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Autore: Miss Lee Taemin    02/02/2013    0 recensioni
Salve a tutti!
I'm back.
E questa volta non dirò neanche il pairing kekeke *fugge*
Spero comunque che vi piaccia,anche se io solitamente odio ciò che scrivo (?)
Comunque,bye bye!
Salii sul battello che mi avrebbe portato a fare un tour di New York.
Ero emozionato? Chissà quanto.
Sembravo un bambino a cui era stato appena regalato un cucciolo.
Mi sedetti nella fila laterale:avrei potuto fare meglio le foto,vista la ringhiera.
[…]
Il comandante stava parlando e io capii circa la metà del discorso ; il suo accento tipicamente americano mi confuse le idee.
Ne capii solo una,che attirò la mia attenzione:
“Attenti a ciò che desiderate,potrebbe accadere.
Questa è la città dei sogni.”
Cosa avrà voluto dire?
Come poteva,il desiderare qualcosa,essere pericoloso?
Abbandonai in fretta quel pensiero.
Ero abbastanza scettico circa cose del genere.
Purtroppo,mi ricredetti.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Scusate se non aggiorno da mesi ma la scuola mi porta via troppo tempo. Soooo,appena potrò scriverò anche il prossimo capitolo.
Mianhae iuhgiuguyf
Vi lascio leggere e spero che vi piaccia!


I missed you,stupid.
Il tramonto era davvero fantastico,l’acqua del fiume era rossiccia e ormai potevo ritenermi soddisfatto di aver fatto delle belle foto alla Statua della Libertà e al ponte di Brooklyn.

Pochi attimi prima che il tour giungesse al termine mi soffermai ad osservare il sole che calava.
Che vista romantica.
Mi piacerebbe davvero tanto che ci fose lui con me per ammirare questo spettacolo.

Quel mio pensiero fu interrotto dalla voce della guida,che disse una frase,miracolosamente,comprensibile.

Attenti a ciò che desiderate,potrebbe accadere.
Questa è la città dei sogni. “

Cosa avrà voluto dire quella frase?
Come poteva,il desiderare qualcosa,essere pericoloso?

Il sole non era ancora tramontato del tutto: ci metteva veramente tanto,in fondo è estate,è giusto così.

Scesi dal battello e rimasi al porto per contemplare lo spettacolo di prima,immortalandolo con diverse foto.
Venni interrotto dal mio cellulare che suonava ancora quella canzone. La nostra canzone.
Sarebbe ora di cambiare suoneria.

Il nome che apparse sullo schermo mi fece sorridere:
Kibum.
Il mio migliore amico.
Risposi senza pensarci troppo.
-Pronto?
-Piccolo! Da quanto tempo! Sei a New York,vero?
-Si,come fai a saperlo?
-Ho le mie fonti- rise appena. Una piccola risata che mi metteva tanta allegria.
-Va bene,non indagherò! Allora,come mai questa domanda?
-Yah,come sei smemorato! Ti avevo detto che aevo un servizio fotografico proprio a New York.
Ti volevo dire se volevi fare un po’ di compagnia alla tua ummina(ovviamente lui). Daaaaai,dimmi che ti va! – terminò la frase con una vocina pucciosa che mi fece ridere.
-E’ ovvio che voglio,pabo che non sei altro!
-Bene,io sto facendo alcuni scatti al porto,sai dov’è?
-Ci sono già! – mi guardai intorno e vidi quelli che,in lontananza,sembravano essere modelli- Ok,ora ti raggiungo!
Terminai la chiamata e mi diressi verso una specie di set fotografico,dove vidi il mio migliore amico che mi stava correndo incontro.
Si vede che non è abituato a fare sport o almeno muoversi un po’: sentivo il suo respiro afannato da un chilometro di distanza.
Un Kibum (o Key,come si fa chiamare lui) saltellante mi si appese al collo.

Lo accolsi tra le braccia e girai intorno,mentre ridevamo come due scemi.

Quello scemo mi era mancato tanto.

-Hey Key! Come stai?
-Benissimo,finalmente rivedo il mio bambino!- mi baciò il capo e sorrise.

Riusciva sempre a rallegrarmi.

-Allora,adesso che ci siamo rivisti ti va di andare a bere un caffè?
-Ovviamente. Seguimi.

Ci dirigemmo da Starbucks per prendere un frappuccino da dividere ( è di dimensioni assurde!) e un pezzo di torta al cioccolato.

Parlammo per tutto il tempo di ciò che ci era successo nei mesi in cui non siamo riusciti a sentirci a causa del lavoro.
Divenì sera prima di quanto potessi immaginare.
Si sa,quando ci si diverte il tempo “vola” .
Mi disse che chi l’aveva avvisato della mia partenza per New York fu Minho,a quanto pare si sono conosciuti molto tempo fa per non so quale motivo.

Così lo invitai nel mio appartamento per poter continuare a chiacchierare e fermarsi per cena insieme a me ed il mio nuovo amico.
Cenammo e ci divertimmo,stando tutti insieme.
Tra una chiacchierata e l’altra si fece tardi,così Key rimase a dormire nel lettone matrimoniale insieme a me,visto che era infastidito dal fatto che Minho girasse in boxer per casa.

Diceva frasi tipo:”
Minho! Svergognato che non sei altro,non tentare di violentarmi stanotte!”
Il solito Kibum.
Il mio stupido migliore amico.
Colui che è riuscito a reprimere la mia depressione qualche anno fa per la rottura con il mio ex,cioè,visti i risultati ci ha almeno provato.

Andammo a dormire tutti e io passai la nottata,come al solito,facendo quell’incubo ricorrente.
L’incubo che mi tormentava tutte le notti e rovinava le mie mattinate.

  
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