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Autore: Bad Bionda Bana    03/02/2013    1 recensioni
[Altri]
Se tutto ciò è un sogno, spero di non svegliarmi mai.
Vi starete chiedendo da che film o da quale libro abbia preso questa frase. Beh, da niente, è venuta fuori da sola dalla mia testa in una particolare situazione. Quale? Per capirlo devo raccontarvi la mia storia, o meglio, la nostra.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato il momento dell'appuntamento e ci incamminammo verso il ristorante. Era un locale abbastanza appartato e molto bello, la cucina era cinese.

-Buongiorno.- salutammo entrando.

-Suvvia, non siate formali, non siamo mica in ufficio.- ci disse la mia superiore Kang Junha.

-Sedetevi, forza, così possiamo ordinare.- continuò il presidente della WM Entertainment, l'agenzia dei B1A4. Il suo nome era talmente impronunciabile per me, che mi limitai sempre a chiamarlo Presidente.

-Ok, però non siamo qui per parlare di lavoro? Dobbiamo pensare al concerto per promuovere il disco.- dissi sedendomi difronte al Presidente.

-Certo, hai ragione, e infatti ne parleremo, solo più tardi. Ora si mangia.- rispose l'uomo.

Cominciarono a portare molti piatti diversi, ravioli, involtini, pollo. Io mi limitai, come mio solito, a mangiare un po' di nuvolette e gli spaghetti con i gamberi. Parlammo delle cose più strane, ci divertimmo moltissimo. Parlammo seriamente di lavoro solo quando portarono il caffè per i due adulti.

-Bene, ora parliamo di cose serie. Avevate già in mente un posto speciale per il primo concerto?- chiese Junha.

-Secondo me potremmo farlo al parco, e i soldi dei biglietti li si potrebbe dare in beneficenza.-

-Io sono d'accordo, in fondo, è il nostro punto di riferimento, la nostra casa.- disse Baro prendendomi per mano.

-Uhm... Mi piace!- urlò Junha -Il primo concerto sarà al parco e, vistala tua passione, lo si farà il 3 Marzo.-

-Sul serio? Unnie, tu si che mi conosci.- risposi sorridendo.

-Di nulla tesoro.-

-Bene, è arrivato il momento di salutarci.- disse il presidente dopo aver pagato il conto -Passate delle belle vacanze natalizie.-

-Grazie altrettanto.- ringraziò Baro chinandosi.

Appena uscimmo dal ristorante ognuno andò per la propria strada: i presidenti alla propria agenzia; Baro ed io decidemmo di tornare a casa a riposare, visto come avevamo passato la notte precedente.

Sia io che le ragazze dormimmo quasi per tutto il resto della giornata; visto che per Natale volevamo tornare in Italia dalle nostre famiglie, volevamo per non fare troppa fatica dopo a prendere il fuso orario italiano. Era da quando ci siamo trasferite in Corea che non passavamo il Natale con le nostre famiglie, quindi ci sembrava un bel regalo andarli a trovare per qualche giorno.

Il giorno della partenza i ragazzi ci accompagnarono fino all'aeroporto per darci un dolce e tenero saluto.

 

-Ci stiamo imbarcando adesso, arriveremo in Corea domani mattina. Allora ci vediamo la. Un bacio anche a te, ciao.- disse Elisa riattaccando il telefono.

-Allora? Ci vengono a prendere?- chiese Sara.

-Ovvio, credi che ci farebbero tornare a casa da sole in taxi dopo tutto questo tempo in cui non ci siamo visti?- rispose Elisa.

-Unni, è passata solo una settimana.-

-Esatto, mica siamo state via un mese.- continuò Jessica.

-Parliamone, una settimana è abbastanza per sentire la nostra mancanza.-

-Quello non lo metto in dubbio, ma non impazziscono dopo solo una settimana.- disse Sara prendendo il proprio bagaglio a mano.

-Onew forse, visto che non state ancora ufficialmente insieme.-

-Io garantisco per Sunwoo, mi ha chiamato solo una volta per farmi gli auguri di buon Natale.-

-Anche io per Joon, poi ultimamente non passa molto tempo con i ragazzi, quindi gli ho detto di non preoccuparsi e di divertirsi pure.-

-A quanto pare l'unico che ha avuto bisogno di sentirti ogni giorno è Key.- disse Sara con aria di vittoria.

-Yah! Saranno affari nostri quante volte ci chiamiamo!- rispose prendendo il suo bagaglio per poi salire sull'aereo.

Il viaggio sembrò particolarmente corto e ci divertimmo un mondo.

-Che bello essere di nuovo a casa.- disse Jessica appena il pilota disse che saremmo atterrati tra qualche minuto.

-Non si possono accelerare un po' i tempi?- chiese Elisa.

-Unni, stai tranquilla, mica scappa Key.- risposi cercando di tranquillizzarla.

-Tranquilla un corno, ho bisogno di vederlo, di abbracciarlo, di baciarlo e- scoppiò Elisa bloccandosi improvvisamente.

-Direi che possiamo concludere la situazione adesso, inoltre siamo atterrati.- disse Sara slacciandosi la cintura.

-Perfetto!- e da quel momento fino all'uscita dell'aeroporto non la vedemmo più. Al contrario di Elisa, noi smontammo dall'aereo pacatamente, andammo a ritirare i nostri bagagli e ci dirigemmo verso l'uscita.

I ragazzi erano arrivati da poco, infatti erano ancora nel parcheggio, e non appena Jessica li vide corse subito da Joon e gli altri.

-Umma attenta alle macchine!- le urlai mentre la vedevo correre in mezzo alla strada per raggiungere i ragazzi. All'improvviso arrivò una macchina in velocità, dritta nella direzione di Jessica.

-Jessica!- urlò Sara.

D'istinto mollai la valigia e lo zaino correndo verso Jessica che si era bloccata in mezzo alla strada dal terrore per spingerla via. Fu un attimo in cui sentii prima il calore del corpo di Jessica e poi l'asfalto freddo, in cui vidi i fanali della macchina formare una lunga ombra che partiva dai miei piedi.

In un primo momento vidi tutto nero, come se avessi chiuso gli occhi per prendere sonno, poi, quando li riaprii, riuscii a vedere solo poche figure nitidamente, il resto era completamente sfuocato. Sara si trovava a fianco a me, continuava a scrollarmi come se volesse svegliarmi; Elisa stava abbracciando Jessica, non capivo se stavano piangendo tutte e due o solo una, sentivo solamente un continuo singhiozzare; poco distanti da loro c'erano Key, Onew e Lee Joon con degli sguardi spaventati. Appena videro che avevo aperto gli occhi chiamarono Baro, il quale era di schiena; quando si girò verso di me vidi che il suo viso non era ne spaventato ne triste, era rassegnato, poi si inginocchiò a fianco a me.

-Saranghae.- disse per poi chiudermi gli occhi.

Sentivo come se mi fossi persa nel nulla, finché un fascio di luce bianca arrivò a salvarmi da quella buia oppressione.

 

Riaprii gli occhi, mi trovavo in una stanza d'ospedale, alla tv davano i Cesaroni e a fianco a me c'era mia mamma.

-Vedo che ti sei svegliata.- disse sorridendomi.

-è passato qualcuno mentre dormivo?-

-Si, le ragazze sono venute di nuovo a lasciarti dei fiori.-

-Continuo a chiedermi perché non vengono quando sono sveglia.-

-Beh, come stai?-

-Come sempre, ho fatto ancora quel sogno. Mamma, ricordami per quanto ero rimasta in coma?-

-Per 3 anni.-

-E i 3 prima li ho totalmente rimossi, giusto?-

In quel momento squillò il telefono di mia madre.

-Esco un attimo a sentire chi è.-

-Ok.-

Ogni volta, dopo essermi svegliata, mi ritrovavo li, in quel lettino, circondata dai fiori che mi portavano le ragazze, anche se non le avevo mai viste da quando mi svegliai dal coma, a rileggere le conseguenze di un incidente di cui non ricordavo nulla. Avevo un braccio rotto ed entrambe le gambe paralizzate. Ormai mi ero arresa al fatto di non poter più camminare, figuriamoci ballare. Avevo perso tutto ciò a cui tenevo di più: le mie amiche; la danza; la mia vita.

-La situazione non sta migliorando per niente. Dubito fortemente che riacquisterà in pieno la memoria. Dovresti venire a trovarla, questo potrebbe aiutarla... Capisco... Le ragazze non riescono ancora a parlarle faccia a faccia, hanno paura ce l'abbia con loro.. Te l'ho detto, non ricorda nulla, ha solo qualche sprazzo di ricordo del periodo prima dell'incidente, ma lo crede solo un sogno... Certo, allora questo è un addio definitivo. Le mancherai nel suo cuore. Addio.- riattaccò e rientrò in camera.

-Chi era?-

-Nessuno, un mio vecchio amico. Vuoi che ti porti qualcosa da bere?-

-No grazie, ho solo voglia di dormire ancora un po'.-

-Allora io vado. Ciao.- mi salutò con un sorriso enorme.

-Per quanto possa essere solo un sogno, ci sono troppo legata per perderlo, come se fosse un ricordo.- pensai per poi rimettermi a dormire.

 

 

 

Fine





 

Siamo arrivati alla conclusione di queste storia... vi prego non uccidetemi per il finale drammatico, ma volevo un finale drastico *--* spero vivamente che vi sia piaciuta questa fanfiction ^^ vi sarei molto grata che scriveste qualche recensione ^^ e ancora grazie per aver seguito questo racconto ^^ ciao!!!

  
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