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Autore: Chilemex    02/02/2013    3 recensioni
In una giornata come tante altre, il quindicenne Mark si imbatte in Internet in una leggenda metropolitana ormai famosa: quella dello Slender Man, il mostro dalle sembianze semi-umane senza occhi che rapisce la gente, soprattutto i bambini.
La notte successiva Mark, spinto dalla curiosità, si inoltra nel bosco poco lontano da casa sua per cercare qualcosa che aveva visto da lontano; quella che lui definisce una "piccola avventura" si rivelerà essere il suo peggiore incubo...
Questa è la storia a capitoli con cui debutto nel mondo di EFP! Non ho molta esperienza in questo campo, anche se sono molti hanno che mi invento storie di questo genere, ma finora le ho sempre tenute per me. Ora ho deciso di condividerle con questo meraviglioso sito, pur sapendo che in pochi le leggeranno. Ma, in caso contrario... Buona lettura, e grazie mille! :)
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava che la mente e il corpo di Mark stessero andando a fuoco. Il dolore lo travolgeva da cima a fondo, senza tregua, impedendogli anche di gemere.
Sentiva la morte raggiungerlo molto lentamente, sapeva che da un momento all’altro quella sofferenza sarebbe finita e si sarebbe ritrovato in qualche posto, il posto in cui finiscono i morti, o chissà … Non riusciva a pensare a nulla.
 
Fu solo dopo cinque abbondanti minuti di tremenda sofferenza, che ancora continuava, che Mark si rese conto di non essere morto. Al contrario, era ancora disteso a terra e sentiva ancora il suo corpo rispondere agli impulsi nervosi. Nonostante il tremendo dolore che lo invadeva, Mark riusciva ancora a muoversi.
Aprii lentamente gli occhi, come se si aspettasse che una luce accecante glieli trafiggesse, ma così non era; al contrario, il ragazzo si trovava in un luogo completamente oscuro, non riusciva a vedere nulla, nemmeno il palmo della sua mano a pochi centimetri dalla sua faccia. Si guardò meglio intorno, era veramente tutto buio.
Le forze non gli erano ritornate del tutto, ma in qualche modo riuscì ad alzarsi in piedi. Non capiva di che materiale fosse fatto il pavimento sul quale si trovava, vedeva solo che anch’esso era nero.
‘Dove sono? Che sta succedendo? Mi ha preso?’
Migliaia di domande persistevano nella testa di Mark, rendendo la sua mente più confusa di quanto già era. Provò a camminare, ad andare da qualche parte, ma gli sembrava di star camminando sempre sul posto; dovunque andasse, solo oscurità.
 
Non capita normalmente di ritrovarsi in un luogo del genere, e Mark aveva il timore che ci fosse veramente di mezzo lo Slender Man. Eppure era convinto di averlo sconfitto, raccogliendo le otto pagine …
“Cos’è successo?!” urlò, per sfogare la paura e la rabbia. “Dov’è la foresta, che cazzo di posto è questo?!”.
Dopo le sue urla, che risuonarono nel silenzio di quel posto in maniera vacua, al ragazzo sembrò di aver sentito una voce. Forse c’era qualcun altro in quel posto, magari qualcuno che gli spiegasse cos’era successo; si guardò intorno, non c’era davvero nessuno.
E solo a quel punto una voce, profonda e spaventosa, invase quel luogo oscuro, ricreando nella testa di Mark il mal di testa che aveva avuto, in precedenza, quando aveva avvistato lo Slender Man.
Per un po’ Mark non capì da dove venisse quella voce né cosa stesse dicendo, ma poi riuscì a dare un senso alle parole che sentiva, pronunciate come un sibilo.
“MA COME, MARK ANDREW DONNER; CREDEVO CHE FOSSI INTERESSATO A CONOSCERMI … SEI USCITO DI CASA IN PIENA NOTTE SOLO PER TROVARMI, O SBAGLIO?”
Il mal di testa si intensificava ad ogni parola, come se qualcuno nel cervello di Mark stesse martellando tutto ciò che si trovava davanti a sé.
“C-chi sei tu?! Che diavolo vuoi da me?!” urlò ancora più forte, reggendosi a malapena in piedi.
La voce riprese a parlare.
“NON IMMAGINAVO CI FOSSE ANCORA BISOGNO DI PRESENTARSI, MA SE PROPRIO INSISTI … IO SONO LO SLENDER MAN, LA CREATURA CHE TI HA SEGUITO PER TUTTA LA FORESTA … PER PORTARTI QUI.”
Mark non capiva … Era davvero lo Slender Man che stava parlando? Era tutta una sua immaginazione? Era sempre più confuso.
“Io ti avevo sconfitto!” trovò il coraggio di dire, con la voce tremante. “Avevo trovato le tue maledette pagine, avevo vinto il tuo stupido gioco, dovrei essere a casa ora!”.
Mark scoppiò in lacrime, mentre la voce dell’ipotetico Slender Man riprese a parlare.
“SE ERI DAVVERO COSI’ AFFEZIONATO ALLA TUA CASA E VOLEVI TANTO TORNARCI … PERCHE’ TE NE SEI ANDATO? UNA VOLTA ENTRATO NEL MIO TERRITORIO, ERI CONDANNATO A NON USCIRNE MAI PIU’. NESSUNO CI E’ MAI RIUSCITO, LA CURIOSITA’ HA SEMPRE TRADITO LE PERSONE …”
 
Era davvero così? Mark era  stato condannato fin dall’inizio a perdere?
“Non è vero! Tutto questo non è vero! Tu sei solo un impostore, tutto questo non sta succedendo!” urlò stupidamente Mark, riprendendo a correre invano.
E di nuovo, come se fosse stato il suo turno, la voce parlò.
“SMETTILA DI SFORZARTI. E’ INUTILE. ORA CHE SEI QUI, CON ME, NIENTE E NESSUNO POTRA’ MAI SEPARARCI. FORSE NEMMENO LA MORTE. HAI DECISO TU STESSO DI VENIRE A TROVARMI, E SEI STATO ACCONTENTATO. TU RIMARRAI NELLA MIA ANIMA, ED IO RIMARRO’ NELLA TUA MENTE … PER SEMPRE!”
 
Dopo aver sibilato quasi con un urlo le ultime due parole, la voce scoppiò in una risata fragorosa, profonda e terrificante che avvolse Mark in una stretta di dolore. La testa tornò a fargli male come quando aveva visto per l’ultima volta lo Slender Man, fu costretto ad accasciarsi di nuovo a terra, ed iniziò a piangere ed urlare.
La risata continuava, e alle urla disperate di Mark se ne aggiunsero altre, mescolate a dei pianti e a delle suppliche di pietà. Mark non capiva da dove venissero, ma facendo lavorare la sua mente per quel poco che ancora riusciva capì che si trattava delle voci delle altre vittime dello Slender Man.
 
Le semplici lacrime di Mark si trasformarono dopo un po’ in lacrime di sangue, ed esso iniziò a sgorgare fuori anche dal naso e dalla bocca, finché il corpo del ragazzo si ritrovò immobile, disteso su quel misterioso pavimento oscuro.
E lì rimase, per sempre, rinchiuso nell’anima dello Slender Man.





Note finali:
E così finisce la mia prima storia che ho voluto pubblicare su EFP, che ho deciso di dedicare proprio allo Slender Man!
Non ho molto da dire, so che sotto molti aspetti potrebbe essere noiosa, scontata o, soprattutto nel finale, stupida. Però devo dire che mi sono divertito molto a scriverla, e se sarò riuscito a soddisfare anche qualche lettore sarò ancora più felice! Perciò, se ne avete il tempo e la voglia, lasciate pure una recensione (anche corta) su ciò che ne pensate!
Tutto qui; ringrazio chiunque abbia letto la storia per la sua attenzione, e... Vi saluto! Alla prossima storia! :D
  
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