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Autore: Pontomedusa    03/02/2013    2 recensioni
Quando la costruzione della piramide è solo agli inizi, qualcuno attira l'attenzione del Sacro Imperatore Souther. E' coraggioso, sadico e con un certo talento per l'omicidio...ed è una giovane donna.
Forse Souther ha trovato chi potrebbe fargli battere il cuore?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raul, Souther
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Birds of a feather'
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Uno dei raffinatissimi energumeni di Souther mi accompagna in quella che a quanto pare sarà la mia camera. Durante il tragitto mi guarda di sottecchi ma non ha il coraggio di rivolgermi la parola; evidentemente, il fatto che il suo signore e padrone non mi abbia uccisa né mutilata mi ha portata parecchio in alto nella catena alimentare del Sistema Impero del Male.

Quando finalmente la porta si chiude alle mie spalle, le gambe mi cedono e mi accascio per terra. L'adrenalina si è esaurita, e adesso mi sento un sacchetto vuoto, cencioso e abbandonato. Ahimè.

Solo adesso mi rendo conto dell'enormità di quello che ho fatto. Ho rischiato seriamente di farmi ammazzare, e a dirla tutta mi sembra incredibile non esserci riuscita. Non so neanche io come ho fatto a parlargli in quel modo; ho deciso che la mia unica possibilità di salvarmi era rifugiarmi nell'audacia e ho interpretato un personaggio.

Un personaggio veramente figo, tra l'altro, mi complimento con me stessa.

Ma adesso sono di nuovo io, e non so come uscire da questa situazione.

Faccio qualche respiro profondo per ritrovare la calma, e finalmente mi rendo conto del posto in cui sono. Una camera bellissima, non c'è che dire. Non per niente questo è il castello imperiale, non il semplice villaggio che abbiamo costruito con le nostre mani.

Mi alzo e apro la porta sulla parete in fondo. È la stanza da bagno, e la vasca c'è davvero. E l'acqua corrente, calda, anche. Qualcuno ha anche disposto delle saponette profumate, decisamente meglio del sapone che facciamo al villaggio con le ossa del bestiame.

Comincio a riempire la vasca e intanto rifletto. Le ragazze di solito sognano il Principe Azzurro, non l'Imperatore Sadico. Questa mia attrazione per Souther è malata e pericolosa; cosa faccio adesso? Per un secondo ho davvero sperato che volesse tenermi come schiava sessuale. Sarebbe stato più facile. Anche più divertente. No, non intendevo questo...sì, ok, lo intendevo. Sesso con Souther, lo farei volentieri. Addestrare i suoi soldati perché possano distruggere meglio altri piccoli villaggi come il mio, invece, preferirei evitarlo.

Sospiro e comincio a spogliarmi. Appoggio il mio fedele coltello sul bordo della vasca, e mi immergo nella vasca ormai piena.

Non ho mai avuto grossi sensi di colpa nell'ammazzare la gente, lo ammetto, e in alcuni casi lo trovo anche divertente, ma si tratta sempre di gente cattiva. Che se l'è cercata. Certo non i tipici nemici del Sacro Imperatore.

Però...ho salvato il mio villaggio. Forse, approfittando della situazione, potrei salvarne altri. Se Souther mi dà abbastanza carta bianca (se riesco a prendermela), potrei rivedere l'organizzazione delle terre conquistate e...certo, a meno che il Sacro Imperatore non mi abbia presa in giro, e domattina non mi faccia appendere a testa in giù nella piazza d'armi.

O magari non mi ha presa in giro, ma domani cambierà idea e l'opzione appesa-a-testa-in giù si concretizzerà comunque. Perchè a me l'Imperatore sembra davvero capriccioso. Oh, adorabile lui, capriccioso e...

Oh dei, aiutatemi. Metto la testa sott'acqua, come se potessi anche lavare via dal mio cervello certe idee malsane.

 

Mi sono già rivestita, indossando abiti puliti. Sì, c'erano anche vestiti per me nell'armadio, per fortuna divise militari, sicuramente le stesse che vestono i soldati di Souther, e non vestitini da dama del castello o completini da odalisca sexy. Apprezzo lo sforzo di avere scelto le più piccole, ma a me vanno comunque enormi. Annegata in una casacca con le maniche rimboccate, temo di non trasudare un grande carisma.

Un soldato viene ad annunciarmi che il Sacro Imperatore mi attende nelle sue stanze. Incredibilmente, non ridacchia né ammicca, sembra più che altro stupefatto. Sì, nelle storie che si raccontano sulle nefandezze dell'esercito di Souther, si parla spesso degli stupri perpetrati dai soldati, ma mai niente sull'imperatore. A lui le donne pare non interessino, ma non ho mai sentito nulla nemmeno sugli uomini. E i bambini, si limita a farli morire nel cantiere di quella sua maledettissima piramide; perché è un signore, lui. Sospiro.

Sfumata l'idea che voglia fare sesso (peccato!), mi domando che diamine voglia da me. Sono preoccupata, e ho anche paura. Ma, accidenti a me, sono anche contenta di poterlo rivedere, e riesco solo a pensare a quanto stia male infagottata in questa uniforme che è quasi il doppio di me.

 

 

Entra con passo sciolto e un'aria quasi svagata, guardandosi intorno. L'uniforme che le hanno trovato è decisamente troppo grande per lei, la fa sembrare una specie di pulcino. Il soldato che l'ha accompagnata, prima di chiudere la porta alle sue spalle, la fissa come se avesse visto un uccello esotico in mezzo al deserto; non ha mai visto una donna entrare nelle mie stanze. D'altronde, io non ho mai visto una donna come lei. E neanche un uomo, se è per questo.

Seitei! Già sentivate la mia mancanza?” E sfodera un luminoso sorriso che sa tanto di presa in giro.

Sai, giovane giullare, a me piace giocare a scacchi, ma la maggior parte di quelli che girano qui sanno a malapena scrivere il proprio nome. Così ho pensato che tu, che hai così tante qualità nascoste...”

Sorride di nuovo, ma questa volta sembra un sorriso vero. Fa qualche passo verso la sedia di fronte al mio trono, ma non si siede.

A dire la verità, Sacro Imperatore, a scacchi non sono mai stata un granché. Conosco le regole, ma quando cerco di prevedere ogni possibile conseguenza di ogni mia possibile mossa, mi stufo subito e muovo a caso.”

Non è una grande presentazione per un ufficiale.” Sogghigno.

Io non ho mai detto di avere la stoffa dell'ufficiale. E poi, nella vita reale l'istinto funziona molto meglio che negli scacchi.”

Non saprei darti torto. Siediti.”

Ubbidisce. A quanto pare, è abbastanza civilizzata da sapere che non ci si siede davanti all'imperatore se non viene ordinato. Da dove è uscita? Ha poco a che spartire coi soliti villici dei villaggi.

Bene”, dico, muovendo la prima pedina. “Adesso raccontami un po' come ha fatto la tua gente a respingere gli attacchi dei miei soldati.”

Socchiude gli occhi, ma non mi risponde. Scoppio a ridere.

Non devi avere paura che usi queste informazioni per conquistare il tuo villaggio. Ti ho dato la mia parola, ricordi?”

Inarca un sopracciglio, come a dire quale bassa opinione abbia della mia parola. Poi, muove un pedone.

La parola dell'Imperatore è una sola! Voglio sapere come hai fatto, per essere sicuro che le tue capacità mi possano essere utili, signorina.”

Le pedine continuano a muoversi sulla scacchiera. Si vede che non riflette tanto sulle sue mosse, ha uno stile caotico, ma proprio per questo è più difficile intuire la sua strategia.

Mi chiamo Azusa” dice, catturando il mio alfiere.

Non te l'ho chiesto.” Facendo così, ha messo la sua regina sulla strada della mia torre. Procedo a catturarla.

Ho pensato che prima o poi vi stuferete di chiamarmi con dei simpatici appellativi, e quando quel momento arriverà sapere il mio nome potrebbe esservi di una certa utilità. Scacco.”

Fisso la scacchiera incredulo. Mi sarò distratto con le chiacchiere, ma davvero il suo alfiere sta minacciando il mio re, e gli ho spianato io la strada per catturarle la regina. Per fortuna, il mio cavallo non ha problemi a catturarlo.

È così che combatti, signorina?” Non ho nessuna intenzione di chiamarla per nome. “Sacrifichi i tuoi uomini migliori solo per incutere un piccolo spavento nel nemico?”

No, questo è il modo in cui combattete voi.”

Touché. Non mi è mai importato gran che di risparmiare i miei soldati; d'altra parte arrivano risorse fresche ogni giorno, uomini spietati che non vedono l'ora di unirsi all'esercito del grande Souther.

Sembra che mi abbia letto nel pensiero, perché riprende: “E così facendo, vi ritrovate con soggetti come il nostro simpatico amico del bagno di oggi pomeriggio. A proposito, spero che siate riuscito a far venire via il sangue dal marmo.” Sogghigna.

E allora sentiamo, grande stratega. Cosa suggerisci?”

I vostri obiettivi sono differenti dai miei, a voi interessa l'attacco, io sono un'esperta nella difesa. Scacco.”

Di nuovo! A quanto pare, l'attacco non è poi così lontano dalle sue corde. Catturo il suo pezzo.

Dunque, come ritieni di potermi essere utile?”

Rinnovo la mia proposta ad occuparmi della cucina. Ad ogni modo, se proprio ci tenete a impegnarmi nel vostro esercito, posso addestrare i vostri uomini. Adesso sono dei fanfaroni disorganizzati, abituati ad affrontare coi lanciafiamme dei poveri contadini che al massimo hanno le vanghe, e grazie tante! Così, è ovvio che appena incontrano persone minimamente preparate, come noi, si trovano in difficoltà. Cosa succederebbe se si trovassero ad affrontare un esercito vero?”

Come al solito, non ha tutti i torti.

Scacco matto.”

Però, io sono il migliore.

Lei alza i palmi in segno di resa.

Lo avevo detto di non essere un granché a scacchi. Spero di non avervi deluso, Sacro Imperatore.” E mi scocca un altro dei suoi sorrisetti impertinenti. Non c'è che dire, sa perdere con grazia. Un'arte che non ho mai sentito il bisogno di imparare, perché io non perdo mai.

Sarà più grave se mi deluderai domani. Alle sette inizi il tuo addestramento. Troverai i tuoi nuovi soldati ad aspettarti.”

Delizioso. Senza fretta, c'è anche speranza di avere qualche vestito della mia misura?”

Te li farò fare, se domani sera sarai ancora viva. E adesso vai.”

Di già? Che peccato.” E mi lancia un'occhiata maliziosa, prima di alzarsi e avviarsi verso la porta.

Non faccio in tempo a trovare parole abbastanza minacciose e terribili per richiamarla all'ordine, che è già sparita.

Bene, devo ammetterlo: stasera mi sono divertito. Vediamo se mi divertirò anche domani.

 

 

 

   
 
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