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Autore: _RadinA_    03/02/2013    1 recensioni
[SPOILER:per chi non ha visto la terza stagione]
Sono passati 50 anni da quando Elena è diventata una vampira e ha scelto Stefan come amore della sua vita, Damon ormai si è stufato di tutti e di tutto, non fa che vagare per il paese, ma proprio un giorno di questi, apparirà una porta davanti ai suo occhi per dargli una nuova possibilità che potrebbe cambiare molte cose. Da quella porta uscirà Elena, ma lei non è quella che conosce, non è una vampira... è possibile che esista un'altra Elena nel mondo o c'è qualcosa di più che Damon non riesce a cogliere e che presto scoprirà?
LEGGETE E RECENSITE, PER DIRMI SE VI PIACE LA MIA IDEA!!!! GRAZIE, RADINA.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                              Capitolo 4

Ormai erano ore che eravamo in viaggio, mi stavo dirigendo nella direzione opposta alla precedente, andavo verso Mystic Falls, da Bonnie, sperando che ci fosse e che mi avrebbe potuto spiegare meglio la situazione.
“quindi io saltai giù dalle scale e lo vidi con questo pacchetto in mano…” Elena continuava a parlare e parlare di molti episodi della sua normalissima vita ed io mi sorprendevo dalle sue dolci parole e da come ogni tanto le sfuggiva un sorrisino, come se quelle scene fossero davanti ai suoi occhi. Ogni tanto mi guardava per controllare se la stessi ascoltando, ma non sarebbe stato necessario ero attratto da lei così fortemente che a stento mi accorgevo del volante sotto le mie mani.
“capisci?…io non me l’ho aspettavo! Allora arriva lui con questo anello e il suo smagliante sorriso e..” stava parlando di quando l’altro me gli aveva chiesto di sposarla, era stato proprio romantico, con rose, champagne, vestito e cena. Io l’avrei fatto in maniera più semplice, glielo avrei chiesto e basta senza tante complicazioni.
“sei davvero molto bella, lo sai?” le dissi prendendole una mano, lei per un attimo guardò le mani, non mi resi conto di ciò che avevo detto finché cinque secondi dopo non lo realizzai.
“ferma la macchina!” disse severa. L’avevo spaventata, che stupido, nonostante i baci, non avrei dovuto fare il cascamorto come sempre, lei era diversa; ma proprio per questo non sapevo come comportarmi, avevo paura di sbagliare, ferirla e spaventarla e adesso l’avevo fatto perché ero stato spontaneo senza pensare alle conseguenze. Con lei però mi riusciva essere solo così  semplicemente sincero. Era una spinta che nemmeno io avrei potuto fermare, quella di parlargli e dirgli tutto di me.
Adesso però lei se ne voleva andare…fermai la macchina, aspettavo quella sua occhiata fulminante e il suono del dolore che mi raggiungeva.
“come faccio a stare ferma dietro questa cintura, quando non riesco nemmeno a resistere dal guardarti? Mi dici queste cose e io dovrei stare ferma ad ascoltare e a sorridere? Come faccio a non muovermi? Ci ho provato tutto questo tempo, ma non ce la faccio. Sei come cocaina per un drogato, come whisky per un alcolizzato, come sole per i girasoli…” mi guardò con quel suo sorriso incantevole. Quanto era bella… qualche ciocca era uscita da quel suo chignon e gli era caduta sul viso rendendola ancora più meravigliosa. Non mi aspettavo quella sua dichiarazione improvvisa, anche se me l’aveva già fatta. Rimasi per un attimo senza fiato, non potevo crederci che lei mi voleva davvero.
Cercò di slacciarsi la cintura, ma si era incastrata. Il discorso era rimasto a metà, ma non mi importava, mi bastava ciò che già aveva detto. Gli sganciai le cintura poi presi tra le mie mani le sue e la guardai negli occhi per un lungo istante. Entrambi ci avvicinammo nello stesso momento e ci sfiorammo reciprocamente le labbra cosi leggermente che sole le nuvole o le piume avrebbero potuto imitarci.
“quindi tu saresti un girasole, una drogata e un alcolizzata?” le chiesi sorridendole. Lei scoppiò a ridere e mi investì con il favoloso profumo della sua bocca.
“si, sono messa molto male…povera me come farò a riprendere in mano la mia vita?” disse con una voce drammatica e con una mano sulla fronte per imitare una spregevole commiserazione.
“vieni qui…ti do qualche consiglio” dissi accarezzandola per un braccio e cercando di tirarla a me.
“no, io devo stare lontana da te… dopotutto sei tu le mie tentazioni…” disse maliziosamente. Mi diede un piccolo bacio sull’angolo della bocca, si risistemò sul sedile e si rimise la cintura.
“ok cerchiamo di ripartire prima che faccia buio” disse guardando avanti.
“spregevole, crudele donna, l’hai già fatto un volta questo sporco scherzetto” e questa volte non avrei accettato repliche, non riuscivo a fermarmi.  Con velocità supersonica l’attirai velocemente ma gentilmente a me. Lei con una risatina armoniosa lasciò fare.
“mi chiedevo quando l’avresti fatto…” e mi baciò con passione, accarezzandomi gentilmente il petto con una mano e con l’atra giocando con i miei capelli neri.
“ma purtroppo con rammarico devo riappropriarmi del mio controllo, scusa ma sto oltrepassando il mio limite… lo so sono contraddittoria, ma ti prego lasciami rientrare in me.”  Disse allontanandosi, io la fermai prendendole forte la mano, lei mi guardò sorpresa.
“Damon! Lasciami!” non si aspettava quella mia reazione, lo capivo, ma non riuscivo a lasciare la presa e senza accorgermene la stavo stringendo con più forza. Si stava spaventando davvero questa volta, ma io non riuscivo a lasciare la presa. La mia mente ripeteva di continuo il comando, ma c’era qualcosa che mi bloccava.
“Damon, santo cielo lasciami…che ti prende?” ora era angosciata.
“ti prego… non fare ciò che..” non riuscivo nemmeno a parlare…
“No, aspetta, è solo che stavamo andando un po’ oltre ed io non sono così” mi fece un sorriso rassicurante e mi strinse l’altra mano, quella che non stava fermando il sangue nel suo polso.
“continua a fidarti di me ok? Io provo qualcosa per te, ma non voglio oltrepassare il limite ok?” disse sorridendomi, la stava quasi uccidendo per la stretta, come faceva a mantenere quell’autocontrollo?
“ok scusami, ma è da un po’ che non mi rapporto bene con una persona a cui tengo.” Le lasciai la presa e lei sospirò, poi mi sorrise e mi abbracciò forte.
“tranquillo… non cambierà mai ciò che provo per te, sento che è molto forte” mi strinse talmente forte che pensai che il suo cuore fosse passato nel mio corpo.
“dai rimettiamoci in viaggio” dissi e feci ripartire l’auto, stravolto da tanti pensieri.
 Ci fu un po’ di silenzio, lei  guardò per tutto il tempo fuori dal finestrino ed io guardavo tutto il tempo sulla strada sommersa dai miei pensieri. Avevo capito che prima quel bacio stava degenerando in qualcosa di più grande e che lei pensava a quello come limite. Io non volevo che lei pensasse che io volevo solo il sesso, io non ci avevo assolutamente pensato, mi lasciavo solo avvolgere dalle sensazioni che lei mi faceva provare. Non volevo perderla e mi sarei comportato come i pesci purché lei non mia avesse lasciato. Non riuscivo nemmeno a pensare ad una vita che era senza di lei, avevo visto il giardino perfetto e adesso non potevo andaremene e non potevo soprattutto dimenticarlo.
“dove stiamo andando?” Elena interruppe i miei pensieri.
“dalla signora bassa e riccia, la strega Bonnie. Lei saprà cosa dovremo fare.” Dissi sicuro di ciò che dicevo.
Arrivammo finalmente a Mystic Falls,  era strano ma quella cittadina non cambiava di un centimetro, mai. Sarebbe potuto venire anche un terremoto mondiale ma quella maledetta città sarebbe rimasta nella sua bolla di indifferenza e soprannaturalità. Parcheggiai davanti casa di Bonnie, sempre la stessa per fortuna. Lei stava uscendo di casa, quando mi vide rimase per un attimo interdetta, ma si riprese subito.
“non sei cambiato per niente!”
Tutt’altro lei, era invecchiata parecchio, ormai doveva avere 70 anni. Ma aveva sempre quel suo fascino, di…strega.
Guardò per un attimo Elena e cambiò subito espressione
“lei che ci fa qui? Non te l’ho lasciata per portarla proprio in trappola! Damon … Klaus è in città!” sussurrò quelle parole, ma le sentii bene nel mio cuore e nella mia mente. Il mio stomaco iniziò a contorcersi. No, che cavolo mi era passato per la mente di fare?


Angolo autrice: chiedo scusa per il ritardo, ma avevo bisogno di un po' di tempo. spero che vi piaccia, la storia non sarà molto corta, ma spero che la seguirete in molti. Aspetto anche che recensiate. Ho bisogno di consigli, critiche e incoraggiamenti se ce ne sono. Grazie a chi l'ha messa tra le seguite o preferite e grazie per chirecensisce. vi prego ditemi cosa ne pensate, alla prossima,
un grande bacio , 
Radina.

 

  
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