Dalla sfera della professoressa Cooman…
La professoressa Cooman era nella sua stanza
con la consueta scorta di sherry quando qualcuno bussò alla porta. La donna
andò ad aprire chiedendosi chi fosse, perché in quel momento il suo Occhio
Interiore era tropo stanco per saperlo. Barcollando, arrivò vicino la porta e
l’aprì, trovandosi davanti una delle sue alunne preferite, Lavanda Brown, che
aveva un sorriso a sessantaquattro denti ma che si appassì non appena entrò
nella stanza. “Buonasera professoressa,
mi scusi ma volevo un po’ di conforto e chiederle un favore… “ disse la
ragazza, per poi scoppiare in lacrime. L’Occhio interiore della professoressa
parve risvegliarsi. “Problemi di cuore mia cara?” chiese, porgendole un
fazzoletto ricamato. La ragazza annuì, facendo una rumorosa pernacchia con il
naso, e accettò la bottiglia di sherry che la Cooman le offrì. “Bevici su,
cara, è la cosa migliore…”. Dopo i primi tre sorsi, Lavanda si decise a
spiegare per bene l’accaduto e a chiedere il favore. “E’ il mio fidanzato, l’ho
dovuto lasciare perché mi tradiva con Hermione Granger, lei la conosce…”. “Chi,
colei che non aveva l’Occhio Interiore? Non potrò mai dimenticarla, mai nessuno
ha tanto insultato la mia materia e messo in dubbio le mie doti da Veggente,
dopo Dolores Umbridge, ovvio…”. Lavanda annuì all’indignazione della donna e
continuò. “Comunque, mi tradiva! Quindi volevo chiederle se per favore potrebbe
vedere nella sua sfera di cristallo un po’ il loro futuro, per sapere se ho
fatto la scelta giusta. Lo so che l’Occhio Interiore non vede a comando, ma…”.
La Cooman le mise una mano sulla spalla e le regalò un sorriso. “Certo, cara
ragazza, certo…” La condusse vicino il tavolino dove troneggiava la sfera e
iniziò a fare dei gesti con le mani attorno ad essa. “Va bene se facciamo un
salto di cinque anni?”. “Si, grazie, professoressa”. La donna bisbigliò
qualcosa di incomprensibile e la sfera si colorò mostrando il tanto atteso
futuro…
Il tutto era ambientato nella Sala Comune di
Grifondoro. Bambini e ragazzi chiacchieravano, si rincorrevano, studiavano, poi
l’attenzione calò su una ragazza. Era alta, con i capelli ricci castani, che
indossava un top fuxia con una cortissima gonna di jeans, delle zeppe esagerate
e stava bevendo del Whisky Incendiario mentre della ragazzine presumibilmente
del primo anno le facevano la manicure. “Madama Granger, di che colore
preferisce lo smalto?” chiese una delle bambine con una voce impaurita. Madama
Granger la guardò con un’espressione di disgusto. “Ma dico io, mocciosetta,
sono tre mesi che sei nel gruppo delle mie schiave e ancora non lo hai imparato?
Ma dico io… Sei licenziata!”. La ragazzina se ne andò piangendo. “Claire, tu lo
sai vero?” la ragazza chiamata Claire, che poteva avere al massimo tredici
anni, arrossì. “Madama Granger, come faccio a saperlo, lei mi ha assunta solo
ieri…” Madama Granger le fece segno di andarsene con la bacchetta e Claire
scappò. Si rivolse all’ultima serva. “Tu, Lavanda! Tu fai parte delle mie
schiave da sei anni, tu si che lo sai!” Lavanda annuì. “Certo! Tu odi lo smalto!
Non ti piace nessun colore!” rispose, che apparentemente era l’unica schiava a
cui fosse concesso darle del tu. “Brava, brava…”.
“Aaaaaarrrghhhhh!” urlò la Lavanda del
presente. “Professoressa non capisco! Ma che ci fa Hermione ad Hogwarts tra
cinque anni? E come mai veste in quel modo? E perché sono la sua serva più
fedele???!!” La professoressa Cooman la guardò. “Cara, non lo possiamo sapere…
Lo scopriremo continuando a vedere”. Lavanda annuì e le due si accostarono di
nuovo vicino la sfera.
Le due ragazze si sorridevano, Hermione si
fece accendere una sigaretta da Lavanda e iniziò a fumare. “Lo sai Lavanda” disse
tra una boccata e l’altra “Sei l’unica
persona di cui mi posso fidare. Hai fatto tutto per me, sei l’unica persona che
mi sta vicino ogni anno quando vengo bocciata ai M.A.G.O., e sono ormai cinque
anni, mi sostieni quando mi rinfacciano di essere la pluri ripetente di
Hogwarts… L’unica cosa che non ti perdonerò mai è quella di aver lasciato Ron
per lasciarlo a me, è colpa sua se sono ridotta in questo stato con quel
matrimonio affrettato ed ora giunto alla fine! Se non lo avessi lasciato, io
non sarei diventata così una sbandata e bulletta della scuola, ora, a 23 anni,
avrei un lavoro… ma lo so che hai agito perché sai che sono superiore a te e
questo è l’importante”. La Lavanda Brown del futuro si commosse e si asciugò
gli occhi, dopo aver chiesto il permesso ad Hermione, ovviamente. Poi nella
sala comune arrivò un ragazzo alto, con lunghi capelli rossi, tanti tatuaggi,
vestito stile rock-punk e con grandi
Ray-Ban neri. Aveva un’aria severissima e il tutto era coronato da due
sigarette che fumava contemporaneamente. Ron Weasley da grande. “Tu, donna” disse rivolto a Lavanda “Vattene. Io e la mia
donna, anche se ancora per poco, dobbiamo parlare”. Lavanda ubbidì, correndo.
Ron cacciò fuori dalla tasca dei fogli. “Ecco, scansafatiche, firma questi
fogli, sempre se ti ricordi come si scrive,e non sarai più Madama Weasley”. “Guarda
che è già un anno che mi faccio chiamare Madama Granger,non ce ne è bisogno!”
Ribattè la bulletta con
aria dura, buttandogli il fumo in faccia.
“Ah, è così?? Bene… Se non vuoi
firmare…” La batté contrò il muro e le
puntò la
bacchetta contro. Ma qualcun altro interrompette nella stanza. Un
ventenne con
capelli scuri molto disordinati, occhiali dietro i quali si
nascondevano dei
grandi occhi verdi e una veste da mago nera con il distintivo di
Hogwarts e
quello di Grifondoro. Harry Potter, in vesti da insegnante.
“Professore…”. “Granger!
Ti ho visto dalla mia sfera di cristallo! E tu, Weasley, vattene a casa
tua! Ti
proibisco ti sfiorare solo con la punta della bacchetta una mia
alunna…”.Ron
rise. “Harry! Ma non vedi che fine hai fatto! Insegnante di
Divinazione, dopo
che tu stesso hai ucciso la Cooman sei anni fa per la rabbia per il
fatto che
avevo sposato Hermione, lanciando quell’Avada Kedavra a caso e
colpendo proprio
lei… Sei patetico, come se capissi qualcosa di
Divinazione… Abbiamo sbagliato
tutti, e solo per quel matrimonio che ci ha sconvolto… Forse se
Lavanda non mi
avesse lasciato la povera Cooman sarebbe ancora qui…”.
Lavanda capì. Hermione era stata bocciata
cinque volte! E solo perché aveva sposato Ron precipitosamente! Questa volta fu la Cooman ad urlare. Posò la
sfera di cristallo e si rivolse alla sua alunna. “Ragazza mia! Ma cosa hai
combinato! Per colpa tua io morirò a breve!”. Lavanda era ancora sotto shock,
ma riuscì a rispondere. “Si, professoressa! Rovinerò tutti, e diventerò la
serva di Hermione Granger la ripetente e bulletta di Hogwarts! Non può
succedere! Devo rimediare!Vado a fare pace con il mio amore!” La Cooman trasse
un sospiro di sollievo. “Brava ragazza mia, brava, e ci salverai tutti…”.
Peccato che la professoressa Cooman non sapeva
che la sua sfera di cristallo era stata manomessa…
E così siete giunti alla fine di questa
piccola one shot! Preciso che non sono
una fan della coppia Ron-Lavanda ma l’ho scritta così, un pomeriggio per svago
e solo ora mi sono decisa a pubblicarla. Per piacere recensite! Fatemi sapere
se vi è piaciuta, in particolare cosa ne pensate di Ron ed Hermione bulletti
rock-punk e fumatori ed Harry insegnante di Divinazione assassino! Ritornerò
presto con la prossima ff! Kiss, Milly92.
P.S. Colgo l’occasione per ringraziare tutti
coloro che hanno letto e recensito l’epilogo della mia prima ff appena
terminata! Ancora Grazie!