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Autore: Silvia_sic    03/02/2013    7 recensioni
“[...] -Ho preso una decisione e non ho intenzione di cambiare idea.- disse secco.
-Certo. L'azienda è sua e può fare quello che vuole, non sarò io a farle cambiare idea. Ma... la conosco troppo bene, Tony, e sono sicura che è stato qualcosa a farle prendere questa scelta. È vero?- domandò, guardandolo negli occhi scuri come le tenebre.
Tony si ammutolì e distolse lo sguardo da quello di lei, credendo che quegli occhi cerulei potessero leggergli dentro. Si sistemò meglio nella vasca, sollevando leggermente il petto sopra il pelo dell'acqua e Pepper notò immediatamente la lucina blu che si sprigionava dal suo torace.
La donna si inumidì le labbra con la lingua, deglutendo faticosamente, incerta se porre una domanda o meno. Alla fine prese coraggio.
-Cos'era quella luce?- Tony la guardò negli occhi, insicuro nel rispondere, ma d'altra parte cosa poteva pretendere? Era sicuro che prima o poi l'avrebbe scoperto. Fece uscire dall'acqua la parte superiore del torace, manifestando il reattore arc al centro del suo petto. -È quel qualcosa che mi ha fatto prendere quella decisione...- ammise amaramente.”
Remake del primo film di Iron Man con qualche sostanziale cambiamento che porterà Tony a prendere importanti decisioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Obadiah Stane, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

 

Ammirò i fasci di luce azzurrognola che si sprigionavano da quell'immensa struttura, che primeggiava all'entrata delle Stark Industries. Mordicchiò il grosso sigaro che teneva spento tra i denti, assorto nei suoi pensieri. Come aveva fatto quel ragazzo a ricreare quel bolide di energia in un oggetto molto più ristretto? Si passò una mano sulla testa liscia e priva di capelli. Tra i due Tony era sicuramente il genio, lui invece non se ne intendeva molto di nuove tecnologie; il suo compito era trattare affari e amministrare quella parte dell'azienda che riusciva a tenere sotto controllo.

 

Intorno a lui si affaccendavano una decina di impiegati, che meticolosamente studiavano dei documenti e cercavano una soluzione a quel rompicapo.

 

-Signor Stane...- lo richiamò il principale con un po' di timore.

 

Obadiah si girò verso di lui, avvicinandosi nella speranza di ricevere buone notizie. -Che avete scoperto?-

 

-Mi dispiace, ma ancora niente. Il vero problema è il tipo di tecnologia, l'alimentazione...-

 

Stane prese tra le dita il sigaro, cercando di non perdere la calma. -Non c'è nessuna alimentazione. Si alimenta da sé! È tutto qua. Sto chiedendo solamente di renderla più piccola.-

 

Il tecnico abbassò lo sguardo mortificato, non riuscendo a dire che quello che Stane chiedeva era impossibile, ma l'uomo capì al volo i pensieri dell'altro. Obadiah fece un sorriso forzato e leggermente seccato. -Patrik...- iniziò con voce calma, poggiandogli una mano sulla spalla amichevolmente. -vorresti dirmi che un gruppo di dieci ingegneri non è riuscito a trovare uno straccio di soluzione?-

 

-Bhè... ci stiamo provando, ma è impossibile.-

 

A quel punto Stane perse il controllo. -Non è impossibile! Tony Stark è riuscito a costruirlo in una grotta! Con una scatola di rottami!- gridò, facendo piombare il silenzio nell'atrio.

 

Questo scatto di rabbia però fu chiaro agli occhi di Pepper che proprio in quel momento fece il suo ingresso nell'azienda, osservando incuriosita il gruppo di ingegneri che lavorava davanti al grande reattore arc. Incontrò gli occhi di Stane, che non appena la vide, bloccò la sua sfuriata. Lui fece un cenno col capo, come per salutarla e lei sorrise di rimando.

 

-Potrebbe essere più facile analizzare direttamente il reattore miniaturizzato...- propose l'ingegnere, ignorando la presenza di Pepper. Obadiah lo zittì con un gesto della mano, allontanandosi e andando verso la donna, che continuava a camminare per la sua strada.

 

-Pepper.- la chiamò da lontano per fermarla. -Come sta Tony?- chiese una volta raggiunta.

 

-Sta bene... In questi giorni sta riposando.- mentì, tenendo il socio in affari all'oscuro delle nuove invenzioni di Tony. C'era qualcosa in quell'uomo di cui non riusciva a fidarsi e la conversazione che aveva appena sentito, la mise ancor di più sull'attenti. Perchè Stane voleva a tutti i costi possedere la tecnologia inventata da Tony? Cosa stava tramando?

 

-L'ho sentito al telefono e mi ha detto che si prende qualche giorno di pausa. Adesso parto per New York per una riunione di amministrazione, sai se viene anche lui?-

 

-No, mi spiace. Non mi ha detto nulla, però temo che se ne sia dimenticato.-

 

-Peccato... Dovrebbe esserci, d'altra parte è stato lui a prendere quest'assurda iniziativa.- affermò, cercando di nascondere il proprio disappunto.

 

-Proverò a parlargli io, ma non le assicuro niente.- asserì Pepper, sistemandosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

 

-Meraviglioso! Conto su di lei!- le disse, facendo per allontanarsi.

 

La donna strinse il tablet tra le mani, osservando Stane avvicinarsi al gruppo di ingegneri e parlare sotto voce. Aveva un brutto presentimento... quell'uomo stava progettando qualcosa di losco.

 

Sospirò rassegnata, dirigendosi a passo spedito verso il suo studio. Quando improvvisamente le si parò di fronte un uomo.

 

-Salve, signorina Potts.- lei lo fissò per un paio di secondi, riconoscendo l'uomo con cui aveva parlato pochi giorni prima alla conferenza stampa.

 

-Agente Coulson.- esclamò sorpresa nel vederlo lì. -Cosa posso fare per lei?-

 

-Mi rendo conto di essere parecchio insistente, ma ho davvero bisogno di quel rapporto del signor Stark riguardo la sua fuga.-

 

-Mi scuso, ma in questi giorni il signor Stark ha deciso di prendersi una pausa e non sarà reperibile molto facilmente.- affermò, cercando di liquidarlo, ma l'agente continuò a fissarla in attesa di qualche altra buona idea. -Magari le fisso un appuntamento, dopo consulterò Stark e confermerò o meno il colloquio.-

 

-Sarebbe grandioso, grazie.- rispose cordialmente, increspando le labbra in un riservato sorriso.

 

Pepper fece scorrere qualche schermata sul tablet che aveva sotto mano, arrivando all'agenda personale di Tony. Aprì il documento, rendendosi conto solo allora che tre interi mesi erano primi di impegni, il sol pensiero la fece rabbrividire e si bloccò a fissare lo schermo come ipnotizzata.

 

-C'è qualcosa che non va?- chiese Coulson, destandola dai suoi pensieri.

 

La donna alzò il capo, ritornando alla realtà. -O no, scusi stavo solo pensando... Comunque potremmo fissare un colloquio giovedì prossimo sul tardo pomeriggio, verso le 17.30?- propose infine.

 

-Perfetto.- asserì lui, guardandola negli occhi e rimanendo rapito per quelle particolari sfumature azzurrognole. Lei abbassò lo sguardo, leggermente imbarazzata, le sembrò come se quell'uomo la conoscesse da molto.

 

-Come posso contattarla in caso di disguidi?- domandò, appuntando velocemente l'impegno.

 

L'agente cercò qualcosa nella tasca della giacca interna, estraendone poi un cartoncino plastificato e porgendolo a Pepper, che lo afferrò.

 

-È il mio numero privato. Non si crei problemi a chiamare, per qualsiasi questione sono disponibile.- Pepper fissò il biglietto da visita leggendo nome e numero di telefono con stampato sull'angolo in alto a destra lo stemma dello S.H.I.E.L.D., che presentava una maestosa aquila con le ali spiegate.

 

-Certo. Ora è meglio che vada, ho parecchi incarichi da svolgere.-

 

-Naturalmente. Grazie ancora per il suo tempo. A presto e buona giornata.- la salutò, andandosene.

 

-Arrivederci...- sussurrò lei, continuando a fissare il cartoncino e il particolare stemma di quella divisione.

 

Perchè mai quell'uomo era tanto interessato a come Tony fosse fuggito dall'Afghanistan? Ci pensò qualche secondo, accorgendosi che neanche lei sapeva effettivamente come avesse fatto. Nessuno sapeva come Tony si era liberato da quella prigionia forzata. Come aveva fatto a superare tutti quegli uomini armati, uscendone quasi del tutto indenne? Ma c'era un'altra domanda che in quel momento la assillava: chi era lo S.H.I.E.L.D.?

 

********************************************************************************

 

-Jarvis, secondo te quanta potenza occorre per ottenere un sollevamento?-

 

-Una forza tale da vincere la forza peso causata dalla gravità.- rispose il computer, adottando le sue conoscenza della fisica.

 

Tony alzò gli occhi al cielo esasperato. -Questo lo so pure io. Le regole base della fisica le conosco... intendevo la potenza di fuoco in calcoli. Jarvis, stai perdendo qualche colpo ultimamente?-

 

-Procedo immediatamente con i calcoli.- disse Jarvis, evitando di rispondere all'ultima provocazione lanciata dal padrone.

 

Tony sistemò l'ologramma virtuale componendo i vari pezzi dello stabilizzatore di volo del braccio, dopo di che lo sistemò sul braccio, verificandone l'aderenza. Sorrise compiaciuto. -Salvala. Fabbrica i pezzi per entrambe le braccia.- ordinò a Jarvis, che silenziosamente cominciò il lavoro.

 

Tony si accomodò alla scrivania, osservando il progetto prendere forma. Con la tecnologia che aveva a disposizione a casa, costruire un nuovo prototipo di armatura sarebbe stato molto più facile. A confronto dei tre mesi passati a lavorarci sopra in una caverna, lì avrebbe terminato, e migliorato, la corazza in meno di un giorno. Sorseggiò un po' di caffè dalla tazza col loro della sua azienda, assaporandone a pieno il gusto aromatizzato.

 

-Signore, c'è una chiamata per lei dalla signorina Potts.- avvertì Jarvis.

 

-Passamela.-

 

-Tony-

 

-Hey, piccola! Senti già la mia mancanza?- domandò lui, bloccandola prima che lei potesse aggiungere altro. Lei sorrise, arrossendo lievemente ancora incredula di quanto Tony poteva essere affettuoso.

 

-Signor Stark, la sto chiamando per lavoro, facendo, come dice lei, la sua assistente.- Tony sorrise maliziosamente, passandosi una mano sul pizzetto. -Comunque oggi a New York si terrà un colloquio col consiglio interno e dovresti-

 

-No.-

 

-No?-

 

-No, è una risposta a senso compiuto.-

 

-Ma se non hai neanche sentito cosa volevo dirti!-

 

-Mi avresti detto: “Tony, dovresti assolutamente presentarti per dare una buona immagine all'azienda.”- disse, facendole il verso. -Ho indovinato?-

 

-Io non parlo così.- affermò, non rispondendo all'ultima domanda, dalla risposta chiaramente affermativa.

 

-Ho indovinato?- ridomandò con il sorriso sulle labbra. Pepper esitò nel rispondere, stando qualche secondo in silenzio. -Bhè?- la incitò lui.

 

-Sì. E proprio per questo dovresti andare con Stane.-

 

-Esatto! C'è Stane. Lui basta e avanza, gli ho parlato e sa perfettamente come la penso.- Pepper lo ascoltò in silenzio, senza svelare i suoi dubbi sulla lealtà di Obadiah. -E poi ho cose più importanti da fare, non ho intenzione di muovermi.- asserì irremovibile.

 

Lei sospirò rassegnata. -Lo sapevo.-

 

-Se lo sapevi, perchè hai tentato inutilmente di dissuadermi?-

 

-È il mio lavoro ricordarti i tuoi doveri da dirigente.- affermò sorridente.

 

-Capisco... davvero un compito impossibile!-

 

-Vedo che te ne sei reso conto anche tu.-

 

-Ah, Pepper!- la richiamò, non appena gli tornò alla mente una cosa.

 

-Dimmi...-

 

-Chi è Coulson?- a quella domanda sul viso di Pepper si dipinse un'espressione sorpresa, poi capì tutto.

 

-Da quando leggi gli impegni appuntati sulla tua agenda?- si ricordò dell'immediato aggiornamento con il maggiordomo virtuale della casa.

 

-Sempre letti. E mi son sempre scordato di farti i complimenti per la minuziosità e cura nel riordinare i miei appuntamenti, che cerco in ogni maniera di evitare.- affermò, sorridendo sornione.

 

-Questo spiega molte cose... Comunque Coulson è un agente dello “Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division” e ha richiesto di parlare con te.- disse, ricordando perfettamente quel lungo nome della divisione speciale.

 

-Ma che razza di nome è?- domandò Tony inorridito per l'assurda lunghezza nel nome.

 

-Non chiederlo a me...- rispose facendo spallucce. -Ci sarai, vero?-

 

-Dove?-

 

-Come dove? All'appuntamento!-

 

-Ci penserò...- rispose, diventando di colpo serio.

 

-Lo prendo come un sì...- passò qualche secondo di silenzio. -Hai provato a dormire un po'?- chiese d'un tratto Pepper, preoccupandosi per quello che era successo la notte scorsa.

 

Tony si passò una mano sugli occhi ormai stanchi. -No. Prima voglio finire il progetto a cui sto lavorando.-

 

Pepper evitò di proseguire quella discussione, tanto sapeva perfettamente che Tony non le avrebbe rivelato nulla su quel progetto così segreto. Lui ne avrebbe volentieri parlato, ma c'era qualcosa che lo bloccava, temeva infatti di poterla sconvolgere con quelle rivelazioni e imprese che lo avevano visto protagonista pochi giorni prima.

 

-Ci vediamo più tardi.- lo salutò lei con una tempesta di dubbi che le affollava la mente.

 

-A dopo, piccola.- disse con voce più lieta, prima di sentire la linea telefonica suonare a vuoto.

 

Tony guardò l'immagine proiettata sullo schermo, che presentava il nuovo elmo della speciale armatura dallo sguardo minaccioso. Prima o poi avrebbe dovuto dirlo anche a lei, non poteva tenerla all'oscuro di tutto.

 

-Signore, i calcoli sono terminati.- Sullo schermo si proiettarono alcune cifre che Tony interpretò velocemente senza difficoltà alcuna. -Vorrei ricordarle che questa è la potenza da usare calibrata al suo peso e a quello della corazza. Se si desidera un volo a distanza prolungata occorre più potenza.-

 

-Ovvio. Non ci sono problemi, di alimentazione ne abbiamo in abbondanza. Adatta i propulsori pari a sostenere la velocità del Lockheed SR-71 Blackbird.-

 

-Vuole adattare l'armatura all'uso aereo ad elevata altitudine?-

 

-Sì. Tanto che ci perdo?-

 

-Prendendo come esempio il Lockheed SR-71 Blackbird, vorrei consigliarle la sostituzione del materiale compositivo. La scelta provvisoria rischia il congelamento al raggiungimento di altezze elevate.- enunciò il computer, proponendo un cambiamento al progetto iniziale.

 

-Ottima osservazione.- disse Tony, prendendo la tazza e sorseggiando un po' di caffè, pensando ad una plausibile soluzione. -Possiamo utilizzare un materiale usato nell'ambito aerospaziale... il titanio andrà benissimo. Anzi, sostituiscile con una lega di oro e titanio, renderà omogeneità. Mostrami il prototipo.- gli ordinò, abbandonando la tazza ormai vuota sul tavolo.

 

Sullo schermo comparì l'armatura tinteggiata d'oro, Tony la fissò leggermente scettico, incrociando le braccia al petto. -Non mi convince molto... tu che dici?- chiese a Jarvis, roteando sulla sedia e guardandosi un po' in giro.

 

-Ogni sua scelta andrà benissimo.- rispose l'altro cordialmente, lasciandogli banco libero.

 

L'occhio di Tony cadde sulla Ford Flathead Roadster nera dalle decorazioni fiammeggianti sui lati; sorrise, improvvisamente colpito da una splendida idea. -Aggiungici un pizzico di rosso fuoco.-

 

-Certo. Questo la aiuterà a passare inosservato.-

 

-Vedo che cominci ad usare il sarcasmo. Che progresso!- affermò meravigliato per la battuta del computer. -Avanti, mostramela.-

 

L'immagine dorata dell'armatura si tinteggiò in alcune parti di rosso, dandogli un aspetto molto più elegante. Tony fece scrocchiare le nocche delle mani, guardando lo schermo soddisfatto. -Sì. Mi piace. Vai con la produzione, che comprende anche tutto l'arsenale. Intanto mi occupo del pacchetto volo... Credo ce ne vorrà parecchio!- esclamò alzandosi e sfregando le mani tra loro. -Vorrei evitare di sbattere la testa di nuovo...-

 

 

Continua...

 

 

 

NdA: Salve a tutti :D

Devo ammettere che sono di fretta, perchè mia madre continua a dirmi di chiudere il pc, qnd l'ho aperto neanche un'ora fa per preparare il tutto -.-”

Cmq... diciamo che qui (specialmente in laboratorio) ci si potrebbe ricollegare al film per alcune scene, ma come potete notare il tutto sta prendendo una piega diversa u.u soprattutto il fatto che Tony colora il suo bel giocattolino senza aver prima volato xD ma non preoccupatevi xk ho anche messo la parte del volo xD

Bhè... questo è il dodicesimo capitolo e se devo dire la verità sono parecchio in ansia u.u per il semplice fatto che non ho ancora finito di scrivere questa benedetta storiella e siamo già a metà del numero attuale di capitoli D: Devo darmi una mossa!!!!! XP speriamo di trovare un po' di tempo questa settimana anche se la vedo dura visto che mi devo studiare rivoluzione americana e francese per l'interrogazione D: e poi devo recensire un sacco di ficcy xk sn rimasta indietro... uff...

Cmq ringrazio di cuore chi mi ha lasciato una recensione: _M4R3TT4_, MelaChan, Fipsi, mirianval, nicolettasole, evenstar, _Maria_ e Iromanup :)

Spero che anche questo chappy sia stato di vostro gradimento ;)

Un bacione

Sic

   
 
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