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Autore: lottieverdeen    03/02/2013    4 recensioni
La vera storia di Cato e Clove, di come si sono conosciuti, innamorati, odiati e persi. Per sempre.
DAL CAPITOLO 9
Solo mie potevano essere le sue labbra, solo mia la sua voce, solo mie le sue mani. Ma ora è troppo tardi.
Il mio cuore inizia a battere forte, cerco di trattenere le lacrime mentre la tristezza mi annebbia la vista.
Chiunque di noi due torni dall'arena, non tornerà mai del tutto intero.
Perchè dovunque io vada, una parte di me sarà sempre da lui.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Chaff, Cinna, Claudius Templesmith, Clove
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nel mio sogno Cato tiene la mia mano, la stringe come se fosse il suo ultimo appiglio. Il mio petto si alza e si abbassa troppo lentamente. Con la mano libera estrae la freccia conficcata nel mio petto. Cerco di aprire gli occhi per vederlo un'ultima volta, ma le mie forze non bastano.
"Non voglio morire Cato." Sussurro.
"Non morirai Clove, te lo prometto."

Un rumore fastidioso mi sveglia, un ticchettio ritmico e continuo non mi lascia pace. La stanza è bianca e io sono coricata su uno scomodo letto d'ospedale. Il dolore è ovunque, ma cerco di ignorarlo.
"Clove! Per l'amore del cielo, ti sei svegliata!" La voce di Brutus suona così estranea, così lontana, eppure e lì, vicino al mio letto e sembra preoccupato. Sospira di sollievo quando apro gli occhi e lo osservo.
"Dov'è Cato?" Chiedo quasi sussurrando.
Brutus mi guarda e sorride. "Sta bene, Clove, sta bene." Ripete il mio nome per calmarmi, ma c'è qualcosa nellasua voce che mi fa paura. "C'è qualcosa che mi devi dire?"
"Tua madre è morta."
Ignorando il dolore mi alzo e ringhio. "Chi è stato?" Brutus mi appoggia una mano sulla spalla per calmarmi, ma poi la ritrae velocemente, capendo che è un gesto inutile. "Le guardie." Dice una voce lontana. Dall'ombra si avvicina una figura sfuocata, che pian piano diventa più chiara. Enobaria mi guarda, mi osserva e studia, come un leone studia le mosse di una gazzella.
"Non preoccuparti tesoro." Dice dolcemente. "Le abbiamo tenute per te."

Enobaria mi scorta attraverso un corridoio buoi e deserto. Passiamo davanti a porte da cui provengono gemiti e lamenti che ignoro. Stringo tra le mani un coltello, la fredda impugnatura è l'unica cosa che mi permette di non impazzire subito.
Mia madre, la persona che mi ha messo al mondo, morta. Questo solo perchè era entrata nell'accademia e aveva reclamato la sua figlia. "Posso ucciderli?" Chiedo alla mia allenatrice speranzosa. Lei mi osserva per un attimo e poi risponde.
"Se ci tenevi davvero così tanto a tua madre si."
"Non è che ci tenevo a lei, ma è la persona che mi ha messo al mondo, non volevo perderla, non in questo modo."
"Uccidili allora." Dice girando una chiave nella serratura di una porta di metallo. Ignoro l'odore di sterco, vomito e sudore e cerco di scorgere le due figure nella penombra.
"Chi ha ucciso mia madre." Chiedo cercando di mascherare il panico nella mia voce. L'uomo alla mia destra tossisce.
"Sono stato io bambinella." Sembra fiero di quello che ha fatto. La rabbia mi pervade e con una mossa fulminea affondo il coltello nel suo cuore. L'uomo cade ai miei piedi spruzzandomi con il suo sangue.
Alla mia sinistra sento una risata, è beffarda, sadica, schifata. Tutto insieme. 
"Ti hanno allenato bene allora assas..." Il mio coltello si conficca nella sua gola prima che possa finire la frase.
Cercando di trattenere le lacrime passo di corsa davanti ad Enobaria.
Erro nei corridoi vuoti, la vista annebbiata dalle mie lacrime. Ad un tratto sbatto contro qualcuno.
"Clove, cos'hai? Mi avevano detto che stavi meglio e ..." Scuoto la testa e lo guardo con gli occhi gonfi e rossi.
"Sono un'assassina Cato!" Lui, ignorando il sangue e la puzza appiccicati a me mi abbraccia. E' il suo abbraccio a farmi calmare. Il mio cuore inizia a battere di nuovo regolarmente, i singhiozzi si affievoliscono.
"Ho ucciso Cato, sono diventata come loro mi volevano."
"Tu non sarai mai quello che vogliono. Tu appartieni solo a te Clove."
"Oh, se fosse vero Cato." sussurro.









Ciao a tutti.

Innanzitutto ringrazio mille volte le tredici persone che prefersicono questa storia e le 16 che la seguono, vuol dire davvero moltissimo per me!
Mi dispiace se nello scorso capitolo la parte finale era così confusa, ma spero che questo capitolo ve l'abbia chiarita un po', se no ditemelo che mi tirerò in testa una padella e cercherò di essere più chiara.
Mi raccomando ditemi cosa ne pensate,
ciao,
Lotty


  
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