Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: LeanhaunSidhe    02/02/2013    1 recensioni
A volte, per indossare nuovamente la tua maschera, hai bisogno di guardare cosa c'è oltre quella degli altri. Amina deve riappacificarsi col suo passato e, mentre tenta di riuscirci, forse riuscirà a cambiare anche il presente dei protagonisti...
E' una storia breve, leggera e senza pretese, dalle tinte appena scure. Se avete voglia di tentare con la lettura di una storia un pò diversa, ecco qua :)
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il presentimento di essere stato fregato alla grande non l'aveva abbandonato per tutto il tempo. Abituato a giocare al gatto col topo coi suoi avversari, era rimasto parecchio infastidito dal vedere la preda che si beffava di lui. La preoccupazione per Maya cresceva di ora in ora. Decise di rimettersi la maschera solo perchè, quella sera, ci sarebbe stato lo spettacolo. Se non altro, avrebbe rivisto l'attrice esibirsi sul palco. Si sarebbe sincerato della situazione coi propri occhi.

Rapito, estasiato, come al solito il freddo e perfetto Hayami si era lasciato trascinare dalla luce di Maya e ne era rimasto affascinato e succube. Una volta ancora. Terminato lo spettacolo, aveva fatto recapitare il solito mazzo di rose scarlatte e si avviava fuori dalla sala. Con un po' di fortuna, avrebbe intercettato la ragazzina, sognante per quel mazzo di rose, in uno dei corridoi. Ci sarebbe stato un battibecco e lui avrebbe risposto per le rime, con classe, a trentadue denti. Quella era la sua maschera. Il suo sollievo nell'indivuduarla mentre chiacchierava cogli altri attori si spense subito, non appena scorse la figura di spalle vicino a Maya. Adesso, quel debosciato si presentava pure in teatro. Meglio così, si disse: era senza casco. Finalmente avrebbe potuto vedere la sua odiosa faccia.

Aveva capelli rossi, lunghi e ricci. Con una pettinatura ed un abbigliamento simile, di certo non era un rappresentante dell'alta società. Qualcosa, però, mentre li raggiungeva, non tornava al giovane presidente della daito. Gli sembrava più piccolo, meno massiccio di quando era in moto. Maya, come al solito, era raggiante per il suo mazzo di rose scarlatte.

“Non sono magnifiche?”

La sua ragazzina esibiva entusiasta ed ingenua quel trofeo scarlatto, lo cullava quasi fosse un bambino.

“Sì, però, non proprio sotto al mio naso. Soffro d'allergia.”

Il motociclista era indietreggiato di un passo e la sua voce, benchè fiera e tagliente, era decisamente poco maschile. Erano seguiti diversi starnuti e le risate di Maya e delle sue amiche.

Per tutta la scena, il giovane presidente era rimasto ad attendere, basito. Ogni suo calcolo mentale era scemato in fretta in quei secondi, lasciandolo balia degli eventi. Quando però l'odiato accompagnatore si era voltato e si era avviato nella sua direzione, era stato finalmente in grado di svelare l'arcano. Quel viso femminile e quel corpo più minuto di quando all'inizio gli era sembrato, doveva appartenere, senza ombra di dubbio, ad una donna. Repentino, si liberò del suo stupore per recuperare la sua maschera di ghiaccio. Si rendeva conto di aver incuriosito quella donna, a giudicare dal fatto che lei l'aveva fissato non proprio velatamente mentre si avvicinava, quasi fosse un curioso esemplare alieno. Di certo, non era quella l'impressione che lasciava nella maggior parte delle persone. Evidentemente, quello che lui aveva scambiato per un pericoloso delinquente, era in realtà solo qualcuno con un suo caratterino. Per certi, versi, si disse, non troppo dissimile dalla sua ragazzina.

Sbattè le palpebre quando quella, arrivata davanti a lui, gli bloccò il passo. Accennò un saluto e stava per partirgli la sua solita battuta sarcastica.

“Bel fiorellino, tesoro.”

Lo precedette però quella, indicando la rosa scarlatta che teneva appuntata alla giacca.

Hayami si sentì gelare un secondo, quando quella si girò nuovamente verso maya che si beava col suo mazzo.

Amina starnutì ancora ed imprecò sotto voce, prima di allontanarsi del tutto, bofonchiando qualcosa su quando odiasse tutte le rose, scarlatte in particolare, stringendo agitata un fazzoletto sotto al naso. Non capiva proprio perchè Maya si scaldasse tanto, parlando di quel tizio. Dalla veloce occhiata che gli aveva dato, non gli era parso così pericoloso.... cosa che, tra l'altro, collimava con le informazioni che su di lui aveva raccolto. Alzò le spalle, uscendo dal teatro. Certo che, si disse, era strana quella passione del misterioso ammiratore e dell'erede di Hayami per quella stramaledetta varietà di rose...

   
 
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