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Autore: Serenity452    24/08/2007    9 recensioni
Ambientata dopo Naruto Shippuden. Eneka è una giovane Genin del villaggio della Foglia, nasconde un segreto mortale, Si ritroverà a Suna ed icontrerà Gaara, un tipo silenzioso e poco sociale... ferita sarà costretta a restare a Suna finchè arriverà il momento di tornare a casa, e con urgenza...però il destino li farà icontrare di nuovo, assieme alla combriccola di Konoha, capeggiata da Naruto che è...fra sentimenti nascosti, fraintendimenti colossali, e segreti pericolosi, ogni foma d'amore si manifesterà... ps: ci sarà anche un personaggio a sorpresa!!!
Genere: Romantico, Mistero, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo I

Ciao a tutti! Ecco il mia prima FanFic su Naruto! Mi auguro che vi piaccia, è ambientata in naruto Shippuden!!!!

 

I° Capitolo: SOTTO LA LUCE DELLA LUNA

 

La luna splendeva ormai alta  nel cielo del villaggio della Sabbia, il Kazekage fissava la sfera grigia e luminosa, mentre l’intera Suna dormiva sonni tranquilli, Gaara era pensieroso, stava lì seduto sul tetto di casa sua, sentendo la tranquillità della notte, e il leggero vento che gli carezzava il volto, poi i suoi occhi azzurri si spostarono dalla luna che illuminava le strade, dove un movimento attirò la sua attenzione, localizzò una figura in movimento e correva veloce, Gaara capì subito che questa stava scappando di fretta e furia, a quel punto la sua curiosità accompagnata da un senso di preoccupazione, decise di seguirle l’ombra, scoprì che si trattava di un Ninja, il ninja si fermò e Gaara intravide il coprifronte del personaggio e si accorse che non era del villaggio della Sabbia, ed allora decise di catturare l’intruso, anche per divertirsi un po’, ma inaspettatamente il ninja riprese la sua fuga, la sabbia di Gaara lo insegui per i vicoli di Suna, finché non riuscì ad afferrare una gamba del fuggiasco che cadde a faccia a terra, mentre la sabbia lo avvolgeva, Gaara arrivò ne buio vicolo, guardò il coprifronte e vide il simbolo del villaggio della foglia.

-Chi sei?-Domandò il Kazekage, ma la risposta fu solo un grido, Gaara lo richiese stringendo la gabbia di sabbia stritolava il ninja che non smetteva di urlare, allora il ragazzo decise di allentare la presa, però l’altro subito approfittò girandosi pronto a scappare e Gaara lo bloccò di nuovo.

-CHI SEI!?-Chiese.

-Eneka!!!!!!!!-Disse il Ninja e Gaara lo sollevò con la sabbia per poi posarlo sotto la lice della luna, vide il volto del suo prigioniero.

Capelli castani, lunghi ma raccolti in una treccia, occhi color nocciola molto chiari, il resto era nascosto dalla morsa di sabbia… ma era una donna!

-Perché scappi? Sei una spia di Konoha?-Interrogò Gaara.

-Sono un Ninja di Konoha!-La ragazza urlò di nuovo.

-Lo vedo, come sei arrivata qui?-

-Non lo so, non so dove sono! Ti prego lasciami!-

-Sei nel villaggio della Sabbia…ti lascio solo se non scappi! Anche perché ti riprenderei subito…-Eneka annuì e il Kazekage la lasciò e si accorse che la giovane stesa per terra era ferita ad un fianco e perdeva sangue a fiumi e per il dolore si portava una mano sulla ferita.

-Sei ferita!... ti fa male?-Chiese lui. La ragazza lo guardo chiedendosi se quel tipo fosse scemo.

-Certo! Tsk…-Sbottò stringendo i denti.

-Come hai detto ti chiami?-Chiese di nuovo Gaara.

-Eneka… Atsumy… sono… un… Genin del villaggio della Foglia…- Eneka pronunciò queste ultime parole, e poi cominciò a vedere tutto nero, e svenne, Gaara si avvicinò e la prese fra le braccia, non sapeva perché, ma quella ragazza gli ricordava tanto un ragazzo del villaggio della Foglia, così decise di portarla a casa, dove la affidò alle cure di Tamari, che rimase sconvolta, mai si sarebbe aspettato che Gaara, proprio Gaara, portasse a casa qualcuno ferito per curarlo, e poi per giunta era… una femmina, una ragazza! Persino Kankuro rimase a bocca aperta e purtroppo non riuscì a trattenersi nel dire ciò che stava pensando.

-Oh dio, questa è la fine… Gaara ha portato una ragazza a casa!!!!... Come cambiano i tempi… cosa devo aspettarmi di diventare zio do mattina?!?!-Scherzò il fratello, ma a Gaara bastò guardarlo storto per azzittirlo, poi Temari spiegò a Kankuro che la giovane era ferita e lui rimase doppiamente scioccato, andandosene nella sua stanza come se fosse in coma. Eneka si svegliò due giorni dopo, si trovò in una stanza molto grande, dalle pareti color beige, spoglie, davanti a lei un armadio, a destra una finestra di quelle a muro che sembrava una porta immensa, guardando fuori si intravedeva la luna quasi dimezzata, lei stava nel letto, e accanto ad esso su un comodino c’era un bicchiere vuoto, ma nella stanza si sentiva un forte odore di The, era un odore che le piaceva un sacco, poi c’era una sedia di fianco al letto, ma nessuno stava nella camera a parte lei, ma poi, dove diavolo era? No ricordava proprio nulla, la testa sembrava un pallone pieno di acqua che pesava tonnellate. Ad un tratto la porta scorrevole si aprì, la faccia di una ragazza si insinuò nello spazio dell’apertura, per poi entrare, ed apparve una ragazza bionda, con i capelli legati in quattro codini e gli occhi tra un verde ed un blu scuro, ed un vestito nero si sedé sulla sedia.

-Finalmente ti sei svegliata! Sai sono stata molto in pensiero!! Comunque io sono Temari!-Disse lei.

-Oh… piacere di conoscerti io sono Eneka… scusa ma dove mi trovo?-Chiese Eneka fissando la bionda che ridacchiò.

-Tranquilla, sei a casa mia, ti ci ha portato mio fratello Gaara…-

Eneka cominciò a chiedersi, chi fosse Gaara, perché l’aveva portata lì, dove erano gli altri, e… e cosa era successo?... poi come un fulmine che squarcia un albero, ricordò che era stata ferita, ma nient’altro.

-Scusa, ma da quanto tempo sono qui?-Chiese Eneka pensierosa.

-Ecco… hai dormito per due giorni e quasi tutta la nottata, sai sono le quattro di notte…-Spiegò Temari. Eneka quasi urlava.

-Cosaaa??! Io devo assolutamente tornare a casa, devo fare rapporto all’ Hokage!-Disse togliendosi di dosso le coperte, per poi scendere dal letto, e trovarsi con una tunica bianca.

-I tuoi abiti, te li ho tolti io, la maglia era rotta e l’ho buttata, mentre la gonna l’ho lavata ed è in buono stato… spero non ti dispiaccia!-Disse Tamari.

-No, no, ma devo assolutamente vestirmi e partire!-

-Tranquilla, ti darò una delle mie magliette, comunque non credo sia il caso che tu parta, sei ancora debole, e la ferita non è affatto guarita!-Eneka però fece finta di non aver sentito minimamente, le parole di Tamari, e quindi si tolse la vestaglia, il suo addome era completamente fasciato, da sotto il petto sino alle anche.

-Ti prego… Temari… la mia gonna e una maglietta, devo partire…-A quel punto Temari aprì l’armadio e prese una gonna bianca a pieghe, ed una maglietta rosa a maniche lunghe.

-Se per te va bene, e simile alla tua… ma … ti prego resta almeno fino a domani pomeriggio…-Tentò di convincerla Temari, ma Eneka era molto testarda, scosse la testa e cominciò a fare qualche passo, a fatica, e ad un tratto una fitta fortissima al ventre la paralizzò, per poi farla chinare dal dolore che quasi urlava. Temari corse in suo aiuto e la spinse delicatamente sul letto.

-Lo vedi! Sei ancora troppo debole, non arriverai mai viva a Konoha! Devi ristabilirti! Non ce la fai!-Insistette Temari, però, ancora una volta l’ irriducibile Eneka, cercò di alzarsi e ci riuscì perché Temari non osava trattenerla per non fargli del male. In quel momento una voce maschile si insinuò nella stanza e risuonò come una condanna a morte, tanto da paralizzare Temari e bloccare Eneka.

-Temari!! Ti avevo detto di avvertirmi quando si sarebbe svegliata!! E di non farla muovere!!!-Temari si voltò verso la porta, Gaara stava lì con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo nevrotico.

-Oh… Ga… Gaara… certo, solo che si è appena svegliata, e…-Temari benché sapesse che il fratello minore era cambiato, quando lo vedeva nervoso, purtroppo non poteva fare a meno di temerlo, specialmente di notte quando lui non dormiva mai. Dal canto suo Eneka fissava il ragazzo quasi sconcerta nel vederlo, si stava ricordando di lui, che aveva incontrato due giorni prima e che gli aveva quasi fatto il terzo grado.

-Perché lei non è a letto?-Domandò Gaara a Temari.

-Ecco… io, ho cercato di farla ragionare, ma non mi da ascolto dice che deve partire per forza…-Spiegò Temari.

-Ma non può!!!-Affermò Gaara entrando ed avvicinandosi  ad Eneka, la prese per un braccio e la spinse contro il letto.

-Siediti…-Ordinò il Kazekage, e lei come se fosse stata ipnotizzata dei suoi occhi azzurri obbedì, sotto lo sguardo esterrefatto di Tamari.

-Tu non ti muovi da qui, finché non ti sarai ripresa… do mattina, se ti sarai ripresa, potrai scrivere una lettera al tuo Hokage… ma per ora… dormi… visto che puoi…-Il ragazzo si avvicinò alla porta, e poi aggiunse qualcosa.

-Tamari, anche tu, tornatene a letto… dormi…-Disse Gaara lasciando le due donne da sole a bocca aperta.

 

Kankuro osservava attentamente Gaara, i due fratelli, camminavano per le vie di Suna, in direzione del palazzo del Kazekage.

-Gaara… sono le dieci del mattino, se non mi sbaglio, l’appuntamento con la guardia Saky era alle nove e mezzo…-Azzardò a dire Kankuro.

-Si, lo so… ma non importa… aspetterà…-Disse il Kazekage.

La mattina passò, Temari acconsentì alla richiesta di Eneka, di fargli scrivere una lettera all’Hokage, e quando l’ebbe fatto, la spedirono.

-Eneka, posso chiederti come sei stata ferita?-La risposta di Eneka si fece attendere, la ragazza nel letto guardava i raggi del sole tristemente.

-Diciamo che ero in… missione… ma ci sono stati degli imprevisti…-Temari si accorse che alla ragazza non andava di parlarne e così tagliò a corto.

Il pomeriggio seguente Eneka si ritrovava da sola in camera, finché non arrivò Kankuro, che si presentò con un po’ di timidezza, per poi riuscire a lanciarsi in una conversazione piacevole persino per Eneka, che ridacchiava alle battute di Kankuro. In seguito la porta si aprì ed Entro un ragazzo dai capelli rossi. A Kankuro per poco non veniva un infarto, e la sua faccia si contraeva in una forma di disperazione.

-Gaara… già di ritorno…-Borbottò Kankuro pensando che suo fratello era un guasta feste.

-Kankuro, Tamari ti cercava, va da lei…-Disse Gaara, in realtà il Kazekage aveva usato una scusa per far andare via il fratello.

Appena questo fu uscito, Gaara fissò la ragazza, aveva i capelli ancora legati a treccia, solo un po’ arruffati ed alcune ciocche uscivano dall’intreccio scendevano giù, sulla fronte ricadeva una frangetta e gli occhi nocciola si perdevano nei suoi azzurri.

-Come ti senti oggi?-Chiese lui ad un tratto. La ragazza sobbalzò ed arrossì un po’.

-Oh… meglio…ed è tutto merito delle cure di tua sorella Tamari… ma a quanto dicono, devo ringraziare soprattutto te, sei stato tu a portarmi qui e farmi curare… Grazie!-Disse lei, Gaara la guardò perplesso si girò di spalle ed arrossì.

-Figurati…-Mormorò.

-Comunque… ero venuto solo a vedere se eri sveglia, e se avevi spedito la lettera all’Hokage di Konoha…-

-Oh si, e poi sto già molto bene…-Rispose lei.

-Ah… bene, allora ti lascio!-Disse Gaara, che non sapeva più cosa dire o fare lì.

-No! Aspetta, ecco… io… volevo chiederti, se… ti andava di accompagnarmi a fare una piccola passeggiata…- Gaara la guardò storto.

-Non mi sembra una buna idea, è ancora troppo presto…-

-Ma no! Cosa dici!... non preoccuparti, io sono un ninja, guarisco presto, e poi oggi ho già fatto un paio di volte il giro della casa insieme a Kankuro… ma se non ti va di accompagnarmi, lo chiederò a Temari o a Kankuro…-Lei sorrise in modo naturale, Gaara fu spiazzato, per un istante fu tentato dal dirgli che poteva anche andarsene con Kankuro, ma poi il solo pensiero lo turbò.

-No, no, ti ci accompagno io…-Acconsenti Gaara, Eneka ne fu subito felice e si alzò dal letto e guardò il viso arrossato di lui con un qualcosa che sembrava un sorriso quasi di lato.

-Se non ti dispiace aspettarmi un secondo…………..fuori, devo vestirmi…-Disse Eneka vedendo che Gaara non accennava ad uscire.

Una volta che fu pronta scesero insieme e passeggiarono fino a quando mancava poco al tramonto. Lei protestò un po’ perché voleva vedere il tramonto, ma alla fine vinse Gaara.

-Uffa…-Borbottò.

-Non lamentarti, già che ti ho fatto girare per mezzo villaggio è una grazia…-Le parole di Gaara non fecero mutare il comportamento di Eneka aveva messo il broncio. Arrivati davanti casa, Gaara le si piazzò davanti.

-Senti… ok, facciamo così, ti prometto che domani… resteremo a guardare il tramonto… ma adesso togli quella brutta espressione dal volto…- Lei lo guardò con gli occhi scintillanti dalla felicità.

-Davvero! Me lo prometti! Gaara-San!-Disse senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Lui era più alto di lei e riusciva a guardarla bene perchè lei aveva alzato il capo, e lui notò un po’ di rossore in lei.

-S-Si!... Te lo prometto!...-Lei sorrise mentre l’oscurità scendeva fra le case e nelle strade, poi insieme, entrarono in casa, fu incredibile agli occhi di Temari e Kankuro, che mai, si sarebbero aspettati teli eventi, ma ogni giorno, per una settimana, Gaara accompagnava Eneka a passeggiare e la portava in giro per il villaggio, e alla sera salivano sul tetto del palazzo del Kazekage e guardavano il tramonto, ed osservavano il sole mescolarsi con la sabbia arancione creando una luce color miele che invadeva l’intero villaggio, sembrava che il sole si andasse a nascondere dietro la sabbia che assomigliava al mare. Era davvero molto bello osservare tale spettacolo, anche se i due non parlavano allungo, si raccontavano piccole cose, quella ad aprirsi di più ovviamente era Eneka. Ma questa volta anche Gaara, cominciò a sciogliersi.

-Allora, domani mattina parti, hai proprio deciso?-Disse lui guardando il sole, seduto con le braccia sulle ginocchia, mentre il vento faceva ondulare i capelli rossi. La ragazza non rispose subito, ma poggiò la testa sul braccio posato sul ginocchio mentre con le dita sfiorava il tetto dove stava seduta.

-Io sono un genin del villaggio della foglia, devo per forza tornare…  mi sono ripresa, sto bene, ed è già passato tanto tempo…-

-Ti capisco… è il dovere di un ninja…-

-A proposito non mi hai detto se tu sei un Ninja o no!?-Chiese lei alzando il capo e guardandolo. Gaara aveva preferito non dire a Eneka che lui era il Kazekage, il perché però non gli era ancora entrato in testa.

-… Si… più o meno…-Rispose lui incerto e vago.

-Che vuol dire più o meno, o lo si è non lo si è!-Incalzò lei.

-… Si lo sono…-Rispose ancora più vago lui.

-Hmmm… sei un Genin anche tu?-Domandò lei curiosa.

-… No, sono, sono un… Chunin!!!-Esclamò mentendo, la ragazza spalancò gli occhi e quasi gli saltava dosso, ma si limitò ad avvicinarsi rimanendo a quattro zampe sul tetto rischiando di cadere di sotto.

-SEI UN CHUNIN!!!-Sbraitò lei, super scioccata, eccitata e… sorpresa.

-No!... cioè si!!-Borbottò Gaara mentre Eneka si faceva vicina, “mai stato così tanto vicino ad una donna… a parte sua sorella” pensò Gaara, ma in realtà, non erano poi così vicini come pareva al Kazekage, ma poi lei gli mise una mano sulla spalla.

-Ma che vuol dire “no! Cioè si!????”… e dai Gaara-San me lo dici!-Eneka lo scuoteva leggermente ma Gaara la guardava come se avesse appena subito un shock, una folata di vento masse i capelli rossi e sembrò che il vento gli dicesse di rispondere.

-Io… si, sono un… Chunin…-Borbottò.

-Gaara-san, forse è meglio tornare a casa, ma ti senti bene?-Chiese lei dubbiosa. Lui rimase zitto a guardarla, certo che stava bene! Pensò.

-Si! Per me possiamo andare, si è fatto davvero tardi, la luna è già nel cielo… Andiamo!-

Il mattino dopo, Eneka partì salutando tutti i suoi amici, mentre Gaara si era un po’ isolato Tamari le promise che presto sarebbero andati tutti e tre a trovarla a Konoha, anche perché lì avevano dei cari amici, e così un po’ triste andò via, ma contenta perché anche Gaara l’aveva saluta con un mezzo sorriso che gli era uscito da chissà dove e con un gesto della mano da robot pronto a spegnersi.

 

Passarono all’incirca tre mesi e nel villaggio della Foglia si respirava un aria allegra e frizzante, Sakura e Sasuke passeggiavano assieme al maestro Kakashi e Jiraiya chiacchierando allegramente, finché i quattro non notarono un gruppo di persone che camminavano in direzione del palazzo dell’Hokage.

-Sasuke, guarda ma quello, non è… Kankuro??-Domandò Sakura indicando una delle persone nel gruppo.

-Dove?... Ah si!... chissà cosa ci fanno da queste parti…-Sakura annuì, quando i due gruppi furono di fronte, si avvicinò Temari.

-SAKURAA!-Chiamò la bionda.

-Ehe? Oh Temari! Ciao!!!-Le due cominciarono a parlare e raccontarsi novità eccetera.

-Ehei Kankuro! Come mai da queste parti?-Chiese Sasuke.

-Oh ciao Sasuke… ecco l’Hokage ha chiesto un colloqui o col Kazekage…-Allora Kankuro si spostò e dietro di lui c’era Gaara che si guardava a torno isterico.

-Ehilà!-Salutò Sasuke (come mai è così sociale? =.=Nd.Me), Gaara alzò il capo, ma non rispose e Sasuke scosse le spalle, “il solito” pensò.

-Strano, non vedo Naruto…-Constatò Kankuro, ma poi la terra sembrò tremare, e delle grida attirarono l’attenzione di tutti.

-AHAAHAAAAAA!!!!!!!!!!!! CORRI SORELLINA!!!!!!NON TI FERMARE O DIVENTERAI UNO SPIEDINOOO! AHHAAH!-

-Ma…ma questa…-Mormorò Sakura.

-è… la voce…-Mormorò Kakashi.

-NARUTO!-Dissero in coro Sakura, Sasuke, Kakashi e Jiraiya e subito dopo si vide Naruto correre a tutta forza e dietro di lui un’altra persona e… una mandria di tori che parevano infuriati, o meglio lo erano.

-CORRI SORELLINA!!! CORRI!!! AHAHAHAH!-Gridava Naruto senza fermarsi ed incitando l’altra persona, che chiamava “sorellina”.

-NAAAHAHRUTOHO! FRATELLONE AHAH! TI PREGO ASPETTAMI! NON MI ABBANDONARE!!! HO PAURAAA! IAHAAAAA! AIUTO!-Gridò la ragazza.

-E va bene… l’avete voluto voi… tecnica della moltiplicazione del corpo!!!-Naruto creò una copia di se.

-Ecco ci risiamo, quei due insieme non fanno che combinare guai e danni!!!-Disse Sakura.

-Non bastava Naruto da solo, ora ci si è messa anche quella piccola Genin!!!-Disse Kakashi. I tre fratelli di Suna rimasero a guardare Naruto e una persona incappucciata di… rosso! Ora si capiva perché i tori li inseguivano! Pensò Gaara a bocca aperta.

-Sorellina, dammi il tuo mantello! Muovitii!-La ragazza misteriosa, si tolse il mantello color rosso, e lo passò alla copia di Naruto, che cambiò direzione attirando la mandria verso di se, salvando così il vero Naruto e la ragazza.

-Ce la siamo cavata per un pelo… sorellina-Chan!!!-Esclamò Naruto esausto per la corsa, poi si accorse del gruppo di amici e cominciò a salutarli.

-SAKUUURAAAA! EHI SAKURA-CHAN!!!-Disse correndo verso il gruppo.

-NARUTO!-Gridò Sakura.

-POSSO SAPERE CHE COSA DIAVOLO HAI COMBINATOOO!!?!??-

-Hmmm…. Io e la mia sorellina, ci siamo cacciati un po’ ne nei guai, ma come vedi… è tutto risolto! HAhaHAHAHA!-Rise Naruto.

-Ehi… ma quello è Kankuro! E Temari! Ragazzi è una vita che non ci si vede!!-Disse Naruto in estasi.

-Ehei Naruto! Sempre a fare guai tu eh!!?-Disse Kankuro.

-Eh già… ciao Temarii!!... Oh no! Non ditemi che c’è anche… Gaara! Gaara!-Temari si spostò e come al solito dietro c’era Gaara.

-Oh ma tu guardaaa! GAARA! NO! GUARDA CHE ONORE ABBIAMO QUI IL KAZEEEKAAAGEEE!-Urlò Naruto, indicandolo.

-SHSHSHS! Zitto Naruto!-Bisbigliò Gaara.

-AHAH! Asociale che non sei altro! Vieni qui Kazekage fatti abbracciare!!-Gaara sgranò gli occhi all’affermazione del biondo.

-No, no, nooonoono… non osare, Naru…tooTooo…-Ma fu inutile Naruto piombò su Gaara e lo abbraccio, una volta terminata la manifestazione d’affetto, tutti erano perplessi, e stupiti e Gaara sconvolto… sembrava un moribondo, pensò Temari.

-Ehie… ma… dove è finita… Ah! Ma non vi ho ancora presentato mia sorella minore! SORELLINAAA!!-Una ragazza mediamente alta, vestita con un pantalone nero a tre quarti e sporta di esso una specie di gonna come quella Sakura solo che era celeste, una maglia rosa a mezze maniche, i guanti neri con le dita tagliate, e il coprifronte lo aveva messo come cinta della gonna.

-Questa ragazzina di quindici anni è Eneka… LA MIA SORELLINAAA!!!!!!!-Disse Naruto Spingendola in avanti verso Temari e Kankuro che la guardarono sconvolti e non parlavano, nel frattempo Sasuke, e il maestro Kakashi si posavano una mano sulla fronte in segno di disperazione.

-Allora, Kazekage! Temari, Kankuro… che vi è preso!?-

-Ecco… Naruto… noi… la conosciamo già… -Borbottò Temari.

-CoSaAaA??! Davvero!? E come?-Nessuno parlò.

-Quando sono stata ferita, mi sono trovata nel villaggio della sabbia, loro tre mi hanno curata e ospitato in casa loro… Naruto…-Spiegò con voce flebile Eneka.

-Cosa! E perché non me l’hai detto!? AHAa sei stata a casa del Kazekage e non me l’hai detto!?? Sorellina!?-Disse Naruto fra lo scherzare e un piccolo tono di rimprovero.

-Ecco… io non lo sapevo…-Disse Eneka con lo sguardo basso, poi lo alzò e superò Naruto, Gaara e Temari, fermandosi davanti a Gaara, lo guardò e lui faceva lo stesso con una faccia che sembrava impassibile e le braccia incrociate sul petto, sembrava imperturbabile, ma in realtà… non era così, il suo cervello formulava trecento mila ipotesi sul perché il destino gli avesse fatto rincontrare Eneka, e poi del come fosse possibile che proprio lei, fosse la sorella di Naruto.

-Perché… mi hai mentito… perché non mi hai detto che tu eri il Kazekage?...-Disse a testa bassa, tutti cominciarono a guardare la scena con un certo interessamento, ma Gaara era teso.

-Perché mi hai detto che eri un semplice Chunin mentre in realtà sei il Kazekage!??!??-A quella domanda Gaara stabuzò gli occhi,

(Pensieri di Gaara)

“perché? Già perché non glielo aveva detto fin da subito? Ma che importanza aveva? Ne aveva? Perché? Perche? Perchèèèè??... Bhoo!” Non rispose ma rimase solo con la bocca semi aperta come per dire qualcosa, ma non sapeva che dire.

 

Fine I capitolo.

 

Ciao a tutti! Spero che vi sia piaciuto il primo capitolo, coem al solito nel primo capitolo non accade molto, ma fatemi sapere cosa ne pensate, Commentateeeee! E preparatevi perché nel prossimo ne vedrete delle belle!! XDDDD…XD… 

Gaara- Cattivo presagio… o.O!!!!!-

      

   
 
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