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Autore: babycakes    03/02/2013    3 recensioni
Quando Louis si allontana, gli tende la mano e “Andiamo?” chiede ad Harry, quello la osserva e si accorge che il più grande sta tremando leggermente, ci pensa su perché sa che una volta arrivati a scuola tutti cominceranno a prenderli in giro, ma sa di poter affrontare tutto questo se è insieme a Louis, quindi decide di afferrarla.
[Harry/Louis]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fear.




Harry Styles, quindici anni appena compiuti, è ancora un bambino ed ha paura.
Ha paura dei ragni. Li odia. Dice che sono schifosi e viscidi ed esistono solo per infastidire le persone.
Ha paura di volare. E' così terrorizzato di dover prendere un aereo, che quando la mamma gli ha detto che l'indomani sarebbero volati dalla zia -che da troppo tempo non vedevano- , ha cominciato a piagnucolare pregando Anne di andarci in macchina.
Harry Styles ha anche paura del buio e proprio per questo motivo dorme con la luce dell'abat-jour accesa, “così i mostri non si avvicineranno al mio letto.” dice.
Ma ora che ci pensa, tutte queste non sono niente in confronto alla paura che prova ultimamente. Se ci riflette le gambe gli cedono ed il battito cardiaco aumenta. Sente battere così forte il suo cuoricino che teme possa spazzare via le costole e uscire fuori dal suo petto.
Questa sua nuova paura ha un nome: Louis Tomlinson.

Louis Tomlinson è più grande di lui di soli due anni, gioca a calcio e la fronte è perennemente coperta dal ciuffo di capelli castani che, quando gli va davanti gli occhi, sistema con la mano destra. E' vivace, ha un carattere aperto e proprio per questo motivo ha già moltissimi amici, anche se si è trasferito nel Cheshire da poco.
Harry e Louis sono vicini di casa. La casa Styles è di fronte quella dei Tomlinson, eppure Harry e Louis non sono amici.
Harry vorrebbe stringere amicizia con lui, ma proprio non ci riesce.
L'unica volta che gli ha rivolto la parola è stato quasi due mesi fa. Louis aiutava la madre e le due sorelle a scendere gli scatoloni dalla macchina per portarli dentro casa ed Harry osservava tutto dalla finestra della cucina.

Che ne dici di dare il benvenuto ai nuovi vicini?” gli chiese Anne, e ad Harry non rimase che annuire.
Una volta attraversato il vialetto di casa, Anne ed Harry si ritrovarono di fronte a Johannah, la mamma di Louis e cominciarono a scambiare qualche parola. Nel frattempo Harry cercava con lo sguardo il ragazzo che sembrava essere scomparso.
Harry Styles è sempre stato curioso e quindi, non curandosi delle due donne, si avvicinò alla casa dei Tomlinson. Non appena poggiò la mano sulla maniglia della porta, questa si spalancò costringendo Harry a fare un passo indietro per lo spavento.
“Ops!” disse intimorito guardando la figura di Louis. Il diciassettenne si aprì in un sorriso e “Ciao.” pronunciò tendendo la mano ad Harry.


Ancora dopo quasi due mesi, Harry cerca un modo per potersi avvicinare a Louis e stringere amicizia, senza però cominciare ad arrossire e balbettare. “Queste cose accadono solo alle ragazze.” si dice ogni volta.
E’ stanco di guardare Louis dalla finestra di camera sua.
 
Quella mattina Harry è in ritardo. Sua madre è dovuta uscire prima per andare a lavoro e lui –che ne era a conoscenza dalla sera precedente- non ha impostato la sveglia per le sette.
Sono le otto meno venti e si sta infilando gli abiti puliti che Anne gli ha lasciato sulla sedia ieri sera. Nemmeno si pettina, non ha tempo a disposizione. Spalanca la porta di casa e la richiude con poca grazia sfrecciando fuori il vialetto. Fa pochi passi e “Ehi, aspetta!” sente alle sue spalle e nonostante siano passati quasi due mesi dall’ultima volta che ha sentito il suono di quella voce, sa che è Louis. Infatti si volta e lo vede che avanza correndo verso di lui.
Ecco che le gambe cominciano a tremare, gli viene la tachicardia, le mani iniziano a sudare e non capisce perché ogni volta ha questa reazione.
“Anche tu sei in ritardo stamattina?” domanda Louis, una volta che ha raggiunto Harry, con l’affanno, rendendosi conto pochi secondi dopo di aver fatto una domanda stupida. “Si, non ho impostato la sveglia per l’orario giusto ieri sera.” risponde l'altro con le gote arrossate.
Senza rendersene conto cominciano a parlare di tutto e nessuno dei due, ora, ha più la stessa fretta di prima. Stanno camminando tranquillamente e si sono dimenticati di essere in ritardo.
Arrivano a scuola quindici minuti dopo il suono della campanella e per punizione passeranno due ore nell’aula di detenzione, ma ad Harry non gliene importa molto. E’ felice perché finalmente è riuscito a parlare con Louis ed ora, ogni giorno, andranno a scuola insieme.
 
E’ passata una settimana dal giorno in cui Harry e Louis hanno stretto amicizia ed è da una settimana che Harry non smette di sorridere.
Ieri hanno trascorso il pomeriggio al parco giocando a calcio. Louis è riuscito a battere Harry e lo ha preso in giro per tutta la strada del ritorno, ha anche scoperto che Harry vorrebbe imparare a giocare a calcio, così si è offerto ad aiutarlo. Il riccio accetta perché è proprio questo che voleva sentirsi dire, voleva arrivare a questo scopo così avrà la possibilità di passare ancora più tempo insieme a Louis.
Per questo ora, Harry, lo sta aspettando. Andranno al parco a giocare.
Sono le quattro e mezza e Louis dovrebbe arrivare tra mezz’ora, ma lui è già pronto. Si sente nervoso più del solito e questo lo spaventa. Ha paura di ciò che prova nei confronti di Louis perchè sa che è sbagliato, ma non può farci niente. All’improvviso sente il campanello suonare e balza dal divano, si avvicina alla porta e quando la apre vede la figura di Louis sorridente che “So di essere in anticipo, ma a casa mi stavo annoiando. Vedo che sei già pronto, andiamo allora?” dice ed Harry annuisce con il cuore che batte fortissimo contro la sua cassa toracica.

Una cosa che Harry detesta è il mese di Maggio, non solo perché è costretto a stare rinchiuso dentro casa a studiare quando ci sono le belle giornate, ma anche perché comincia a fare caldo e lui odia sudare e sentirsi accaldato. E’ nella sua stanza tappezzata di poster a studiare biologia e non ci capisce proprio niente, per questo ci rinuncia e chiude il libro lanciandolo sul letto a fare compagnia al libro di matematica e letteratura inglese. Si alza dalla sedia e si avvicina alla televisione per accendere la playstation e giocare al nuovo gioco che gli ha regalato Niall. Ha la finestra aperta per far entrare un po’ d’aria fresca e l’occhio gli cade dentro la stanza di Louis che riesce a vedere benissimo, dato che anche lui ha la finestra spalancata. Ha la musica a volume troppo alto e lo vede saltare per tutta la stanza cantando una canzone che Harry non conosce. Sale sul letto e si atteggia da rockstar davanti lo specchio ed il riccio sorride. Ma quel sorriso gli muore sulle labbra quando Louis accaldato per tutto quel movimento, decide di togliersi la maglia di cotone ed i pantaloni grigi della tuta ed una mano va a grattare una parte di pelle vicino l'inguine. Qualcosa si muove dentro Harry. Lo stomaco gli si stringe, comincia a sudare e sente caldo nel basso ventre.
Si rende conto di stare fissando Louis, così chiude di scatto la finestra e si dirige in bagno per colmare il principio d’erezione che la vista del corpo di Louis gli ha provocato.
 
Harry e Louis ormai sono inseparabili. Harry, ora, ha davvero molta paura.
“Non è normale tutto questo.” continua a ripetersi. Ad un quindicenne dovrebbero piacere le ragazzine e le ragazzine non hanno la barba. Harry quasi se ne vergogna di quello che prova per Louis perché in qualche modo sa che non è giusto e quindi non l’ha detto a nessuno, nemmeno a sua sorella Gemma che oltretutto lo prende in giro per non aver ancora dato il primo bacio. Non l’ha detto neanche a Niall, il suo migliore amico, perché ha paura di perderlo. Così decide che questo problema va risolto. D'ora in poi non vedrà più Louis.

Quindi, Harry Styles quando ha paura, scappa. Dopotutto è un bambino e certe situazioni non è in grado di gestirle, almeno non da solo. Però ha deciso che è ora di crescere e vuole risolvere il suo problema senza l’aiuto di nessuno.
Evita Louis da una settimana e tre giorni e gli manca da morire.
Lo viene a cercare a casa, ma ha avvisato Anne e l’ha obbligata ad inventargli sempre scuse. Anne chiede spiegazioni al figlio, ma lui non ha voglia di spiegarle proprio niente, così fa ciò che il figlio le dice. Per quanto riguarda Gemma ha avvisato anche lei, ma è un po’ stronza e “Lo faccio solo se mi dai una ricompensa.” lo avvisa squadrandolo dalla testa ai piedi, così Harry le dà i suoi risparmi.
Non vanno più a scuola insieme. Addirittura Harry esce in anticipo per evitare di incontrarlo. A scuola è difficile non incrociarlo, ma Niall lo aiuta. Anche a lui ha raccontato una bugia.
E’ da una settimana e tre giorni che non trascorrono del tempo insieme; quei strani sentimenti nei suoi confronti non sono scomparsi, ma “ci vuole del tempo.” dice più per convincere se stesso.

Louis nonostante sia un ragazzo immaturo per la sua età alcune cose le capisce. Non è stupido e non riesce a spiegarsi il perché Harry lo eviti come la peste, così una mattina decide di farsi furbo.
Imposta la sveglia per le sette meno dieci. Harry ultimamente esce di casa alle sette e mezza e lui avrà tutto il tempo disponibile per prepararsi e fare in tempo.
Si è vestito, ha messo i libri dentro la sua borsa ed ora è dietro la finestra del salotto per vedere quando Harry esce, così potrà raggiungerlo e chiedergli spiegazioni. Non sa bene cosa dirgli, in realtà è un pochino terrorizzato perché la paura che Harry si sia accorto della sua cotta.
I suoi pensieri vengono interrotti non appena gli occhi di Louis vedono la porta di casa Styles aprirsi, così afferra lo zaino e sfreccia verso la propria porta. Harry è già sul marciapiede a testa bassa ed i suoi ricci sono più spettinati del solito.
“Harry!” urla correndo, dirigendosi fuori dal vialetto di casa sua e attraversando la strada. Harry continua a camminare, ha velocizzato il passo. Non vuole incontrarlo, non saprebbe cosa dirgli e non ha calcolato la possibilità di poterlo incrociare dopo così poco tempo. Louis lo chiama di nuovo, lui continua per la sua strada finchè non sente una presa salda sul suo braccio che lo costringe a fermarsi e voltarsi. “Che cazzo.” Sussurra pianissimo con gli occhi piantati sulle sue converse bianche.
“Cosa? Harry, perché mi eviti?” Louis affanna ed è rosso in viso non solo a causa della corsa che ha appena fatto. Harry alza lo sguardo, punta i suoi occhi verdi in quelli azzurri dell’altro, ma non riesce a reggerlo. La mano di Louis è ancora sul suo braccio e “Mi fai male.” dice, cercando di perdere tempo.
“Harry, rispondimi cazzo.”
“Non lo so.”
“Come fai a non saperlo? Ho fatto qualcosa che ti ha turbato?” Harry rischia di collassare da un momento all’altro. Sta morendo di vergogna, non vuole dirgli il reale motivo. Ha paura che lo possa prendere in giro, poi magari lo dirà a tutta la scuola e la sua vita finirà davvero.
“Mi rispondi?” La mano di Louis abbandona il braccio di Harry, ma lui si è fatto più vicino. Ha portato due dita sotto il suo mento per fargli alzare la testa e “Senti, è difficile da spiegare.” risponde il riccio, divincolandosi dalla presa di Louis e portandosi una mano a stropicciarsi i capelli già scompigliati e allontanandosi dal più grande. La sua vicinanza lo rende ancora più nervoso.
“Spiegami allora.”
“Ma se te lo dirò, scapperai via. Lo so.”
“E chi te lo dice? Resterò, promesso. Qualunque cosa, non scapperò via.” sussurra Louis avvicinandosi di nuovo. Harry allora alza lo sguardo, si morde le labbra e –con un coraggio che nemmeno lui sa da dove precisamente venga- lo bacia. Semplicemente poggia le sue labbra su quelle sottilissime di Louis.
Si stacca dopo neanche tre secondi e “Ecco il motivo, ora puoi anche andare via.” e si volta riprendendo a camminare lasciando Louis nel bel mezzo del marciapiede a registrare l’accaduto.
“Aspetta!” urla dopo essersi risvegliato dalla sua trance. Harry non si ferma perché ormai sa di aver rovinato tutto e per questo “Ti vuoi fermare?” sbotta Louis correndo verso di lui. Così Harry gira su se stesso, punta i suoi occhi in quelli di Louis e “Ascolta, dimentica tutto. E’ meglio così per entrambi. Ti chiedo solo di non dirlo a tutta Holmes Chapel perché-“ e viene bloccato dalla mano fredda del più grande che si poggia sulle sue labbra e dall’altra poggiata dietro la sua nuca. Sta sorridendo ed Harry proprio non capisce cosa ci trovi di divertente in tutto questo.
“Hai finito?” Harry scuote la testa, ma “Non importa.” sussurra Louis sulle sue labbra, e una volta tolta la mano, lo bacia. Lecca il labbro inferiore di Harry con la lingua ed il riccio schiude le labbra per approfondire il bacio. Harry è al settimo cielo perché questo è il momento che desidera da troppo tempo. Non gli sembra vero di star baciato Louis Tomlinson, così appena si staccano, Harry si pizzica il braccio e sussurra, con le gote ancora più arrossate di prima, “Allora è successo realmente.” e Louis si apre in una risata bellissima, lo abbraccia e gli bacia la testa e “E’ successo realmente.” gli sussurra nell’orecchio ed il fiato caldo che accarezza il lobo, fa rabbrividire Harry. Quando Louis si allontana, gli tende la mano e “Andiamo?” chiede ad Harry, quello lo osserva e si accorge che sta tremando leggermente, ci pensa su perché sa che una volta arrivati a scuola tutti cominceranno a prenderli in giro, ma sa di poter affrontare tutto questo se è insieme a Louis, quindi decide di afferrarla.






























 

Saaalve! Alcune volte mi faccio viva, sì. 
Questa cosa l'ho scritta tipo un mese fa, ma ho sempre cercato di renderla più bella, poi sono stata anche
impegnata e quindi ci ho messo parecchio a pubblicarla. Devo essere sincera? Non mi piace molto, ma dato
che ormai l'ho scritta, non mi va di lasciarla sul computer, quindi la pubblico.
Non so, se magati state leggendo qua, vi chiedo di lasciarmi una recensione. Potete scrivere cosa volete: 
se vi è piaciuta, se vi ha fatto schifo, di tutto. 
Okay, va bene, evaporo.

   
 
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