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Autore: Chanelin90    01/02/2013    3 recensioni
***** COMPLETA ******
La guerra era finita.
Ogni Nazione era tornata a casa propria.
Germania e Italia si ricongiungono e, insieme, convivono per 3 lunghi anni.
Quando Feliciano viene a sapere di portare in grembo il figlio di Ludwig: appare entusiasta! Germania, tuttavia, non reagisce come il ragazzo avrebbe sperato..
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
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Germoglio Avverso
Capitolo 6  - Foglie

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Questo è un capitolo piccolo, piccolo, ma di forte impatto!

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Germania era intrattabile. 
Persino i suoi fedeli doberman si tenevano a larga distanza.
La colpa era ovviamente di una sola persona: Italia.
Era scomparso.
Una mattina, semplicemente, si era  svegliato da solo nel letto.
La causa, probabilmente, riconducibile alla discussione riguardo alla creatura che portava dentro di sé.
Loro figlio, tendenzialmente.
Per mesi si era dato pena di cercarlo. Ovunque. Ma nessuno sapeva dove fosse.
Il fratello maggiore, Romano, dopo avergli vomitato addosso i peggiori insulti che conoscesse, gli aveva lasciato intendere che si fosse effettivamente recato da lui per cercare soccorso e che, quest’ultimo, non glielo avesse concesso.
Nemmeno lui sapeva dove si trovasse ora ed era, ovviamente, molto agitato.
Ludwig, da una parte, era preoccupato per la salute d’Italia.
L’attaccamento dell’italiano alla vita lo spingeva a sperare che stesse bene o, perlomeno, che fosse vivo.
Ma in che stato poteva trovarsi considerata la sua “ condizione ” ?
 D’altro canto, temeva il nascituro.
Oramai, i tempi erano maturi. Quale sciagura!

Germania si mise una mano nei capelli, nervosamente.
Avendo cercato in ogni dove, si era preso la briga d’ispezionare anche il territorio svizzero, in maniera coattiva.
Tanto non avrebbe ottenuto l’autorizzazione da Vash e quindi tanto valeva infischiarsene e perlustrare comunque la zona con un manipolo di giovani e leali soldati.

- Che ci fai qui?- minacciò Vash, uscendo da dietro un albero, posto sopra la zona che Germania stava battendo.
Era accorso non appena ricevuto l’allarme della guardia.
- Sto cercando Italia!- dichiarò il tedesco deciso.
- Mi pare di averti già detto di non importunarmi tempo addietro…- intonò truce l’altro.
- Andrò via subito! Il tempo necessario a verificare che non si nasconda tra queste verdi distese!-
Svizzera scese furibondo alla sua altezza, ringhiando: -  Come osi violare la mia neutralità? Vuoi forse perdere la faccia col resto del mondo?-
Germania lo ignorò, concentrandosi sul sentiero, alla ricerca di tracce:- Tsk..come se non l’avessi già persa!-

Svizzera s’irritò.
Non tollerava gli intrusi. Per niente.
Anzi…li detestava.
Fonti di problemi nella stragrande maggioranza dei casi.
Afferrò con forza il braccio di Ludwig:- Questo è il mio paese! Non ti permetto di oltraggiarlo oltre!-
Il tedesco sospirò conciliante: - Credimi.. voglio solo ritrovare il mio alleato! Potrebbe essere qui e potrebbe aver bisogno di me! Dopo me ne andrò subito!-
Svizzera sentì l’irritazione aumentare e fargli ribollire il sangue fino alla punto dei capelli biondi: - Che vuoi che m’importi del tuo irritante amichetto in attesa?! DEVI SLOGGIARE SUBITO DA QUI! Altrimenti…-
Germania ebbe un sussulto e si girò di scatto, fissando il padrone di casa intesamente :- Come fai a sapere..che gravido ?-
Vash, resosi conto che ciò che aveva lasciato trapelare era un indizio importante, ammutolì immediatamente.
Notando che il sospetto di  Germania cresceva mentre cercava di penetrarlo sempre di più coi suoi occhi ghiacciati, tentò d’inventarsi qualcosa di plausibile: -….. me l’ha detto…Spagna!-
Ludwig strinse le palpebre diffidente: - Non me la conti giusta..-
Vash si zittì:-….-
Germania prese Svizzera per il collo, avvicinando il volto, per puntarlo dritto negli occhi chiari: - Facciamo così: adesso tu mi dici I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E dove si trova Italia e IO non mi troverò costretto a…mm..diciamo..essere poco rispettoso nei confronti del tuo amato paese..- minacciò, enfatizzando cupo.
Una gocciolina di sudore scese dalle tempie dello svizzero.

Italia stava sull’altalena, aspettando che il suo vicino, tornasse.
Di tanto, in tanto, alzava lo sguardo per osservare il cavalli brucare avidamente l’erba primaverile.
Ancora niente all’orizzonte.
Sospirò sconfortato.
Sentiva di non essere pulito con la coscienza.
Non poteva imporre a Germania il bambino ma, allo stesso tempo,  quest’ultimo non poteva negarglielo.
Che fare?
Si trovavano in un vicolo chiuso e senza speranza così.
Sospirò ancora.
Un calcio da parte della creatura che portava in grembo lo fece trasalire.
Feliciano accarezzò la pancia dolcemente, cantando una canzone dolce per farla acquietare.
Improvvisamente, un grosso braccio gli avvolse le spalle, costringendolo, di forza, a girarsi.
Un paio di occhi azzurri e gelidi, lo scrutarono, penetranti: Germania.

Italia rimase a bocca aperta, agghiacciato, cominciando a tremare visibilmente.
Svizzera spuntò da dietro:- Italia…ho dovuto..- osservava dolente la scena, senza fare nulla.

Germania posò lo sguardo sul gonfiore, oramai evidente.
- Non va bene!- commentò tra i denti.
Italia, turbato, s’immobilizzò.
- TU!- si aizzò il tedesco irato – Come ti è venuto in mente di sparire così?-
- Io..volevo..solo..-
tentennò Feliciano.
Ludwig lo strattonò bruscamente: - COSA? VOLEVI FORSE FAR NASCERE IL BAMBINO COME SE NIENTE FOSSE? COME SE IO NON ESISTESSI?  MA COSA PENSAVI? QUESTA SCELTA NON E’ SOLO TUA!-
- SE E’ PER QUESTO…NON E’ NEMMENO SOLO TUA!-
considerò  ferito l’italiano, alzando anch’egli il tono di voce.
Germania spazientì.
 - ITALIA! Io ho degli ottimi motivi per oppormi a questa scelta e li conosci bene ! Tu lo vuoi solamente per un tuo capriccio personale!- lo accusò alterato.
- NOSTRO FIGLIO NON E’ UN CAPRICCIO!- urlò Feliciano, piangendo lacrime di rabbia.
Inaspettatamente, Italia gli morse prontamente il braccio, liberandosi della presa del tedesco che lo vide correre verso i cavalli che pascolavano.
Probabilmente, Ludwig, ci avrebbe impiegato poco tempo a riacciuffarlo in condizioni normali, considerando anche il fatto che Italia non ce la faceva a correre con tutto quel peso sullo stomaco...ma sopra un cavallo…le condizioni s’invertivano.

Feliciano riuscì a salire sul primo cavallo che s’imbizzarrì e poi cominciò a scalpitare e a correre terrorizzato , spaventando anche il resto della mandria che si mise a dispendersi all’impazzata.
La bestia prese la via dei monti.
- ITALIA FERMATI!- si sgolò il tedesco, mentre cercava in quel clamore una cavalcatura disponibile anche lui.
Ma Feliciano aveva perso il controllo dell’animale.
- Ti prego! Ti prego! Sta buono! Sta buono!- implorava disperato l’italiano, cercando un sistema per ammansire la bestia impazzita.
Non ci riuscì.

L’animale percorse il sentiero che portava in alto, sempre più in alto.
Germania, recuperato anch’egli un cavallo, strepitava dietro di lui, intimando all’italiano di scendere.
Poi, si rese conto che stavano salendo troppo in alto e in sentieri sempre meno battuti.
Stavano percorrendo una zona estremamente pericolosa.
Italia, gemendo impaurito, gettò un’occhiata verso l’estremità.
Si trovavano sopra un dirupo a picco su un fiume.
Supplicò nuovamente l’erbivoro di placarsi, ma questo galoppava come un forsennato.
In un istante, girò la curva e si ritrovarono sul precipizio.
Feliciano urlò, aggrappandosi al collo della bestia.
Il cavallo non fece in tempo ad arrestarsi.
Scivolò sui sassi, cadendo dal ciglio del burrone, portandosi appresso l’italiano per metri e metri di altezza.
Germania, dietro di loro, osservò attonito la scena, mantenendo il fiato sospeso.

Il ronzino interruppe la sua discesa quando il suo ventre venne trafitto da una sporgenza acuminata, mentre  Feliciano ebbe la “ fortuna” di schivarla ma solo per proseguire in quella discesa che parve un Inferno.
 Sbattè più volte lungo le appuntite e tortuose pareti rocciose, rimettendoci pezzi di carne e frantumandosi le ossa.
Più volte perse conoscenza a seguito di una botta eccessivamente forte contro qualche spuntone che usciva, a bruciapelo, dalla montagna.
Infine, quando il suo corpo non fu più in grado di reggere ai traumi della caduta, che gli sembrò durare un’eternità, cadde nell’acqua gelida, vittima della corrente marina che lo portava inesorabilmente verso il fondo.
Lui, oramai allo stremo, si lasciò trascinare giù, nonostante sapesse che, così facendo, perdeva ogni barlume di speranza di sopravvivenza
Osservò la superficie dell’acqua allontanarsi e le bollicine inconsistenti circondarlo implacabili.


CONTINUA


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<_<’’’’

mmmm…bè…
Se vi può interessare…è uscito il primo e il secondo episodio della 5 stagione di Hetalia …
Stanno su youtube se li cercate..

Come depistare i lettori ( parte 1 )

  
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