Zayn, what is this?
Non
c'è niente di
più deprimente di alzarsi alle cinque di mattina per aprire
il
locale. E per di più piove. Non che a Londra ci sia sempre
il
sole, anzi, ritieniti fortunato se lo vedi far capolino da dietro una
nuvola. Mi chiamo Zayn Malik, ho 20 anni e la mia famiglia gestisce da
generazioni il più noto ristorante pakistano Malik's Deli e
la
nostra specialità è il kebab. Mio padre aveva
deciso che
appena finito l'obbligo scolastico mi avrebbe messo a lavorare. Infatti
eccomi qua. Un kebabbaro ventenne, single e circondato sempre e
costantemente dalla sua bizzarra famiglia. Mio padre, Yaser Malik,
è un fiero pakistano. Lui dice che un buon pakistano deve
avere
una moglie di religione musulmana, generare milioni di bambini
pakistani (dei quali i maschietti dovranno lavorare nell' "azienda" di
famiglia) e infine onorare sempre il Pakistan. Sono venticinque anni
che abita nel Regno Unito ma si può sentire lontano mille
chilometri che il suo accento non è del tutto migliorato.
Quanto
a mia madre, Tricia Malik, anche lei pakistana, è una donna
molto attiva e cucina molto bene. L'unico difetto? Non sa contenersi.
Esagera nel cibo, nel parlare, nei suoi gesti. La cosa non da fastidio
solo a me, ma anche ai clienti che spesso sono costretti a sorbirsi i
suoi battibecchi con Soraya, mia zia, nonchè sua sorella.
C'è anche mia sorella maggiore Doniya, la preferita di
tutti. E'
studiosa, diligente. Insomma, una vera palla. Poi c'è
Waliyha. Sarà pakistana di origini, ma ha una
mentalità tutta inglese ed è d'accordo con me sul
fatto che 'pensare pakistano' sia molto imbarazzante e non necessario.
Infine c'è la mia sorellina più piccola, Safaa. A
lei non importano le origini di una persona, è molto
affettuosa. Forse troppo. Ma ritorniamo a me e alla mia schifosa
mattinata di inizio novembre.-Zayn- dice mio padre dopo avermi squadrato da capo a piedi.
O no, ci risiamo.
-Hai pensato a quelo che ho deto?-
-Si papà-
-Devi sbrigarti a trovare una moglie. In giorno d'oggi è dificile trovare ragaza musulmana disposta a sposarsi. E poi sei così...- esita.
-Brutto?- continuo io.
-Già!- esclama lui, iniziando a gesticolare -guardati con quei capeli tuti su ochi e queli ochiali. Sembri persona con problemi mentali. Forse fisico esere unica cosa buona-
Ti voglio bene anche io. Esco dalla macchina e tiro su la serranda del locale. Giro le chiavi nella toppa della porta, accendo le luci. Ormai viene tutto da sè, meccanicamente. Aspettiamo che arrivino le otto, quando i clienti cominciano ad arrivare e ad essere affamati. Mi siedo su una sedia vicino alla finestra e inizio ad osservare le goccie di pioggia che scorrono sul vetro. E se mio padre avesse ragione? Se non mi sposerò mai e morirò vergine? So che sembra assurdo ma per noi medio orientali è molto importante avere una famiglia. E poi non voglio rimanere a lavorare qui per sempre. Preferirei trovarmi un lavoro indipendente, libero. Ma so che la mia famiglia non sarebbe d'accordo. E quando c'è di mezzo lei, è difficile pensare in grande. Soprattutto se è una famiglia pakistana.