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Autore: nemuruhito_kun    25/08/2007    4 recensioni
Una strana calma si è distesa su tutte le terre shinobi...
Perfino l'Akatsuki sembra voler mantenere un profilo basso...
Eppure un ombra aleggia minacciosa e i nostri amici si troveranno ad affrontare un nemico in grado di manipolare l'essenza stessa del mondo...
Ma forse non tutto è come sembra...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FURIA DEGLI ELEMENTI

FURIA DEGLI ELEMENTI

 

Disclaimer: Io non ho il possesso di nessuno dei personaggi qui citati, essi sono stati ideati da Masashi Kishimoto e sono dunque di sua proprietà, per quanto riguarda i personaggi inventati da me faccio presente che su di essi posso esercitare solo una sorta di patrocinato teorico per essere stato il primo a pensarli, ma l’universo da cui essi sono stati fatti nascere appartiene sempre al sopraccitato Mangaka. Faccio presente inoltre che io non traggo alcun guadagno da questa storia e non la scrivo con fini di lucro, ma semplicemente per divertirmi e nella speranza di intrattenere coloro che desidereranno leggere questa fan fiction...^^

 

Capitolo 1: Venti di Tempesta

 

Era notte fonda nel paese del vento... Il cielo era limpido e migliaia di stelle provvedevano a renderlo uno spettacolo degno di essere ammirato. Anche la luna faceva la sua parte: la sua luce eterea e romantica si diffondeva sul paesaggio sabbioso dando al luogo una parvenza nel contempo incantatrice e sinistra... Era sempre così nelle notti di luna piena, era come se un manto magico di colore perlaceo avvolgesse tutto quanto si trovava sotto il profondo blu del cielo...

 

La tranquillità di quella notte avvolgeva anche il villaggio di Suna, tutta la sua popolazione dormiva ormai tranquillamente da un pezzo e le stesse vie deserte, a malapena illuminate, potevano parere frutto di un sogno a chiunque si fosse curato di osservarle.

 

Una figura solitaria si ergeva dall’alto del balcone del proprio ufficio, avvolta nel proprio lungo abito bianco e blu tipico delle cerimonie ufficiali; era un giovane uomo dai capelli rosso fuoco, gli occhi di un azzurro insondabile ma vivo...

 

Stava osservando il villaggio in tutta la sua estensione dall’alto del suo palazzo, il suo sguardo sicuro tradiva una sorta di paterna apprensione, il che era del tutto logico se si considera che essendo il Kazekage tutto il villaggio si aspettava di essere da lui difeso come un figlio tra le braccia del proprio genitore e Gaara non aveva certo intenzione di deluderli...

 

Certo, non aveva motivo per essere sveglio a quell’ora: il demone della sabbia ad una coda, il terribile Shukaku, l’essere per il quale lui era stato tante notti insonne non risiedeva nelle spoglie della propria forza portante ormai da tempo, ma forse per l’abitudine acquisita negli anni o forse per lo strano alone di quiete che si era steso sul villaggio il giovane non riusciva a prender sonno. Tutto era quieto, statico, quasi morto... non era normale nemmeno per una notte delle più calme...

 

Una nube stiracchiata veniva portata pigramente dal vento, la luna che si trovava nel mezzo del suo lento cammino ne risultò oscurata... Una improvvisa folata di vento fece ondeggiare i capelli del giovane come esili fiamme e lo riscossero dai suoi pensieri... Il suo sguardo si era ora posato sull’ingresso sud del villaggio ma in realtà mirava ben oltre di esso, tra le fredde dune del deserto, quasi volessero trovare qualcosa che ancora li eludeva.

 

L’espressione sul suo volto si indurì, ora era nervosa e preoccupata...

Sta arrivando qualcosa”, pensò, “me lo sento...

 

Due ombre si muovevano stancamente tra le dune... Avanzavano lentamente, ma con passo sicuro, benché senza più la luce lunare fossero quasi costretti a procedere a tentoni nell’oscurità. Una delle due figure si riscosse dai suoi pensieri, era la più alta tra le due, un lungo ciuffo gli ricadeva elegantemente sull’occhio sinistro. “E’ sicuro che ci stiamo dirigendo nella giusta direzione?”.

 

L’altro esitò a rispondere, sembrava quasi infastidito dalla domanda... “Certo, e ora finiscila con queste domande a sproposito... sai che non le sopporto... e sai cosa accade se io mi innervosisco...”. L’aspetto della seconda figura era strano: era bassa, ingobbita, quasi totalmente nascosta dal suo mantello... a differenza del suo slanciato compagno egli non lasciava delle orme sulla sabbia, bensì un solco a mostrare il suo passaggio.

 

“E’ davvero necessario tornare ora in questo deserto schifoso? Inoltre è proprio necessario anche che si rivolga a me in questo modo? Non mi fraintenda... non sto protestando, ma... Ecco... E’ solo che non riesco a capire...”.

 

L’altro inclinò lievemente la testa verso il suo compagno, i suoi occhi erano freddi, vitrei, sembravano quasi... finti; la risposta fu proferita con un sibilo, la voce era roca e tranquilla, ma il tono era di chi non ammette repliche “La risposta a entrambe le domande è sì... E’ necessario essere qui ora se vogliamo compiere la nostra missione... E dobbiamo fare in modo che chiunque possa stare a spiarci capisca chi siamo... Quindi finiscila con queste domande stupide... La mia pazienza ha un limite, artista da strapazzo...”

 

Appena la seconda figura tacque la prima sorrise “In tal caso dovrebbe astenersi dal criticare la mia arte... Dovrebbe essere a conoscenza del fatto che su questo punto la mia persona è molto suscettibile... Non è forse vero, Danna?”

 

Il secondo non rispose. I due continuavano a camminare nel mezzo del nulla anche se ora una sorta di edificio poteva essere scorto all’orizzonte, quasi inghiottito dalle sabbie... “Quindi ci siamo...”, pensò la figura più alta continuando a seguire il suo compagno.

 

Gaara stava ancora fissando le profondità imperscrutabili del deserto quando una presenza alle sue spalle lo fece voltare d’istinto... Davanti a lui si stagliava ora la figura di un giovane uomo, vestito con un completo di  stoffa nera, sulle sue guance, sul suo naso e sotto i suoi occhi erano dipinti dei segni con un pigmento di un viola acceso...

 

“Kankuro...”, iniziò il giovane Kazekage, “...non mi aspettavo di trovarti ancora alzato... Cosa ci fai qui?” “Potrei porre a te la stessa domanda...”, gli fece eco Kankuro sorridendogli in modo tranquillo...

 

Gaara osservò il fratello più attentamente e noto che sulla schiena portava un grosso rotolo di pergamena, il quale veniva usato dal marionettista in battaglia per evocare le sue marionette; questo dettaglio diede al giovane Kazekage un motivo in più per essere più diretto... “Lo hai notato anche tu, vero?”, Kankuro esitò poi ribattè “Se ti riferisci a questa strana atmosfera che ha circondato il villaggio... Allora sì... L’ho percepita anch’io..”

 

“Penso che dovremmo allertare gli uomini di guardia agli ingressi del villaggio...” continuò il rosso con un tono serio, “Tranquillo ci ha già pensato Temari... Ha anche stabilito delle pattuglie di ANBU, affinché il territorio circostante sia tenuto sotto osservazione...”

 

Il Kazekage sembrò rasserenato da quelle parole, si era già convinto che sia suo fratello che sua sorella si sarebbero subito accorti del pericolo imminente... Sua sorella Temari in particolare era uno di quei tipi a cui non piaceva lasciare le cose al caso, un tipo previdente insomma... Era anche una di quelle persone a cui non piaceva aspettare che fossero le minacce a venirle addosso... Lei preferiva andare incontro al pericolo sul campo di battaglia... Dettando lei le regole...

 

“Suppongo allora di non dovermi preoccupare”, riprese Gaara, “sono sicuro che voi due sarete in grado di gestire qualunque problema... Sappiate che avete la mia totale fiducia e il mio totale appoggio in ogni decisione che riterrete opportuno prendere..”. Detto ciò il giovane accennò un lieve sorriso e tornò ad osservare il villaggio.

 

“Certamente, Gaara... Grazie...”, affermò il marionettista, “prendo congedo allora...”

Il Kazekage annuì senza voltarsi e Kankuro si diresse verso l’uscita... “Grazie davvero fratello... Non ti deluderemo te lo prometto” pensò il marionettista ormai sulla porta, gettando un ultimo sguardo sul balcone dove il giovane capo di Suna scrutava ancora l’orizzonte con aria pensierosa...

 

“Dunque il posto è questo... Non è certo molto... ehm... Artistico”, sbuffò l’uomo con il ciuffo sull’occhio, osservando con non poca delusione il luogo dove si trovavano...

 

La zona era cosparsa di rovine, davanti a loro due grandi colonne decorate con dei disegni a spirale di colore bianco indicavano l’ingresso ad un edificio sotterraneo, la scalinata di accesso era parzialmente coperta di sabbia, segno che nessuno era passato per quell’ingresso per molti anni...

 

L’uomo alto si guardava intorno, osservando la sabbia sporca di sangue per lo scontro con i ninja di Suna che stavano a guardia del luogo, né lui né il suo compagno più basso sembravano affaticati o feriti...

 

Chissà se aveva una famiglia...”, pensò posando lo sguardo su di un giovane jonin che giaceva in modo scomposto sulla sabbia scura... L’alto intanto lo chiamò “Forza muoviamoci prima che i loro amici li trovino in questo stato...” “E’ sicuro di volerlo fare... ehm... Danna... Dopotutto se ci ritiriamo ora nessuno potrà mai collegarci con l’accaduto... Devo confessarle che queste persone non mi davano l’aria di essere... Come dire... Cattive...”

 

Il tizio basso non rispose subito, sembrava stesse soppesando le parole del compagno per sapere come rispondergli, poi disse con un tono calmo e rassegnato “Capisco come ti senti... Ma oramai che siamo a questo punto non ho intenzione di tornare indietro e rinunciare... Io per primo non amo uccidere una persona se non conosco il suo cuore... Ma chi è d’intralcio alla nostra missione deve essere messo da parte... Dubito che questi ninja ci avrebbero lasciati entrare nel loro luogo più sacro...”

 

L’uomo alto con il ciuffo aveva assimilato le parole che gli erano state dette, ma aveva ancora uno sguardo stanco e intristito. “Non ti preoccupare amico mio... Tutti i grandi cambiamenti richiedono alcuni martiri... Presto la buia notte e la paura del vecchio mondo saranno tramontate... un nuovo sole, una nuova alba si ergerà sul mondo rinato... Sotto i suoi raggi possenti si disperderanno le tenebre...”

 

Detto questo la figura più bassa si incamminò verso il portale tra le colonne lasciando un solco sulla sabbia, il suo compagno alto lo seguì, “Speriamo che sia così...” pensò mentre i due seguivano una scalinata che li stava conducendo sempre più in basso, nelle viscere della terra...

 

Kankuro fece irruzione nell’ufficio di suo fratello, questa volta con lui c’era anche una giovane donna alta e bionda, i capelli erano raccolti dietro la sua testa in quattro codini, portava un abito lungo e nero e aveva con se un enorme ventaglio...

 

Il Kazekage sedeva ora alla sua scrivania, lo sguardo ancora perso all’esterno, “Kankuro, Temari, ci sono novità?” chiese senza distogliere lo sguardo dal vetro della finestra...

 

“Pessime direi...”, cominciò Temari con una linea di irrequietezza nella voce, “Una delle mie pattuglie ANBU ha inviato un messaggio... Hanno trovato i guardiani del vento assassinati... Delle orme conducevano proprio all’interno del santuario, almeno così dice il rapporto... Altre due pattuglie stanno convergendo, ma perché arrivino tutte le altre ci vorrà un po’ di tempo... E sfortunatamente noi non lo abbiamo...”, poi si fermò, aveva sul volto uno sguardo sconsolato, il marionettista le poggiò una mano sulla spalla per farle coraggio, la ragazza riprese “Non avrei dovuto disperdere in questo modo i nostri uomini... Forse se non li avessi mandati a pattugliare il territorio...”

 

“...Non avremmo avuto nessuna possibilità di fermarli.”, concluse Gaara, si era voltato e ora osservava la sorella, gli sorrideva tranquillo “Da qui sarebbe impossibile anche per la squadra più veloce arrivare al santuario in tempo utile per fermarli... Mandare l’intero squadrone poi avrebbe rallentato ulteriormente tutte le operazioni di spostamento... Ma grazie alla tua prontezza ora abbiamo già dodici uomini sul posto... Non so se saranno sufficienti, ma almeno abbiamo una possibilità...”, il Kazekage si girò nuovamente verso la finestra sempre sorridendo “Ho riposto la mia fiducia in voi, sicuro che non mi avreste deluso... E sono lieto di constatare che quella di dare a voi il comando delle operazioni di difesa è stata forse la decisione più azzeccata che abbia mai potuto prendere... Potete andare... Non voglio farvi perdere altro tempo... Tornate a riferirmi il risultato delle operazioni così che possa decidere il da farsi...”

 

Kankuro e Temari si spostavano velocemente verso le sentinelle dell’ingresso sud, che Kankuro aveva già provveduto a rafforzare... In questo modo avrebbero sicuramente ricevuto prima eventuali rapporti... Lungo il percorso Temari sembrava più tranquilla “Fratellino... Grazie...

 

I due stavano lentamente risalendo la lunga scalinata, “Allora come è stato... Pensi di riuscire a contenere il suo potere...”, fece il primo, “Naturalmente... Ho seguito dei durissimi addestramenti atti proprio allo scopo ora muoviamoci... Voglio andarmene da questo dannato buco di sabbia... Dobbiamo anche recuperare gli altri e il tempo stringe...”, rispose spazientito il secondo...

 

Arrivati all’ingresso si fermarono... Tre squadre di ANBU della sabbia erano li ad aspettarli... “Fermi dove siete! Arrendetevi immediatamente e nessuno si farà male!”

 

Il più basso si mise a ridere “Sai stavo per farvi la stessa proposta... Ma con i ruoli invertiti!” “Pensa di potersene sbarazzare... Danna” “Sicuramente... Ma dove sono le mie buone maniere... Diamo ai nostri amici ciò che gli è dovuto in fretta... Sai che io odio aspettare e fare aspettare la gente...”

 

Gli ANBU a queste parole si lanciarono all’attacco.

 

“FUUTON: UZU SURAISU NO JUTSU*!” (* Arte del Vento: Tecnica del Vortice Tagliente)

 

Temari e Kankuro erano tornati nell’ufficio di loro fratello, sul loro volto vi era un espressione estremamente seria; Gaara li stava aspettando in piedi, ancora non aveva smesso di osservare fuori dalla finestra del suo ufficio “Novità? Quale è stato il risultato dell’operazione?”

 

Temari esitò un istante, spostò il suo sguardo da Gaara a Kankuro, quest’ultimo annuì, era chiaro che neanche a lui piacevano le notizie che avrebbero dovuto dare a quello che era il loro Kazekage, ma prima di tutto un fratello che aveva dato loro fiducia.

 

Prima che potesse iniziare il giovane Kazekage la interruppe “Immagino dalla tua esitazione che non siano riusciti a fermare gli intrusi... Ci sono dei superstiti?”

 

Temari si accorse subito che la voce del fratello non era mutata, non sembrava affatto arrabbiato con lei, sembrava piuttosto rassegnato... “Le squadre mediche hanno riportato indietro tre sopravvissuti...”, il tono di voce di lei sembrava profondamente dispiaciuto per la perdita di ben nove ANBU...

 

“Bene... A quanto vedo le tue azioni sorella tornano ancora a nostro vantaggio”, Temari rimase interdetta, come poteva congratularsi con lei dopo tutte quelle perdite ed il fallimento nella cattura degli intrusi, “Sono sicuro che l’ordine per l’invio delle squadre mediche è partito da te... Se tu non avessi agito tempestivamente forse non avremmo salvato quelle tre vite... E non avremmo nemmeno tre testimoni per poterci dire cosa è avvenuto...”

 

Temari era grata per le parole di conforto del fratello minore, anche Kankuro sembrava rasserenato, perciò chiese “Cosa ritieni sia necessario fare adesso?”

 

Il giovane rimase pensieroso per alcuni secondi poi rispose “Credo che i nemici qui affrontati siano al di là delle nostre sole forze... Qualcuno che abbia il coraggio di irrompere nel santuario del vento sapendo che cosa comporta o è un pazzo o è estremamente potente... E temo che noi ci troviamo a che fare con individui che cadono nella seconda categoria...”

 

“Quindi come dovremmo procedere?”, riprese il marionettista.

 

“Ho già in mente qualcuno che potrebbe aiutarci...”, poi si voltò a guardare verso est e sorrise tranquillamente...

 

CONTINUA...

 

Note: Volevo scusarmi se il disclaimer è un po’ aulico ma volevo dare i meriti a chi ha il diritto di riceverli *detto questo l’autore si mette a fare la ola, scandendo ogni lettera del nome del buon vecchio (ma se he appena 33 anni ndTutti) Kishimoto-danna (Credevo di essere io il tuo Danna preferito T_T ndSasori)*

Volevo inoltre avvertire che non sono ancora deciso se lasciare i nomi delle tecniche in giapponese con traduzione accanto o scriverli direttamente in italiano (la prima mi piace decisamente di più ^O^ ma siccome i nomi delle tecniche li invento e uso un traduttore online temo scrivere degli abomini T_T se a qualcuno dessero fastidio gli eventuali errori nei nomi delle tecniche mi avverta... Passerò a scriverli direttamente in italiano...)

Ultimo ma non per importanza: GRAAAZIEEEEE! * autore con occhi pucciosi e pieni di lacrime * a tutti quelli che leggono e recensiscono e anche a tutti quelli che leggono senza recensire....

 

I’ll see ya!

  
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