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Autore: Bad Bionda Bana    03/02/2013    0 recensioni
[Altri]
Cosa ci fanno delle ragazze italiane e dei ragazzi coreani a New York per un'estate intera?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Davanti a noi si presentò un ragazzo alto, capelli lunghi e castani, poco più chiari dei suoi occhi. Il suo sorriso era talmente luminoso e dolce da ricordare quello di un bambino.

-Piacere, io mi chiamo Minho. Tu devi essere Angel.- disse voltando lo sguardo verso di me.

-Intuito maschile o hai semplicemente provato ad indovinare?-

-Se con intuito maschile intendi il fatto che tuo cugino non fa altro che parlarci di te, naturalmente vietandoci di guardarti o parlarti, allora si.-

-Lo capisco.- dissi guardando Hyunseung -Beh Minho, piacere. Loro sono Yuui, Asja e Giulia.- presentai le ragazze.

-Che soave visione, una più bella dell'altra.- disse dando un bacio sul dorso della mano di ognuna, soffermando il suo sguardo all'altezza di quello di Yuui -Molto piacere.- continuò con voce profonda e suadente. Vidi Yuui letteralmente sciogliersi e perdersi negli occhi del moro.

-Che sta succedendo qua? Come mai state alla porta?- disse qualcuno raggiungendoci -Annyeong a tutte.- ci salutò anche lui con un fantastico sorriso. Anche lui era alto, ma non quanto Minho. Occhi scuri, capelli medio lunghi di un rosso scuro ma vivo.

-Ragazze, lui è Byunghun.- disse Hyunseung.

-Vi prego, chiamatemi L.Joe.-

-Loro sono Angel, mio cugina, e le sue amiche Yuui, Giulia e-

-Ma quanto sei carina? Sembri una bambolina. Come ti chiami raggio di sole?- chiese ad Asja pizzicandole le guance, ormai rosse per la timidezza.

-Mi chiamo Asja.- disse lei con voce leggera.

-Yeppuda!- esultò -è troppo tenera e carina!-

-Hey hey hey! Sono io l'unico sano di mente e con un buon gusto da poter giudicare se una cosa è bella o meno.-

-Eccolo che arriva.- sospirò Hyunseung sorridendo.

-Diamine, era cominciata così bene la serata.- disse Minho ironicamente.

-Ah ah ah, molto divertenti.- e arrivò l'ultimo del gruppo. A prima vista mi sembrò un ragazzo molto strano. In sé non c'era nulla che spiccava, nulla a parte i suoi capelli: erano corti, metà neri e metà bianchi.

-Non mi avevi detto che c'era anche Crudelia Demon, oppa.- dissi con un sorriso scherzoso -Piacere, io sono Angel.-

-Altro che angelo, sei un piccolo diavolo tu. D'ora in poi ti chiamerò Mefi.-

-Ho paura a chiederlo, ma Mefi starebbe per Mefistofele?-

-Esatto! Comunque piacere, io mi chiamo Jiyong, ma potete chiamarmi GD.-

-Annyeong, loro sono Asja e Yuui. Io sono Giulia.- disse con sguardo deciso.

-Annyeong, penso che noi due andremo molto d'accordo.-

-Beh, direi che si esce tutti insieme questa sera. Ci siamo appena conosciuti e si sono già formate le coppie. A parte noi, oppa, i due cugini sfigati.- dissi con un po' di amaro in bocca.

-Non buttarti giù Angel. New York è grande e la vacanza è appena cominciata.- cercò di tirarmi su di morale Hyunseung -ma ricordati che ti tengo d'occhio.-

Aspettammo che i ragazzi si cambiassero per poi finalmente addentrarci nel mondo newyorkese.

 

Nonostante fosse notte, la luce dei tabelloni di Time Square risplendeva talmente tanto da poterci accecare. Per le strade si poteva trovare ogni genere di persona: dal lavoratore sempre di fretta agli artisti di strada. Trovammo anche persone con dei costumi: c'erano alcuni Muppet, la Statua della Libertà. C'erano dei vestiti fatti in modo impeccabile, e altri che erano orribili.

-No, non ci credo!- dissi dopo aver visto ciò che mi si presentò davanti. Una ragazza snella, vestita in modo particolarmente succinto, top e shorts, il tutto coperto da un'enorme pelliccia, probabilmente sintetica, e ai piedi delle scarpe con tacco 12; capelli lunghi che ricadevano morbidi sulle spalle nude, metà bianchi e metà neri, e le labbra di un rosso sangue molto acceso.

-Ti prego, GD oppa, posso farti una foto con lei?- chiesi in posizione da preghiera.

-Ma neanche se mi paghi. Ania!-

-Te ne prego, e per un giorno intero farò tutto quello che vuoi te.-

-Tutto quello che voglio dici? Non sembra essere una brutta idea avere Mefistofele sotto il mio controllo.- disse GD con un ghigno malefico.

-Il solo pensiero mi terrorizza, ma si.-

-D'accordo.-

-Vai anche te Giulia.- le dissi facendo l'occhiolino. Lei annuì e corse dietro a GD, mettendosi a fianco a lui. Scattai due foto: la prima normale; nella seconda inquadrai solamente Giulia e GD, a loro insaputa. Lei aveva un sorriso splendente, i suoi occhi esprimevano una gioia spensierata, come se fosse ritornata fanciulla. Lui era molto posato, con un sorriso appena accennato, ma che mostrava comunque quanto fosse felice. La sua mano era poggiata leggera sul fianco di Giulia.

-Thank you.- ringrazia la ragazza -Ora direi di andare a mangiare, sono affamata.- dissi al gruppo di amici.

-Potremmo andare in un Burger King.- propose L.Joe.

-Ania! Non permetterò che il mio angioletto mangi in un fast food la prima sera che è a New York. E poi queste belle ragazze si meritano qualcosa di più elegante.- disse Hyunseung.

-Allora andiamo al Bubba Gump.- decise Asja indicando il ristorante dall'altra parte della strada.

-Ogni vostro desiderio è un ordine ragazze.- disse Minho porgendo il braccio a Yuui come un cavaliere del diciottesimo secolo. Appena entrammo notammo subito che, grazie a tutta la nostra fortuna, erano appena uscite otto persone. Giusto il tempo di riapparecchiare il tavolo per poi farci accomodare.

-Voi sapete già cosa prendere?- chiese Giulia continuando a sfogliare il menu.

-Quasi quasi prendo dei gamberetti. Anzi no! Prenderò i gamberoni.- disse L.Joe chiudendo deciso il listino. Il suo sguardo era serio, come se avesse avuto davanti a sé la scelta più importante e difficile di tutta la sua vita, sguardo che si tramutò, come quello di un bambino che non riesce a capire perché due più due faccia quattro, quando improvvisamente vide i nostri volti dubbiosi se stesse scherzando o se fosse veramente serio. Tutti a parte Hyunseung.

-State tranquilli, la sua mente è relativamente semplice, ma non è ritardato. Probabilmente, più in là col tempo, vi mostrerà il suo lato più maturo. Per ora limitatevi a sorridere e annuire.- disse senza nemmeno staccare gli occhi dal menu, essendosi reso conto della situazione solamente dal silenzio imbarazzante che travolse il tavolo.

-Forse è per questo che gli piaccio, mi vede come una sua coetanea, la dolce compagna di classe. Il problema è che non so se prenderlo come un complimento o come un insulto.- rifletté Asja tra lo sconsolata e il felice.

Girammo il simpatico cartello che c'era sul tavolo con scritto “Stop Forrest Stop” e un cameriere si fermò subito al nostro tavolo per prendere gli ordini. Era molto intelligente l'idea del cartello, il quale, in caso di mancanza del bisogno del cameriere, si girava su “Run Forrest Run”. Qualsiasi vassoio passasse a fianco al tavolo era pieno di ogni tipologia di crostacei, cucinati con le ricette più disparate: gamberetti fritti; tempura di gamberi; aragosta con burro fuso; gamberetti al cocco. I nostri ordini arrivarono relativamente presto: erano tutti piatti differenti tra loro, ed erano abbastanza sostanziosi. Tutti assaggiarono qualcosa dagli altri, tutti tranne me; io stavo bene con i miei gamberetti fritti e le patatine.

Finimmo la cena abbastanza velocemente, non tanto perché eravamo affamati o delle belve voraci che addentano e ingoiano senza masticare, ma perché i ragazzi volevano andare in qualche bar a divertirsi, continuando a stressarci. I nostri “accompagnatori” pagarono il conto da bravi gentiluomini, anche se non si trattennero dal commentare su quanto fosse caro. Dopo essere usciti non ci volle molto prima di trovare un bar carino che non fosse pieno come un uovo, ci bastò fare un paio di isolati.

 

Il locale era veramente bello: da un lato c'erano sei tavolini di plastica neri, ciascuno con quattro sedie; il resto della stanza era occupato dalla pista da ballo, sopra la quale c'erano tantissime luci di ogni colore che si riflettevano anche sul lucido dei tavoli e delle sedie; in fondo, a collegare le due parti, c'era un bancone blu elettrico con tre baristi, dietro le cui spalle c'erano svariate bottiglie e un minifrigo per le lattine di Red Bull; alla fine del bancone c'erano la console e il Dj, che mandava qualsiasi tipo di musica, dalla più vecchia alla più recente, dalla più tranquilla alla più energica.

I ragazzi si offrirono di andare a prendere i drink mentre noi andavamo a prendere il tavolo, o meglio, i tavoli. Noi ragazze prendemmo tutte delle bibite analcoliche, visto che non avevamo ancora compiuto la maggiore età americana e non volevamo causare problemi, non la prima sera almeno.

-Ecco qua le vostre bibite.- disse L.Joe mettendo parte dei drink sul tavolo.

-Questa è tua Angel.- Hyunseung mi porse un bicchiere con dentro una bibita di un giallo più chiaro del normale.

-Sei sicuro che sia Red Bull? È così chiara.- dissi con uno sguardo poco convinto.

-Beh, se non la vuoi la bevo io.- continuò GD cercando di prendermi il bicchiere.

-Ania ania, la bevo, tranquillo.- e ne buttai giù un sorso -Magari è quella senza zuccheri, ha un gusto diverso.-

quando finii il bicchiere avevo una sensazione strana, percepivo le cose attorno a me in modo diverso. Come portarono via il bicchiere ne arrivò un altro. I ragazzi confabulavano e ridevano tra loro, le ragazze erano disorientate quanto me su cosa stesse succedendo, ma quando arrivò il terzo bicchiere, ancora più chiaro e con sempre meno il gusto di Red Bull, cominciarono a ridere anche loro. Cominciai a ridere pure io, dicevo cose assurde e senza senso. In quel momento non mi era possibile capirlo, ma mi avevano portato un drink con metà Red Bull e metà Vodka, e a ogni bicchiere la prima diminuiva mentre la seconda aumentava. Non ci stavo più con la testa, ero ubriaca. Ad un certo punto presi Yuui e la portai sulla pista da ballo con me, dissi al Dj di mettere su “What About Me” di Cascada e cominciammo a ballare. Per fortuna, nonostante il fatto che ero un po' brilla, me la cavai decentemente: non ero un gran che mentre ballavo, ma non facevo nemmeno così schifo da ridermi dietro; inoltre non c'erano neanche molte persone che ballavano, quindi non andai addosso a nessuno e non pestai alcun piede. Gli unici che ridevano di gusto alla scena erano GD e il mio carissimo, dolcissimo e bastardissimo cugino, del quale era stata l'idea di farmi ubriacare.

 

Più il tempo passava e più le mie forze e la mia energia andavano a farsi benedire, a tal punto che Hyunseung dovette portarmi in braccio fino in camera a fine serata. Durante il tragitto mi addormentai pacificamente. A causa di tutto ciò non sognai nulla, solo il nero più assoluto.

-Sveglia sveglia dormigliona!- gridò Hyunseung aprendo le tende.

-Eh? Cosa? Come? Quando? Perché?- mi svegliai talmente di soprassalto che caddi dal letto -Ti sembra il modo di svegliare qualcuno?-

-Poche storie e muoviti a cambiarti.- disse buttandomi in faccia i miei vestiti e uscendo dalla stanza: mi aveva lanciato dei pantaloncini corti di jeans e la mia maglietta bianca con scritto “Trouble” davanti e “Maker” dietro. Mi lavai la faccia e i denti, anche se non avevo ancora fatto colazione.

-Dove sono la Asja, la Giulia e Yuui?- chiesi uscendo dalla porta e percorrendo il corridoio fino all'ascensore.

-Sono con i ragazzi a fare colazione. Prima che tu mi chieda perché non siamo con loro ti dico subito che noi andremo a fare colazione da un'altra parte e non chiedermi come mai, capirai dopo.-

-Ok.- risposi facendo spallucce.

I numeri dei piani scorrevano veloci sopra le porte, finché non arrivammo al piano terra. Quando si aprì l'ascensore il mio viso si trasformò da incuriosito a entusiasta.







E alla luce di questo bellissimo 3 Febbraio (parlo per me visto che c'è una giornata molto soleggiata ^^) ecco la seconda puntata di questa strana vacanza a New York ^^ spero che vi piaccia ^^ alla prossima!

  
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