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Autore: Rima    04/02/2013    0 recensioni
"La sua abilità di mentire l'aveva portata lontano, dopotutto: l'aveva fatta vincere nell'Arena, le aveva consentito di sfuggire a quell'inferno per tornare a casa dove ad aspettarla non c'era più nessuno."
Flashfic su Johanna, uno dei miei personaggi preferiti. Primissimo scritto che pubblico, ewh.
Genere: Guerra, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Johanna Mason era una bugiarda.
 
Aveva mentito a lungo durante la sua preparazione prima che venisse scaraventata nell'Arena, aveva mentito a tutto il popolo di Capitol City abbindolandoli con la sua recita da ragazzina spaventata, aveva mentito ai suoi avversari facendogli credere di essere innocua. Povera piccola tributa del Distretto 7, con quegli occhioni da cerbiatta e l'aria terrorizzata, spaesata.
 
Johanna Mason era una manipolatrice.
 
La sua abilità di mentire l'aveva portata lontano, dopotutto: l'aveva fatta vincere nell'Arena, le aveva consentito di sfuggire a quell'inferno per tornare a casa dove ad aspettarla non c'era più nessuno. Ma l'aveva anche portata lì, imprigionata a Capitol City ad un passo dalla morte. Per un bene superiore, continuava a ripetersi mentre si rifiutava di aprir bocca. Un solo sorriso era comparso sulle sue labbra, l'unico che era riuscita a concedersi solo per il gusto di sfottere chi le stava intimando per l'ennesima volta di rivelare qualcosa sui i Ribelli. Quegli stessi Ribelli che non erano nemmeno riusciti a prelevarla in tempo dall'Arena, quegli stessi Ribelli che nonostante tutto lei si ostinava a proteggere. Perché sì, lo aveva promesso.
L'ultima cosa che riuscì a sentire in quel momento fu l'ordine impartito con voce dura, profonda e decisa dal Pacificatore Capo incaricato di supervisionare l'interrogatorio, il suo interrogatorio. L'ultima cosa che riuscì a sentire prima di venir spinta con violenza inaudita dentro alla vasca, con una mano a premerle contro il capo in modo tale da non potersi sottrarre a quella tortura. Non più un respiro, chiusa in quella bolla ovattata piena d'acqua, non più un sorriso, nemmeno l'ombra di una confessione.
 
Johanna Mason non era una spia.






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Grazie per aver letto!
E' la prima cosa che pubblico, non vedo l'ora di ricevere recensioni, critiche e consigli (L)
  
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