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Autore: ilcorvo    01/02/2013    0 recensioni
Breve storia sulla dea delle foreste, contro l'ombra che minaccia la città.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le mille foreste In una foresta molto lontana dal Regno dell'Inghilterra c'era una signorina molto bella dagli occhi verdi e i capelli lunghi fino alla schiena castani così castani che era antico come l'albero saggio delle foreste. Questa ragazza era chiamata dall'altra gente un fiore molto bello chiamato Il Fiore Rosso del Deserto perché nell'antichità più remota dell'Inghilterra questa ragazza era sempre dappertutto in tutti quadri artistici dei castelli più importanti dell'Inghilterra. E non solo questa ragazza era la più popolare di una parte dell'Inghilterra ma anche fuori dall'Inghilterra era conosciuta assai, in particolare era conosciuta dal grande principe della Scozia che se ne intendeva di del suo sorriso e dei suoi occhi ma tanti anni fa quando si erano conosciuti nelle mille foreste il Principe Carlos, chiamato così perché suo nonno era di origini spagnole, si è accorto che la ragazza aveva dei poteri magici: era un'immortale dea delle foreste. Il principe le chiese se poteva diventare parte della foresta. La dea gli comunicò che non poteva essere parte della foresta, un umano, un mortale. Ma lui insistette dicendo che avrebbe fatto qualsiasi sacrificio per essere parte della foresta. Allora la dea gli comunicò che c'era una possibilità: doveva sacrificare tutte le sue ricchezze, tutta la sua vita, abbandonando qualsiasi cosa che lo faceva arricchire abbandonando il suo mondo. Ecco che lui decise dicendo "Io mi sono deciso di farlo" e allora la dea comunicò "Basta che mi dai la mano". Gli diede la mano e si sentì un potere immenso: sentì l'aria pura, la forza della foresta, il mare in tempesta. E poi dopo che gli ha lasciato la mano alla dea lui cominciò a trasformarsi e diventò un lupo, il lupo diventato dalla foresta chiamato il lupo dagli occhi rossi detto anche dal popolo Crack perché negli anni passati ogni passaggio che faceva il lupo scuro divorava qualsiasi cosa che incontrava e così che si evolveva con le anime del popolo che poi diventava polvere. Lui cominciò a piangere perché comunicando con la dea le comunicò "Perché tu mi hai trasformato in questo modo quando ti ho chiesto di essere parte di te?" e lei rispose "Questa sola era la possibilità di essere parte della foresta, non vi era scelta" e il lupo la seguì, in ogni suo passaggio che faceva. L'indomani andarono in paese, la gente osservava queste due persone. Vedendo la dea videro un abito bellissimo, lucente, pieni di fiori di vario genere. La gente era meravigliata, si avvicinava sorridendo alla dea senza nemmeno sapere chi era. Qualche anziano e bambino chiedeva e la dea rispondeva "Io sono la dea delle foreste e prima che siete arrivati voi mi hanno conosciuto i vostri nonni.". La gente era felice di conoscerla e accarezzavano il lupo, si ballò, si cantò, si ballava, si suonava, una giornata bellissima di giochi. La sera loro se ne andarono via salutando. Cominciò un forte vento con una pioggia fitta, così forte che colpiva e bucava il fieno dei campi coltivati così forte che spostava pure gli animali. I cavalli erano agitati, nervosi, i contadini li tranquillizzavano. Dal cielo si vide un'ombra immensa e cominciarono da lì a cadere piume scure. Quest'ombra aumentava sempre di più e si avvicinava sempre di più come un vortice fortissimo: era l'oscurità che si stava avvicinando per risucchiare e mangiare tutto il popolo ma da lì si vide una luce immensa e fu la dea a mandarla con un forte fulmine colpì l'ombra, ma l'ombra si spostò per poco ma gli arrivavano altri raggi. L'ombra combatté sparando palle di fuoco ma la dea si protesse dall'oscurità energica che aveva. Il colpo finale le venne ricevuto dalla potenza della foresta, l'ombra fu colpita nel punto più debole, il centro del vortice e scomparve per sempre, scoppiando e cadendo e ridando di nuovo la luce della sera, le stelle e l'energia di una volta. Il popolo era felice e contento e la dea come regalo diede la popolo una cesta di frutta mista. Salutando e si allontanò piano piano scomparendo nell'ombra.
  
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