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Autore: Ryta Holmes    02/08/2004    16 recensioni
"Questa che voglio raccontarvi è la storia di un grande amore, è la storia di due persone legate da un sentimento così intenso e puro che è stato capace di superare anche la barriera più impenetrabile, che è la morte. Questa è la storia di due maghi, che hanno combattuto una dura guerra contro il male e che grazie al loro amore hanno riportato la pace su questa Terra ferita. Questa è la storia di Harry Potter e Ginevra Weasley."
Genere: Dark, Drammatico, Fantasy, Malinconico, Mistero, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STORIA DI UN AMORE

Storia di un Amore

Questa che voglio raccontarvi è la storia di un grande amore, è la storia di due persone legate da un sentimento così intenso e puro che è stato capace di superare anche la barriera più impenetrabile, che è la morte.

Questa è la storia di due maghi, che hanno combattuto una dura guerra contro il male e che grazie al loro amore hanno riportato la pace su questa Terra ferita.

Questa è la storia di Harry Potter e Ginevra Weasley.

Tutto iniziò con una tragedia. Non sembrerebbe che una storia d'amore possa iniziare con la morte, eppure il loro sentimento nacque così, legando due cuori feriti e straziati dal dolore.

Fu quando Molly e Arthur morirono, che la famiglia Weasley precipitò nella disperazione.

I loro sette figli crollarono come un castello di carte e tutta la loro forza, tutto il loro coraggio venne a mancare... e ognuno di loro piombò nell'angoscia.

Ma quello che rimaneva della famiglia Weasley, non era da solo. Ben presto molte persone si impegnarono ad aiutare quei sette orfani disperati, e riuscirono a salvarli.

I più grandi trovarono l'affetto delle loro mogli a sostenerli e in poco tempo il sorriso ritornò sui loro volti, come lo era stato prima della tragedia.

Anche l'ultimo figlio maschio della famiglia, Ron, trovò l'aiuto inaspettato della sua migliore amica, che in poco tempo divenne anche la sua compagna, e la sua ragione di vita.

Solo Ginevra Weasley sembrava l'unica incapace di tornare a sorridere. Era forse quella che aveva patito più di tutti, la perdita dei genitori... e forse quella che non aveva nessuno, in grado di aiutarla.

Eppure l'aiuto arrivò, e dalla persona che lei credeva di aver dimenticato. Harry Potter.

Harry aveva forse il cuore più ferito all'epoca, era lui che aveva perso una persona cara solo pochi anni prima ed era lui che si era accollato il peso di una profezia che lo costringeva a dover diventare vittima o assassino. Era lui che si riteneva responsabile per tutte quelle stragi.

Harry era convinto semplicemente che fosse per colpa sua, se Arthur e Molly erano morti.

Era quel dolore comune, che spinse Harry ad avvicinarsi a Ginevra.

Ginny era sempre chiusa e scontrosa con tutti, evitava di partecipare ai momenti più allegri di casa Weasley e preferiva starsene da sola in un luogo buio e silenzioso, piuttosto che cenare con la sua famiglia.

La sua bella voce era diventata così rara, che molti iniziarono a dimenticarla, e lei sprofondava ogni giorno di più nella solitudine e nell'angoscia.

Sapevo che in parte si riteneva responsabile per la morte dei genitori, perché si tormentava pensando che se lei fosse stata più abile con la bacchetta, di sicuro Arthur e Molly non avrebbero perso la loro preziosa vita per cercare di proteggerla.

Forse fu il senso di colpa che li avvicinò all'inizio.

Fatto sta che fu Harry a impuntarsi con lei, perché non poteva permettere che ci fosse un altro taciturno scontroso, pieno di sensi di colpa, oltre a lui.

Harry iniziò a seguirla ovunque andasse. All'epoca abitavano alla Tana tutti assieme.

Harry si impuntò e la seguì provocandola e cercando di farla parlare.

Ginevra ovviamente non ne voleva sapere. Lei voleva solo starsene da sola e pensare ai suoi sbagli, perché doveva per forza parlare con qualcuno?

Eppure quando al colmo dell'esasperazione, si scagliò su di Harry, urlandogli contro tutta la sua frustrazione e rivelandogli il peso che aveva sul cuore, anche lei dovette ammettere che il suo animo si era fatto più leggero.

E da allora Harry non la lasciò più.

Ginny non combatteva, non era un'Auror, ma solo un'aiutante per l'Ordine della Fenice. Lei non sapeva combattere, aveva visto uccidere, sì, ma non aveva mai ucciso, non ci aveva mai nemmeno pensato. Eppure riuscì a stare al fianco di Harry in ogni situazione.

Ben presto si resero conto di non poter fare a meno l'uno dell'altra, nei loro cuori nacque quel sentimento che li legò per sempre. Era amore, amore di quello puro e incondizionato.

Dopo ogni battaglia Harry correva da Ginevra anche solo per poterla abbracciare e lei lo aspettava con ansia ogni volta che lui era impegnato in un combattimento. Ormai i loro animi erano incatenati tra loro e niente avrebbe potuto dividerli.

Ginevra tornò piano piano a sorridere. Il giorno in cui accadde, fu la prima volta che Harry le aveva confessato di amarla. E da allora il suo voltò tornò ad illuminarsi com'era un tempo.

Ora però il suo sorriso era più maturo, più profondo, perché sapeva che ormai erano poche e importanti le cose per cui sorridere. E una di quelle era proprio Harry.

Quando lui era impegnato per alcuni giorni e non potevano vedersi, Ginny smetteva di sorridere, e solo quando lo rivedeva correre verso di lei per abbracciarla e baciarla, lei ritornava allegra e il suo volto si illuminava.

Niente avrebbe potuto dividerli, solo la morte.

Ma a questo Ginevra non aveva pensato.

Fu con i suoi occhi che vide quello che accadde quel giorno. Ginny era convinta che niente avrebbe potuto allontanarla da Harry. Credeva ciecamente in lui e sapeva che avrebbe sconfitto Lord Voldemort e che sarebbe tornato vincitore. Lei ne era convinta al punto che reagì in maniera inaspettata quando accadde quella grande tragedia.

Era presente a quella battaglia. Era rimasta coinvolta mentre passeggiava con Harry per le vie di Diagon Alley e per fortuna aveva trovato un riparo nascosto. Un riparo dai nemici, ma non dai suoi occhi.

In poco tempo la zona dell'attacco si riempì di Auror e di Mangiamorte. Sangue, incantesimi e armi si mescolavano tra loro, mostrando l'immagine raccapricciante della guerra.

Ginny era nascosta, osservava terrorizzata quello scontro mentre cercava con lo sguardo il suo Harry, e lo guardava combattere pregando che tornasse da lei sano e salvo.

Ma quella volta le sue preghiere non furono ascoltate.

Harry riuscì a liberarsi da diversi Mangiamorte, ma proprio quando sembrava che tutto fosse finito, l'essere più infimo della terra, la persona che meno aveva il permesso di vivere, Peter Minus, compì il terribile gesto.

Scagliò un'Avada Kedavra, mentre Harry stava compiendo un potente incantesimo di Magia Nera. La maledizione andò a colpire il fiotto di luce azzurra che usciva dalla sua bacchetta e poi il suo petto, negandogli la vita.

Nel silenzio della battaglia finita, quella sera riecheggiò l'urlo disumano di Ginevra, mentre il corpo senza vita di Harry crollava al suolo.

I presenti videro Ginny uscire dal suo nascondiglio gridando disperata. La fissarono sconvolti, quando invece che da Harry si avvicinò a Peter Minus.

Urlò tutta la rabbia e la disperazione che aveva, mentre scagliava incantesimi contro quell'uomo e lo riempiva di calci e di pugni. Minus non riuscì a reagire, e fu una fortuna che Hermione e Ron la fermassero in tempo, prima che scagliasse una Maledizione Senza Perdono contro quell'essere che se ne stava piagnucolante per terra.

Ginevra non guardò il corpo esanime di Harry. Continuò a dimenarsi urlando e chiedendo di poter uccidere Minus, colpendo anche suo fratello e la sua amica, ma fu con forti singhiozzi, che si abbandonò infine nelle braccia della compagna, ormai senza più forze.

Ma questo non le bastò. Si dimenò un'ultima volta e presa una scopa dei Mangiamorte che si trovava lì per terra, volò via, continuando a far sentire la sua voce straziata.

Nessuno poté fare niente. Il corpo di Harry Potter fu deposto in un piccolo cimitero e salutato con i dovuti onori. Molti lo piansero, ma Ginevra non fu presente quel giorno.

Ginevra non fu presente neanche nei giorni successivi. Era scomparsa.

Dopo la morte dell'unica speranza per salvare questo mondo, la comunità magica crollò nella disperazione. Eppure l'Ordine della Fenice non si diede per vinto. Continuarono gli attacchi e le battaglie, e anche se ormai avevano perso l'unica persona in grado di battere Lord Voldemort, tutti si impegnarono per difendersi da lui.

Due anni trascorsero, senza che nessuno avesse notizie di Ginny. Ormai molti avevano dimenticato quella ragazza coraggiosa, ma non la sua famiglia.

Ron continuò a cercarla ogni volta che ne aveva la possibilità, ignorando chi gli diceva che poteva essere morta o che lei stessa poteva essersi suicidata. Suo fratello continuò a cercarla ma non la trovò.

Fu invece lei a farsi viva.

Accadde lo stesso giorno in cui i membri dell'Ordine assistettero ad uno strano fatto.

I Mangiamorte dopo la fine di Harry erano diventati ancora più forti. Era normale che tra le file degli Auror, si perdessero molti elementi, ma fu la prima volta che in un momento di grande pericolo, qualcuno o qualcosa venne in loro aiuto.

Una figura nera, vestita di uno scuro mantello che gli copriva il viso. Un giustiziere insomma.

Era difficile da credere, ma riuscì ad uccidere tutti i Mangiamorte e a trarre in salvo gli Auror in difficoltà.

E lo stesso giorno tornò Ginevra.

Fece il suo ingresso in una sala dove si trovavano gran parte degli Auror rimasti. Sorrideva e guardava tutti con tranquillità.

Ron ed Hermione piansero quando se la trovarono davanti che li salutava sorridendo, e non riuscirono a frenare le lacrime, nemmeno quando lei rivolse loro uno sguardo dolce e sussurrasse 'Sto bene'.

Ma Ginny era cambiata. Sorrideva ancora, ma non più come una volta. La sua non era allegria, Ginny era pacata, tranquilla e dolce, ma non era più vivace. Forse nessuno avrebbe potuto più renderla così.

E non era cambiata solo nell'aspetto. Ginevra era diventata una guerriera.

Quando la prima volta chiese ai suoi amici di portarla con lei in battaglia, nessuno credeva che avrebbe potuto combattere a quel modo.

Ginevra uccise. Eliminò decine di Mangiamorte con una rabbia e una violenza tali, da lasciare turbati chi aveva conosciuto la timida e pacata Ginny, in passato. Nessuno la riconobbe più in battaglia. Ginevra si trasformava e abbandonava il suo sguardo dolce e sorridente, per essere spietata contro il suo nemico.

Ormai Ginny non era più Ginny.

La sua famiglia non accettava il suo cambiamento, ma ormai era stato il suo animo a mutare radicalmente e niente avrebbe potuto riportarlo com'era prima. Le ferite che aveva subito erano state troppo dolorose e profonde, perché lei tornasse allegra come un tempo.

E più i giorni passavano e più Ginny uccideva. Ma anche lei era un essere umano e anche lei riuscì a sbagliare. Si trovò in pericolo di vita per aver voluto osare troppo, ma quando credeva di non avere più scampo, per la seconda volta quell'essere mascherato aveva fatto la sua comparsa.

Le aveva salvato la vita uccidendo tutti i Mangiamorte che erano quasi riusciti a farla fuori.

Ginevra lo aveva osservato a lungo, prima che questi finisse il suo lavoro. Era ferita quel giorno, ma riuscì ad alzarsi in piedi e a tentare di avvicinarsi. Gli andò incontro con la mente vuota, ma proprio un attimo prima che lei potesse raggiungerlo, il buio la colse e svenne per la troppa emozione.

Da quando riaprì gli occhi, Ginny divenne pensierosa. In qualche modo tutti sapevano cosa balenasse nella sua testa, ma nessuno aveva il coraggio di parlarle, di fare ipotesi, ma soprattutto di pronunciare quel nome che nemmeno Ginevra aveva fatto da quando era tornata.

Nell'attacco successivo, lo strano individuo non si fece vedere e questo la confuse ancora di più. Lei voleva sapere, desiderava conoscere a tutti i costi chi si celasse dietro quel mantello, perché sentiva qualcosa dentro di lei, che non poteva ignorare.

Fu così che arrivò a rischiare la vita volontariamente durante i successivi attacchi. E come un principe azzurro, l'individuo col mantello la traeva in salvo e faceva strage di nemici.

Ogni volta Ginevra cercava di fermarlo e di chiedere chi fosse, ma l'emozione era troppo intensa e lei sveniva.

Ma il tempo e la forza di volontà, ancora una volta la resero più forte. Quando incontrava l'individuo col mantello non sveniva più. Si faceva forza e ogni volta si avvicinava un altro po' a lui, ma questi svaniva sempre troppo presto e Ginny non riusciva mai a raggiungerlo.

Quell' inseguimento vano sarebbe durato all'infinito, se durante una battaglia una parte del mantello che copriva il viso di quell'individuo non si fosse lacerato. Ginny fu l'unica a vederlo. Per la prima volta non gli chiese 'Chi sei?', come tutte le altre volte, ma rimase in silenzio, lo sguardo perso nel vuoto e l'aria inebetita.

Quando tornò nel quartier generale dell'Ordine, nessuno voleva crederle.

'Vi dico che era lui, non posso essermi sbagliata! E' Harry!'

Per la prima volta, forse da due anni, Ginevra pronunciò il nome della persona che aveva tanto amato.

Ma Hermione, Ron e tutta la loro famiglia aveva visto con i propri occhi Harry Potter venire seppellito in quel cimitero appena fuori Londra. Sapevano che lui era morto, come potevano credere che dietro quel mantello si nascondesse proprio lui?

Ginny fu irremovibile. Non ascoltò nessuno, litigò con chiunque non volesse ascoltarla e non credette nemmeno quando la portarono con la forza davanti alla lapide di Harry e gliela mostrarono.

Ginevra reagì dicendo che solo se avesse visto il suo corpo nella tomba, allora si sarebbe arresa. Ma ovviamente nessuno pensò nemmeno per un attimo di fare una cosa simile.

Così Ginny riprese ad evitare tutti e a non rivolgere più la parola a nessuno. Anzi, fu una fortuna che i suoi familiari si accorgessero in tempo di quello che aveva pensato di fare. La fermarono prima che lei tentasse di scatenare una nuova battaglia nel centro della Londra Babbana.

Ma nel combattimento successivo, lei si preparò. Come sempre, da quando lo aveva incontrato la prima volta, si lanciò nel pericolo, sicura che lui sarebbe arrivato. Ma questa volta la battaglia non era come le precedenti.

Lord Voldemort, stanco di veder tornare Mangiamorte battuti da quello strano individuo coperto dal mantello, aveva presenziato lui stesso all'attacco.

Come sempre lo strano individuo giunse ad aiutare Ginevra e la aiutò ad uccidere i Mangiamorte che lei deliberatamente aveva provocato e con cui aveva intrapreso una battaglia.

L'attacco non era ancora finito quando lui la liberò da quei nemici e le voltò le spalle per andarsene. Ma Ginevra era pronta.

Questa volta le sue parole furono diverse. 'Non andare via, ti prego! Tu sei Harry, non è vero? Sei tu!'

E questa volta lui non svanì come le precedenti, ma un potente fascio di luce bianca lo avvolse, impedendo la vista.

Ginevra non si dette per vinta e attraversò quel fascio di luce... e nessuno la vide più.

Lord Voldemort scese in campo, pronto a lottare contro il misterioso individuo, ma all'improvviso, la sfera luminosa che avvolgeva lui e Ginny si scagliò contro il Signore Oscuro.

Lo inghiottì. E non se ne seppe più niente di lui.

I presenti giurarono fino alla morte di aver potuto vedere per un istante, Ginevra Weasley ed Harry Potter uniti in un bacio dolce e puro e poi svanire completamente assieme a Voldemort..

Nessuno seppe mai cosa accadde veramente. Chi aveva una certa competenza in fatto di magia oscura, spiegò che quel misterioso individuo altri non era se non l'ombra di Harry Potter, che ancora resisteva per poter uccidere il Signore Oscuro e portare a compimento la profezia.

Ma io sono convinta che quell'ombra fosse ancora sulla Terra per proteggere Ginevra, in attesa che fosse pronta per unirsi per sempre a lui, alla persona amata.

Fu il loro grande amore a riportare la pace su questa Terra ferita... e a generare me.

Io sono la loro unica figlia. Sono nata sei mesi dopo la morte di mio padre e trascorsi il primo anno e mezzo di vita in giro per il mondo assieme a mia madre. Nessuno seppe di me fino a quando non sono stata abbastanza grande per tornare in Inghilterra. Mia madre mi aveva lasciata ad un'amica che aveva conosciuto durante quei due anni in cui aveva cercato un nuovo equilibrio.

Un equilibrio che in parte le ho permesso io. Anche se ero troppo piccola per ricordare, so con sicurezza che fu grazie a me sei lei riuscì a reagire alla terribile esperienza che aveva vissuto e farsi coraggio. Molto probabilmente fui io a donarle quell'espressione dolce di cui tutti si impressionarono.

Il mio nome è Loveday, giorno d'amore, perché mia madre ricordasse sempre con quanto sentimento io fui concepita quel giorno e perché io stessa ricordassi l'amore che legava i miei genitori anche oltre la morte.

Non rimpiango il fatto di non aver potuto conoscere mio padre e di non ricordare mia madre, perché ogni giorno mi rispecchio in loro e mi sento piena d'orgoglio.

Vi ho raccontato questa storia perché tutti sapessero il perché adesso questo mondo ferito vive in pace.

Vi ho raccontato questa storia perché anche voi come me comprendeste cosa significa amare qualcuno al punto da superare una barriera così tenace come la morte.

Vi ho raccontato la storia di un amore... per ricordarvi l'importanza del vero amore.

FINE

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Salve a tutti! Spero davvero che questa storia vi abbia emozionato leggendola, come è accaduto a me nel scriverla. Davvero non ho mai scritto una storia drammatica, spero che sia venuta bene, tra l'altro^^''.

E' anche la prima volta che scrivo una Harry/Ginny, ma ho pensato che per una trama simile, questa fosse la coppia perfetta. Mi ha ispirato molto la one-shot di Marcycas - The Lady of Darkness '... e voglio raccontarvi una storia', non tanto per la trama, quanto per l'impostazione del ricordo in prima persona. Per questo la ringrazio di cuore (anche se leggerà questa storia quando sarà tornata dalle vacanze ^^''), nonostante so bene che è una fan sfegatata della coppia Draco/Ginny!

Ringrazio anche Luna Malfoy, perché mi ha incoraggiato a scriverla! Un bacione anche a te!^^

Spero col cuore che mi mandiate dei commenti, mi piacerebbe conoscere il vostro parere!

Un bacio a tutti

Ryta Holmes

 

   
 
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