Se n’era andata, lasciandola da sola senza la sua importante e positiva presenza.

Dopo quella notte Rose era cambiata. I suoi bellissimi ricci non esistevano più e il loro colore da castano rossiccio era diventato un marrone fango. Non usciva più senza una maschera di trucco a coprirle il volto, anche il suo vestiario era cambiato, era diventata molto attenta a scegliere i vestiti e ad abbinarli. Accorgimenti imparati in Francia da sua cugina Dominique.
Non leggeva più da quando se n’era andata Hermione, non ne aveva la forza, non studiava e mentiva a suo padre, fingeva dicendo che andava tutto benissimo e che la sua vita era una meraviglia. Non aveva il coraggio di affrontarlo.
Era diventata molto frivola, l’avevano notato tutti ma avevano paura di farla stare ancora peggio riportando a galla quella storia. L’unico chele lanciava frecciatine sul suo repentino cambiamento era Scorpius, lui le voleva bene, amava la Rose di prima e odiava quella di adesso. Non sopportava vederla ridotta in quello stato, doveva farla reagire e far uscire da quel guscio che si era costruita la vera Rose Weasley.

“Ei Weasley!” “Malfoy!” rispose la ragazza in tono adulatorio. Questa non è la vera Rose continuava a pensare il Serpeverde che si vedeva corteggiato dalla Grifondoro in modo anche abbastanza imbarazzante “Quando la finirai di piastrarti i capelli? Sembri una scopa” “Ora che me l’hai detto so come fare per piacerti” disse facendogli l’occhiolino “Rose, smettila!” “Di fare cosa?” chiese con fare innocente. Scorpius non ce la fece più, non sopportava quella situazione “La devi smettere di far finta che non sia successo niente! Affronta il problema e fatti aiutare!” La ragazza rimase in silenzio a fissarlo “Non riesco più a guardarti in faccia da quando sei cambiata, non ce la faccio. Mi manca la vecchia Rosie” “Non chiamarmi così” “Mi manca la Rose che mi urlava contro ogni volta che le facevo uno scherzo, quella che passava le ore in biblioteca, quella che passava il giorno a leggere libri babbani” “Smettila” “Quella che si preoccupava più di un esame che del trucco sbavato, quella che aveva i capelli sempre fuori posto e con quei bellissimi riflessi rossi” “Ti prego…basta” “Quella che si metteva la prima cosa che le capitava di vedere la mattina, quella che mi aveva rapito il cuore” La ragazza stava, ormai, piangendo.   Lui rimase a guardarla piangere per diversi minuti quando lei iniziò a parlare “Pensi che per me sia facile fingere che non sia successo niente? Pensi che io sia felice di quello che sono diventata? Io mi odio per quello che sono adesso, vorrei ritornare alla mia vita, ai miei libri, al mio studio ma non ce la faccio. Tutto mi ricorda lei. Non sono così coraggiosa, l’unico modo per non sentire la sua mancanza è riempire la giornata di cose stupide, inutili e vuote della sua presenza” Detto questo si butto nelle braccia del ragazzo e scoppiò a piangere nuovamente “Mi manca Scorpius, mi manca tantissimo” “Tranquilla, calmati, ci sono qui io adesso e ti aiuterò. Supererai tutto questo e io ti darò una mano. Supereremo anche questo brutto momento. Insieme”