Una volta ho letto di una bambina rapita.
Il suo rapitore, parecchio tempo dopo la sua scomparsa la portava fuori a “prendere aria” poiché la teneva segregata.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
L’ultima volta che ti ho parlato, ti ho detto un sacco di cazzate.
Me ne rendevo perfino conto io nell’ istante in cui la parole lasciavano la mia bocca, figuriamoci tu.
Ma sapevo che quella era probabilmente l’ultima volta che ti avrei visto.
Ero nervosa.
E quando sono nervosa sparo cazzate.
Non so perché.
E’ un meccanismo che scatta in automatico nel mio cervello.
Una volta ho letto di una bambina rapita.
Il suo rapitore, parecchio tempo dopo la sua scomparsa la portava fuori a “prendere aria” poiché la teneva segregata.
a gente però non si ricordava più di lei.
E lei in quegli episodi guardava chiunque, anche la cassiera del supermercato, cercando di sorridere nello stesso modo in cui sorrideva nelle foto segnaletiche.
Sperando che qualcuno la riconoscesse e la salvasse.
Ho pensato a questo fatto quando mentre sparavo cazzate ti guardavo negli occhi.
Non potevo dirti la verità, non l’avrei mai fatto, ma i miei occhi ti guardavano e ti imploravano di capire.
Ti ho scongiurato di guardarmi con il cuore in quel momento.
E quando, stanco, hai voltato la testa dall’altra parte, ho capito di aver fallito.