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Autore: Givemelove_69    04/02/2013    4 recensioni
Due ragazzi e la loro storia.
Amicizia o amore? Forse nemmeno loro sanno quale sentimento li lega.
Tutto impossibile come possibile.
Una storia nuova,che non ha limiti di tempo.
Violet e Daniel,tutto non è come sembra.
Leggere non basterà,bisognerà andare oltre alle semplici parole scritte.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Primo giorno dell'ultimo anno di liceo,pioggia a volontà.
Bella merda eh?!
Vabbè.
Come sempre ero in ritardo,feci le corse per arrivare in classe. Ma la professoressa di matematica non era ancora arrivata.
*Sospiro di sollievo*
Squadrai la classe e mi fiondai all'unico banco vuoto,preferivo la solitudine.
Quasi dimenticavo.. io sono Violet Pierce,ho 18 anni e sono un caso perso.
Telefono cellulare,cuffie,musica e addio mondo. Questa sono io. Vivo in un mondo tutto mio,il mio fantastico e insignificante mondo.
Non amo l'amore. "In amore vince chi fugge." Ho sempre preferito fuggire per non innamorarmi. E devo dire che mi riesce bene.. chi si innamorerebbe di me? Nessuno,e io vivo meglio senza amore. I ragazzi sono solo 'esseri' capaci di far del male. Portano solo guai. Sono tutti degli emeriti coglioni. La donna vivrebbe meglio senza l'uomo. Odio la falsità e l'ipocrisia. Non sopporto gli omofobici,mi stanno sul pene invisibile che non ho. Odio il vittimismo,è una cosa che non tollero proprio. Sono il tipo di persona che ama farsi gli affari propri,della vita degli altri mi importa poco e niente. Se non mi rompi le scatole,sono dolce e gentile quanto basta da essere educata.. ma se inizi a dirmi cose che non mi stanno bene,sono peggio di un camionista. Riesco a tirare fuori dalla mia bocca parole che resterebbero volentieri dentro. So contrallarmi quanto basta,l'autocontrollo non mi manca. Anche se devo dire che dipende anche dalla giornata.
Se mi sveglio dal lato sbagliato del letto,quel giorno faresti bene a non rivolgermi la parola. Conto fino a dieci mila,sì.. ma a volte nemmeno un decimo di secondo. Parto in quarta e poi sono uccelli senza zucchero.
Preferisco stare nell'ombra. Mi ritengo un nessuno. Non credo di essere chissà chi,lascio agli altri la convinzione di essere migliori.
Sono consapevole che sono una persona che gli altri non potranno mai capire,sono troppo complicata. Amo la mia complicatezza,che riesco a capire solo io. E a volte,nemmeno io. Sono un libro tutto da leggere,dalle parole incomprensibili.
Dopo 15 minuti vidi entrare in classe la prof con un ragazzo.
Moro,occhi color ghiaccio,da provocare un maremoto. Aveva dei lineamenti perfetti,sembrava un dio greco. Pelle pallida,ma pur sempre perfetta.
Prof:"Buongiorno ragazzi.. tesoro presentati.." disse riferendosi al dio greco.
x:"Io sono Daniel Jackson,piacere a tutti." disse sorridendo.
Aveva un sorriso stupendo,provocava i brividi. E la sua voce? Beh,era accettabile come compagno di classe dai.
Prof:"Bene,siediti lì." disse indicando l'unico posto libero. Vicino a me. Sentivo che stavo avvampando,perfetto no? >.<
Prof:"E buon inizio anno scolastico a tutti." disse sorridendo.
Al "compagno di classe" di prima,ora aggiungerei anche "compagno di banco".. sperai bene.
Daniel arrivò al banco e si sedette.
Violet:"Ciao,io sono Violet.." dissi sorridendogli,cercando di essere dolce con lui,essendo nuovo.
Daniel:"Ciao,piacere.. spero di essere un compagno di banco adeguato." disse sorridendomi.
Gli si formarono delle adorabili fossette ai lati della bocca,già a guardarlo sembrava un cucciolo di panda.
Violet:"Se fossi in te,non mi sforzerei troppo.. con una compagna di banco come me." gli dissi ricambiando il sorriso.
Mi sorrise dolcemente e disse:"Ci compensiamo,direi.." facendo una faccia che avrebbe fatto impazzire chiunque,tranne me. Era pur sempre un ragazzo.
Gli risposi con un sorriso,poi entrambi ci concentrammo sulla lezione. Matematica,era la mia materia preferita.
Mentre la prof spiegava,sentii un ronzio nella mia testa. Come se la mia testa rifiutasse chiunque parlasse.
E l'immagine che mi apparve davanti agli occhi fu l'entrata in classe del mio nuovo compagno di banco. Mi aveva incuriosita. Per il semplice fatto,che oltre ad essere un bel ragazzo,si nascondeva dietro a dei sorrisi. Notai in che modo sorrideva,sempre. Di solito,però,chi sorride troppo è triste. Avrei voluto tanto capire cosa nascondevano i suoi sorrisi.
Chissà se era fidanzato. 
Chissà da dove veniva. 
Chissà cosa ne pensava di tutto quello. 
Chissà se era felice di essere lì con noi.
Chissà cosa aveva pensato quando mi aveva vista la prima volta.
Chissà,chissà e solo chissà.
Ma a me cosa importava? Era un ragazzo,sicuramente era come tutti gli altri ed era solo il mio compagno di banco. STOP!
Mi concentrai sulla matematica piuttosto u.u
Prof:"Allora ragazzi,vediamo chi di voi si ricora la prima definizione delle coniche come sezioni in un cono.."
La sapevo,ovviamente. Alzai la mano e la prof disse che potevo dare la definizione.
Violet:"Consideriamo un cono a due falde,ovvero la superficie,nello spazio,così definita: si considera una retta A,detta asse di cono,e un punto V su A,detto vertice del cono; su un piano orizzontale,si considera una circonferenza avente il centro su A; il cono a due falde è la superficie formata da tutte le rette,dette generatrici del cono,che passano per V e per un punto qualsiasi della circonferenza."
Prof:"Cos'è la sezione conica?"
Violet:"Si dice sezione conica,o semplicemente conica,qualsiasi curva si ottenga intersecando il cono a due falde con un piano qualsiasi dello spazio,non passante per il vertice V."
Prof:"Bene signorina Pierce,vedo che l'estate non l'ha influenza per niente.. ma non mi sorprendo,è sempre stata un'ottima studente.." disse sorridendomi come aveva sempre fatto in cinque anni.
Violet:"Grazie mille professoressa.." dissi ricambiando il suo sorriso.
La prof di matematica,la Gianfrancesco,era l'unica che era sempre stata così gentile con me,dal primo superiore ad allora. Ero sempre stata la sua 'cocca',ma non mi aveva mai avvantaggiata.. anzi,pretendeva sempre che andassi molto meglio degli altri. Diceva che avevo delle ottime potenzialità in matematica e che non dovevo accontentarmi di una sufficienza. Così avevo sempre puntato al massimo,solo per non deluderla. Era l'unica che credeva in me in quella scuola,in quella classe. Andavo bene in tutte le materie,ma gli altri prof erano diversi da lei. Se ne fregavano di tutti. Per loro era loro un lavoro,che tu avessi dato il massimo o meno,per loro non era importante. Invece la Gianfrancesco ci trattava quasi come figli. Nessuno avrebbe voluto mai deluderla. Infatti era l'unica materia in cui andavamo tutti bene.
Chissà se a Daniel piaceva la matematica. Scacciai subito quel pensiero scuotendo la testa.
Guardai l'ora. 9:10. Entro cinque minuti sarebbe suonata la campanella,ma poco importava. Quel giorno avremmo avuto due ore di matematica.
Gianfrancesco:"Allora ragazzi,per la seconda ora ho pensato di farvi fare un test.. giusto per vedere cosa ricordate. Quest'anno avete l'esame di maturità,quindi dovrete dare il massimo,tutti. Sono solo 10 semplici esercizi,credo che possiate farli tutti e 10 in un battito di ciglia."
La prof ci consegnò i test e iniziai a leggere le domande. Erano di una facilità assoluta. Infatti dopo 30 minuti avevo già finito.
La Gianfrancesco era lì che mi guarda,sapeva che avrei finito prima di tutti e subito. Quando i nostri sguardi si incrociarono,lei mi sorrise.
Un sorriso che significava <>
Mi soffermai a guardare Daniel e il suo test. Stava scrivendo l'ultimo esercizio. Quindi era bravo. 
Chissà però se gli piaceva la matematica quanto piaceva a me. Vabbè.. poco importava,no?
Mi alzai e consegnai il test. Quando la prof mi sussurrò:"Violet,senti volevo chiederti un cosa.."
Violet:"Certo prof,dica pure."
Gianfrancesco:"Daniel è nuovo,non ha rapporti con nessuno ed è timido. Visto che siete compagni di banco,perché non cerchi di farlo integrare?"
Bene. Era timido. Avevamo una cosa in comune.
Stavo per parlare quando la prof mi precedette,dicendo:"So che anche tu sei timida,ma magari tra timidi passa la timidezza,no? Tu provaci,poi se non funziona puoi anche lasciar perdere."
Violet:"Va bene prof,non c'è problema."
Appena mi girai per tornare al mio posto,vidi Daniel avvicinarsi per consegnare il suo test. Me lo ritrovai di faccia. Persi un battito. Non respiravo. Mi metteva soggestione. Lo oltrepassai e ripresi a respirare.  Sai com'è,non avrei voluto morire perché un ragazzo mi metteva soggestione e non mi faceva respirare. Un ragazzo poi,pff. Mi sedetti al mio posto,quando lo vidi ritornare a sua volta a posto. Avrei dovuto parlargli,ma cosa gli dovevo dire?
Violet:"Com'era il test?" Seh,brava Violet.. che bell'argomento >.<
Daniel:"Oh.. era facile.. tu come l'hai trovato?"
Violet:"Anche per me era facile. Ti piace la matematica?"
Daniel:"Beh si,è la mia materia preferita. E anche la tua a quanto ho capito dalle parole della professoressa."
Si riferiva a quando la Gianfrancesco mi disse che l'estate non mi influenzava.
Quindi era un ottimo ascoltatore. Bene. Avevamo più cose in comune di quanto pensassi. Ma era pur sempre un ragazzo.
Violet:"Beh,sì. Me la cavo.." dissi facendogli un mezzo sorriso. Per poi continuare a parlare:"Posso permettermi di chiederti come mai sei qui?"
Fece una strana faccia,chissà a cosa aveva pensato.
Daniel:"Sono nato a Londra,ma mia madre è italiana quindi ho sempre vissuto qui."
Notai la sua faccia cambiare. Aveva sempre sorriso da quando era entrato in quella classe,il suo sguardo divenne cupo in quell'occasione.
Violet:"Hey cos'è quella faccia? Scusa se ho chiesto,non volevo intromettermi nella tua vita." dissi abbassando lo sguardo,pensando fosse colpa mia.
Daniel:"Oh,nono.. non preoccuparti. Non è colpa tua." disse sforzando un sorriso,per poi abbassare lo sguardo.
Chissà cos'era successo di così tanto importante da turbarlo.
Senza nemmeno pensarci gli dissi:"Ti va se oggi ci facciamo un giro?"
Di scatto alzò lo sguardo,dicendo:"Certo,mi farebbe piacere. Dove e a che ora?"
Violet:"Alle 4 al Track Park?"
Daniel:"Va bene.." disse sorridendomi.
Il suo sorriso. Non era più forzato. Il suo vero sorriso,quello che provocava brividi. Senza nemmeno accorgermene la campanella era suonata. Era intervallo.
Violet:"Daniel,è intervallo.. ti va di uscire un po' fuori prima che inizi la lezione?"
Daniel:"Certo.. ti seguo." disse sorridendomi ancora. 
Mi seguì fino al cortile. Iniziammo a parlare del più e del meno. Fin quando non mi accorsi che l'intervallo era finito. Tornammo in classe e la professoressa di italiano era già lì. Sui banchi c'erano dei test. Come immaginavo. La giornata passò,infatti,fra test e chiacchiere. Appena suonò l'ultima campanella,erano già tutti pronti ad uscire. Aspettai Daniel e insieme ci avviammo all'uscita.
Violet:"Ci vediamo più tardi Dan.." dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Mi sorrise,per poi andare via,come me. Non vedevo l'ora di quel pomeriggio. Avevo davvero voglia di sapere più cose di lui.
Per la prima volta,un ragazzo mi incuriosì per davvero. Per quel poco che avevo visto,ero sicura che lui fosse diverso.

Angolo autrice:
Ciaaaaao bella gente :D
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto,se è così recensite in tanti!
Al prossimo capitolo c:
Un bacio,Valentina.
  
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