Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: LeanhaunSidhe    03/02/2013    1 recensioni
A volte, per indossare nuovamente la tua maschera, hai bisogno di guardare cosa c'è oltre quella degli altri. Amina deve riappacificarsi col suo passato e, mentre tenta di riuscirci, forse riuscirà a cambiare anche il presente dei protagonisti...
E' una storia breve, leggera e senza pretese, dalle tinte appena scure. Se avete voglia di tentare con la lettura di una storia un pò diversa, ecco qua :)
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente, nel suo ufficio, Masumi Hayami era nuovamente preda dell'inquietudine. Per un motivo diverso, però: non più per la sua piccola e preziosa attrice, ma per se stesso. Una volta vista in faccia, era riuscito subito ad avere informazioni sulla nuova conoscenza di Maya. Quel dossier non gli era piaciuto per niente. Amina Forks, nata a Dublino e cresciuta in Australia, era la terza figlia di un importante capo della polizia europea, saltato in tempi andati all'onore della cronaca per aver risolto casi altrimenti insolubili. Tutti i figli del capitano Forks avevano seguito una carriera simile, per tipologia e successo, a quella del padre. Amina, ultimogenita, non aveva fatto eccezione.

 

Lei era in Giappone da pochi anni. Chiamata come consulente esterno dalla polizia locale, aveva poi aperto una discreta agenzia investigativa con un socio. Neppure un mese prima, però, lei e il socio erano stati coinvolti in una sparatoria. I malviventi erano stati presi tutti. Lei era stata ferita lievemente, ma il socio era rimasto ucciso.

Toki Anabe era stato acclamato come eroe e aveva ricevuto una medaglia al valore. Hayami conosceva bene la famiglia Anabe, perchè si trattava di una delle più ricche del Giappone. Di Toki non aveva saputo quasi nulla, se non che era laureato in legge ed era un tipo alquanto ribelle. Il suo funerale gli era scivolato addosso. Aveva presenziato in fretta e con poca attenzione. Tuttavia, ora che aveva il dossier in mano, riusciva a capire i commenti acidi dei suoi parenti, quando accusavano la socia di averlo trascinato in un caso losco che gli era costata la vita. Dicevano che era una poco di buono, che l'aveva sedotto con l'inganno.

Doveva esserci stata una storia tra loro due e il fatto che la giovane non fosse di famiglia ricca e pare fosse stata citata nel testamento, era motivo più che sufficente per sospettare di lei. Abituato a quegli “intrighi di corte”, Hayami, all'inizio non ci aveva fatto caso. Aveva solo appreso che la giovane non si era presentata al funerale. Aveva fatto indagare più a fondo e aveva scoperto che si, lei era citata nel testamento, ma aveva rifiutato in tronco ogni possedimento che Toki le aveva lasciato. Addirittura rintracciarla per le firme notarili era stato difficile.

Hayami, dunque, si chiese in che modo si fossero incontrate, lei e Maya, quale fosse il vero legame tra loro. Soprattutto, lo preoccupava il suo lavoro: e se avesse avuto davvero il fiuto dello sbirro? E se avesse già capito che era lui il donatore di rose scarlatte? Cercò di calmarsi. In fin dei conti, cosa mai avrebbe potuto importare, ad una che si occupava di sventare i piani di killer e jakuza, cosa faceva lui con le sue rose?

Amina era stranita. Non era la prima volta che la sua mancanza di tatto le provocava attriti con quelcuno. Tuttavia, da una timida e compita come Maja non se l'aspettava proprio. Aveva compreso quanto profondo fosse il legame che la giovane attrice intratteneva con la sensei ma, dal suo punto di vista, proprio perchè quel vincolo era sincero la giovane non se la sarebbe dovuta prendere tanto. Evidentemente, si disse, quella ragazzina doveva ancora crescere. Amina sospirò. Lei, invece, che avrebbe dovuto essere più matura, doveva imparare necessariamente a stare zitta proprio.

Dopo l'ennesima lamentela sui piani scellerati di Masumi Hayami, l'ex investigatrice, poco avvezza a lamentarsi e a supportare le lamentele degli altri, stufa, aveva avuto l'ardire di far notare alla giovane attrice che, sebbene Hayami fosse uno squalo nel suo modo di agire, l'aveva però sempre indirizzata nella giusta strada e, se lo reputava un mostro, forse avrebbe fatto bene rivalutare un attimino la Zukikage che, giusto per citare solo quelle che lei conosceva, l'aveva presa a schiaffi, steccata col bambù, spintonata giù dalle scale...

Maja era esplosa urlando che quelli erano gli unici modi in cui la sua insegnante avrebbe potuto farla entrare nel personaggio, che faceva meglio ad informarsi su cosa significasse essere un attore e poi parlare.

Se avesse avuto di fronte un collega, sarebbe uscita una lite e forse una scazzottata. Con Maja che le arrivava si e no alla spalla non era proprio il caso. Si era morsa la lingua e aveva abbandonato la stanza.

Ciò che avrebbe voluto gridare di rimando lei, alla bambina, era che non sono solo gli attori mettono passione in ciò che fanno e, che, forse, lei non avrebbe mai interpretato la dea scarlatta, ma sicuro aveva alle spalle una carriere brillante quanto la sua, nel proprio campo. Se era convinta che Hayami non era il mascalzone che lei credeva, era perchè aveva le sue ragioni fondate per affermarlo.

Non era rimasta a grattarsi quella settimana e i risultati delle sue indagini erano chiari in merito. Per certi versi, invece, aveva pena di quella persona. Masumi, nella sua prigione dorata, era molto più in trappola di quanto lei sarebbe mai stata. Amina non aveva paura di quel povero diavolo. Altro la preoccupava. Per la sua passata esperienza di killer seriali, sapeva che un ammiratore anonimo era molto più ambiguo e potenzialmente pericoloso. Certo, però, vista la reazione precedente di Maya, non poteva riverlarle a cuor leggero una cosa del genere. Perciò tacque e inforcò la moto. La piccola attrice, quando non era arrabbiata, aveva parlato di una villa al mare, proprietà di quell'ammiratore, che le era stata offerta per preparare il personaggio di Helen dei miracoli.

Amina avrebbe fatto un giro da quelle parti....

   
 
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