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Autore: dreamlikeview    01/02/2013    11 recensioni
E' il compleanno di Harry.
Cosa organizzeranno i suoi amichetti per festeggiare tutti insieme il suo compleanno?
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Baby One Direction.'
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Il sole era sorto nella grande One Direction House, la mattina del primo febbraio.
Era un’altra mattina speciale per i bambini. Era il compleanno di baby Harry, tutti gli altri erano usciti con papà Paul e Mamma Clodagh per comprare il regalo ad Harry, e Louis era rimasto con lui, in quanto suo migliore amico e bambino più grande di tutti. Poi Harry dormiva pacatamente accanto a lui, quindi sorvegliarlo era ancora più facile.
Lentamente scese dal letto, per controllare se il suo regalo fosse ancora al suo posto nell’armadio. Lo prese tra le mani e sorrise. Il suo piccolo migliore amico doveva avere il compleanno migliore, a parer suo. Era il più piccolo, e aveva visto praticamente le feste di compleanno di tutti. Prima c’era stato Liam, poi Niall, poi lui, e poi Zayn. Harry, dopo ogni festa, guardava Louis e gli chiedeva con quella vocina tenera che si trovava, “al mio compleanno facciamo come abbiamo fatto oggi?” e Louis rideva, prima di rispondergli in modo affermativo. E ovviamente, non avrebbe fatto qualcosa di uguale. Tutti avevano festeggiato in modo diverso, anche Harry doveva avere la sua festa speciale.
“Boo?” – chiamò Harry non sentendolo più accanto. –“ho fleddo..” 
Louis sorrise spontaneamente e tornò accanto a lui, abbracciandolo. Harry affondò il viso sulla spalla dell’amico e sorrise, lasciandosi coccolare. Non si ricordava nemmeno che era il suo compleanno, ma appena sveglio sicuramente se ne sarebbe ricordato, e allora tutti avrebbero fatto i pazzi.
Erano passate circa due ore da quando tutti erano usciti, quando sentì la porta aprirsi e un vociare arrivare alle sue orecchie. Ridacchiò, scollandosi Harry da dosso,e coprendolo di nuovo con le coperte, per farlo stare al caldo e corse giù dagli amici per vedere cosa avessero comprato. I regali erano perfetti per Harry, il piccoletto adorava riceverne, ma a Natale aveva avuto già tutto quello che voleva, un blocco da disegno nuovo e i pastelli colorati. Ma i suoi amici erano più furbi.
“Ragazzi! Siamo pronti a preparare la festa per Harreh?!” – chiese entusiasta Louis, sorridendo.
“Certo!” – rispose prontamente Liam. –“abbiamo tutto!”
“Io preparo i cupcakes con Mamma Clodagh!” –disse Valerie.
“Io e Zayn incartiamo i regali.” – fece Liam, appoggiando una  mano sulla spalla dell’amico.
“Io organizzo i giochi!” – propose Niall.
“E tu tieni occupato Harry.” – concluse Zayn.
Il più grande annuì, sorridendo contento. Il suo migliore amico avrebbe avuto una festa con i fiocchi, per questo tornò in fretta e furia nella loro camera, e vide che il più piccolo aveva gli occhi spalancati, e si guardava intorno spaesato.
“Harreh!” – esclamò il maggiore.
“Loueh!” – allungò le braccia verso di lui e lo abbracciò. –“Loueh, Loueh! Lo sai che giorno è oggi? Lo sai, lo sai?”
Louis non riuscì a trattenere le risate, ed annuì.
“Sì che lo so. Oggi è venerdì.”
“E cosa succede oggi?”
“Uhm.. oggi.. facciamo i compiti per lunedì!” – esclamò il maggiore.
Harry sporse il labbro inferiore verso l’esterno, lo guardò con gli occhi luccicanti di lacrime e iniziò a fare il labbro tremulo all’amico, che lo guardava divertito.
“Sei cattivo, Lewis, sei cattivo!” – urlò Harry correndo verso la porta, e alzandosi sulle punte per aprirla ed andare dagli altri, ma Louis fu più veloce di lui e lo afferrò per le braccia avvicinandolo a sé, sogghignando ancora.
“Auguri, marmocchio.” – ridacchiò Louis, che non si trattenne dal fargli gli auguri, finalmente.
Harry sorrise mostrando le sue adorabili fossette e si girò verso di lui.
“Ti sei ricordato, ti sei ricordato!”- lo abbracciò –“ti voglio bene, Boo!”
E Louis scoppiò a ridere. Quel bambino era incredibile.
Passava dall’odiarti, al volerti bene in  meno di un secondo. Ed era anche per questo che gli voleva bene.
“Grazie” – disse di nuovo, e l’altro gli scompigliò tutti i ricci, e facendolo sorridere ancora.
“Dai andiamo dagli altri, voglio gli auguri!” – esclamò Harry, saltellando mentre il suo amico faceva di tutto per tenerlo nella stanza. Quando Louis ebbe l’illuminazione.
“Andiamo a fare il bagno, così siamo tutti puliti per il tuo compleanno!”
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!” – urlò il più piccolo, tirando Louis con una mano verso il bagno.
 
Intanto al piano di sotto, quattro bambini si rimboccavano le maniche per preparare una festicciola bella al loro amico Harry. Niall organizzava i giochi che potessero piacere ad Harry, tra i quali c’erano: il gioco della sedia, chi vinceva aveva un cupcake, inventare balletti strani, quello più originale vinceva un cupcake, fare una gare, il vincitore vinceva un cupcake. Insomma, in ogni gioco ideato, il vincitore aveva un cupcake. Del resto li stava organizzando Niall, il bambino che mangiava tonnellate di cibo senza mai ingrassare, non poteva pensare qualcosa di diverso.
Valerie e Mamma Clodagh preparavano tranquille i cupcakes e la bambina si divertiva a decorarli con le forme più stupide o a scriverci “Buon Compleanno Hazza” con la panna montata.
Liam le aveva suggerito di scrivere Hazza, perché era più carino come soprannome.
Mentre Zayn e Liam continuavano ad impacchettare i regali. Non che fossero molti, ma loro erano dei bambini molto minuziosi. Zayn aveva insistito per la carta da regalo con gli specchi, e Liam alla fine aveva ceduto, insomma. Non poteva dire di no al suo “più migliore amico”, come diceva lui.
“Ragazzi! Non sento più rumori da sopra, non è che si sono uccisi?” – chiese Niall, facendo scoppiare a ridere gli altri due.
“Sì, immagino Harry che uccide Louis perché non gli ha ancora fatto gli auguri, ne sarebbe capace!” – scherzò Zayn, guadagnandosi uno schiaffo dietro alla testa da Liam.
“Non siete carini a dire così. Si vogliono bene, come tutti noi!”
“Dai Lì, scherzavamo!”- esclamarono Zayn e Niall contemporaneamente.
“Non si scherza su queste cose!” – protestò Liam, sbuffando. Gli altri due si guardarono, e scoppiarono a ridere, per questo si alzarono e corsero verso di lui abbracciandolo forte.
“No, no lasciatemi!” – urlò, lasciandosi coinvolgere dalle risate e ricambiò l’abbraccio di gruppo.
Valerie spuntò dalla cucina e sbuffò vedendo che Niall non l’aveva chiamata per l’abbraccio di gruppo.
“Perché nessuno mi ha chiamato?!” – sbottò fintamente innervosita. Gli altri risero e Niall allungò un braccio invitandola ad unirsi all’abbraccio di gruppo, e tutti e cinque si sporcarono della farina di cui la bimba era piena. E risero più forte di prima.
“Io ho fame, quando si sveglia Harry?” – sbuffò Niall, scatenando una terza risata collettiva,mentre Papà Paul sistemava le siede al centro del salone per farli giocare al momento opportuno.
 
Intanto al piano di sopra, Harry schizzava l’acqua in faccia a Louis, che muovendosi avanti e indietro nell’acqua creava piccole ondine che toccavano Harry e lo facevano sentire come quando era al mare e questo era agitato.
“Ancora, ancora!” – urlò Harry, mentre Louis si portava di nuovo indietro e poi si lasciava andare avanti, solo per sentirlo ridere ancora, e ancora, e ancora.
“Dai Loueh!” –fece ancora Harry, ridendo.-“voglio le ondee! Mi piacciono le onde che fai tu!”
Louis gli schizzò un po’ d’acqua in faccia, ed Harry rise ancora.
“No,Boo!” –si spinse verso di lui –“non mi piace l’acqua in faccia!” – protestò, cercando con le sue piccole braccia di farlo andare a finire con la testa sotto.
“Sono superman, sono più forte di te!”- rise Louis, spingendolo sotto ridendo, ma quando vide le bollicine fuoriuscire dalla vasca, capì che Harry stava per avvilirsi e lo tirò fuori abbracciandolo subito.
Il più piccolo tossì un po’, e da bravo attore qual era, finse di piangere solo per attirare di più l’attenzione di Louis che lo abbracciò forte e gli sussurrò di stare tranquillo.
“Ah-ah! Te l’ho fatta, te l’ho fatta, sei un credulone!” – rise il più piccolo, uscendo  velocemente dalla vasca e afferrando il suo accappatoio blu con le paperelle rosse e gialle, per indossarlo, uscì scappando da Louis che prese un accappatoio uguale, ma con lo sfondo rosso e le paperelle gialle e arancioni, e lo inseguì per tutto il piano superiore,fino a che non riuscì a prenderlo, farlo cadere a terra, assicurandosi che non si facesse male,e poi prese a fargli il solletico,facendolo ridere ancora.
“Basta, Lou, basta!” – urlò con la voce strozzata dalle risate. –“Boo! Faccio la pipì!” – urlò ancora, ma Louis ridendo non lo sentì nemmeno, continuò a torturarlo di solletico, fino a che ad Harry non scappò davvero la pipì che bagnò il pavimento e i due bambini che si erano appena lavati.
Harry, stavolta, scoppiò a piangere davvero. Odiava quando faceva la pipì fuori dal pannolino.
“No dai Harry, non piangere, non fa niente, ora asciugo tutto!” – cercò di tranquillizzarlo Louis.
“No, no! Sei cattivo lo hai fatto a posta!” – urlò, staccandosi dall’amico che cercava di abbracciarlo per alzarlo da terra. –“sei brutto e cattivo, Lewis!” – si alzò in fretta da terra e corse al piano di sotto correndo da Papà Paul, senza vedere tutto quello che avevano preparato per lui.
L’omone lo prese in braccio, e lo portò al piano di sopra per asciugarlo, vestirlo e farsi raccontare cosa mai fosse successo mentre era con Louis. Non appena arrivò al piano di sopra, Louis non si era mosso dalla posizione che aveva prima, ancora per terra con le lacrime agli occhi. Non litigava con Harry da tanto tempo, e ora litigare con lui gli era sembrata la cosa peggiore mai fatta.
Quando Paul lo vide, subito si preoccupò immediatamente.
“Louis, cosa è successo?”
“Ho litigato con Harry” – singhiozzò –“mi odia!”
“Tu mi hai fatto fare la pipì addosso!” – protestò il riccio tra le braccia dell’omone, guardando l’amico torvo.
“Ma io ti ho fatto le onde, ti piacciono le onde!” – urlò Louis.
“E tu sei stupido!” – urlò ancora Harry.
“Odioso!” – ribatté Louis.
“Cattivo!” – urlò ancora il riccio.
“Io ti voglio bene, però!” – strillò, allora Louis, facendo sorridere di rimando il festeggiato, che si divincolò dalle braccia del papone, correndo verso di lui e abbracciandolo forte forte.
Dopo l’abbraccio, e quindi dopo aver fatto pace, i due bambini – che erano ancora in accappatoio – andarono nella cameretta raggiungendo l’omone che li attendeva per aiutarli a vestirsi. Louis indossò la maglia di superman, che gli avevano regalato al compleanno, ed Harry insisté per prendere una maglia a righe di Louis ed indossarla. Entrambi misero il pantalone della tuta, perché per Harry due migliori amici si vestivano uguali, e loro erano migliori amici.
Il risultato? Harry aveva una maglietta di almeno due taglie più grande di lui.
“Siamo di nuovo amici, vero Boo?” – fece guardandolo con gli occhi dolci.
“Certo che sì, Babycake!” – fece Louis, strapazzandogli le guanciotte, dalle quali dopo qualche istante spuntarono fuori le fossette adorabili che spuntavano sempre quando sorrideva.
Insieme, poi, scesero le scale, trovandosi davanti l’intera banda al completo che iniziarono ad intonare una canzone in onore di Harry.
 
HAPPY B-DAY TO HAAAZ! HAPPY B-DAY TO HAAAZ! HAPPY B-DAY TO HAAAAARREEEEHHHHH! HAPPY B-DAY TO HAAAAAAAAZ!
 
Urlarono in coro, mentre il piccolo Harry sorrideva commosso, e correva ad abbracciarli tutti, uno per uno, facendo sorridere Louis che dietro di lui li raggiungeva e si univa all’abbraccio collettivo.
Harry, ad un certo punto, alzò lo sguardo su di loro, e li vide pieni di farina, scoppiò a ridere e prima di chiedere loro perché fossero conciati così, sentì un odore familiare provenire dalla cucina.
“I cupcakes, mi avete fatto i cupcakes!” – urlò felice.
“No, prima facciamo i giochi, e chi vince mangia un cupcake!” – protestò Niall, l’ideatore dei giochi della giornata.
“Ma io ho fame..” – si lamentò Harry, voltandosi verso Louis –“Boo..? mangiamo i cupcakes?”
Louis scoppiò a ridere, ma resistere a quegli occhioni dolci era impossibile, e così cedette e accettò di andare a fare colazione.
“Anche io a dire la verità ho fame, non ho fatto colazione!” – si aggiunsero Liam e Valerie, mentre Zayn e Louis ridevano.
“Oh io non dico mai di no a mangiare quindi, mangiamo!” – fece Niall, ridendo.
Tutti corsero in cucina, dove si sedettero intorno al tavolo rotondo.
Harry accanto a Louis, Louis tra Harry e Niall, Niall tra Louis e Valerie, Valerie tra Niall e Zayn, e Zayn tra Liam ed Harry. Iniziarono a fare colazione in religioso silenzio, fino a che, Valerie non esordì:
“Buoni vero? Li ho fatti io!” – esultò la bambina, facendo ridere gli altri che annuirono contenti.
Una volta finita la colazione i bambini andarono in salotto dove Papà Paul aveva sistemato le sedie in modo che i bambini potessero girarci intorno, e giocare al gioco delle sedie.
Si misero in fila indiana. Harry era dietro Louis, che apriva la fila, Zayn era dietro Harry, Liam era dietro Zayn, Valerie dietro Liam e Niall chiudeva la fila dietro Liam.
Mamma Clodagh fece partire la musica dallo stereo e i bambini iniziarono a camminare intorno alle sedie.
Niall ideava balletti strani,al momento, facendo ridere la bambina davanti a lui, che per guardarlo si distraeva dal gioco, Harry tirava la maglietta a Louis per prenderlo in giro, Liam guardava Zayn che si specchiava, e cercava di fargli fare attenzione al gioco.
Quando la musica si fermò, Zayn restò in piedi, perché si era distratto troppo. E Liam gli mormorò un “te l’avevo detto” dispiaciuto.
La prima sedia fu eliminata.
Il secondo eliminato fu Liam, perché Zayn iniziò a chiamarlo in modo ossessivo.
“Liam” “Liam” “Liam” “Liam” “Liam” “Liam” “Liam” “Liam!” – faceva il bambino, rompendogli le scatole, e Liam, incavolato, si girò verso di lui.
“Che c’è?” – urlò. E in quel momento la musica si fermò, e Liam restò in piedi.
Sbuffò sonoramente e iniziò ad inseguire Zayn minacciandolo di rompergli uno specchio in mille pezzi.
Subito dopo, furono eliminati Niall e Valerie, che furono attirati dalla torta che Mamma Clodagh, che aveva lasciato il posto al marito per far giocare i bambini, stava sfornando. Il primo per assaggiarla, la seconda per decorarla.
Restarono solo Harry e Louis. L’uno contro l’altro. E una sedia.
Louis avrebbe sicuramente fatto vincere Harry, perché sapeva che se il bambino avesse perso, gli avrebbe tenuto il broncio a lungo. E quando iniziò la musica, iniziarono a girare intorno alla sedia, inseguendosi.
“Tanto non mi prendi, sono più veloce!” – urlò Harry.
“Tu non prendi me, io sono superman!” – urlò Louis.
Quando la musica si fermò,Louis finse di distrarsi, permettendo ad Harry si sedersi, e vincere la sfida.
“HO VINTO, HO VINTO! HO VINTO!” – urlò felice, mentre Louis rideva e Niall gli porgeva a malincuore il suo cupcake.
Harry lo addentò felice, facendo sorridere tutti gli altri.
Poi il suo sguardo si posò su Louis, e scese dalla sedia avvicinandosi a lui. Prese il cupcake tra le mani e lo divise a metà passando la metà non morsa da lui a Louis.
“I migliori amici dividono tutto, anche le vittorie, e noi siamo migliori amici!” – esclamò Harry, felice.
Louis sorrise accettando il pezzo di cupcake e dopo averlo mangiato abbracciò di nuovo Harry.
Papà Paul sorrise fiero dei suoi bambini, quando li vide. Era incredulo, fino a pochi mesi prima quei due si rincorrevano e urlavano tra di loro, e non potevano non odiarsi, e ora erano inseparabili.
 
 
La giornata trascorse nella più totale tranquillità, tra risate, giochi, cartoni, film, pranzo abbondante – per la gioia di Niall – e ancora risate.
Verso le otto di sera, mentre i bambini erano intenti a guardare la tv, Mamma Clodagh fece capolino nel salotto con la torta a forma di gatto di Harry.
Harry entusiasta si avvicinò alla torta con gli occhioni luccicanti, e salì su una sedia per spegnere le sue quattro bellissime candeline.
 
TANTI AUGURI AD HAZ, TANTI AUGURI AD HAZ, TANTI AUGURI HAAAAAAAAAAAAAAAAREEEEEEEEEH! TANTI AUGURI AD HAZ!
 
Urlarono le cinque pesti per terra, mentre Harry si preparava, prendendo un bel respiro a soffiare sulle candeline.
“Aspetta, esprimi un desiderio!” – fece Louis.
“Un bacio!” – rispose prontamente il bimbo. Allora il più grande si avvicinò a lui, regalandogli un bacio sulla guancia, facendolo arrossire di botto. Il piccolino soffiò sulle candeline spegnendole tutte, e poi Mamma Clodagh tagliò la torta, porgendo ai piccoli una fetta ciascuno.
Harry ogni tanto si toccava il punto in cui Louis aveva dato il bacio, sorrideva ed arrossiva, era incredibile.
E poi finalmente arrivò il momento dei regali.
Zayn e Liam corsero a prendere i sacchetti dal posto in cui li avevano nascosti e li passarono ad Harry.
“Questi li abbiamo impacchettati noi!” – disse subito Liam.
“La carta l’ho scelta io invece!” – fece Zayn, prendendosi i meriti per la bellissima carta da regalo con gli specchi.
Harry subito scartò il primo, trovando un adorabile salvadanaio a forma di gattino.
“WOW che bello!” – urlò Harry.
“Questo lo abbiamo fatto io e Niall!” – fece la bambina sorridendo. Harry sorrise e si avvicinò alla bambina per abbracciarla, guadagnandosi un’occhiataccia da Louis, nel quale la gelosia nasceva. E poi abbracciò anche Niall.
Louis senza farsi vedere, in silenzio, salì al piano di sopra per prendere il suo regalo che aveva fatto ad Harry, mentre l’amico scartava l’altro regalo trovandoci una macchinina rossa uguale a quella che aveva perso nel parco qualche settimana prima.
“La macchina rossa! Wow, bellissima! Grazie, grazie!”
“Questo è mio e di Liam!” – fece Zayn. Harry si alzò e andò ad abbracciare i suoi amici per ringraziarli, e quando si girò verso il posto dove prima c’era Louis, non lo vide.
Urlò improvvisamente.
“VOLDEMORT HA RAPITO LOUIS!”
“Voldemort?” – chiese Niall.
“Sì! Lui mi odia! Io sono Harry!” – rispose ovviamente.
“Ma no, dai, ti sta facendo uno scherzo!”- fece Zayn, guardandolo cercando di non ridere.
“No! Ti dico che lo ha rapito Voldemort! È sparito!”
“Harry, il tuo cognome è Styles, non Potter!” – fece Liam, facendo scoppiare a ridere tutti gli altri.
E dopo qualche istante Louis scese le scale, ritornando dagli amici.
“Mi sono perso qualcosa?”
“BOO!!” – urlò Harry, correndo dall’amico e abbracciandolo subito. -“sei scappato allora, bravo!”
“Sì, sono andato direttamente nel mondo della magia a prendere il tuo regalo!”
“Me l’hai fatto allora!” – esultò,afferrandolo per una mano, mentre il castano scoppiava a ridere, e tirandolo verso gli amici, che li guardavano divertiti.
“E’ tornato!”
“Lo vediamo!” – fece Valerie, facendo ridere tutti.
Harry scartò il regalo che Louis gli porgeva, trovando l’orso polare che aveva visto al centro commerciale qualche tempo prima.
“L’ORSO! MI HAI REGALATO L’ORSO!” – urlò Harry saltando al collo di Louis e abbracciandolo forte.
“Grazie, grazie, grazie, grazie!”
“Di niente, Babycake.”
Harry sorrise e dopo aver deposto in un angolo tutti i regali, salì sul divano, insieme agli amici per continuare a vedere il film che avevano interrotto, appunto Harry Potter e la pietra filosofale. Harry ridacchiava ogni volta che veniva fatto il suo nome, perché da bambino che era pensava chiamassero lui.
Dopo il film, però, erano stanchi. Felici, ma stanchi, per questo si ritirarono nelle loro camerette e dopo essersi dati la buonanotte, crollarono in un sonno profondo.
“Boo?” – lo chiamò all’improvviso.
“Sì?”
“Ti voglio bene anche io” – sussurrò addormentandosi.
Si dice il giorno dopo  abbiano combinato un ‘altra delle loro marachelle, ma questa è un’altra storia.





NO, JIMMY PROTESTED! (dedicated to Haz <3)

Pensavate che me ne fossi dimenticata eh? Pf.
Persone di poca fede. Non potevo mancare al compleanno di Hazza.
E' incredibilmente in ritardo, rispetto agli orari in cui posto di solito, ma.. a parte che sto studiando fisica (come ho detto anche ieri) ma poi il mio pc mi ha fatto sclerare per farlo. e prima lo ha cancellato, poi lo ha fatto sparire, poi è ricomparso.. D:
Non l'ho riletto, vi avviso quindi credo ci siano errori, però tranquille, domani correggo tutto! Volevo farvelo leggere oggi.
Annyway.
Spendiamo due paroline per Harold.
Bah, è più piccolo di me quindi l'ho sempre visto come un fratellino minore *w*
E.. vabhe gli auguro tutta la felicità del mondo e di essere felice con il suo Boo Bear <3
.... NO LUI E' ANCORA UN RAGAZZINO CHE LAVORA NELLA PANETTERIA ç_ç

Avete visto che carini che sono? 
Ahah mi dissolvo, devo leggere un trilione di storie, son rimasta indietro oggi.

HAPPY BIRTHDAY HARREH! 

Anche da Valeria che mi ha chiamato prima per dirmi di scriverlo qui :3 
   
 
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