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Autore: mangakagirl    03/02/2013    5 recensioni
Una festa in maschera...
Un colpo di scena inaspettato durante il ballo...
Una svolta che cambierà per sempre la loro vita...
Sono solo alcuni degli ingredienti di questa storia che coinvolgerà il nostro detective dell'est Shinichi Kudo in un'impresa contro il tempo.
Ma non sarà solo ad affrontare quello che lo aspetta alla fine, perché potrà contare sull'aiuto del suo migliore amico e di amico/rivale un po' speciale ;)
Finalmente scopriremo come andranno a finire le cose e cosa ne sarà di Shinichi dopo l'incontro con l'Organizzazione...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicated to neechan <3

16.


Hattori raggiunse la camera dell’amico, riflettè un paio di secondi su come informarlo di ciò che era appena successo, poi abbassò la maniglia ed entrò.
Trovò il ragazzo sdraiato, con gli occhi aperti, che fissava il soffitto pensieroso. Gli si avvicinò abbozzando un sorriso, sollevato nel vederlo sveglio, e si sedè nella sedia accanto a lui.
-Hattori- mormorò il ragazzo sorridendo nella sua direzione -Credevo ti fossi dimenticato di avere un migliore amico…!-
-Ma che vai dicendo, stordito?- domandò con finto sdegno il ragazzo del Kansai incrociando le braccia al petto, poi sorrise sereno abbandonando ogni forma di ostilità nei suoi confronti -Come ti senti?-
-Mi sentivo meglio quando non avevo un proiettile conficcato nella spalla sinistra- rispose ironico assottigliando gli occhi mentre Heiji pensava al modo migliore per introdurre l’argomento… Ma ci pensò Shinichi a semplificargli le cose.
-Hattori… Hai visto Ran? È venuta qui in cerca di risposte… ma non ero ancora pronto a dirle tutta la verità… poi ha nominato Haibara e se ne andata dicendo che “lo sapeva, aveva capito”…-
-Ecco- cominciò il ragazzo del Kansai nervosetto -Il fatto, Kudo, è che… Ran e Haibara hanno appena discusso… di brutto…- Shinichi sbarrò gli occhi -Per te- aggiunse quasi timoroso della reazione che avrebbe avuto l’amico convalescente.
-COSA?!-
Il detective dell’Est scattò a sedere sul letto e subito dopo si portò una mano alla spalla.
-Aiiiie aiiii!!- mormorò strizzando gli occhi dal dolore. Heiji si agitò e tentò di convincerlo a rimettersi sdraiato, ma lui ignorò le sue parole -Hattori, che diavolo mi stai dicendo?!!- domandò incredulo fissandolo negli occhi.
-Kudo… ecco… Ran pensa che tu e Haibara stiate insieme e che lei sia la causa della tua scomparsa…-
Shinichi rimase a bocca aperta, senza parole e senza respirare, col cuore che batteva a mille.
No, non è possibile…
-Scusa e tu cosa hai fatto in tutto ciò?!- domandò sconvolto mentre rivoli freddi gli attraversavano il collo e una forte nausea, dovuta all’agitazione e ai movimenti bruschi che non avrebbe dovuto fare dopo l’operazione, lo assaliva.
-Bè, io non ho potuto fare molto… Mi hanno assalito non appena ho provato a chiarire la cosa!-
-Ed Haibara, dannazione?!- Shinichi si portò una mano alla fronte pallido come un lenzuolo mentre la pressione gli scendeva vertiginosamente. Heiji si fece prendere dal panico, afferrò la cartelletta posata sul suo comodino e cominciò a fargli aria preoccupato.
-Kudo, non morire! Non voglio sentirmi un assassino!- esclamò poi pigiando il tasto accanto al letto per chiamare l’infermiera, che si precipitò nella stanza in meno di 20 secondi.
-Che succede?- domandò agitandosi dopo aver visto come Shinichi era in procinto di svenire. Corse verso il letto, lo sbattè tra i cuscini e lo scoprì, sollevandogli le gambe e ordinando ad Heiji di fargli più aria.
-Tranquillo, tranquillo… Respira- gli disse con tono calmo facendogli vedere i movimenti che doveva fare col petto -Inspira ed espira piano… va tutto bene…- si voltò sdeganata contro il ragazzo dagli occhi smeraldini e lo fulminò -Posso sapere che diavolo è successo, di grazia?!-
-Hattori- disse Shinichi tornato del suo colore originale e ripresosi un po’ -Posso sapere perché Haibara non ha chiarito la cosa?
-Kudo…- mormorò lui -Sai che è innamorata di te, no? Forse avendoti visto ferito… Non so che le è preso…!-
-Porta immediatamente qui Ran. Non può davvero aver frainteso tutto in quel modo!-
L’infermiera squadrò truce entrambi i ragazzi, mentre lui annuì e le mollò la cartelletta in mano, correndo poi alla porta della stanza.
-Saggia decisione, Kudo!- disse all’amico, poi si rivolse alla donna - Glielo affido!- chiuse la porta e corse per i corridoi in cerca della ragazza.
Ho quasi ucciso il mio migliore amico!
Scosse il capo.
Se il mio intuito da detective non mi tradisce, Ran dovrebbe essere nel cortile dell’ospedale…

***

Anche volendo tornare a casa, non avrebbe potuto.
L’ospedale era ad almeno un’ora e mezza da casa sua e lei non aveva abbastanza soldi per permettersi il taxi, inoltre, nonostante quello che aveva scoperto, non se ne sarebbe mai andata senza accertarsi dellesue condizioni…
Ran, con la schiena appoggiata ad una colonna del porticato del cortile dell’ospedale, piangeva di rabbia mordendosi fino a farsi male le labbra.
Come aveva potuto, anche se solo per un secondo, sfiorare quelle del ragazzo che l’aveva tradita?!
Si sentiva una sciocca.
Per tutto quel tempo non aveva mai pensato che avesse un’altra e che quella potesse essere la ragione del suo allontanamento.
Ma evidentemente aveva ragione quella tipa di cui ignorava ancora il nome:
non conosceva Shinichi abbastanza bene come pensava.
Flettè le ginocchia, affondandovi la testa sopra, poi si rannicchiò su se stessa mentre i capelli le scivolavano davanti al viso e sulle braccia silenziosamente.
Era stata una sciocca a pensare che Shinichi l’amasse davvero…
Che sarebbero stati insieme…
Sperò quasi che quel lontano giorno a Londra, mesi prima, lui non si fosse mezzo dichiarato.
Ma era una bugia anche quella, dopotutto…
Se stava con un’altra non potava certo dirglielo, ma pur di farla soffrire, pur di non ammettere la cosa perché era un codardo, aveva finto di provare qualcosa per lei e aveva messo in piedi quella sceneggiata davanti al Big Ben.
L’aveva tradita…
Tradita?
 Si morse più forte le labbra.
Ma in fondo ha ragione lei, no? Noi non stiamo insieme…
In mezzo a tutti quei pensieri non si accorse che qualcuno le si avvicinava silenziosamente. Una figura dagli occhi verdi venne illuminata dalla luna piena che si ergeva nel cielo blu notte, fermandosi davanti a lei e accovacciandosi alla sua altezza.
Ran alzò lentamente gli occhi specchiandosi in quelli del suo amico dell’Ovest, che sorrideva un po’ dispiaciuto. Il ragazzo si sedè accanto a lei, con la schiena a sua volta appoggiata alla colonna, flettè un po’ le gambe e le passò un braccio attorno alle spalle con un sospiro.
-Hey- mormorò dolce cercando di consolarla -Shhh, basta piangere…-
-H-Hai sentito anche tu, no?- domandò Ran sdegnata -Mi ha illusa per tutto questo tempo…-
Heiji scosse il capo mordendosi le labbra un po’ nel panico.
Perfetto, e adesso?!
-No no, ascolta…- si riprese cercando di apparire tranquillo -Io so cosa stai pensando in questo momento…- lei lo guardò tra le lacrime aspettando che andasse avanti -Pensi che sia uno stronzo, uno che ti ha fatto soffrire e che aveva un’altra per tutto questo tempo…-
La ragazza annuì fermamente convinta.
-Eh no! C’è un piccolo dettaglio che ti è sfuggito: hai frainteso tutto, Mouri- disse ridacchiando per smorzare la tensione mentre lei aggrottava le sopracciglia.
-Tu stai dalla sua parte, vero?- domandò arrabbiata mentre Heiji si affrettava a scuotere il capo e a mettere le mani avanti.
-No no no- la paura che l’aggredisse con un colpo di karate incombeva sul ragazzo, ma si fece coraggio -Ascolta… Hai frainteso dei dettagli molto importanti… perché non sai tutta la storia!-
-Bè, allora che qualcuno la chiarisca questa dannata storia!- si scaldò Ran mentre lui deglutiva calcolando quante possibilità di sfuggire dalle sue grinfie avrebbe avuto in caso di attacco.
-Infatti- disse cogliendo la palla al balzo -Proprio ora mi ha chiesto di venirti a cercare e di dirti di andare a parlare con lui: è arrivata l’ora della verità, Ran-
La ragazza riflettè su quelle parole e sulle possibilità di inganno che ci potevano essere.
-Mi dirà tutto?- chiese sospettosa -Tutta la verità, Hattori? Perché se non è così, non voglio nemmeno vederlo…-
-Tutta la verità- giurò lui portandosi una mano al cuore e convincendola del tutto.
La karateka sspirò chiudendo gli occhi, poi si alzò e annuì.
-Andiamo- disse al ragazzo, e si avviarono alla stanza di Kudo.
Passando per l’entrata dell’ospedale, Heiji, senza farsi notare da Ran, fece un cenno di capo a Kid e a Aoko e Kazuha di seguirlo e loro annuirono alzandosi in piedi.
Arrivati davanti alla stanza 404, Ran esitò un paio di secondi prima di aprire la porta, poi si fece coraggio ed entrò lasciando Hattori nel corridoio, che subito fu raggiunto da Kid e le ragazze.
-L’hai convinta?- domandò Kid sottovoce mentre il ragazzo del Kansai annuiva appoggiando l’orecchio alla porta: aveva raccontato tutto ai tre prima di uscire nel cortile a chiamare Ran.
Tutti e quattro appoggiarono l’orecchio alla porta e aspettarono che uno dei due parlasse, curiosi di sapere come si sarebbero risolte le cose.

***

Ran, entrando, trovò Shinichi seduto con la schiena appoggiatata tre cuscini: era stata una vera impresa convincere l’infermiera a farlo mettere seduto dopo quello che era successo!
La sedia su cui sia lei che Heiji si erano seduti poco prima era sparita, così lei pensò seriamente di stare in piedi, a braccia incrociate, ad ascoltare quello che lui aveva da dirle: valutato tutto ciò che finalmente sarebbe venuta a sapere, le sarebbe stato più facile andarsene via nel caso di altre bugie.
Ma Shinichi la pensava diversamente.
Si spostò un po’ a destra, facendole posto al bordo del letto per farla sedere e glielo indicò. Ran lo fissò seria per qualche secondo, poi con un sospiro si andò a sedere in quel ritaglio di materasso.
-Ciao- disse Shinichi abbozzando un sorriso, a cui lei non rispose.
-Hattori mi ha detto che mi avresti raccontato la verità… è vero?- lui annuì e aspettò che lei facesse la prima domanda.
-Allora?-
-Allora cosa?- domandò Ran leggermente stizzita.
-Cosa vuoi sapere per primo? Ah, a proposito- Shinichi fu incredulo di quello che stava per dire -Com’è questa storia che hai litigato con Haibara?!-
-Eh no!- Ran si scaldò -Le domande le faccio io, adesso. Chi erano quei tipi di oggi? Cosa c’entrano con te? Dove sei stato tutto questo tempo? Perchè non mi hai mai detto la verità? Haibara? Si chiama così? Chi diavolo è quella ragazza?!- pronunciò l’ultima parola con foga assalendolo.
-Wow, wow frena!- Shinichi sorrise in imbarazzo portando la mano sana davanti al petto come a ripararsi -Cominciamo dall’inizio, ok?-
Lei annuì incrociando con più foga le braccia al petto e lui prese un bel respiro.
-Tropical Land- la ragazza sbarrò gli occhi -Ti dice qualcosa?- domandò lui per iniziare il discorso dal principio.
Quello che Ran venne a sapere dopo, fu sconvolgente: la faccenda di Conan, il bambino che le era stato sempre accanto non era altro che lui, dell’Organizzazione, del dover frequentare le elementari e fingere di vivere una vita che non gli apparteneva,di come lui potesse parlare con lei grazie ai gadget…
Alla ragazza parve frutto di un libro di fantascienza partorito da un autore con un fervida immaginazione, ma se ci rifletteva bene tutto tornava…
La storia dell’APTX, degli scontri avuti coi MIB, di Bourbon, di Haibara atterrata magicamente nella vita del ragazzo…
Shinichi impiegò quasi un’ora buona a raccontare tutto nei minimi dettagli, ma Ran non pronunciò nessuna parola, non volle alcun chiarimento, nessuna domanda…
Lui era così bravo da darle la risposta prima ancora che lei chiedesse qualcosa su cui aveva un dubbio.
Alla fine del racconto, Ran abbassò lo sguardo sulle lenzuola e il ragazzo temè di aver esagerato a confessarle tutto in una sola giornata: non si accettava tutti i giorni di credere che una persona potesse restringersi!
Riflettè un po’ su quello che aveva appena saputo, poi rialzò lo sguardo su di lui esitante. C’erano ancora delle domande che le premevano…
-Così…- cominciò smorzando il silenzio che si era creato attorno a loro -Così tu non eri in giro con… altre…- arrossì al pensiero -Eri sempre con me…-
-Sì- lui annuì -ma se ti avessi detto qualcosa, ti avrei messa in pericolo…-
-E allora- Ran si fece coraggio e lo guardò determinata -Chi è quella ragazza per te? Che rapporto c’è tra di voi?-
Lui battè qualche secondo le palpebre sorpreso: possibile che non avesse ancora capito?
-Te l’ho detto Ran, è solo un’amica. Tra me e lei non c’è mai stato niente. Ci frequentiamo solo a scuola-
-Bugiardo- mormorò Ran con gli occhi lucidi -Non ti credo. Lei sembra conoscere davvero molte cose di te… Ti sei addirittura parato davanti a lei per salvarla oggi… Tu stai mentendo, Shinichi! E per l’ennesima volta!-
-No Ran, davvero, tu hai frainteso un po’ di cose!- si affrettò a chiarire la situazione lui -Haibara sa molte cose di me perché essendo nella stessa situazione, è normale che mi confidassi e parlassi con lei di ciò che accadeva che con i Detective Boys!- sottolineò il nome della banda per ricordarle che loro invece erano solo bambini, ma lei scosse la testa e fece per alzarsi e andarsene.
Shinichi la afferrò saldamente per un polso e lei si girò arrabbiata, fissandolo negli occhi per interminabili secondi, finchè lui, con uno strattone, non l’attirò a sé e non la baciò lasciandola senza fiato.
Ran sbarrò gli occhi incredula: non poteva credere a quello che stava accadendo.
Shinichi chiuse gli occhi assaporando le sue labbra per la prima volta e l’attirò di più a sé, ignorando la possibilità che lei avrebbe potuto cadergli addosso perdendo l’equilibrio e fargli molto male alla ferita.
Al diavolo tutto!
Basta barriere, basta mezzi termini: amava Ran e voleva davvero dimostrarle che per lui non esisteva nessun’altra al di fuori di lei.
Lei rimase inerme, lasciandosi baciare col cuore che palpitava all’impazzata, lasciandosi trasportare solo quando le loro lingue si incontrarono per la prima volta.
Era una sensazione del tutto nuova, non credeva di essere capace di baciare in quel modo, non aveva mai immaginato così esplicitamente come sarebbe stato quel momento…
Si stupì di quanto Shinichi fosse bravo e maledettamente dolce in quel tipo di cose e arrossì mentre anche lei gli affondava una mano nei capelli come aveva fatto lui qualche secondo prima.
Per quegli attimi eterni in cui le sue labbra la scottarono permanentemente, quasi dimenticò di essere arrabbiata con lui e di averlo accusato di essere un bugiardo.
Ma, presto o tardi, si dovettero separare per riprendere fiato.
Shinichi divenne scarlatto e lei piantò lo sguardo sulle lenzuola tremando leggermente dall’emozione:
il loro primo bacio.
-Q-Questo? Credi davvero che con un bacio risolverai tutto?- domandò tramante anche se una vocina dentro di lei le faceva ben presente che, con quel gesto improvviso e dannatamente bello, ovviamente l’aveva già perdonato di tutto quello che le aveva fatto passare.
-Hai ragione- rossi in viso, entrambi alzarono lo sguardo l’uno sull’altra -Però volevo solo farti presente che… Sì, bè… quello che ti ho detto a Londra…- il cuore di Ran avrebbe cominciato a palpitre ancora più forte se solo non avesse già raggiunto la velocità massima -Quel giorno, con quella mezza dichiarazione… Non era per giustificare la mia assenza, perché io… Io… Insomma…-
Pausa.
La porta della stanza si aprì e Hattori fece capolino con solo la testa, guardando il migliore amico tutto divertito.
-Sa Kudo, passa al sodo!- esclamò mentre Shinichi desiderava ardentemente fulminarlo sedutastante. Il ragazzo uscì dalla stanza come se nulla fosse.
Ran sembrò non notare nemmeno quell’intrusione: pendeva letteralmente dalle sue labbra e ascoltava ciò che stava per dirle con gli occhi azzurro-lilla che brillavano dall’emozione.
Shinichi la osservò un altro paio di secondi sorpreso che non dicesse o facesse nulla per la comparsa di Hattori, poi sorrise comprendendo.
-Hattori ha ragione in fondo … Basta giri di parole- prese fiato ispirando a fondo e finalmente disse -La verità, Ran Mouri, è che io ti amo-
La ragazza perse più di un battito, portò una mano sul cuore come a controllare che fosse ancora  viva, senza però staccare gli occhi dal ragazzo, poi divenne di mille colori, perché lui aggiunse con un sorriso colpevole -Però tu non mi hai ancora risposto da Londra, ricordi?-
-Ah- si inceppò nelle sue stesse parole, cercando di connettere il cervello con la realtà, di formulare qualcosa di sensato, ma sembrava che nulla potesse uscire dalla sua bocca.
-Sì, no, bè, ecco, io…- fece tante pause tra una parola all’altra, ridendo nervosa, rossa in volto, e passandosi una mano tra i capelli portando una ciocca dietro l’orecchio mentre abbassava lo sguardo selle lenzuola -Sì, insomma… A-A Londra…-
Heiji, con lo sguardo che fremeva mentre aspettava di sapere la sua risposta, rientrò con la testa nella stanza ed esclamò:
-Coraggio Ran, meno giri di parole e più sostanza!- battè addirittura le mani come si fa per incitare le persone, ma non appena incrociò lo sguardo nero e imbarazzato di Kudo, ridacchiò e chiuse di nuovo la porta lasciandoli soli.
Vuoi vedere che ci stanno spiando tutti e quattro?!
Shinichi fece per urlare all’amico di non intromettersi più e di smetterla di origliare insieme al resto della banda, ma Ran si decise a prendere il coraggio in mano e a parlare.
-Shinichi anche io ti amo, da sempre-
Gli si gettò al collo abbracciandolo forte, finchè lui non attirò di nuovo le sue labbra a sé e non la baciò ancora più passionalmente mentre, fuori dalla porta, scoppiavano fragorose urla di gioia e risate.
-Wooooohooooooo!- urlò Hattori battendo il cinque a Kid -è stata travagliata come dichiarazione, ma almeno ci siamo riusciti socio!-
Kaito e le ragazze scoppiarono a ridere, quando Haibara arrivò davanti a loro.
Heiji si parò davanti alla porta socchiusa, da cui si intravedevano i due dentro baciarsi, e rise nervosetto.
-Macbeth! Sei arrivata finalmente!- disse smorzando la tensione che si era creata mentre lei, interrogativa, alzava un sopracciglio guardando i quattro sorpresa.
-Che mi sono persa?- domandò la scienzata mentre Kid si scambiava una rapida occhiata con Hattori.
-Emmm… Tra Ran e Kudo le cose si sono, emmm…. Diciamo chiarite- pronunciò il ladro mentre gli occhi di lei si spensero un po’.
Ma d’altronde sapeva che i due si sarebbero chiariti e messi insieme come da tutti sempre sperato da entrambi...
-Capisco… Bè è possibile parlare con lui?- domandò con tono sereno -Dovrei partire per cui ho una certa fretta…-
Heiji sbarrò gli occhi  e Kazuha domandò un po’ dispiaciuta:
-Vai via Miyano?-
-Sì, ma non preoccupatevi per me…- sorrise -So già dove starò e mi rifarò finalmente una vita-
I quattro annuirono e Ran, forse sentendo tutto, dopo essersi staccata dalle labbra del ragazzo, si alzò e uscì dalla camera, incrociando il suo sguardo.
-Mouri- cominciò lei seria ma serena e arrendevole -Mi dispiace per quello che ti ho detto… Ma sono felice per te e… lui- fece male ammettere che Shinichi apparteneva davvero ad un’altra.
Ran annuì e le porse una mano, che lei strinse in segno di pace.
-Buon viaggio, Shiho- disse Ran abbozzando un sorriso -E anche a me dispiace per quello che ho detto… Ho solo frainteso tutto…-
-Non c’è problema- disse la scienzata entrando nella stanza -Ora è tutto chiarito: è questo ciò che conta. Te lo lascio subito- disse poi riferendosi a Shinichi -Solo una questione di un paio di minuti- chiuse la porta sparendovi dietro.

***

-Ciao- disse piano la ragazza sedendosi nel punto in cui fino a pochi secondi prima c’era Ran. Shinichi le sorrise mentre lei osservava la ferita.
-Fa male?- domandò provoncando un’espressione interrogativa sul suo volto.
-Cosa? Ah… questa?- il ragazzo si fissò la spalla come se nulla fosse -No, non sento nulla. È un graffietto da quattro soldi…-
Bugiardo …
Shiho sorrise arrendevole: anche sotto torchio non le avrebbe fatto pesare che era lei la causa di quella ferita.
-Grazie- disse piano lei mentre Shinichi scuoteva il capo.
-Shiho- la chiamò per nome per la prima volta -Io e te siamo soci, siamo amici ricordi?- le sorrise -Non potevo non mettermi in mezzo a te a e al proiettile, no? Non me lo sarei mai perdonato!- aggiunse con sdegno teatrale provocandole una risata.
-Ho sentito che parti- disse poi tornando un po’ serio. Lei annuì serena.
-Vado in America… Anche se può sembrare strano, lì ho qualche lontano parente… E poi ho studiato in una scuola: ho degli amici, conoscenti che magari si ricordano di me- gli fece l’occhiolino, anche se lui non era del tutto sicuro di quello che stava dicendo.
-Haibara-
-Sì?-
-Rimarremo per sempre amici, lo sai, sì?-
La ragazza abbassò lo sguardo e sorrise. Poi si alzò e annuì.
-Ho un volo che mi aspetta- commentò dirigendosi alla porta -E se non vado a fare le valigie adesso, non arriverò in aeroporto prima di domani sera: sai che noi ragazze siamo molto lunghe in queste cose, no?- sorrise mentre lui annuiva.
-Buon viaggio-
Fece per aprire la porta, ma qualcosa la trattenne mentre fissava la maniglia.
Finiva così?
Finiva davvero tutto così?
Mesi passati insieme, come vicini di banco, come amici…
Lui era il ragazzo che amava. Lui era l’unico che avesse mai amato.
Lui era l’unico disposto a salvarle la vita mettendo a repentaglio la propria.
Lui era l’unico che l’aveva accettata per quello che era, che sapeva leggerle nel pensiero.
Lui era tutto per lei.
Si voltò verso Shinichi con gli occhi pieni di lacrime e abbozzò un altro sorriso.
-S-sono una sciocca- si rimproverò asciugandosele con le dita -Adesso piango anche per un idiota che rischia la sua vita solo per fare lo sborone…-
Shinichi sorrise e la strinse forte quandolei, correndogli incontro, gli si gettò tra le braccia in lacrime.
-Mi mancherai, Kudo- sussurrò mentre lui sorrideva triste passandole una mano tra i capelli ramati.
-Anche tu, ma sappi che, in qualsiasi momento tornerai, mi troverai, Haibara: siamo soci, no?- ripetè sorridendo sicuro mentre lei alzava lo sguardo e annuiva asciugandosi le lacrime.
-Soci- poco dopo si staccò e si avviò alla porta.
-Ciao, Kudo-
-Ciao-


Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwa!
*--------------------*
Scusate questa faccia ma...
Sììì SI SONO BACIATIIIIIIIIIII!!! *w*
<3<3<3
xDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Eeeeeeee non poteva mancare un momento del genere, gente ^^
Non nelle mie fict, almeno u.u
Che ve ne pare?
ahahahaha!
vorrei sapere che impressioni avete avuto leggendo,
e che ne pensate delle intrusioni di Hattori xD
E del finale? ^^
Ho reso giustizia anche a Miyano anche se non la sopporto u.u
Sono stata brava u.u ('sta volta xD)
E che ne pensate dell'inizio, quando Hattori fa prendere un infarto al povero Shin moribondo?
 xD
Bè bè... manca solo una capitolo gente T.T
Mi viene già da piangere >.<
Ma come al solito ho delle fict da parte, don't worry ;)
A voi l'arduo compito di recensire u.u
Please, fatemi sapere che ne pensate *^*
Un bacio e al prossimo e ultimo capitolo T.T
Mangakagirl!


  
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