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Autore: SmartieMiz    02/02/2013    1 recensioni
Spoiler! Post 4x11 [Thadastian; Trunter; Niff, Hunterastian]
Warblers corrotti e ipocriti. È questa la nuova Dalton Academy, la scuola nella quale vige una politica antibullismo e dove Kurt Hummel si iscrisse anni fa e incontrò Blaine Anderson.
È questa la scuola che oggi frequentano Trent Nixon e Thad Harwood.
Si ignoravano, facevano finta di nulla, come se tra loro due non ci fosse mai stato niente e come se a nessuno dei due importasse davvero.
Tutto quello era snervante, era insopportabile. Si stavano uccidendo lentamente.
Riportami all’inizio.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Trent Nixon, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Take me back to the start


«Che cosa vuoi dirmi?», gli chiese Trent tra il perplesso e lo spaventato.
«Penso che tu già sappia di che cosa voglio parlare», rispose il capitano freddo chiudendosi la porta alle spalle.
Trent indietreggiò istintivamente: «Io…».
«Ti sei rifiutato di farti una punturina e va bene, fin qui ci siamo, ma non puoi aver potuto confessare tutto alle New Directions», lo interruppe Hunter gelido: «Dunque, Nixon, dimmi: perché l’hai fatto?!».
Trent sospirò: «Mi sentivo troppo in colpa… non mi sembrava giusto vincere grazie ad un imbroglio. È sleale».
«Lo sai che è grazie a te se passiamo qualche guaio?», lo informò Hunter adirato: «Traditore! Ecco cosa sei: un traditore! Come hai potuto tradire così i tuoi amici?».
«Sono loro ad aver ingannato me. Siete voi ad aver tradito il nostro onore!», rispose Trent risoluto: «Ricorrere al doping per vincere una gara di canto corale… è assurdo!».
«Facendo così, hai messo tutti noi in pericolo. È questo quello che vuoi, Nixon?», lo sfidò Hunter saccente.
«Voglio soltanto che ognuno si prenda le proprie responsabilità e che capisca di aver commesso un errore idiota», rispose semplicemente Trent per poi andarsene via dalla sua stanza: non aveva voglia di parlare con quel parassita.
 
Thad fingeva di leggere un libro e Sebastian fingeva di fare qualcosa al computer.
L’ispanico guardava di sottecchi il francese per controllare cosa stesse facendo.
Improvvisamente Sebastian chiuse il suo computer portatile quasi di scatto, facendo sobbalzare il compagno di stanza; prese il proprio mp3 dal cassetto del comodino, infilò le cuffiette, selezionò una canzone a caso e si buttò sul proprio letto.
Thad sgranò leggermente gli occhi, trovando strano ed insolito il comportamento di Sebastian. Chiuse il libro, incapace di proseguire con la sua lettura, e prese il suo cellulare, continuando a fingere di fare qualcosa.
Ma per quanto tempo ancora avrebbe finto?
 
Non voleva parlargli? Benissimo, non gli avrebbe parlato neanche lui.
Stupido orgoglio!, si ritrovò a pensare Sebastian.
Era lui che doveva parlare con Thad, non Thad con lui: il suo ragazzo non aveva colpe.
Il suo ragazzo. A quel pensiero Sebastian ebbe una specie di fitta al cuore.
Era così preso dai suoi pensieri che non si era accorto della canzone che ora era in corso.
Frenò i suoi pensieri e l’ascoltò, stampando ogni parola nella sua mente:
 
Come up to meet you, tell you I’m sorry
You don’t know how lovely you are
I had to find you, tell you I need you
Tell you I set you apart
 
Ogni parola sembrava coincidere a come si sentiva in quel momento; sembrava combaciare perfettamente per quella situazione.
 
Tell me you secrets and ask me your questions
Oh, let’s go back to the start
Running in circles, coming in tales
Heads are a science apart
 
Nobody said it was easy
It’s such a shame for us to part
Nobody said it was easy
No-one ever said it would be this hard
Oh, take me back to the start

Si ignoravano, facevano finta di nulla, come se tra loro due non ci fosse mai stato niente e come se a nessuno dei due importasse davvero.
Tutto quello era snervante, era insopportabile. Si stavano uccidendo lentamente.
Riportami all’inizio.
«Thad», mormorò inaspettatamente Sebastian spegnendo il proprio mp3: «Dobbiamo parlare».
«Io non ho niente da dirti», rispose l’altro ostinato.
«Io sì, invece», rispose Sebastian risoluto, poi si sedette al suo fianco e gli disse: «È da un mese che non ci parliamo».
«Ora ci stiamo parlando», gli fece notare l’altro senza staccare gli occhi dal suo cellulare.
«Non fare lo spiritoso, Thad, perché non lo sei», rispose Sebastian serio: «Ho provato più volte a parlarti, ma non mi hai mai voluto dare ascolto».
«Non hai scusanti», rispose semplicemente l’altro.
Sebastian si alterò e catturò il suo volto con le dita, costringendolo a guardarlo negli occhi: «Guardami quando parlo, cazzo».
E Thad non avrebbe mai dovuto guardare quei fottuti occhi verdi, così belli e così abbaglianti da folgorarlo sempre: «Che vuoi…».
«Lo sai che mi dispiace tanto, Thad. Sono stato troppo avventato… e stupido, sì, lo ammetto. Possibile che non puoi perdonarmi per quest’errore? Tutti sbagliano… sono umano anch’io».
Sebastian aveva ragione, ma Thad era fin troppo deluso: «Che cosa mi dice che non sbaglierai un’altra volta?».
«Sbaglierò una seconda volta, una terza, forse anche una quarta, ma ti amerò sempre», rispose l’altro deciso: «Pensavo riuscissi ad accettare tutto di me, anche questi miei piccoli difetti… ma forse mi sbagliavo».
«Sebastian, lo capisci che sei la cosa più preziosa che abbia mai avuto in vita mia? Non sai come mi sono sentito quanto ti sei avvicinato ad Hunter e sei stato persino il primo a doparti, ad essere d’accordo con tutto quell’imbroglio… avevi promesso che non avresti più fatto queste bravate: la granita a Blaine, ricattare le New Directions con delle foto, insultare gli altri… e ora doparsi. Perché l’hai fatto? Potrò fidarmi ancora di te?», si sfogò Thad.
«Perché volevamo vincere, e lo so che non è una giustificazione valida. Mi dispiace tanto, Thad, davvero…», Sebastian sembrava realmente sincero; gli stava parlando con il cuore in mano: «Voglio tornare ad essere tuo, soltanto tuo, soltanto il tuo ragazzo…»
«Non posso chiudere un occhio un’altra volta», rispose a malincuore Thad senza guardarlo negli occhi, perché sapeva che altrimenti avrebbe ceduto.
Sebastian si alzò dal letto e disse deciso: «Non m’importa, farò di tutto per riaverti».
 
Il pomeriggio dopo, di venerdì, c’era una riunione dei Warblers indetta da Hunter Clarington all’ultimo minuto.
«Io e Jeff ci ritiriamo dai Warblers», gli disse Nick quando lo vide: «Non vogliamo più avere a che fare con te».
«Che carini che siete, ma non mi pare che mi abbiate contestato quando ci siamo dopati», fece notare loro Hunter con un sorriso strafottente.
«Forse perché abbiamo capito dopo di aver sbagliato, okay? Noi ce ne andiamo», fece Jeff.
«Bene, è inutile che vi scaldate tanto perché io ho convocato tutti voi per dirvi che i Warblers non esistono più», disse infine Hunter.
Gli altri ragazzi si guardarono perplessi.
«Che cosa hai detto?», chiese Richard incredulo.
«Hai sentito bene: i Warblers non esistono più», ripeté Hunter impassibile: «Non abbiamo più un obiettivo e non abbiamo più gare a cui partecipare. Perché mai continuare a cantare se non abbiamo uno scopo?».
«Forse perché ci piace?», lo sfidò Nick.
«È inutile proseguire», tagliò corto Hunter ignorandolo: «Il coro si è sciolto. Basta, non voglio proteste».
Nick se ne sarebbe andato dai Warblers a prescindere, ma rimpianse lo stesso il vecchio leader Blaine e i tre vecchi e leggendari capi-consiglio Wes, David e Thad.
Thad.
Nick e Jeff dovevano vedere cosa fare perché non poteva andare avanti così.
 
«L’hai letta?», gli chiese quella sera Sebastian entrando in aula canto.
«Che cosa? La patetica lettera che ha lasciato Nixon?», domandò Hunter accigliato.
«Non è patetica», mugugnò Sebastian: «Trent ha ragione».
«Ha ragione un corno», rispose semplicemente Hunter: «Non sono Blaine Anderson, che cosa pretendono da me?».
«Un po’ più di serietà e responsabilità, forse», rispose Sebastian: «e meno idiozia».
«Senti chi parla: colui che l’anno scorso ha buttato del salgemma nell’occhio di Anderson! Sei ridicolo, Smythe».
«Mai quanto te, Clarington».




Angolo Autrice

Buon pomeriggio a tutti! :)
Ed eccoci con il terzo capitolo :3 Nick e Jeff incominciano a svegliarsi xD, idem per Sebastian. Thad, invece, non sa se fidarsi o meno di Sebastian perché non vuole avere altre delusioni. D: è inutile dire che Sebastian ama davvero Thad ^---^ ♥ *my Thadastian feelings*
Spero che il prossimo capitolo sia un po' più lungo e che la narrazione diventi un po' più "movimentata", e avremo sicuramente più Trent, più Thad, più Sebastian e, ahimé, mi sa anche più Hunter D: xD
La canzone citata è senz'altro la magnifica The Scientist dei Coldplay, da cui ho tratto il titolo Take me back to the start, cioè riportami all'inizio, alla partenza... (: (vi consiglio di ascoltare la cover di Curt Mega ♥, l'attore che interpreta Nick... dire che è bellissima è davvero poco *---* ♥).
Ringrazio tutti coloro che leggono e Whiteeyes95j che ha recensito lo scorso capitolo! :D
Al prossimo capitolo! (:

P.S: La lettera di cui parla Seb è presente nella mia one shot Where are the old Warblers? Se vi interessa, è la seguente:

 


Dove sono finiti quei semplici ragazzi che amavano cantare e che lo facevano per divertirsi e per sentirsi bene?
Dove sono finiti quei bizzarri ragazzi che si sono esibiti per una serenata per un amico in un negozio GAP davanti a tutti i clienti?
Dove sono finiti quei ragazzi che cantavano Teenage Dream,Silly Love Songs, Candles e Raise Your Glass?
Dove sono finiti quei ragazzi legati da un’amicizia indissolubile?
Perché tutto questo? Cos’è successo che li ha cambiati?
Erano una famiglia. Erano come fratelli.
Dove sono i vecchi Warblers?

   
 
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