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Autore: lemoncandy    04/02/2013    3 recensioni
Sungjong, infastidito dal continuo fanservice con Myungsoo, chiede al suo hyung di porre fine a quell'inutile finzione, e Myungsoo, dal canto suo, dichiara che la sua vicinanza con il maknae non è affatto un voler compiacere le fans...
Pairing: Myungjong/Ljong, Myungsoo e Sungjong
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 54
Sjh



Sungjong POV

Guardavo Sungyeol e Myungsoo che si abbracciavano, ridevano e si osservavano, davanti all'obiettivo del fotografo. Per quanto odiassi quella visione, non riuscivo a guardare altrove. Avevo bisogno di vedere cosa succedeva. Myungsoo era davvero bravo a fingere. Eppure, nonostante sapessi che si trattava di finzione, che entrambi recitavano il solito copione, una stretta allo stomaco mi attanagliava.

Dopo quelli che sembrarono essere interminabili minuti, abbassai lo sguardo, non riuscendo più a reggere quell'insopportabile scena che si presentava davanti ai miei occhi. Cacciai il cellulare dalla tasca, fingendo di essere impegnato a controllare qualcosa, quando mi resi conto che il nostro manager mi guardava, preoccupato. Doveva sentirsi in colpa per quello che mi stava facendo provare, probabilmente. Sentivo il suo sguardo su di me, fisso. Tirai un respiro e ripresi a guardare Myungsoo e Sungyeol, cercando di mostrarmi disinvolto. Faceva male. Avevo voglia di allontanarmi da lì, di non dare spiegazioni a nessuno del mio comportamento, e stare solo, con la mia frustrazione. Ma invece, ciò che era stato stabilito per me era che io rimanessi lì, a guardare il mio peggior incubo materializzarsi dinanzi a me.

Ad un tratto, Hoya mi poggiò un braccio sulle spalle, facendomi voltare verso di lui. Mi sorrise, e cominciò a raccontarmi qualche stupido aneddoto dei giorni passati. Stava cercando senza ombra di dubbio di farmi distrarre. Si aggiunse a noi anche Woohyun che, con fare da finto disinteressato, mi abbracciava, mi accarezzava i capelli, mi sorrideva. Non so come avrei affrontato quella situazione, se non avessi avuto loro al mio fianco.

Trascorremmo l'intera giornata impegnati su mille fronti, con il nostro manager che teneva d'occhio me e Myungsoo, di continuo. Non ci facemmo vedere insieme neppure per un secondo. Di contro, non lasciai Woohyun ed Hoya mentre Myungsoo rimase in disparte, pensieroso. Di tanto in tanto sentivo il suo sguardo su di me. Quando me ne accorgevo, fissavo il suo viso per qualche attimo, per poi ricominciare a fingere con i miei compagni che tutto andasse bene.

Improvvisamente, un bip del mio cellulare. Era Myungsoo. Mi aveva scritto un messaggio: "Anche se sei qui davanti a me...sento la tua mancanza. Vorrei avvicinarmi a te, parlarti, sfiorarti. Non sopporto di doverti stare lontano. Ti amo..." Sollevai gli occhi dal display per cercare Myungsoo. Era a pochi metri da me. Sorrisi, quando i nostri sguardi si incontrarono. E, ancora con il cellulare tra le mani, inviai la mia risposta: "Non vedo l'ora di tornare in albergo così da poterti finalmente stringere a me. Ti amo più di quanto tu ami me." Era meno imbarazzante da scrivere, che da proferire a voce. Sorridendo tra me e  me, sollevai nuovamente lo sguardo, quel poco che bastava per raggiungere ancora Myungsoo, che mi fissava, sorridendo, a sua volta.

Trasalii quando, alle mie spalle, Woohyun lesse a voce bassa, proteso verso il mio orecchio, il messaggio che avevo inviato a Myungsoo, cogliendomi alla sprovvista. Lo guardai, al colmo dell'imbarazzo, mentre il mio hyung, divertito, affermò: "Wow cosa vuoi fare anche stasera? E queste parole? Credevo fosse Myungsoo il più espansivo dei due." E ripeté, con tono canzonatorio: "Ti amo più di quanto tu ami me~~" Gli diedi un colpo sul braccio, irritato: "Smettila! Non sei divertente." Si sollevò dalla sedia e raggiunse Hoya, parlandogli all'orecchio. Hoya mi osservava, stupito, mentre Woohyun rideva, guardando anche lui verso di me.

Mi avvicinai a loro, imbarazzato, rivolgendomi a Woohyun: "Sei un idiota." Mi abbracciò, ridendo: "Ah, il nostro Sungjongie non vede l'ora di darsi da fare con Myungsoo!" Lo fulminai con lo sguardo, incredibilmente a disagio: "Non hai capito il senso del mio messaggio. Ma in ogni caso...non ti riguarda!" Hoya mi guardava, scuotendo la testa: "Non ti è bastato stamattina?" Ero abituato ad essere deriso dai miei compagni, succedeva ogni giorno. Ma quella volta non avevo voglia di controbattere, di rispondere a tono o di ridere con loro. Soprattutto perché l'argomento era Myungsoo.

Voltai il capo verso la mia destra, sentendo lo sguardo di qualcuno su di me. Era proprio Myungsoo. Mi fissava, seduto accanto a Sungyeol. Mi guardai intorno, il nostro manager si era allontanato. Avevo voglia di andare da Myungsoo, ma dovetti rimanere fermo, seduto su quella scomoda sedia in attesa che finalmente ci avvisassero che era ora di andare via. Dopo qualche ora, arrivò quel momento. Rimanemmo in silenzio, io e Myungsoo, fino a quando la porta della nostra stanza d'albergo si chiuse dietro di noi. Myungsoo si spinse verso di me, portando le braccia intorno alle mie spalle, una mano dietro la testa, il corpo stretto contro il mio. Sussurrò, stringendosi ancora di più a me: "Non sai quanto mi sei mancato...mi è sembrato di impazzire."

Lo abbracciavo, con le mani avvinghiate alla maglia, contro la sua schiena, e il mento sulla sua spalla. Chiusi gli occhi, in quello che sembrava essere qualcosa che non facevamo da molto tempo, e non solo da quella mattina. Affermò, ancora chiusi in quell'abbraccio: "Mi dispiace per quello che hai dovuto sopportare oggi. Mi dispiace da morire. Qualunque cosa dovesse succedere, non perdere mai la fiducia in me. Non potrei mai farti del male, o mentirti. Tutto quello che succede tra me e Sungyeol hyung è...un'imposizione. L'unica persona che amo...senza la quale non potrei vivere...sei solo tu." Aprii gli occhi, con il cuore che batteva forte, e mi allontanai da lui quel poco che bastava per guardarlo in viso. Sollevai lentamente una mano, in quella che sembrava essere una battaglia tra chi riusciva a far durare più a lungo lo sguardo fisso, e la poggiai sulla sua guancia.

Domandai, incerto, senza smettere di guardarlo negli occhi, serio: "...non potresti vivere senza di me?" Rimase fermo per qualche secondo, in silenzio, poi scosse il capo un paio di volte, altrettanto serio. Mi strinsi a lui, immergendo il viso nel suo petto e mormorando, con il cuore che non accennava a calmarsi: "Ti amo Myungsoo...ti amo."

Rimanemmo abbracciati, quella sera, a lungo.

   
 
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