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Autore: mentina88    24/08/2007    0 recensioni
Harry guardò Ginny, come in cerca di aito, ma anche lei era smarrita, guardò di nuovo il bambino, pensò harry< perche aveva scelto proprio quell'aspetto per rivolgerli quella domanda, perche proprio quegli occhi grandi color miele, e perche proprio rosa i suoi capelli, perche> ATTENZIONE SPOILER DEL SETTIMO LIBRO
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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why alone? ATTENZIONE SPOILER DEL SETTIMO LIBRO
Ho corretto alcuni errori e ripostato la storia che prima era stata pubblicata con il titolo Why have you leave me alone. Chiedo scusa ma è una delle prime storie che scrivo e posto e
non mi ero accorta che i dialoghi non c'erano.
Mi dispiace per chi l'ha letta senza poterla tuttavia capire e spero che ora che è completa gli dia un'altra occhiata.
Ringrazio le due persone che hanno commentato facendomi notare gli errori e la mancanza di pezzi.
Spero ora vada megliO!




Una mattina come tutte le altre Harry si sveglio di soprassalto, inforcò i suoi occhiali e si guardo intorno, come a controllare che tutto fosse in ordine.
Nonostante fossero passati quasi cinque anni gli sembrava cosi strano che la sua cicatrice non bruciasse più, che nessuno lo cercasse più per ucciderlo e che poteva finalmente vivere la sua vita come qualunque altra persona con al suo fianco la sua adorata Ginny che in quel momento riposava tranquilla al suo fianco.
Per qualche minuto si perse come faceva spesso  a guardare la moglie dormire, non gli sembrava vero, era cosi strano e piacevole poter vivere felici dopo cosi tanti anni passati a scappare, a nascondersi a e combattere.
Ginny nel sonno si mosse avvicinandosi a lui, come a cercarlo anche li per essere sicura andasse tutto bene, e i capelli sanguigni di sparsero sul cuscino, resi ancora più belli dalla luce dell’alba che entrava dalla finestra socchiusa.
Dei rumori dal piano di sotto lo riportarono alla realtà, c’era qualcuno in casa.
Facendo attenzione a non svegliare la moglie si alzò e scese le scale senza fare alcun rumore, con la bacchetta pronta ad affrontare un mangiamorte, ma tuttavia non era pronto alla visione che gli si presentò davanti.
Un innocuo bimbo di sei anni giocava tranquillo con Chadok, il gatto di casa che si faceva accarezzare da quelle manine cosi aggraziate senza tirarsi indietro e fare il minimo movimento.
Harry si immobilizzò sulle scale per non spaventarlo, osservandolo incuriosito senza però potere vedere i lineamenti del bambino, chissa che aspetto aveva quel giorno quella piccola peste.
Appena il bimbo avverti la presenza di Harry si voltò e i suoi grandi occhi color miele incontrarono quelli verdi del mago,una ciocca di capelli di un rosa acceso gli ricadeva sul viso e nelle manine stringeva una foto che ritraeva parecchi maghi e streghe.
Incuriosito harry gli si avvicinò e gli chiese:
-"Teddy che ci fai qui in piena notte? Come sei arrivato?"-
Il bimbo lascio andare il gatto e rispose:
-ho usato la polvere volante, la nonna la usa sempre per venire qui, cosi ho rifatto tutti i gesti che di solito fa lei, e sono arrivato qui.-
tentenno qualche secondo e poi aggiuse:
-lei però non sa che sono qui..-
 e abbasso li occhi, vergognandosi di quello che aveva fatto.
Harry lo prese tra le braccia, stupendosi dell'intelligenza di Teddy.
Quanti bambini di 6 anni sarebbero stati in grdo di utilizzare la polvere volante da soli senza perdersi e senza che gli fosse stato spiegato come si utilizza?
in quel momento, Ginny, svegliata dalle voci che venivano dal salotto li raggiunse e accarezzo la teste del piccolo Teddy
-piccola peste, non ti preoccupare, avviserò io la tua nonna, anche se sono sicura che sa che sei qui, nel frattempo Harry ti darà qualcosa da mangiare, è quasi ora di fare colazione e poi chissa da quanto sei li sul tappeto di fronte al camino-
disse sorridendo la rossa.
-e come fa a saperlo?-
chiese il bimbo con la faccia corrucciata.
-perche questo è il tuo posto preferito dopo casa della nonna, giusto?-
disse Harry. Il bimbo annui sorridendo, mentre si dirigeva in cucina con Harry.

Più tardi, tutti sedevano di pronte a una tazza di cioccalata calda e a dei deliziosi biscotti preparati da Ginny, aspettando il momento che Teddy rivelasse il motivo di quella visita cosi inaspettata.
finalmente il piccolo alzò la testa e parlò con gli occhi pieni di lacrime:

-dove sono i miei genitori?perche mi hanno abbandonato?cosa ho di sbagliato?la nonna non parla mai di loro, nessuno mi spiega perche sono solo.
tutti dicono solo, quando sarai grande capirai..-

Harry guardò Ginny, come in cerca di aito, ma anche lei era smarrita, guardò di nuovo il bambino,
-dannazione-
 pensò harry
- perche aveva scelto proprio quell'aspetto per rivolgerli quella domanda, perche proprio quegli occhi grandi color miele cosi identici agli occhi di Remus, e perche proprio rosa i suoi capelli, come quelli di Tonks, perche-

Harry ripensò a quante volte era stato lui, da bambino a farsi le stesse domande, e a farle agli zii senza ottenere risposta, e decise che il bambino una risposta la doveva avere, glielo dovevano.

Harry si sforzò di guardarlo negli occhi e iniziò a parlare:
-vedi Teddy,sei anni fa, quando sei nato tu il mondo era un posto pessimo per vivere, un mago cattivo aveva voleva renderci tutti suoi schiavi, e chiunque si opponesse a lui veniva perseguitato e ucciso.
i tuoi genitori, insieme a quelle persone che sono nella foto che tieni in mano, li si opposero, ma lui era troppo forte e li costrinse a vivere nascosti, prigionieri di una casa protetti da un incantesimo.
tutti coloro che volevano sopravvivere dovevano fare questo, e sperare che bastasse, che Voldemort, questo era il nome del mago cattivo, o qualcuno dei suoi seguaci,non riuscisse a trovarli.
ma i tuoi genitori erano coraggiosi, e non accettavano che tu potessi vivere in un mondo dove ti fosse negato anche solo giocare all'aperto con altri bambini, andare a scuola, imparare tutto sulla magia, e per questo si opposero a lui, combatterono contro Voldemort e i suoi Mangiamorte nell'ultima battaglia, quella che avrebbe deciso le sorti di questo nostro mondo, e durante lo scontro persero la vita.-

il bimbo guardò harry e poi la foto, con rabbia.
- e cosi sono morti in guerra, ma cosa cambia, mi hanno lasciato solo ugualmente..non avrebbero dovuto combattere, avrebbero dovuto lasciare che qualcun altro lo facesse-
 urlò Teddy, stracciando la foto che ritraeva i suoi genitori insieme ali altri menbri dell'ordine.
Harry rimase senza parole
- come poteva reagire cosi, gli aveva appena detto che i suoi genitori erano eroi, come poteva non capire-penso Harry.
Teddy era scoppiato in lacrime, ed era corso fuori dalla stanza, ma era stato bloccato dalla nonna, apparsa in quel momento sulla porta.
anche lei era sconvolta dalle parole del piccolo e non sapeva come comportarsi, ma Ginny raccolse la foto, con un colpo deciso di bacchetta la sistemò e poi disse, restituendola al piccolo
- Teddy, ora non capisci, ma prima o poi capirai e ti renderai conto che non ti hanno abbandonato perche non ti amavano abbastanza, ma che hanno dato la loro vita perche ti amavano sopra ogni altra cosa., tieni questa foto, non la buttare. -
il bimbo annui e poi andò verso casa con la nonna.
durante tutto il tragitto nessuno parlò, e quella storia venne dimenticata.

UN POMERIGGIO DELL'ESTATE SEGUENTE

Teddy era al parco, la giornata era splendida e nel parco molti bambini giocavano tra loro come buoni amici, quando un bambino più grande e prepotente arrivò, pretendendo che loro gli dessero i loro giochi, distrusse le loro costruzioni e i bimbi più piccoli, impauriti, si nascosero dietro li alberi.
il giorno seguente i bambini rimasero dietro li alberi, distanti dai loro giochi, ormai nelle mani di quel bambino cosi egoista, ma ora non bastava, e il bimbo eoista marciò contro di loro, costringendoli a scappare ancora, pieno di rabbia, Teddy con la magia inavvertitamente mosse un lungo bastone che andò a finire tra i piedi del bambino egoista facendolo cadere a terra, questi  si rialzò dolorante e andò verso di lui per picchiarlo ma gli altri bambini corsero fuori dai propri rifugi e insieme il bimbo fu cacciato e tutto nel parco tornò alla normalità.
In quel momento tutto gli fu chiaro, guardò la foto che ormai teneva sempre in tasca e poi corse veloce a casa Potter.

-Harry, Ginny-
 urlò entranto in casa come una furia.

-Harry, Ginny, finalmente ho capito e sono fiero dei miei genitori!-
  
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