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Autore: Dahmer    02/02/2013    1 recensioni
Ehi! Devo dedurre dal fatto che non rispondi che non ti ricordi di noi?! Tom.
La ragazza guardò stranita il display. Doveva aver bevuto davvero tanto per non ricordarsi nulla.
-Chi è?- chiese curioso Ozzy, tentando di guardare lui stesso, fallendo nella sua missione.
-Tom- rispose l’ispanica con un sorriso straordinariamente bastardo.
-COME?! E PERCHE’ TI HA SCRITTO?!- urlò indignato il fratello, immedesimandosi al meglio in una checca isterica.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: Dobbiamo parlare
 
Era passato poco più di due mesi. Due mesi senza avere contatti con il fratello, Oliver.  

Tom bussò alla porta invano per dieci minuti, poi finalmente Oliver aprì.

-Penso che sia arrivato il momento di chiarire le cose- cominciò sicuro il più piccolo.

Il fratello si scostò per farlo entrare.

-Tom lascia parlare me. So già cosa stai pensando. Che io la voglio solo perché sono abituato a vincere, ma non è questo il motivo, lei mi interessa davvero. Sono un egoista, lo so, ma …-

Tom lo interruppe -Gene e io stiamo insieme ora, devi accettarlo-.

-Lo so ma vorrei avere un’ultima occasione-

-Ne hai avute già troppe. Oliver, sai quante volte ho rinunciato a stare bene io per permetterti di essere felice?! No, non lo sai perché non te ne sei nemmeno accorto! Oli, io per te farei di tutto, ma tu non sei disposto a fare lo stesso per me e questo fa male.- il suo viso era segnato da ogni singola parola che aveva pronunciato la sua bocca. Il suo respiro accelerava sempre di più. Voleva mettere in chiaro non solo la situazione di Gene, ma la sua intera vita, trascorsa a essere sempre il ragazzo dietro una videocamera, mentre Oliver era quello sotto i riflettori e ad essere etichettato come “Il fratello di Oliver Sykes” invece che semplicemente “Tom”.

-Lo so …- riuscì solo a sibilare il cantante.

-Gene è la cosa migliore che mi sia mai capitata. Insomma, tu sei una star, tu sei famoso, tu sei ciò che ogni ragazza desidera, io non sono nulla di tutto ciò. Le ragazze non sanno nemmeno chi sono, penso non sappiano nemmeno della mia esistenza. Gene mi ha dato un affetto che non avrei mai pensato di ricevere. Mi rende felice, ma a te di questo non importa- iniziò ad agitarsi. Avrebbe voluto fare come faceva sempre in queste occasioni: sfogarsi tirando pugni, ma il sacco da boxe non c’era. Avrebbe potuto prendere a pugni Oliver. Per un attimo l’idea gli balenò in testa, ma non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione, quindi tentò di ricomporsi.

-Rende felice anche me, quale sarebbe la differenza?!- Insistette Oliver.

-Che io la amo-  quattro parole. Quattro parole giuste dette nel momento sbagliato.

-Ecco! Ora al posto che dirlo direttamente a lei l’ho detto prima a te! Hai rovinato anche questo- continuò.

Il tatuato era rimasto immobile a bocca aperta, incredulo di ciò che aveva sentito, incredulo di ciò che aveva visto, Tom sicuro di sé per la prima volta. Il fratellino era diventato più grande di lui. Si sentiva piccolissimo, un granello di sale in un oceano di emozioni. Non aveva più parole. Lui non lo aveva mai detto e nemmeno Tom, non prima d’ora. Era davvero come diceva? L’amava? Qualsiasi sentimento fosse era di certo più forte di tutto ciò che provava lui.              
Tom era fisso su di lui, con il petto che sobbalzava stremato.

-Scusa- si sentì il silenzio infrangersi da una parola mormorata quasi impercettibilmente. Oliver aveva chiesto scusa, Oliver si sentiva in colpa, Oliver non era più lui.

Quell’affermazione gli aveva fatto male?! Eccome. Lo aveva frantumato, aveva distrutto tutta la sua armatura di ragazzo convinto, mai arrendevole. Era finito tutto il suo mondo fatto di bugie, bugie che raccontava a se stesso per difendersi dalle sue emozioni, per paura di soffrire.

-Ti spiace lasciarmi solo ora?- domandò con la voce rotta dal dolore.

Tom non proferì parola, uscì. Fece scivolare la schiena contro la porta, ormai chiusa alle sue spalle. Aveva detto la cosa più profonda che un essere umano potesse far uscire dal suo cuore.
 
 

 
Il campanello suonò. Gene guardò dallo spioncino della porta e vide dall’altro lato Ozzy.

-Ehi! Che ci fai qui?- chiese stupita.

-Ho una notizia fantastica, ma non mi rispondevi al cellulare così sono venuto qui-  spiegò il fratello.

-Si, scusa, Oliver continuava a chiamarmi, non si è mai arreso per tutto questo tempo, qual è la notizia?-

-Io e Brian stiamo insieme!- Annunciò esaltato il moro.

-Davvero?! E’ fantastico! Com’è successo?- domandò lei.

-Beh, eravamo a casa mia e stavamo guardando  Titanic, sai quanto amo Leonardo di Caprio, e durante la scena della morte di Jack io sono scoppiato a piangere, lui mi ha abbracciato forte, poi mi ha guardato e mi ha baciato!-

-Sono davvero contenta per te- sorrise. Il suo sorriso però era insicuro, per la prima volta.

-E tu? Che mi dici di Tom?- fece lui, notando il suo sguardo.

-Con Tom va tutto bene, è tutto ciò che desidero, è Oliver quello che non va-

-Che intendi? Sei ancora indecisa?-

-No, per niente, ho scelto Tom, penso di essermene innamorata, ma Oliver continua ad assillarmi. Tom ora è andato da lui per parlare, speriamo bene.-

Proprio in quel momento Tom varcò la soglia. Gene chiese subito come fosse andata, l’espressione sul viso del suo ragazzo era davvero strana.

-E’ andata bene … Gene ti devo parlare- la sua voce vacillava, non era andata propriamente bene.

-Io allora me ne vado, Gene ci sentiamo dopo- disse Ozzy.

-D’accordo, ciao Ozzy- replicò Gene.

Dopo che il gemello ebbe lasciato la stanza la ragazza si avvicinò a Tom.

-Dimmi che non mi farai del male- gli sussurrò quasi con le lacrime agli occhi.

-Non lo farò …-  la rassicurò lui.

Le prese le mani e le strinse tra le sue. La spagnola tremava, temeva che l’avrebbe lasciata. Lui la guardò. Il suo sguardo le diede sicurezza, trattenne le lacrime. Gli occhi di Tom erano la cosa più bella del mondo, il loro azzurro cielo dava un senso di calma assurdo.  Si creò un silenzio straziante, si poteva sentire il battito dei loro cuori rimbombare nella stanza.

-Gene, io …- cominciò Tom.  La ragazza rimase zitta, con il fiato sospeso in attesa della fine della frase.

-… Io … - il ragazzo era tornato se stesso, totalmente incerto e timido. Fece un lungo sospiro.

- … Gene, ringrazio di essermi fatto convincere dai BMTH ad andare in discoteca quella sera che ti ho conosciuto, sono davvero felice di averti trovata. Abbiamo impiegato tantissimo per poter stare insieme, io e te, solo noi due, ma ce l’abbiamo fatta, anche se il rapporto con Oliver non è dei migliori … Gene ti ho detto tutto questo perché voglio che tu sappia che io … io … io ti amo, sin dal primo momento che il tuo sguardo ha incrociato il mio, mi sono sentito parte del mondo anch’io, per la prima volta.- riuscì finalmente a parlare, disse tutto d’un fiato e alla fine le parole gli si strozzarono in gola, commosse.

Gene lo abbracciò, piangendo.

-Ti amo anch’io- quella frase le uscì spontaneamente. Lo baciò, si sentì completa, era sicura di aver fatto la scelta giusta. 
  
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