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Autore: fumiko    23/08/2007    2 recensioni
Ambientata nei tre anni precedenti allo shippuden.
Due ragazze, abbandonate da coloro che amano, lottano per raggiungere i loro obiettivi.
Troveranno una nell’altra la forza per combattere l’insicurezza e la solitudine.
Addirittura a me, che non sono un’amante delle yaoi o delle yuri, piace questa idea.
Spero piaccia anche a voi.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ambientata nei tre anni precedenti allo shippuden.
Due ragazze, abbandonate da coloro che amano, lottano per raggiungere i loro obiettivi.
Troveranno una nell’altra la forza per combattere l’insicurezza e la solitudine.
Addirittura a me, che non sono un’amante delle yaoi o delle yuri, piace questa idea.
Spero piaccia anche a voi.






- Sakura!- era stata Tsunade a chiamarmi.
- Tsunade-sama!- non mi ero accorta della sua presenza, nella stanza. Non avrei neanche saputo dire da quanto tempo fosse lì, in piedi, a fissarmi.

Ero seduta ad una scrivania, nella sua biblioteca personale.
Stavo studiando, come al solito.

- Ma…Tsunade-sama…non doveva tornare solo in serata? È successo qualcosa?- chiesi, preoccupata.

Godaime mi guardò sconvolta.
- Sakura…è già sera!-

- Cosa? È già sera? Maledizione! Non ho ancora finito questo libro!- indicando l’enorme volume che avevo davanti a me.

- Sakura…che ora pensavi fosse?- chiese con voce grave la mia sensei

Abbassai lo sguardo, imbarazzata.
- Pensavo che fosse ancora mattina, Tsunade-sama-

- Cooosa?- chiese lei furiosa, sbattendo pesantemente una mano sulla scrivania, che vacillò.
- Questo vuol dire che non esci da stamattina da questa stanza, che non hai mangiato, e che non hai staccato gli occhi da quel libro neanche per guardare l’orologio?- continuò, urlando.

Lei mi guardava, tremante dalla rabbia.
Aspettava una risposta da me.
Indietreggiai d’un passo, spaventata.
Deglutii a fatica.
Poi guardai a sinistra, per evitare i suoi occhi, terrorizzanti.

- S-si…- risposi semplicemente

Così fui sbattuta fuori a calci dal palazzo dell’Hokage. Naturalmente senza libro.

Perché Tsunade-sama si arrabbiava tanto?
Mi stavo semplicemente impegnando.

Mi incamminai verso casa.

Lo facevo per Naruto, per Sasuke.
Ma lei, forse, non capiva. Ma, d'altronde, chi avrebbe mai potuto capirmi?
Ero sola.
Abbandonata dal mio migliore amico e dal mio unico amore.

Naruto non sarebbe tornato prima di due anni.

E Sasuke?
L’avrei mai potuto rivedere? Riabbracciare?

Una triste lacrima mi solcò il volto, ricordando i suoi cari occhi neri pece.

Stupida!
Mi passai una manica sul volto, asciugandomi le lacrime.
Perché ne dubitavo? Naruto aveva promesso che l’avrebbe riportato da me. E Naruto manteneva le promesse.

Guardai il cielo, che pian piano diventava più scuro.

Lo avrei aiutato a riportarlo a casa.
Era la mia promessa.
Non sarei più stata inutile.
Mai più.

- Te lo giuro, Naruto!- urlai, contro il cielo che si riempiva di stelle.

Chissà se mi aveva sentita.
Ma che dicevo? Era assolutamente impossibile! Era probabilmente a chilometri di distanza.

Abbassai la testa e cominciai a piangere.
Ormai piangevo quasi ogni sera.
Mi sentivo sempre più debole.
Nessuno di quelli che erano rimasti a Konoha, si aspettavano grandi progressi, da me.
Per loro ero la stupida e vanitosa ragazzina, che sarebbe stata sempre una mediocre shinobi.

Mi sentivo così sola.
Non sapevo neanche dove trovavo la forza per fare quello che facevo.

Avevo fatto grandissimi progressi, e ciò sembrava preoccupare Tsunade, anziché renderla felice.
Mi sarebbe piaciuto vedere i suoi occhi riempirsi d’orgoglio per la sua giovane allieva.
Mi avrebbero dato coraggio.

Riuscivo a trovare appoggio solo nei ricordi dei miei compagni, ma questi, divenivano ogni giorno più vaghi, si riempivano sempre più di nebbia.

Quanto avrei resistito, così?

- S-Sakura-san. T-Ti senti bene?-

Mi voltai di scatto.

- Hinata? Che ci fai qui?-

- Oh…- esclamò stupita – Sto tornando dall’allenamento.-

La guardai. Era ridotta davvero male.
Aveva i pantaloni strappati e sporchi.
Il suo viso era sporco e graffiato, due profonde occhiaie le cerchiavano gli occhi gonfi e teneva le mani dietro la schiena. Che le volesse nascondere?

- Ti sei allenata fino a quest’ora?-

Il suo viso divenne paonazzo.
- S-si, Sakura-san. Mi alleno tutti i giorni fino a quest’ora-

- Davvero?- “Proprio come me” pensai

- M-ma…ti senti bene?- mi chiese

Mi asciugai le lacrime.
- Si, sta tranquilla. Va tutto bene-

Lei annuì, ma non faceva cenno di voler andare via.

- Ehm…Sakura-san…- esordì a voce bassissima

Mi dovetti avvicinare per sentirla.

- Dimmi, Hinata-

Abbassò la testa.

- Hai avuto notizie di Naruto?- chiese d’un fiato

La guardai, triste.
Le doveva mancare molto.
La potevo capire. Anch’io sentivo lo stesso dolore. Lo stesso vuoto.

- No. Mi dispiace-

- Ah, va bene-

Sembrava delusa. Anzi, non lo sembrava, ma lo era.
Sospirò, alzando le spalle e si voltò, incamminandosi.
Lei lo amava profondamente.
Quante lacrime aveva versato per lui? Tante.
Troppe.

- Hey, Hinata!- la chiamai

Lei si voltò. Una lacrima brillava sul suo volto, colpita dalla luce della luna.

- Se Naruto mi farà avere sue notizie, sarai la prima a saperlo- dissi, sorridendole.

Sul suo viso comparve un grandissimo sorriso.

- Grazie, Sakura-san-

Fissai le sue spalle, mentre si allontanava.

Anche lei si stava impegnando.
Lo faceva, probabilmente, per lui.
La capivo.
Voleva sorprendere Naruto. Quando sarebbe tornato, gli avrebbe dimostrato di aver lavorato duramente, di non aver mai mollato.
In fin dei conti stava facendo ciò che anche lui avrebbe fatto, nella sua stessa condizione.

- Ce la farai!- urlai, facendo in modo che mi sentisse.

Si voltò nuovamente, sorridendomi.

- Anche tu, Sakura-san!-
 
Quella parole mi fecero sentire meglio, mi fecero diventare più forte. Sapevo che ce l’avrei fatta. Avrei lottato ancora più duramente per raggiungere il mio obiettivo.
Finalmente qualcuno riusciva a darmi coraggio.

La salutai agitando il braccio sopra la mia testa e poi, corsi a perdifiato, fino a casa.

C’era qualcuno che poteva comprendermi, che condivideva la mia stessa situazione e che, come me, non veniva capita da nessuno.

Io avrei creduto in lei!

Forse, finalmente, avevo trovato una preziosa alleata, qualcuno a cui appoggiarmi nel momento del bisogno.
Insomma, avevo trovato un’amica.










Lo so. Il piring HinataxSakura è davvero insolito, ma non è una storia montata a caso(io davvero non le sopporto). Anzi, penso che questa storia potrebbe essere anche verosimile nel manga.
Questo è solo l’inizio. Vi prego di continuare a leggere gli altri capitoli e di farmi sapere cosa ne pensate.
 
Fumiko.
  
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