massaggio che Eunhyuk le stava facendo ai piedi, la ragazza si sentiva in Paradiso. Non si accorse neanche che il secondo ballerino si era seduto sul letto accanto a lei.
«Quello che hai dato al tizio occidentale!
»
«Oh, quello.»
«Perché gliel’hai dato, J? E se fosse stato importante?» proseguì Donghae.
«Io non lo so… è come se non fossi stata in grado di dirgli di no.
» spiegò la ragazza.
«Comunque, a pensarci bene quell’orologio era strano, l’avete notato?
» Eunhyuk finalmente si azzardò a dire quello che aveva provato dalla prima volta che aveva visto quell’aggeggio. Alternando lo sguardo sui presenti si rese conto che tutti e tre stavano annuendo solennemente.
«Dava una sensazione…
» cominciò Donghae.
«…d’inquietudine.
» proseguì Eunhyuk. «Quando lo osservavo mi sentivo come se dovessi guardare altrove.»
«Già.» concordò Heechul. «E poi appena distoglievi lo sguardo…»
«…era come se non fosse mai esistito.» concluse J. Tutti avevano provato quella sensazione.
Fu allora che Sungmin fece per entrare in stanza con un nuovo abito in mano.
«No.
» non fece in tempo neanche a varcare la soglia che Heechul lo liquidò, facendogli fare subito dietrofront.
J fece un’alzatina di spalle, prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni e iniziò a scorrere le applicazioni con aria assente.
«Quello dove l’hai preso?
» la domanda di Donghae la riscosse dal suo torpore.
«Cosa, questo?
» chiese la ragazza, mostrando il suo Sumsung ultimo modello. «Ieri alla SM.»
«Vendono cellulari alla SM?» Donghae sapeva che non era così.
«Vendere, in che senso?
»
«L’hai comprato, giusto?» aggiunse Heechul, fessurizzando lo sguardo in sua direzione.
«Che intendi esattamente per comprato?
»
«J!» esclamarono entrambi in coro.
«Hai rubato un telefono!
» Eunhyuk era inorridito.
«Non l’ho rubato! Era lì, su un tavolo, non pensavo fosse di qualcuno!
»
«Quello è rubare, sciagurata!» esclamò Heechul.
«Rubare cosa?
» Yesung era giunto alle loro spalle, carico di borse. Aveva ancora il cappotto, doveva essere appena rientrato. Il suo arrivo di soppiatto fece prendere un infarto a tutti i presenti.
«Oddio, Hyung, mi hai fatto prendere un colpo!
» sussultò Eunhyuk, rialzandosi una volta terminata la pedicure.
«Non mi avete sentito?
» chiese affranto il nuovo giunto, posando una busta sulla specchiera. «Ho comprato quello che mi avete chiesto.» aggiunse, offeso.
«Certe volte sembra che tu sia nato con un peltro di concezione addosso.
» protestò Hyukjae, scuotendo la testa ed iniziando a tirare fuori gli acquisti.
«Un che?
»
«Voleva dire filtro di percez… Hyung, sei un genio!» esclamò J, con stupore di tutti i presenti. «Ecco cosa ci è sfuggito: aveva un filtro di percezione addosso!» proseguì la ragazza, saltando sulla sedia dall’entusiasmo.
«Chi, io? DOVE?
» Yesung cominciò a spogliarsi allarmato, tastandosi ovunque alla ricerca di quell’aggeggio infernale.
«Non tu, idiota: l’orologio!
» spiegò Heechul, scuotendo il capo. «Dici che è possibile?»
«Possibilissimo.» annuì con decisione la ragazza. «I filtri di percezione, con gli strumenti giusti, si possono fare in tanti modi: si può anche indirizzare il campo magnetico perché coinvolga oggetti molto più piccoli o molto più grandi di una persona.»
«Ma se davvero aveva un filtro di percezione significa che conteneva sicuramente qualcosa d’importante.» considerò Donghae.
«Esatto! Dobbiamo riprendercelo.
» replicò la ragazza.
«Ok ma come?
» chiese Yesung che si stava sedendo sul letto accanto a Donghae.
«Dobbiamo parlarne con gli altri.
» J fece per alzarsi ma Heechul la costrinse a rimanere seduta.
«Non ora, stasera abbiamo ospiti.
»
«Ma…»
«Non puoi andare di là e dire a tutti che dobbiamo escogitare un piano per riprenderci un orologio praticamente invisibile da un tizio spaventoso, ok? Stanno cucinando: hanno bisogno di concentrazione! Già Kyuhyunnie e Shindongie staranno facendo di tutto per boicottare i piatti e mangiarsi in anticipo tutta la cena, non è il momento!»
«Hai ragione.» considerò la ragazza, sospirando.
«Tu perché sei in ritardo?
» chiese di colpo Donghae a Yesung, dandogli una fraterna pacca sulla spalla.
«Ah, niente. Avevo un appuntamento di lavoro.
»
«Sì, lo so ma non dovevi essere qui alle cinque?»
«Abbiamo fatto tardi perché a quanto pare ieri sera hanno rubato il cellulare al mio Manager.» a quelle parole J si bloccò con gli occhi sgranati. Subito nascose il telefono in tasca.
«Ah sì?
» chiese Heechul, guardando male la ragazza. «Che telefono era, di grazia? Magari l’abbiamo visto.» aggiunse pieno di supponenza.
«Mah, un Galaxy non so che modello. Non è un grande danno, solo che il mio Manager aveva segnato lì tutti i miei appuntamenti. Il prossimo mese sarà un incubo!
» esclamò lo sfortunato ragazzo, infelice.
«J.> la ragazza incassò la testa tra le spalle quando Heechul la chiamò. Lo guardò male per un attimo e alla fine sbuffò.
«Guarda caso ieri ho trovato questo.
» disse, allungando il telefono a Yesung che s’illuminò come l’albero di Natale in salotto. «Oh, dove l’hai trovato?»
«Uhm… in giro…»
«J.»
«Ok, l’ho preso io! Non credevo fosse di qualcuno.» si giustificò.
«Ah.
» Yesung la guardò con aria di rimprovero e provò a prendere il cellulare.
«Gli ho aumentato la memoria.
» disse lei, ritraendo la mano un attimo prima che lui potesse toccare il congegno.
«Grazie.
» replicò secco il Main Vocalist, tentando di afferrarlo di nuovo.
«Ora ha un credito illimitato!
»
«J!»
«Ok, scusami!» sbuffò infine, lasciando il telefono a Yesung non prima di essersi presa una lieve manata di Heechul in testa.
«Aishhh… sei proprio una bambina.
» sussurrò a denti stretti. Fu allora che Sungmin entrò di nuovo nella stanza.
«Questo è l’ultimo.
»
«E’ perfetto!» Heechul s’illuminò.
 
Circa un’ora dopo tutto il dodicesimo piano era in subbuglio per i preparativi del cenone. Di lì a poco le loro famiglie sarebbero arrivate, perciò i membri si erano dati da fare per spostare i tavoli, le sedie e sistemare. Ryeowook ci teneva che fosse tutto perfetto: aveva studiato l’apparecchiatura nei minimi dettagli, comprato una tovaglia per l’occasione e scelto con cura una playlist di canzoni natalizie a cominciare da “Santa you are the one”, da far partire nell’esatto momento in cui le famiglie sarebbero arrivate.
Tutto era perfetto: Helena sfoggiava fieramente un fiocco rosso al collo mentre Heebum giocava con quello che doveva essere il suo cappellino da Babbo Natale. Anche i membri avevano trovato il tempo per lavarsi e vestirsi di tutto punto, dal momento che dopo la cena sarebbero andati a messa tutti insieme, come da tradizione. Heechul stava passando davanti alla stanza di J, diretto verso la propria per sistemarsi la giacca quando vide la ragazza seduta di fronte alla specchiera, intenta a fissare la propria immagine riflessa. Con un sorriso divertito entrò a vedere come stava.
«Non riesci a staccare gli occhi dallo specchio, eh?!
» le chiese, portandosi dietro di lei e cominciando a sistemarle i capelli con gesti esperti delle mani. Di nuovo il suo tocco fece fare le fusa alla ragazza. «In effetti ho fatto un miracolo.» considerò con un ghigno.
«Ehi!
» protestò lei con un sorriso stirato.
«Sei agitata?
»
«Si vede?» Heechul si limitò ad annuire, per poi andare a sedersi sul letto accanto a lei che tornava a guardarsi.
«Sei bellissima.
» ammise il ragazzo.
«Se non sapessi che il tuo complimento è in realtà un modo per compiacerti del tuo lavoro, penserei addirittura che sei sincero.
» replicò lei, sciogliendosi suo malgrado in un sorriso. I suoi capelli erano cresciuti e le incorniciavano il viso in un caschetto regolare. Gli Hyung le avevano impedito di tagliarli di nuovo: potevano farla passare per un ragazzo anche in quel modo.
Heechul la guardò fare un sospiro tremante.
«Cos’è che ti mette in ansia?
»
«Tutto, tutti! Hyung voi mi conoscete ormai ma all’inizio era difficile starmi accanto. E se…»
«E se cosa? Se non gli piacessi?» lui abbassò lo sguardo e sospirò. Attese un istante, quindi prese a parlere. «So cosa dovrei dire.» cominciò. «Dovrei dirti che andrà tutto bene, che non potrai che conquistarli tutti… ma questa non è la verità.» a quelle parole Heechul vide J irrigidirsi. «La verità è che alcuni ti odieranno. Alcuni di loro, forse, si ricrederanno col tempo, altri invece non ti accetteranno mai. E’ così che funziona là fuori: è bene che tu lo sappia.» le disse. «E non importa quanto buone siano le tue intenzioni, né quanto soffrirai: le cose andranno così, perciò mettiti il cuore in pace. Io ci ho fatto l’abitudine, tu sei anche più forte di me, riuscirai a superarlo.»
«Tu? Non penso esista nessuno, al mondo, che ti odi.»
«Stai scherzando? Sono etichettato come il Super Junior incapace sia nel canto che nel ballo. Metà dell’opinione pubblica pensa che sono nel gruppo solo perché sono bello, l’altra metà mi ritiene addirittura un montato, affetto da sindrome bipolare, il cui unico scopo nella vita è trovare qualcuno che scaldi il suo letto.» a quelle parole J si voltò verso di lui con lo sguardo allucinato. Non poteva credere che fosse così.
«Che bisogno c’è di trovare qualcuno che ti scaldi il letto quando puoi benissimo usare uno di quei materassini termici?
» Heechul non sapeva se ridere o piangere.
«Ricordami che più in là dovrò farti un discorsetto a riguardo.
» si limitò a dirle, scuotendo il capo. «Comunque, tu non hai memoria del tuo passato, è come se fossi nata qui, con noi, è come se fossimo la tua famiglia. Lo so che la maggior parte del tempo ti sembriamo degli idioti ma noi ti abbiamo protetto e ti proteggiamo ogni singolo giorno. Ognuno di noi, nessuno escluso.» sentire quelle parole le fece mancare il respiro. Sembrava che qualcuno le avesse chiuso il cuore in una tagliola. «Anche le nostre famiglie ti proteggeranno, pur non approvandoti e sai perché?»
«Perché?»
«Perché questo vuol dire essere una famiglia. Tu fai parte della nostra, quindi anche della loro. Non importa chi sei… o cosa.» J non seppe più cosa dire. Sapeva solo che le veniva da piangere. Heechul se ne accorse perché le afferrò il mento e la costrinse a sollevare il capo. «Eh no, eh! Non ti azzardare a rovinare il mio capolavoro!» esclamò, facendola ridere. La risata commossa di J non poté che scucirgli un raro, dolce sorriso.
«Grazie per essere stato sincero con me, Hyungnim. E’ raro che tu lo faccia.
» disse lei infine, quando riuscì a parlare.
«Di niente.
» replicò lui. «Anzi, siccome sono stato sincero con te, perché non mi ripaghi dicendomi la verità?»
«Cosa vuoi sapere?»
«Voglio sapere se lo ami.» di tutte le domande che si era immaginata mai e poi mai avrebbe pensato a quella. Fu talmente sorpresa che lo guardò senza capire.
«C-cosa?
»
«Hai capito. Sei innamorata di Kyuhyun-ah, non è così?» precisò, senza lasciar spazio a nessun fraintendimento.
«Assolutamente no!
» si affrettò a dire lei, vagamente nel panico. La replica di Heechul fu una sola, scettica occhiata, talmente intensa che la costrinse ad abbassare lo sguardo, imbarazzata. A lui sembrò bastare come risposta.
«Quando pensi di dirglielo?
»
«Dirglielo, ma sei impazzito?! Lui non lo saprà mai!» esclamò lei con veemenza.
«Devi dirglielo: hai intenzione di soffocare quello che provi? Hai idea di quanto sia stupido?
»
«Io… non sono affari tuoi, Hyung.» replicò secca.
Proprio in quel momento Kyuhyun stava attraversando il corridoio alla ricerca dell’amico più grande. Stava giusto per entrare nella stanza quando vide Heechul parlare fitto, fitto con J. Senza sapere perché si fermò ad ascoltare.
«Certo che sono affari miei.
» stava dicendo Heenim, mordendosi il labbro inferiore.
«Perché?
» replicò J scettica.
«Perché voglio che tu diventi la mia ragazza.
»

Ciao Family <3 
Allora, eccoci qua con un nuovo capitolo, ho pensato che fosse carino vivere l'atmosfera natalizia a casa dei SuJu! *-*
Il prossimo capitolo parlerà della cena vera e propria, qui vediamo solo la preparazione. Ho inserito un paio di riflessioni sull'orologio: filtri di percezione! Oh cavoli, come ho fatto a non pensarci prima, era ovvio che se J non aveva mai aperto nè considerato quell'orologio forse era proprio perchè c'era un filtro di percezione a proteggerlo! Non sono chiare molte cose, adesso? u.u
Di sicuro ora i SuJu e J dovranno escogitare un buon piano per andare a casa della ragazza e riprendere l'orologio, potrebbe essere la chiave di questo mistero, voi che dite?
In ogni caso la YeLena procede più o meno amorevolmente (la struzza ha scoperto le gioie della convivenza coi SuJu, insomma, guardarsi Donghae mentre fa la doccia non è una cattiva idea, ehn?! FURBETTA!)
Giungono anche rivelazioni cruciali dalla HeeJ... e Kyuhyun sente tuttoooooo! Ah, come sono cattiva *-*
Un grazie enorme a ChiyuBANANA (eletto nickname dell'anno adoifahfiauhfduigshiugs) per aver inseguito la storia tra le inserite xD 
Per te, e solo per te, una pioggia di baci (e banane)!
Ringrazio inoltre RobbySuperElf per aver commentato lo scorso capitolo, ti ho già risposto ma voglio rinnovare la gioia che mi ha dato ricevere due paroline scritte da te!
Spero tanto che il capitolo vi piaccia, ancora una volta menatemi con mazze chiodate se faccio errori stupidi. 
_Sushi_
  
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