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Autore: yachan    23/08/2007    4 recensioni
Gocce di memoria che si alternano nei vari momenti della vita...piccoli frammenti di una storia piena di amore e tristezza...il seguito di "Prima o Poi"...un nuovo cammino è stato intrapreso...
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Hana-chan, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GOCCE DI MEMORIA

GOCCE DI MEMORIA

Cap.4

 

Sono gocce di memoria
Queste lacrime nuove
Siamo anime in una storia
Incancellabile
Le infinite volte che
Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote
Inestimabile
E’ inafferrabile la tua assenza che mi appartiene
Siamo indivisibili
Siamo uguali e fragili
E siamo già così lontani
Con il gelo nella mente
Sto correndo verso te
Siamo nella stessa sorte
Che tagliente ci cambierà
Aspettiamo solo un segno
Un destino, un’eternità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te
Siamo gocce di un passato
Che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito, è inafferrabile
Racconterò di te
Inventerò per te quello che non abbiamo
Le promesse sono infrante
Come pioggia su di noi
Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai
Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te

 

***********

-         Evviva, è andato tutto bene Tetsuya- disse Hana felice.

-         …mh.

-         Che ti prende, non sei contento?

-         Sì, sì…però sono preoccupato…

-         Per cosa?

-         Non so…sento che è successo qualcosa…forse non dovevo venire.

-         Ma che dici, hai fatto bene. Mi sei stato molto d’aiuto.

Kotake la guardò, poi abbassò lo sguardo.

-         Scusami…ma vorrei tornare a casa.

-         Tetsuya…- lei lo guardò triste- Se è questo che vuoi, io non ti tratterrò. Mi hai già fatto un grosso favore venendo con me…sarei proprio un egoista a farti rimanere con la forza- cercò di sorridere- Dai, vai a casa.

-         Hana…

-         Tranquillo, ormai abbiamo terminato qui…non c’è più bisogno del tuo aiuto.

-         …grazie- le sorrise e si allontanò di corsa.

Hana lo guardò, poi tornò triste.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

L’amore faceva così male?

Doremì si guardò allo specchio, mentre si stava provando il vestito per il ballo.

Non che ne avesse così voglia…non se la sentiva di mettersi a ballare tra tutte quelle coppiette. Però si era già presa un impegno con Akatsuki.

Presto sarebbe giunto alla sua porta e l’avrebbe condotta alla scuola.

Chissà, quello si sarebbe potuto considerare un appuntamento…però perché il suo viso non sprizzava di felicità, com’era di solito fare quando usciva con un ragazzo?

Forse perché…non era il ragazzo con cui avrebbe voluto passare la serata.

Lui era chissà dove. Forse, se andava alla festa, lo avrebbe potuto incontrare…magari in compagnia di qualche altra ragazza.

Sospirò. Da quando si era accorta dei suoi sentimenti, era così difficile andare avanti facendo finta di niente. Non aveva avuto ancora il coraggio di parlargli da quel giorno e i loro amici se n’erano già accorti.

Però se avesse provato a parlargli, sicuramente le sarebbero uscite parole che l’avrebbe messa nei guai. Lui non doveva sapere che lo amava. Non doveva farsi scoprire…altrimenti era tutto perduto.

Lui…la loro amicizia.

Si guardò di nuovo allo specchio e guardò le labbra che aveva toccato il ragazzino. Si morse il labbro inferiore al pensiero che, per un momento avesse desiderato baciarlo. Se non fosse scappata via…cosa sarebbe accaduto tra i due?

-         Doremì, sei pronta?- sentì la voce della madre chiamarla.

-         Sì, arrivo…- uscì dalla stanza e scese le scale. Akatsuki era già arrivato e la stava aspettando all’ingresso estasiato- Ciao Akatsuki…- disse lei imbarazzata.

-         Ciao Doremì…sei stupenda.

-         Grazie…- sorrise.

-         Piano con i complimenti- disse il padre che scrutava bene il ragazzino. Non ricordava di averlo visto alla scuola di Doremì- Siamo d’accordo con gli orari, Doremì? Mi raccomando, non fare tardi.

-         Sì, papà- gli sorrise un po’ imbarazzata.

-         Tranquillo caro- la madre gli sorrise- Doremì è già grande abbastanza per essere responsabile.

-         Hai ragione, mamma.

-         Bene, allora andate e divertitevi.

-         Grazie- i due ragazzini salutarono e si avviarono.

-         Mhhh…- l’uomo li guardò da lontano.

-         Per quanto pensi di rimanere fuori a controllarli?

-         Voglio solo assicurarmi che quel ragazzino non abbia cattive intenzione.

-         Che dici?- disse lei divertita- Sei solo geloso.

-         Mhh…è solo che mi sto rendendo conto solo adesso…che nostra figlia non è più una bambina.

-         Già…

 

~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~

 

-         Doremì, sono tornato!- disse Kotake entrando in casa- Doremì…Hikaru!- le chiamò, ma nessuna risposta- Strano…- si guardò intorno in quella casa silenziosa.

Ricordò della festa a cui voleva andare Hikaru, ma era ormai tarda sera per non essere già tornate.

Cominciò a sentirsi insicuro. Doremì non era il tipo da tardare così tanto, con Hikaru con lei.

Nel momento in cui stava per cercare il numero del telefono di Doremì, gli squillò il suo.

Guardò quel numero e fissò il piccolo schermo per qualche istante, mentre continuava a squillare. Temeva di rispondere a quella chiamata…sentiva che non portava buone notizie.

Si fece coraggio e prese la chiamata.

-         Sì?

-         Kotake…sono Akatsuki.

La voce di lui seria, lo fece zittire per qualche minuto.

-         Kotake…ci sei?- chiese Akatsuki.

-         …s-sì…dimmi.

-         Dovresti venire qui al Central Hospital…Doremì si è sentita male…

Gli bastarono quelle parole, per sentirsi tremare alle gambe.

-         Vengo subito…

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

Era passata circa un oretta da quando lei e Akatsuki erano entrati nella sala da ballo, che poi non era altro che la palestra della scuola.

Aveva fatto qualche ballo con lui e le sembrava di divertirsi, finché Akatsuki non si fermò e la guardò confuso.

-         Che hai?

-         Mh?

-         Pensavo che ti divertissi…

-         E mi sto divertendo, molto.

-         Però, sembri distratta- disse lui dispiaciuto- Non fai che guardarti intorno.

-         Ma no, ti sbagli…

-         Stai per caso cercando qualcuno?

-         No, no- scosse la testa.

-         Sicura?- lo guardò dubbioso-…non è che si tratta di Kotake?

-         Eh?- arrossì- M-ma va, io sono qui con te adesso. Tetsuya è solo un amico.

-         Però…per lui non sei una semplice amica.

-         Come?

-         Ricordi l’esame per i stregoni? Io e Kotake abbiamo parlato…e alla fine lui mi ha detto di prendermi cura di te.

-         C- cos’ha detto?- disse sorpresa.

-         Diceva che sei una amica importante per lui e che vuole la tua felicità.

Allora, era vero…Kotake non l’amava…era stata tutta una sua sciocca illusione.

Se per un momento, quel giorno, aveva pensato che potesse nascere qualcosa tra loro due, si era illusa.

Non capiva perché…doveva sentirsi felice, ora che aveva la certezza che non l’amava, perché potevano tornare amici come prima…ma…

-         Doremì?- Akatsuki la guardò preoccupato. La ragazzina stava versando qualche lacrima.

…ma non riusciva a sentirsi felice. Si sentiva presa in giro, ancora una volta aveva avuto una delusione.

Era così stupida.

-         Doremì?- il ragazzino la prese per le spalle, spaventato dal suo silenzio.

-         …scusami Akatsuki…- disse lei con voce bassa e staccandosi dalla sua presa, corse via.

Perché? Perché fra tante persone si era innamorata proprio di lui?

E non ricordava che una delusione potesse fare così male. Non riusciva a smettere di versare lacrime. Cercava di trattenerle, ma uscivano da sole.

Si fermò nel parchetto fuori dalla scuola. Cosa le era saltato in mente di correre via in quel modo?

Però…se fosse rimasta lì, con gli occhi di Akatsuki che la guardavano confusi…non poteva trattenere le lacrime.

Perché si era illusa di poter piacere a qualcuno?

Te l’ho mai detto che stai bene con i capelli sciolti?

Allora, erano tutte bugie? Quando le sorrideva e le diceva qualcosa di carino…erano parole dette solo per compassione?

-         Vorrei poterti dire che sei molto carina così…ma sono una frana- continuò lui con il rossore sulle guance- Ti faccio arrabbiare, quando vorrei invece vederti sorridere. Forse tu crederai che lo faccio apposta, ma non è così.

Quando lui le insegnava a salire sulla scopa in volo, quando si scambiavano sorrisi d’intesa, quando si erano abbracciati in più occasioni, quando lui si era avvicinato a lei quel pomeriggio…

Lo faceva solo perché erano amici e basta?

Già…del resto, chi avrebbe voluto come sua ragazza, una come lei? Nonostante tutto, era rimasta la solita pasticciona e goffa. Doremì non sarebbe mai potuta cambiare…neanche con un cambio di pettinatura, neanche cercando di sembrare più femminile.

-         Ehi, non dovresti piangere…

Spalancò gli occhi, quando si accorse che si era seduto accanto lei un ragazzino. Lei lo fissò stupita e incredule.

-         …se no, rovinerai questo bel faccino- disse lui sorridendole dolcemente e le porse un fazzoletto- Prendi.

-         C- cosa ci fai qui- disse lei voltandosi, cercando inutilmente di nascondere il suo volto bagnato dalle lacrime.

-         Sono venuto al ballo come gli altri, no?

-         …e allora, perché non sei dentro a ballare con la tua compagna?

-         Beh, ecco…diciamo che la persona che volevo invitare, era già impegnata- disse lui sorridendo un poco triste. Lei lo guardò, chiedendosi chi fosse questa ragazza- E tu, non eri venuta con Akatsuki?

-         Sì…

-         E allora, cosa ci fai qui da sola?

-         Io…- abbassò la testa- Niente.

-         Non sembrerebbe…- lui la guardò serio- Akatsuki ti ha trattato male?

-         No, no- scosse la testa- Lui è stato gentile con me…

-         Beh, ma allora perché…?

-         Non è niente…- cercò di asciugarsi le lacrime con il fazzoletto.

-         Doremì…

-         Ti ho detto che non è niente!- disse alzando la voce. Kotake la guardò stupito. Lei abbassò lo sguardo, rendendosi conto di aver esagerato- …scusa. Non so cosa mi prenda- continuò a singhiozzare.

-         …Doremì- la prese per il mento e la obbligò a guardarlo in faccia- Non voglio vederti piangere…non lo sopporterei.

-         …Tetsuya- non riusciva a smettere di piangere.

Kotake la guardò negli occhi.

Lì la vedi, seduta dall'altra parte della strada
lei non ha molto da dire ma c'è qualcosa di lei (che parla)
e tu non sai perché ma muori dalla voglia di baciare la ragazza

Non capiva perché gli ronzavano in mente le parole di quella canzone. La canzone che Yuri non smetteva di ascoltare in negozio e che involontariamente era costretto a sorbirselo.

si, la vuoi, guardandola sai che la vuoi
è possibile che anche lei ti voglia, c'è solo un modo per chiederglielo
non dovrai dire un parola, nemmeno una parola

và avanti e bacia la ragazza (baciala!)

Ma si poteva sapere perché fra tutti i momenti, proprio adesso doveva venirgli in mente quella canzone? Che per di più non era neanche il suo genere. Però…

shalalalala
oh tesoro, è come se il ragazzo fosse troppo timido
non bacerà la ragazza!
shalalalala
non è triste, è solo una vergogna
pessimo, perderai la ragazza
và avanti e bacia la ragazza (baciala!)

…era come se quelle parole…gli facessero uno strano effetto, lì…in quel posto…

adesso è il tuo momento galleggiando in una laguna blu
ragazzo, faresti meglio a baciarla subito
non ci sarà un momento migliore
lei non dice una parola e non dirà una parola
fino a che non la bacerai (baciala!)

Tutto intorno a loro, sembrò scomparire…c’erano solo loro due e a lui non importava che quello. Le labbra di lei, erano un invito per lui, che non poteva rifiutare.

Chiuse gli occhi e tenne il viso di lei tra le mani, in modo che le impedisse questa volta di scappare da lui.

shalalalala
non essere spaventato, è meglio che tu sia preparato
và avanti e bacia la ragazza
shalalalala
non fermarti adesso, non provare a nasconderlo, adesso
vuoi baciare la ragazza
và avanti e bacia la ragazza (baciala!)
oh no, baciala, baciala
lalala lalala và avanti e baciala
lalala lalala và avanti e baciala

Senza esitare oltre, toccò le sue labbra con quelle di lei, in un bacio che parve durare una vita.

Perché lo sapeva oramai…lui la amava. E non c’era modo di tornare indietro.

 

~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~

 

Kotake corse per i corridoi dell’ospedale, nonostante più infermiere lo avessero intimato di rallentare. Ma lui pareva non ascoltarle, preoccupato com’era.

Arrivò in prossimità della stanza e notò un ragazzo camminando lì vicino.

-         Akatsuki!- disse con il fiatone per la corsa- Come sta? E’ grave? Dov’è?- chiese a raffica.

-         Calma, ora è in stanza insieme a Hikaru e a mio figlio.

-         Ma com’è successo?

-         Non so dirtelo con precisione…penso che si sia sentita male durante la festa. Era andata a prendere da mangiare ed è svenuta d’improvviso.

-         Però che ha detto il dottore?

-         Dice che sta bene, ora. Pensa che si sia trattato di affaticamento e stress…forse ha lavorato troppo in questo periodo, che tu sappia?- lo guardò.

-         Non so…- si grattò la testa- Sia io che Doremì siamo abituati a questi ritmi…

-         Eppure non è la prima volta che si sente male…anche al compleanno di Hana, quando l’ho riaccompagnata, le ho consigliato di farsi vedere dal dottore. Ma evidentemente, non mi ha ascoltato.

-         Dottore? Perché?

-         Beh, quando l’ho vista al compleanno, non mi sembrava molto in forma. Doremì non ti ha detto niente?

-         Eh…dunque…non abbiamo avuto occasione di parlarne- mentì. Però in parte era vero, Doremì si era rifiutata di raccontargli la serata nei particolari.

-        

-         Vado a vedere come sta- Kotake entrò dentro la stanza.

-         …Tetsuya?- disse sorpresa la ragazza che stava sul lettino. Intorno a lei c’erano il figlio di Akatsuki e Hikaru seduta vicino alla madre.

-         Papà!- la bambina scese dal letto e gli andò incontro- Papà, sei arrivato.

-         Sì tesoro- disse lui dolcemente, vedendo la bambina con gli occhi in lacrime. Si avvicinò alla moglie- Come ti senti?

-         Cosa ci fai qui?- chiese lei, poi si girò verso Akatsuki guardandolo con rimprovero- Lo hai chiamato tu, vero?

-         Dovevo Doremì. E’ giusto che lo sapesse.

-         Però…

-         Gli avevi chiesto di non avvertirmi?- Kotake la guardò sorpreso, ma anche molto amareggiato.

Doremì abbassò lo sguardo triste.

-         Non volevo che ti preoccupassi, so che eri impegnato…

-         Questo non è un buon motivo per non volermi avvertire!- disse lui arrabbiato.

-         Io sto bene.

-         Se sei qui, è chiaro che non lo sei!

Si creò uno strano clima di tensione. Hikaru guardò preoccupata i due genitori.

-         Forse sarà meglio lasciarvi soli…- disse Akatsuki e guardò i bambini- Dai, andiamo.

-         Sì…- i due lo seguirono fino alla porta, ma Hikaru non si sentiva tranquilla. Vedeva il padre visibilmente arrabbiato e l’espressione della madre era triste. Cosa stava accedendo? Non avevano già risolto i loro problemi?

-         Hikaru…- la chiamò il bambino.

-         …sì- uscì dalla stanza.

-         Sei riuscito a spaventare Hikaru- disse Doremì, una volta che erano soli.

-         Non era mia intenzione. Voglio solo capire cosa ti succede, perché ti sei sentita male. E poi, cos’è questa storia che non volevi avvertirmi? Ti sembra giusto?

-         Sapevo che eri impegnato…visto che non era niente di grave, non mi sembrava il caso di avvertirti, perché ero sicura che ti saresti preoccupato per niente.

-         Niente? Doremì, tu sei svenuta per strada! Hai spaventato Hikaru! Ti sembra poco?

-         Mi sono già scusata con lei…non si ripeterà più.

-         Come fai a sapere che non ricapiterà di nuovo?

-         Starò più attenta.

-         Doremì, forse dovresti lasciare per un po’ il lavoro…Akatsuki mi ha detto che stai lavorando molto ultimamente. Forse è questo il motivo per cui ti sei sentita male.

-         No, sto bene ora. Ho avuto solo un capogiro, niente di più.

-         Non dovresti andarci così leggera, Doremì. Si tratta della tua salute. Non mi avevi detto che stavi lavorando così tanto.

-         E’ normale routine, Tetsuya.

-         …Come mai eri con Akatsuki alla festa?- chiese lui.

-         E’ stato un caso…ci siamo incontrati lì con i bambini.

-         Mh…sembra che ultimamente Akatsuki capiti nei momenti più importanti, o sbaglio?

-         …Pensi che lo faccia apposta?- lo guardò seria.

-         Dico solo che mi pare che ti trovi meglio con lui…che con me.

-         Ancora con questa storia? E’ possibile che tu non pensi ad altro?

-         Voglio solo capire Doremì. Mi parli poco ultimamente, sei più distaccata, mentre con Akatsuki hai incominciato a rivederlo più frequentemente. E venendo qui, trovo lui. Come pensi che mi senta io?

-         In nessun modo in particolare, visto che non c’è né motivo. Perché invece di stare qui a farmi perdere la pazienza, non torni a casa portandoti Hikaru?

-         Mi stai mandando via?

-         Ti sto chiedendo solo di lasciarmi riposare in pace- strinse le lenzuola- Non saresti neanche dovuto venire.

-         Ah, è così che la metti?- disse lui arrabbiato- Mi consideri adesso solo un disturbo per te? Scommetto che Akatsuki ti tiene compagnia meglio di me!

-         Tetsuya!

-         Ho detto la verità! Se non mi vuoi, basta dirlo- si voltò- Che stupido che sono stato a precipitarmi qui da te!- ed uscì dalla stanza, sbattendo la porta.

Doremì sentì le voci soffuse delle persone che erano fuori. Sentì Kotake salutare velocemente Akatsuki e portarsi via la bambina.

Ora che sentiva che si erano allontanati, poté tirare un sospiro di sollievo e si lasciò andare alle lacrime che stava trattenendo da un sacco di tempo.

Stava andando tutto a rotoli…aveva programmato di passare una piacevole serata con la figlia e invece aveva rovinato tutto. Non voleva neanche che venisse Kotake e che la vedesse in quello stato. Sapeva che si sarebbe preoccupato e l’ultima cosa che voleva, erano altri problemi.

Forse…ora che era lì da sola…era il caso di fermarsi e riflettere.

Era giunto il momento di fare qualcosa o nessuno dei due avrebbe retto a lungo.

Ci teneva troppo all’amore della sua famiglia…anche se avrebbe dovuto prendere una decisione drastica, era per il loro bene.

 

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-         38.30 di febbre…- una donna guardò il termometro- complimenti Doremì, sei ufficialmente ammalata.

-         Uhhh…- mugolò la povera ragazzina, tirando a sé le coperte.

-         E io che credevo che gli stupidi non si ammalassero mai…- disse la sorella piccola.

-         Pop!- esclamò Doremì offesa e poi si lasciò cadere sul cuscino- Mi sento uno straccio…

-         Beh, ci credo, con una febbre così alta…- disse la madre incredule- ma si può sapere come hai fatto? Dentro la palestra non avrebbe dovuto far freddo.

-         A me sembrava già strano che qualcuno l’avesse invitata- commentò Pop.

-         Uhh…- la ragazza si rifugiò sotto le coperte, per evitare altri commenti- Ho sonno…

-         Certo, hai ragione…ti lasciamo riposare- la madre e Pop uscirono dalla stanza.

La stanza tornò silenziosa di nuovo.

-         Sigh…- Doremì tirò fuori la faccia sofferente dalle coperte- Ma perché capitano tutte a me?

La ragazzina osservò il soffitto, mentre con la mente percorreva gli ultimi istanti di quella serata…

La sofferenza di amare e non essere ricambiata e poi…il bacio.

Divenne rossa come un pomodoro e si coprì con le coperte.

Com’era successo? Com’era potuto accadere una cosa simile?

Sarebbe sprofondata dalla vergogna. Come minimo lo avrebbe scritto sul suo diario, tra le note di “cose peggiori”…se solo c’è l’avesse quel diario. Ma non era il tipo, visto che viveva la sua vita senza fermarsi mai.

-         Che faccio adesso?- sussurrò.

Già, era un grosso guaio…si era cacciata in un grossissimo pasticcio. Aspetta…ma non era colpa sua…se ricordava meglio, era stato Kotake a baciarla!

-         Ma allora…

Era possibile che…lui…

-         Doremì! Hai delle visite!- sentì la voce di Pop provenire da fuori dalla stanza.

-         Eh?- sbirciò fuori dalle lenzuola. Chi poteva essere?

-         Doremi-chan?- entrarono nella stanza delle ragazzine.

-         Ragazze!- esclamò Doremì sorpresa- Mi siete venute a trovare?

-         Già…- disse Hazuki- Avevamo chiesto a Yuri e ci ha detto che stavi male.

-         Ti abbiamo portato dei dolci per augurarti una buona guarigione- disse Momoko, mostrandole una cesta.

-         Grazie…- disse lei sedendosi sul letto.

-         Allora, come va?- chiese Onpu- Non hai un bell’aspetto.

-         Uhh…ho la febbre.

-         Ma come hai fatto?- chiese perplessa Momoko- Di solito tu godi di buona salute.

Già, come? Se lo chiedeva anche lei…ma conosceva già la risposta, per quanto imbarazzante fosse…

-         Ehm…-alzò lo sguardo incerta- e i ragazzi?

-         Sono al Maho…Majorika voleva che rimanesse qualcuno in negozio. Però Yuri ha detto che sarebbero venuti a trovarti appena potevano.

-         Oh…- abbassò lo sguardo- Meglio così…- disse quasi in sussurro.

-         Come?- chiese Aiko che aveva un bell’udito.

-         Niente, niente- agitò le mani imbarazzata.

-         Piuttosto…- Momoko alzò lo sguardo in alto- Avete notato lo strano comportamento di Kotake?

-         Mh?- Doremì la guardò.

-         Già…hai ragione- ammise Aiko- Ieri gli avevo chiesto di passarmi le forbici…e mi ha passato un vaso di fiori.

-         Oh, io quando gli ho chiesto l’ora, mi ha recitato la Divina Commedia- disse Hazuki confusa- E la sapeva pure bene.

-         Senza contare che continua a sbattere contro i pilastri del negozio e Majorika non fa che lamentarsi, dicendo che di questo passo le strutture cederanno- disse Onpu.

-         Io direi piuttosto che Yuri cederà prima…- disse Momoko- Kotake l’aveva scambiato per un tappeto e c’è passato sopra.

-         Già, poverino- disse Hazuki- C’è rimasto molto male.

-         Uh…- Doremì guardò stupita le amiche.

Ma stavano dicendo sul serio? Da quando Kotake si comportava da vero imbecille? Non che non lo fosse di già…ma fino a questi livelli…

Poi vide, con suo orrore, le ragazzine girarsi nello stesso momento per fissarla.

-         Non pensate che dietro al comportamento di Kotake, ci possa essere una certa ragazzina?- disse Aiko.

-         Uhm…sì, di solito si comporta così solo quando si tratta di lei.

-         E vedendo come si è ridotto…direi che è successo qualcosa di molto grosso.

-         E poi la febbre di Doremì capita a fagiolo con il cambiamento di Kotake.

-         Eh? Eh?- disse la povera Doremì con gli occhi terrorizzati e agitati.

-         Avanti, sputa il rospo Doremì, cos’è successo?

-         Momoko, che espressione…- disse Hazuki contrariata.

-         Oh, scusa…eh, eh, troppe puntate del Capitano Moore.

-         Ecco io…- disse incerta Doremì, coprendosi fino al mento con la coperta- non so…

-         E va bene, l’hai voluto tu…- disse Momoko con gli occhi illuminati- si parta con la tortura!

-         Eh?!- esclamò Doremì doppiamente terrorizzata.

-         Momoko…devi proprio smetterla di vedere quel telefilm- disse Onpu sospirando.

-         E va bene…- disse Doremì rassegnata. In fondo, non c’è l’avrebbe fatta a mantenere quel segreto così a lungo…- Io…cioè, noi…ci siamo baciati…

Calò il silenzio. Doremì guardò preoccupata l’espressione di marmo delle ragazzine. Non si muovevano neanche.

-         CHE?!- l’esclamazione arrivò fin fuori della casa.

-         Urgh…- disse Doremì con le mani alle orecchie- Ancora un poco e mi avreste reso sorda!

-         Ti ha baciata?!- continuarono a dire le amiche- Quando? Dove?

-         Al ballo della scuola…

-         Ma non eri andata con Akatsuki?- chiese Hazuki.

-         Sì…ero andata con lui…- abbassò lo sguardo- però poi ho incontrato Tetsuya…

-         Ed è lì che vi siete baciati?- disse emozionata Momoko.

-         …sì, più o meno…- disse Doremì rossa dalla vergogna. Alzò lo sguardo per guardare le amiche e le vide tutte abbracciate e in lacrime.

-         …Ragazze?- chiese preoccupata Doremì.

-         Oh, non sai da quanto aspettavamo questo momento…- disse Hazuki commossa.

-         Finalmente vi siete dichiarati e starete insieme…

-         …Ehm, no- disse Doremì.

Le amiche si girarono verso di lei.

-         …Come?

-         Ecco…sì, è vero, ci siamo baciati…ma niente di più.

-         …Come?!

-         Dopo il bacio, ce ne siamo andati ognuno per la propria direzione.

-         …Come?!!

-         Ma siete sorde?

-         Fammi capire…tu e Kotake vi siete finalmente baciati e tu lo lasci andare così?

-         E che dovevo fare?

-         Non so…fammici pensare- Onpu alzò lo sguardo, pensierosa- Tipo…dichiararti?!

-         Eh?!- arrossì di colpo- E perché avrei dovuto fare una cosa così insensata?

-         Oh, no, ecco che ci risiamo…- le ragazzine sospirarono depresse.

-         Ma tu guarda, tutto questo tempo…e questi due si danno solo un misero bacetto…

-         Ehi!- disse offesa Doremì- Non è colpa mia.

-         Ah, no? E di chi allora?

-         Mhh…non so…

-         Lo so di chi è la colpa…- disse Aiko infuocata- E’ di Kotake! Perché non si comporta da uomo e si decide a dichiararsi?!

-         Calmati Aiko-chan- disse Hazuki- Non puoi certo obbligarlo.

-         E poi…- disse Doremì sospirando triste- Non è detto che lui sia innamorato di me…

-         Ma certo che è innamorato di te!- esclamò furibonda Aiko.

-         E allora, perché non mi ha detto niente?

-         …beh, non so.

Doremì sospirò.

-         Forse quel che è accaduto…è stato un puro caso…

 

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-         Tetsuya, ho sentito dire che Doremì si è sentita male- una ragazza bionda comparve davanti alla porta.

-         Mh?- lui alzò lo sguardo dai compiti dei suoi alunni- Regina, cosa ci fa qui? La scuola è chiusa.

-         Sono venuta a sapere come stavi e anche Doremì.

Lui la guardò, poi triste guardò i fogli che aveva in mano e continuò nel suo operato.

-         Non lo so.

-         Come?- lei lo guardò confusa.

-         Doremì dice di stare bene…ma non sembra. E per di più abbiamo finito per litigare, quando l’unica cosa che volevo fare, era starle accanto.

-         Tetsuya- lo guardò triste.

-         Ehh, che ci vuoi fare- alzò le spalle, cercando di sorridere- Siamo fatti così, non possiamo fare a meno di discutere.

-         Però, è triste lo stesso.

-         …già.

-         Posso fare qualcosa per te? Forse posso provare a parlarle…ammesso che mi ascolti. Ultimamente sento che mi vuole evitare.

Kotake osservò l’espressione dispiaciuta della ragazza.

-         No, grazie- le sorrise- Va bene così. Io e Doremì risolveremo insieme questo problema.

-         …mh.

Il ragazzo continuò a leggere i fogli, mentre Hana si avvicinò alla cattedra e si sedette vicino.

-         Mh?- lui la guardò sorpreso- Non dovresti essere al castello?

-         Sì, però mi annoio…

-         Lo sai che hai dei doveri da compiere.

-         Lo so, lo so, però oggi non me la sento…preferisco stare qui con te…in tua compagnia- appoggiò la testa sulla sua spalla.

Lui la guardò sorpreso.

-         Hana?

-         Mi piace starti accanto…mi sento così bene e rilassata…non capisco perché Doremi invece non voglia. Lei non si rende conto della fortunata che è…

Kotake tentò di sorridere, anche se era amareggiato.

-         Io darei tutto quello che posseggo, per stare con te- continuò lei.

-         Hana, non dirai sul serio- ridacchiò divertito.

Lei si staccò da Kotake e lo guardò seriamente.

-         Dico per davvero!- lui osservò stupito l’espressione della Regina.

Il ragazzo socchiuse gli occhi e si girò.

-         …è meglio che tu torni al castello.

Hana lo guardò triste.

-         …come vuoi- e si alzò dalla sedia, per andarsene via da quell’aula.

Lui rimase lì per un'altra oretta e poi si decise di tornare a casa. Mise via le sue cose e uscì dall’aula. Fuori c’era un signore che si occupava delle pulizie della scuola.

-         Salve signor Kotake- salutò amabilmente.

-         Salve signor Kunichi- lo salutò.

-         Anche oggi tardi, eh?- disse lui.

-         Sì…è il periodo degli esami.

-         Mh, immagino che fatica sarà…

-         Sì…beh, è ora che vada…

-         Mh…ah, ora che mi ricordo- si diede una pacca sulla fronte- Mi sono scordato di avvertirla che è passata qui sua moglie.

-         Doremì?- lui lo guardò sorpreso.

-         Sì…è passata di qui più di un oretta fa…voleva parlarle e le ho detto che eravate in classe. Lei è andata, però poi è tornata indietro e mi ha detto di riferirvi che vi aspettava a casa.

-         Come mai non mi ha avvertito?

-         Lo avrei fatto…ma ho visto che eravate in compagnia e mi è sembrato scortese interrompere. Così ho aspettato che terminaste di lavorare.

-         …Ah, capisco. Grazie comunque- sorrise e salutò.

Più tardi raggiunse casa sua ed entrò. Notò per prima cosa una piccola valigia all’ingresso. Poi sentì dei rumori venire dalla stanza. Preoccupato, si diresse subito vero la stanza.

-         …Doremì?- la vide intenta a prendere qualcosa dagli armadi.

-         Oh, ciao Tetsuya- gli sorrise- Sei tornato.

-         …che stai facendo?- tralasciò la sorpresa di vederla così sorridente, per concentrarsi su quello che stava facendo.

-         Ah, sì…stavo prendendo dei vestiti…- continuò tranquilla.

-         Perché?

-         …Ho preso una decisione: me ne vado.

Lui spalancò gli occhi incredulo.

-         C-come?

-         Tranquillo, non me ne vado per sempre…mi prendo solo una piccola vacanza.

-         Vacanza? Così all’improvviso?

-         Ci stavo pensando da un po’…e alla fine mi sono decisa.

-         Ma perché non me hai parlato? Avremmo potuto decidere insieme.

-         Ho preferito di no…era una cosa che dovevo fare da sola.

-         Che vuoi dire?- Kotake la guardò confuso.

-         Dico solo che…- abbassò lo sguardo- Forse c’è qualcosa da sistemare…magari dovremmo prenderci una pausa.

-         E pausa per che cosa?- chiese lui leggermente arrabbiato per quel discorso- Se c’è qualcosa da dire, è meglio farlo subito.

Doremì lo guardò dispiaciuta.

-         Mi dispiace…- disse triste- Non posso…

Il ragazzo osservò l’espressione di Doremì. Perché si comportava così?

-         Perché…perché fai così?- disse con il corpo che fremeva dalla rabbia- Perché vuoi rovinare tutto? Sei solo una sciocca!

-         Tetsuya…io- si bloccò e chinò nuovamente la testa. No, non c’è la faceva. Non riusciva ad affrontarlo.

-         Forse c’entra Akatsuki, per caso?- Kotake la guardò serio. Voleva chiarimenti- Forse non mi hai raccontato tutto?

Doremì lo guardò amareggiata e sospirò. Chiuse la valigia.

-         …Tornerò per un po’ sulla terra, a casa dai miei- disse lei, quasi ignorando la richiesta di Kotake- Se a te va bene, porto con me Hikaru.

-         No, che non mi va bene!- disse lui arrabbiato. Doremì stava davvero superando il limite.

-         Con il tuo lavoro, non avresti tempo di starle dietro. Io invece mi prenderò un periodo di ferie, così starò con lei. Te la porterò quando non sarai impegnato- disse lei tranquilla, senza guardare il ragazzo.

-         Non puoi decidere tutto tu! Non hai pensato a come la prenderà Hikaru?

-         Ne ho già parlato con lei…è una bambina intelligente e comprensiva, capirà con il tempo…

-         Quella che non capisce sei tu! Ti comporti in modo strano da un bel po’ di tempo e non vuoi dirmi niente! Sei un egoista e insensibile che vuole rovinare la famiglia!

La ragazza socchiuse gli occhi a quelle parole. Kotake non capiva il motivo del suo gesto e lei non se la sentiva di affrontarlo. A chiunque sarebbe sembrato un gesto folle il suo, però era l’unica cosa che era in grado di fare. L’unico modo per salvarsi da quella profonda disperazione che da tempo la stava lacerando.

-         Scusami…devo andare- avanzò decisa verso la porta.

-         Doremì, non farlo…- gli si mise davanti- Non rovinare tutto…

Lei lo guardò ancora una volta. Guardò il volto del ragazzo che amava così tanto da non potergli stare più affianco.

-         …perdonami.

Purtroppo non c’erano altre parole per poter spiegare quello che provava.

Il ragazzo la guardò sbigottito e non reagì neanche quando lei lo oltrepassò e uscì dalla casa.

Il silenzio regnò sovrano.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         Uhm…- Yuri osservò attentamente.

-         Uhm…- osservarono Majorika e Lala.

-         Che dite, se ne sarà accorto che sta prendendo le misure alla stufa?- chiese il ragazzino.

-         Uhm…no- risposero le due.

Seguì un altro momento di riflessione.

-         Okey…è un completo imbecille- conclusero i tre, osservando l’oggetto della loro attenzione. Ovvero il ragazzino dai capelli blu che da ore non faceva che vagare nella stanza, prendendo le misure ai primi oggetti che incontrava.

-         Sembra così vulnerabile…è il caso di svegliarlo?

-         Non saprei quanto potrebbe servire nelle sue condizioni.

-         Vediamo quanto è danneggiato…- disse Yuri- Ehi Ko-chan, mi andresti a comprare una maglietta per mia cugina ai grandi Saldi?

Il ragazzino si girò verso di lui con un sorriso stampato.

-         Ma certo, caro Yu-chan…

-         Okey, è fuso del tutto- conclusero di nuovo i tre osservatori.

-         Che facciamo adesso? In queste condizioni è inservibile al negozio.

-         Già, causerebbe più disastri di Doremì.

-         Uh uh uh- Yuri ridacchiò con una luce negli occhi- Tutto sommato potrebbe tornarmi utile uno schiavo…

-         Ehm, Yuri…?- lo guardarono spaventate.

-         Ho sempre sognato di aprire un circo…e adesso con Kotake ci riuscirò.

-         Circo?- le due si guardarono.

-         Su Kotake, fai la foca!- disse Yuri battendo le mani e Kotake eseguì- E adesso il delfino! Bravo! Adesso rotolati!

-         Ehm…purtroppo non è possibile neanche fare affidamento su Yuri…

-         Spero che arrivino al più presto le ragazze o andrò in bancarotta- piagnucolò Majorika.

-         Peccato che oggi non vengano, perché sono andate a far visita a Doremì…

Le due si guardarono per qualche secondo.

Qualche minuto dopo, Yuri e Kotake si ritrovarono letteralmente buttati fuori dal negozio.

-         Eh?- disse confuso Yuri.

-         Abbiamo deciso che oggi il negozio chiuderà prima- spiegò Lala.

-         Come mai?- chiese sorpreso Yuri.

-         Beh, ehm…- Lala non sapeva come spiegarglielo, senza offenderli.

-         Semplicemente non voglio andare in fallimento- disse Majorika.

-         Eh?

-         Eh, eh, non fateci caso- disse Lala- Scherzava. E’ solo che abbiamo pensato di lasciarvi riposare un po’…sai, ogni tanto ci vuole…

-         Soprattutto a voi- aggiunse Majorika.

-         Majorika!- disse con rimprovero Lala.

-         Che c’è? Ho detto solo quel che penso.

-         Oh, beh, in questo caso- alzò le spalle Yuri- Avrò tutto il tempo per prepararmi per il circo. Andiamo Ko-chan- il ragazzino lo seguì.

La strega e la fatina li guardarono mentre si allontanavano.

-         Sai cosa penso Lala?- disse Majorika.

-         Cosa?

-         Che appena Kotake si riprenderà e verrà a conoscenza dei fatti…avremo un apprendista in meno.

-         Già- le due rientrarono nel negozio.

-         Allora Ko-chan, che facciamo adesso?- chiese Yuri, mentre camminava con Kotake.

-         Andiamo a Parigi- rispose semplicemente il ragazzino.

-         Oh, beh, sì…certo, tanto è a due passi…- poi si voltò verso di lui- oppure potremo andare a trovare Doremì.

SBAM. Kotake era inciampato nel tombino ed era caduto per terra.

-         Ehm…Kotake? Tutto bene?

-         Ma certo…- alzò lo sguardo sorridente.

-         Okey…allora andiamo?

SBAM. Era andato a sbattere contro un albero. Yuri sospirò.

-         Suppongo sia un sì…

 

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-         Come? Se n’è andata?- chiese stupita Hana.

-         Sì…- disse il ragazzo seduto sulla sedia e la testa abbassata.

-         Ma come…? Così d’improvviso?

-         Diceva che aveva bisogno di riflettere…

Hana guardò triste il ragazzo.

-         Mi dispiace…

-         E’ stata una sua decisione…ha fatto tutto senza chiedermi niente…non ha voluto neanche chiarirsi con me. Neanche una parola.

-         Vedrai che tornerà…

-         Lo spero…non sopporterei che terminassimo così…

La ragazza bionda lo guardò triste.

-         Doremì è importante per te…

Kotake alzò la testa.

-         Certo che sì.

-         Già…ma forse…lei non ti merita…

-         Come?- la guardò stupito- Che stai dicendo?

-         Dico solo che non è giusto che ti tratti così…tu l’ami e lei se ne va, senza darti spiegazioni. Non doveva comportarsi così.

-         Non capisco cosa le stia succedendo…faccio fatica a capirla.

-         Tetsuya…forse lei non ti ama come l’ami tu…

-         Eh? Perché dici questo?

-         Se io fossi stata al suo posto, se io fossi stata Doremì…non ti avrei mai lasciato…avrei continuato ad amarti…- lo guardò intensamente.

-         Ma tu non sei Doremì.

-         Sì…ma avrei tanto voluto esserlo…per stare con te…per ricevere l’amore che dai…

Kotake la guardò confuso. Cosa voleva dire con tutti quei discorsi?

-         Non capisco…perché mi stai dicendo questo?

-         Tetsuya…tu conosci già i miei sentimenti…sai cosa provo per te…e vederti soffrire così, mi fa sentire male.

Il ragazzo abbassò lo sguardo.

-         Non posso farci niente, ho le mani legate. Doremì mi ha chiesto di lasciarla stare per un po’…ma a me non sembra una buona idea. Però, non posso certo andare lì e portarla via con la forza- sospirò- Non so proprio cosa fare.

-         E se…provassi a dimenticarla?

Kotake la guardò nuovamente.

-         Lo sai che non posso farlo. Lei rappresenta tutto per me- chiuse gli occhi e provò a ricordare il momento in cui la ragazza se ne andava via di casa.

Perdonami

-         E va bene. Ho preso la mia decisione- appoggiò le mani sulle ginocchia- Non ha senso continuare così. Devo chiarire con Doremì.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         Ahhh- sospirò una ragazzina, guardando nuovamente il soffitto dal suo letto.

Parlarne con le sue amiche dell’accaduto, l’aveva un po’ tranquillizzata, ma continuava ad essere confusa.

Ricordava bene quel momento…lei triste in lacrime e lui che la guardava dolcemente. Le labbra di lui che si posavano sulle sue e quel dolce tepore provato, quando la strinse a sé…sembrava tutto così magico…ma allo stesso tempo irreale.

E quando i due si staccarono, nessuno proferì parola. Semplicemente si alzarono da dov’erano e si avviarono ognuno nella propria direzione.

Forse non avevano poi così torto le loro amiche…era tutto assurdo. Perché non gli aveva detto niente? Lui era lì con lei e l’aveva baciata…dopo che lei era scappata dalla palestra.

Perché non gli aveva chiesto il motivo del suo bacio? E perché lei non lo aveva rifiutato come la volta precedente?

Già, le sue amiche avevano ragione…lei era innamorata di quel ragazzino…

-         Doremì!- si aprì la porta.

-         Ahhh!

-         Eh??- Pop la guardò strana- Che ti prende?

-         Eh…eh, eh…- rise imbarazzata- Insomma Pop, quante volte ti ho detto di bussare!

-         Per essere un ammalata, ne hai di voce…- commentò Pop- Comunque, volevo solo dirti che sono venuti a trovarti Kotake e Yuri.

-         Tetsuya?!- esclamò Doremì sorpresa.

-         …e Yuri- precisò Pop- Ahh, One-chan come sei prevedibile quando si tratta di ragazzi.

-         Unf, Pop!- fece una smorfia.

-         Doremì!- esclamò il ragazzino dai capelli neri- Ciao!

-         Eh…Yuri, ciao- salutò Doremì.

-         Come va?

-         Così, così…diciamo che ho un po’ di febbre…

-         Oh…in questo caso, ti ho portato una vecchia medicina che ti aiuterà.

-         Una medicina?

-         E’ un antico rimedio che mia nonna prepara con delle erbe…- prese una tazza d’acqua calda- Basta metterlo in acqua calda e berlo…- glielo porse.

-         Ehm…ma sarà sicuro?- disse lei preoccupata dall’odore.

-         Tranquilla…a quattro persone su cinque, ha fatto bene- disse lui sicuro.

-         E…alla quinta persona?

-         Beh…- alzò lo sguardo- Meglio che tu non lo sappia…Comunque, tu ti fidi di me, no?- disse sorridendo.

-         Ugh…ecco…- si guardò intorno- E Tetsuya dov’è? Pensavo che era con te…

-         Sì, era così…però ha preferito rimanere fuori.

-         Eh?- lo guardò senza capire- Ma Majorika vi ha lasciati andare via dal negozio, prima della chiusura?

-         Sì…diceva che ci dovevamo prendere una pausa, così che ne ho approfittato per venirti a trovare, insieme a Kotake…o quel che ne resta.

-         Eh?- lo guardò doppiamente confusa.

-         Oh, guarda, una libellula!- indicò il soffitto.

-         Una libellula?- alzò lo sguardo e Yuri ne approfittò per farle bere la medicina.

-         Glug…- inghiottì Doremì sorpresa- Argh, tradimento! Mi hai fatto bere la tua medicina!

-         E’ un vecchio stratagemma della nonna- disse tranquillo Yuri.

-         Sento che sto per morire…

-         Esagerata…al massimo le prime ore ti rimpiccolirai, perderai i capelli, ti riempirai di macchie rosse, adorerai il Jazz…

-         A parte il fatto del Jazz…ma tu mi hai fatto bere una cosa simile, conoscendo bene gli effetti collaterali?!

-         Tranquilla, se sei una persona fortunata, andrà tutto bene.

-         …sto per morire.

-         Yuri!- lo chiamò Pop- Saresti così gentile da aiutarmi con degli esercizi di matematica? So che sei bravo…

-         Certo, sei hai bisogno di aiuto io…- non fece in tempo a finire, che Pop l’aveva afferrato per il braccio e lo stava trascinando.

-         Perfetto! Vieni con me!- e lo portò via dalla stanza.

-         Ma…Pop!- disse stupita Doremì.

-         Tranquilla, te lo riporterò al più presto…- disse Pop sorridendo, poi spinse dentro la stanza un altro ragazzino- Nel frattempo tu e Kotake potreste chiacchierare, no?- il suo sorriso si ingrandì, poco prima di chiudere la porta.

-         Cos…?!- Doremì non fece in tempo a reagire, che si ritrovò da sola con Kotake nella stanza.

“E adesso, che faccio?”- pensò Doremì terrorizzata.

Non si era preparata a sufficienza…non era pronta ad affrontarlo…cavoli, era tesissima!

Avrebbe voluto scappare via da quella stanza, e invece se ne stava immobile sul letto. Beh…non che Kotake fosse tanto di aiuto…se ne stava impalato come uno stoccafisso a fissare la parete, senza dare cenno di voler parlare.

Grande, quale migliore situazione di quella? Loro due in una stanza…dopo che due giorni prima si erano baciati.

Ci pensò su…

Ma era terribile, doveva scappare!!

Quindi, lascerai le cose come stanno…non ti credevo così codarda.

Ricordò le parole di Onpu…forse era giunto il momento di farsi avanti.

Alzò il suo sguardo verso il ragazzino…sembrava agitato, nonostante cercasse di sembrare sereno.

-         Eh…- tutti e due stavano cercando di dire qualcosa nello stesso momento. Accorgendosene, i due arrossirono all’istante.

Tornò il silenzio.

“No, così non va bene per niente”- pensò terrorizzata Doremì- “Di questo passo morirò di crepacuore, prima che faccia effetto la medicina di Yuri”.

-         Eh…ehm- cercò di tossire- Perché te ne stai lì in piedi?- cercò di sorridere, anche se dentro di sé si stava disperando.

-         Eh…d’accordo…- disse Kotake rigido, mentre si muoveva.

-         Ehm…Tetsuya…non intendevo per terra…

-         Ah, già…- si alzò in piedi.

-         Neanche sulla scrivania…

-         Giusto…- si rialzò.

-         E adesso che fai…?- guardò strano il ragazzino che si era seduto capovolto, con la testa appoggiata al pavimento.

-         Oh…non va bene?

-         Tetsuya…certo che sei strano…- pensò preoccupata la ragazzina- Intendevo sulla sedia.

-         Sì, hai ragione…- si sedette sulla sedia.

-         E adesso…perché ti sei seduto dall’altra parte?- guardò il ragazzino che si era seduto con la faccia rivolta al muro- Cos’è, hai paura di guardarmi?

-         No, no…- si girò velocemente verso di lei, con un leggero rossore sulle guance.

Okey…ora c’è l’aveva davanti a lei…e adesso, cosa doveva fare?

“Argh! Forse era meglio lasciarlo seduto dall’altra parte…così almeno non avrei dovuto affrontarlo faccia a faccia”- pensò Doremì disperata.

Lì la vedi, seduta dall'altra parte della strada
lei non ha molto da dire ma
c'è qualcosa di lei (che parla)
e tu non sai perché ma
muori dalla voglia di baciare la ragazza

-         Mh?- Doremì e Kotake si guardarono confusi…da dove arrivava quella musica?

Si, la vuoi, guardandola sai che la vuoi
è possibile che anche lei ti voglia
c'è solo un modo per chiederglielo
non dovrai dire un parola, nemmeno una parola
và avanti e bacia la ragazza (baciala!)

I due arrossirono sentendo le parole e abbassarono lo sguardo. Kotake si sentì ancora più agitato a risentire quella canzone. Era possibile che lo stesse perseguitando?

shalalalala
oh tesoro, è come se il ragazzo
fosse troppo timido
non bacerà la ragazza!
shalalalala
non è triste, è solo una vergogna
pessimo, perderai la ragazza
và avanti e bacia la ragazza (baciala!)

Doremì mise una mano dietro la testa e ridacchiò imbarazzata.

-         Ah, ah, ah…mia sorella starà ascoltando di nuovo, la musica ad alto volume…

-         Ah, ah, ah…fa niente…- ridacchiò anche lui imbarazzato.

E tornò il silenzio tra i due, mentre la musica andava avanti…

Adesso è il tuo momento
galleggiando in una laguna blu
ragazzo, faresti meglio a baciarla subito
non ci sarà un momento migliore
lei non dice una parola
e non dirà una parola
fino a che non la bacerai (baciala!)

Lui alzò lo sguardo e guardò la ragazzina che muoveva le mani nervosamente.

Che fosse un segno quella canzone? Che il destino volesse che in qualche modo la scena si ripetesse?

E se però…lei non volesse?

shalalalala
oh tesoro, è come se il ragazzo
fosse troppo timido
non bacerà la ragazza!
shalalalala
non è triste, è solo una vergogna
pessimo, perderai la ragazza

Se invece se ne sarebbe rimasto lì, solo a fissarla…non sarebbe stato peggio? Tanto lo sapeva già…lui l’amava…l’amava davvero…e ormai, gli era impossibile nascondere questo suo sentimento…

shalalalala
non essere spaventato
è meglio che tu sia preparato
và avanti e bacia la ragazza
shalalalala
non fermarti adesso
non provare a nasconderlo, adesso
vuoi baciare la ragazza
và avanti e bacia la ragazza (baciala!)
oh no, baciala, baciala
lalala lalala và avanti e baciala
lalala lalala và avanti e baciala

Chiuse gli occhi e strinse le mani. Doveva farsi forza…doveva farle sapere i suoi sentimenti…anche se c’era la possibilità che lei lo rifiutasse.

Kotake alzò il suo sguardo deciso e guardò verso Doremi che era…

-         Uh?- la guardò meglio…come mai era sdraiata sul letto?- D-Doremì?- la chiamò preoccupato, mentre si alzava dalla sedia.

Si avvicinò al suo letto e sospirò sollevato, quando vide la ragazzina stare bene. Si era semplicemente addormentata.

-         Poverina…dovevi essere stanca, eh?- disse lui sorridendo dolcemente e chinandosi per baciarla sulla guancia.

Eh, già…l’amore era in grado di trasformare anche un patito per il calcio, in un ragazzino sensibile e dolce…

Cose simile poi, non le avrebbe mai fatte. Come baciarla e guardarla teneramente mentre dormiva, e sperare che un giorno i suoi sentimenti siano ricambiati…

-         Tu senti niente?- disse una bambina dai capelli rosa.

-         No…ancora silenzio- disse il ragazzino moro.

I due erano con le orecchie appoggiate alla porta della stanza di Doremì, stando in un silenzio assoluto per ascoltare quel che si dicevano.

-         E dire, che avevo messo la canzone di Ashley per metterli a loro agio…- disse Yuri.

-         Non so se abbia fatto effetto…quei due sono così tonti che ci vorrebbe una eternità per che si dichiarino.

-         Si dichiarino?- Yuri si girò stupito verso Pop- Allora…Kotake è innamorato di Doremì?

-         Sì…perché, non lo sapevi?

-         No…

-         Allora perché te ne stavi qui ad ascoltare di nascosto?

-         Beh, perché sei stata tu a farmi uscire dalla stanza e poi…perché sembrava divertente- ci pensò su- E così…era a lei che si riferiva…?

-         Mh?- Pop lo guardò confusa.

In quel momento la porta si aprì all’insaputa delle due spie, facendoli inesorabilmente cadere per terra.

-         …E voi?- chiese il ragazzino che aveva aperto la porta.

-         Eh…ah, stavo cercando un fermaglio che mi era caduto- cercò di dire Pop.

-         Idem- disse prontamente Yuri.

-         E da quando tu ti metti dei fermagli?- lo guardò strano Kotake.

-         Da quando devo cercare una scusa convincente con te- disse semplicemente lui.

-         …- Kotake evitò di fare altre domande- dai, andiamo a casa Yuri.

-         Eh…e mia sorella?- chiese Pop.

-         Sta riposando…- disse lui e poi salutando la famiglia, i due uscirono dalla casa.

-         Mh…- Yuri e Kotake stavano camminando verso casa.

-        

-         Mhhh….

-        

-         Mhhhhhh…

-         Insomma, Yuri, cos’hai?- Kotake si voltò verso di lui.

-         Oh…sei tornato il solito Ko-chan…

-         Ti avevo detto di smetterla con quel nomignolo.

-         Peccato- disse lui dispiaciuto- avevo già preparato i manifesti per il mio circo…

-         Che?- lo guardò confuso. Non si era ancora ripreso del tutto- Piuttosto, era opera tua quella canzone?

-         Sì- disse facendo segno di sì sorridente.

-         Non so se strozzarti o lasciarti affogare lentamente…

-         Uyy, Ko-chan, che cattivo.

-         …però- sorrise- per questa volta, lascerò stare.

-         Mh?

-         Sai…in fondo, quella canzone mi ha aperto gli occhi…e forse il consiglio di tuo nonno, non era così male.

-         Oh…Ko-chan- disse con la lacrimuccia agli occhi- Sono così contento…il mio figlioccio è cresciuto…- gli diede una pacca.

-         Okey, mi hai convinto…ti strangolo.

-         Che?! Nuhh!

 

**********

 

Il parco affollato è il luogo ideale per il nostro ritorno a casa

Sto guardando te che sei sempre allegra

Ti sto ascoltando

Se il mondo venisse distrutto domani, cosa faremo?

Non dici niente

Ma stringi più forte il mio braccio

Ehi, voltati da questa parte

Le nostre labbra sono chiuse, il mio cuore sta palpitando

Non importa che tipo di persona tu sia, né dove, ti accetterò!

Quando sei ferita e stai piangendo

Voglio proteggerti, anche se mi scontrassi col mondo

Ti amo, non servono le parole

Il nostro ultimo bacio sarà eterno

 

CONTINUA…

********************************************************************************

Allora…ecco il quarto capitolo…ma improvvisamente sono scomparsi tutti? (°_°)’ Non c’è nessuno qui? Sarà che siamo in pieno agosto…(^_^)’ Speriamo (-_-)’

Ho fatto una stima dei capitoli che finora ho scritto…sono al sesto capitolo…e non ho ancora terminato (-.-)’ Cavoli, e dire che doveva essere una fic di soli due capitoli.

Beh, almeno nel frattempo mi diverto a fare piccoli video, o come li chiamo io dei trailer, su questa fic, nella speranza di attirare qualche lettore in più…venghino, venghino, signuori! Ih ih. Li potrete trovare nel mio sito, se siete interessati.

Hey J: Ciao! Grazie per continuare a seguirmi (ç.ç) Per quanto riguarda le fic che sto scrivendo…beh, dubito di impiegarci poco a terminarle (°_°)’ e per allora, non penso che Ojamajo Doremi verrà ancora seguita. Per fortuna c’è ancora qualcuno che scrive e fa video su questo cartone, ma per quanto durerà? Beh, dai, si vedrà solo più avanti.

Con questo è tutto. Spero che continuerete a seguire questa fic e che lascerete qualche vostro commento (^-^)

A presto!

By Ya-chan

   
 
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