Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Elric_Kyoudai    26/08/2007    8 recensioni
[l'attesissimo (?) seguito di An Embarassing Situation!]
“Alphonse, chi diavolo è tutta sta gente?!”
“Gente che ti aiuterà a ricordare, nii-san.”
“Tutti quanti?”
“Sì, tutti quanti.”
“Devo ascoltarli tutti?”
“Tutti.”
“Anche Mustang?!”
“Anche Mustang.”
“Questa è cattiveria.”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Credevate vi avessimo abbandonati/e, eh?è__é Ma siamo tornateeeeeeee èçççé!! Con un capitolo drogato almeno quanto il primo - se non di più. Ribadiamo il fatto che noi NON ODIAMO EDO. Lo amiamo con tutte noi stesse çOç!! Ma si presta così bene alla parte della vittima - Ed: VITTIMA UN CAZZO!! - che non è possibile non distruggerlo moralmente con queste boiate xDDD<3

Ringraziamenti èçé:
Shari_Aruna: Purtroppo per Ed ci vorrà ancora taaaaaaanto tanto tempo prima che si ricordi decentemente di Aru ;O; Ma prima o poi qualcosa succederà..;_; *tra tanto tanto tempo.*
Aduah: XD Grazie mille. Beh si perché se Ed non soffre non ci si diverte!XD
Black90: Ecco il nuovo capitolo!<3 Siamo contente che tutte fremevate per l'attesa *^*
Sorelle Elric: Andrea è un nostro personaggio XD Vedrai qua la sua funzione - Noi l'amiamo <3 - E.... In realtà siamo degli alieni muccosi, ma non dirlo a nessuno. è_é
Fedar: Ecco il secondo capitolo ^O^<3
Juka: è la malattia più bella del mondo *O* <3<3 E' bello sapere che qualcuno condivide il nostro morbo çOç <3
Mintgirl e alchimista de fero: credo che Ed toccherà Mustang più di quanto tu creda, e non in senso buono/porno.v__v
Eringad: Non abbiamo aggiornato propriamente presto, ma abbiamo aggiornato çOç;; Liete che ti sia piaciuto <3
Kira7: La nostra fan *O* *strafelici di avere una fan come lei çOç* Ecco il secondo capitolo, fossimo state in Edo, non saremmo uscite vive da tutto questo çOç

And Now SHOW MUST GO ON è-é


Capitolo Due

(dove troviamo foto imbarazzanti, ricordi altrettanto imbarazzanti e uno che salvò Fullmetal dalla vergogna più totale.)

“Che maleducato, Edward! Fai parlare anche me!”
E, senza aspettare risposta, si alzò.
Qualsiasi cosa potesse riferire riguardo al suo passato, sarebbe stato qualcosa di vergognoso.
Per. Forza.
E non erano pregiudizi riguardo al fatto che Andrea portava una quarta di reggiseno quanto una quarta nei boxer.
Ma perché non poteva essere certo un racconto di lealtà e coraggio quello che la ragazza, gonna lunga di jeans e maglietta corta, lievemente sculettante in mezzo alla stanza, mignoli alzati, si apprestava a raccontare.
“Fullmetal, hai avuto una storia d’amore con questa splendida fanciulla?”
“Muoia.”
“Oh, che adulatore signor Mustang!” trillò lei, con una voce insolitamente femminile (dio, che miracoli la medicina).
"Generale, per favore..." sorrise Winry, agitando la mano.
Ed era visibilmente terrorizzato. Perché quella DONNA, no, non portava a nulla di buono. E il suo racconto non lo avrebbe aiutato, se non a sprofondare nella vergogna.
Come se non ci fosse dentro già abbastanza.
"Dai, Niisan, in fondo è per il tuo bene!"
"Sì... – ridacchiò Mustang – il tuo... bene... mph..."
“Mustang, veda di morire, okay?”
Più guardava la donna (perché di maschile oramai non aveva più nulla, neppure le mani, di partenza delicate; aveva il corpo sottile e lunghi capelli rossi a boccoli, bocca carnosa, insomma una gran bella ragazza), più i sudori freddi ricoprivano il corpo di Edward.
Che gelò quando aprì le belle labbra.
“Come saprete tutti…”
Quando agitava garbatamente le braccia, tintinnavano per i braccialetti che portava.
“Quand’ero piccola avevo un corpo… diciamo, diverso…”
“Fullmetal maiale in ogni sensooo!” se ne uscì il Blueflame, sempre malizioso nel comprendere.
“MUSTANG DIO CRISTO MUOIA!!”
E un morso arrivò al braccio sinistro di Roy.
"NIISAN, PIANTALA, CIELO!" urlò Al, prendendolo per le spalle e tirandolo a sé, sentendo i denti del fratello digrignare sulla pelle di Mustang, mentre si poggiava, affannando, al suo petto.
"Oh Ed, come sei dolce... difendi sempre così le belle ragazze..?" fece il generale, ammiccando.
“...”

Perché tutto ciò?
“Edward, sii più gentile almeno davanti ad una fanciulla così amabile…”
Decisamente, Roy non aveva niente di meglio da fare che prendere Ed per i fondelli.
E, altrettanto decisamente, questi non trovava niente di meglio da fare che rispondere a tono come un cretino.
“Quindi posso ucciderla perché non ha le tette, vero?”
“Ed! Stavo facendo un discorso!!”
"Edward, lascia parlare la signora!" fece Winry, morente di curiosità.
"Signorina."
"Scusa."
“Purtroppo non ho ancora trovato un uomo disponibile a sposarmi…”
“Posso lasciarle il mio numero dopo la riunione, se vuole…”
“Oh signor Mustang, lei è davvero adorabile!”
"Da quando ha certe tendenze, Blueflame?"
"Niisan..."
"Una bella donna è sempre una bella donna."
"Ma la volete piantare?!"
"Diglielo, Al, non mi fanno raccontare, tergiversano e basta!"
Edward roteò gli occhi, praticamente disperato.
“Non tergiversiamo, è che non sapevo dei nuovi gusti di Mustang.”
Andrea sbuffò, tenendo le braccia conserte al (quarta di reggiseno dotato) petto.
“Stavo dicendo… da piccola avevo un corpo diverso, ma già mi esercitavo a truccare, in vista del mio vero corpo… e gli Elric erano cosìììì disponibili…”
Roy iniziò a ridere come un deficiente.
Winry si gustava la scena, osservando la faccia di Ed cambiare colore per ben otto volte.
"Io le prestavo i trucchi della mamma... poi la mamma se la prendeva con Ed..."
Roy cercò di trattenere la risata, arricciando terribilmente le labbra.
“Al, questo non lo sapevo! Mi dispiace se vostra mamma se la prendesse col piccolo Edward!”
Ci mancò poco che lui non le sputasse in faccia. Solo perché Al lo trattenne.
“Dicevo…”
Continuava a muovere la mano destra mentre parlava, tintinnando come una fata.
“Mi serviva qualcuno su cui provare i trucchi. Ma la mia mammina non mi comprava le bambole, così usavo gli Elric come cavie. Più precisamente, il piccolo Edward.”
"Oh, Fullmetal, ora capisco tante cose..." annuì Mustang, facendo improvvisamente serio, mentre Al percepiva l'aura omicida di Edward pronto a scagliarsi alla prossima provocazione.
“MUSTANG, CHE DIAVOLO VUOLE DALLA MIA ESISTENZA?!”
"Ora che ci penso... - fece Winry portando un dito al mento - Ogni tanto Edward si rifiutava di uscire dalla stanza, e quando apriva la porta per bestemmiarci contro, aveva sempre un velo di ombretto..."
"Winry..." implorò Al, tremando.
Andrea ridacchiò leggermente, con la mano davanti alla bocca.
“Chiedevo sempre ad Edward di lasciarsi truccare, forse perché i capelli lunghi gli davano un’aria un po’ più femminile… dovevate vedere com’era scontroso quando glielo domandavo così gentilmente! Per fortuna che c’era Al a convincerlo con quei suoi bellissimi occhioni…”
I brividi ricoprirono l’intero corpo di Ed e quello di Al, che si ritrovò per la prima volta ad avere DAVVERO paura di suo fratello.
"A-Andrea... i-io non facevo niente... eh... eheh..." ridacchiò, imbarazzato.
"E bravo Alphonse!" fece Roy, dandogli un’amorevole pacca sulla spalla.
“Generale, non ci si metta anche lei…”
“Ma sì, Alphonse, ti ricordi che mi aiutavi sempre tantissimo a convincere quel testone del tuo fratellino?”
La ragazza si avvicinò al biondo, abbassandosi e baciandolo sulle labbra.
“… che cavolo…”
“Come quando eravamo piccoli! – rispose lei, baciando Al subito dopo – Non ti ricordi com’eri carino con i codini e il lucidalabbra? Ooh, poi stavi cosìììì bene con la matita nera!”
Entrambi si passarono la mano sulle labbra, guardandosi e scostando subito lo sguardo.
Non era una buona idea sentirla parlare, no no no.
"Ed, queste cose non me le hai mai raccontate! - fece Winry - Avrei potuto partecipare anche io!"
"Winry, è meglio così, davvero! - fece Al, scuotendo le braccia, gelandosi al solo pensiero di quelle due assieme. - E... io... non lo convincevo ecco..."
Scarso tentativo di mettersi in salvo.
“Ma sì! Come fai sempre! O usavi i tuoi grandi occhi o la psicologia inversa! Era così facile per te fregare Ed…”
Il suddetto guardò diritto nelle iridi Alphonse.
Con un serio intento omicida.
“… che… cosa… sta… dicendo… Alphonse…?”

Mamma, aspettami, sto arrivando.
"E-Ecco... mi... mi veniva naturale, non è colpa mia!!" tentò di giustificarsi.
"Al è sempre stato il tuo punto debole, Ed!" ridacchiò Winry.

Dio, quanto aveva ragione.
“Punto debole un corno!! – sbottò, non senza aver prima tirato un calcio a Mustang che, di fianco, gli stava bombardando le orecchie di risate volgari – Non è possibile che mi truccassi da donna!! Per Dio!!”
“Ma stavi così bene! Coi fiori tra i capelli e gli orecchini… le collane ti stavano d’incanto, e…”
“Andrea, lo stai uccidendo…”
Poco ci mancava, infatti, che Ed svenisse e schiumasse dalla bocca.
Intanto schiumava di rabbia.
"Alphonse, dimmi che avete una foto, ti prego." bisbigliò Roy, guardandolo con occhi languidi. Ma Al si rifiutò di ascoltarlo, ben più impegnato a non far prendere a Edward il lume della ragione.
Sempre che non fosse troppo tardi.
“Ho io delle foto, signor Mustang!”, fece Andrea, tutta contenta.
Un “Oooh” generale si levò dalla folla, mentre l’anima di Ed sembrò fuggire dal suo corpo.
“Edward era cosììì rapido nel togliersi il trucco che doveva per forza fargli qualche scatto… ho la memoria corta, sa – mano sulla guancia, occhi al cielo, scosse leggermente la testa – quindi mi sarei scordata quel bel faccino così ben truccato!”
La mascella di Ed arrivò a terra, forando il pavimento.
“Ricordi, Edward, com’era facile minacciarti? O foto, o latte.”
"Non glielo avevo detto io che odiavi il latte!!" si premurò di dire Alphonse, parando le mani davanti. Ma stranamente Ed lo fulminò.
Stranamente, eh.
"Oh Fullmetal. Credo che dovresti rifarlo, eri davvero carino!" fece Mustang, dandogli un'amorevole pacca sulla schiena.
Calcio nello stinco di Mustang.
Una, due, tre volte.
Sperando di spaccarglielo in mille pezzettini NON ricomponibili.
“Veda. Di. Morire.”
Fissò Alphonse.
“Ci credo veramente poco, sai?”
Fissò Andrea.
“Tu… tu… tu…”
“Io, Edward?”
“…”
Era talmente… sconfitto da tutto, che non riusciva neppure ad insultarla.
"Non morirei neanche se mi pagassi." sorrise Mustang, nascondendo il dolore.
"... mi ha regalato un gatto!!" frignò Al, aggrappandosi al braccio del biondo.
"Dai, Ed, in fondo non eri così male... - ghignò Winry, guardando le foto - Eri quasi più femminile di me!"
“Non ci vuole tantissimo, sai Winry?”
La fanciulla tentò di tirargli la chiave inglese, che abilmente schivò.
“Mustang, se le trasmuto tipo un miliardo in oro alchemico mi promette che SCHIATTA? E, Alphonse, UN GATTO NON E’ UNA SCUSA PER RIVELARE I MIEI PUNTI DEBOLI AL NEMICO!!”
“Io non sono un nemicoooo… signor Mustang, mi difenda!!”
"Ma Andrea era la nostra amica...Non voleva farti male!"
"Al, già da bambino eri un genio, lasciatelo dire. E no, l'oro non vale quanto vederti morire di vergogna.", rise Mustang.
Intanto Winry armeggiava con la sua coda, tirandola verso l'alto.
"PUOI RIPETERE?!"
“Cristo, ma ce l’avete coi miei capelli?! Lasciami andare!!”
Ed, per principio di cavalleria, non poté alzarsi dal divano per convincere, con metodi più rapidi, Winry a lasciargli andare la coda.
“Qua stiamo perdendo di vista il motivo per cui siete qua, maledizione!!”
"... hai ragione!" sbottò lei, e lo lasciò andare.
"A me invece sembra proprio di averlo ben al centro della questione..." sorrise Mustang mentre passava le foto a Pinako obaachan, allibita.

E' proprio vero che non si conosce mai abbastanza delle persone care!
"E poi se il tuo cervello lavorasse, sai quante grane in meno per tutti?"
“Il mio cervello lavora divinamente, Cristo! E’ il suo che fa più scioperi dei controllori dei treni!”
Si accorse in quel momento che le foto stavano girando.
Rapido, le rubò dalle mani di Pinako, ch’era preda di un attacco isterico di risate.
E si guardò, schifato.
Al si affacciò teneramente sulla sua spalla, indicando una foto dove Ed aveva addosso un simpatico ombretto arancio.
"Qua però non stavi male..."
"Secondo me stava benissimo in tutte!" replicò Roy, strappandogliela di mano ed esaminandola attentamente.
“Mustang, Cristo, spero lei muoia fulminato.”
Calciandogli il piede, Ed gli fregò le foto.
Ce ne fosse stata UNA, UNA SOLA in cui fosse stato un minimo decente.
Smalto, rossetto, ombretto, cipria.
Di ogni colore possibile.
Codini, trecce, chignon.
Margherite, spallette, collane, orecchini.
Cristo santissimo, perché stava ricordando QUESTO?
"MA perché, ti imbarazza sentire la verità?" ghignò il generale, sorridendo. "L'ombretto rosa confetto secondo me era quello che ti stava meglio..."
"Ed, - fece Winry - Non avrai iniziato a farti le trecce dopo... QUESTO?"
“Cristo, Winry, CERTO CHE NO!!”
Il ragazzo vessava in uno stato di prostrazione mentale talmente forte che per poco non si sciolse come un budino sul divano per la disperazione.
“Mustang, un giorno subirà la mia atroce vendetta, lo sa?”
Andrea, intanto, ridacchiava, estremamente divertita dalla scena.
E si sentiva utile, perché percepiva che Ed si stava ricordando.
Un pezzettino in più aggiunto al puzzle che, sperando, lo avrebbe ricondotto a ricordarsi di Alphonse.
"E ci devo credere? Prima facevi sempre la coda." ghignò la ragazza, con una fotografia di Ed con un simpatico rossetto rosa davanti alla bocca.
"Aspetterò con ansia il momento... mi divertirò ancora di più!"
"Aaahn, niisan, per me staresti bene con qualunque cosa addosso!"
Al saltò in piedi, rubando le fotografie ai presenti e riconsegnandole alla legittima proprietaria.
"Tienile ben nascoste, Andrea!"
“Certo, Alphonse caro!”
La ragazza tornò a sedere, rimettendo le fotografie nella borsetta di lustrini, con un sorrisetto adorabilmente compiaciuto dipinto sul viso.
“Nelle foto nostro padre aveva la coda, PER QUESTO HO COMINCIATO A FARMI LA TRECCIA!! Mustang, non si divertirà per nulla. E tu, Alphonse, sei un ruffiano!”
"Non sono un ruffiano, cerco di aiutarti, IO! – fece, fulminandolo. – O preferisci stare in balia del generale?
"A me non dispiacerebbe di certo..." sorrise quest’ultimo.
"Oh, Edward, che motivi futili... dì la verità, hai anche tu certe tendenze..."
“Winry, cristo!! Non ho tendenze di alcun genere!! Smettila, per favore, o Mustang continuerà e c’andrà giù sempre più pesante!!”
La disperazione lo stava ricoprendo da cima a fondo, riempiendolo come un bigné si riempie di crema.
“Io non starò mai in balia a lei, Mustang!!”, ci tenne comunque a specificare.
"Lo sei già, Ed!" dissero in due in coro.
"Riusciremo ad andare avanti senza avere almeno una volta certe sceneggiate?" sospirò Alphonse, guardando la nonna che, sorridendo biecamente, sollevò le spalle.
“… Aaaal, ti prego saaaalvamiiii…”

Al.
Aveva detto Al, non Alphonse.
Iniziava il processo.
In modo naturale.
(Sì, ricordava ora gli occhi liquidi e dolci che lui gli faceva per convincerlo a sottoporsi agli esperimenti di Andrea. Ma decise di non abbaiargli contro.)
"Oh, niisan..."
Al gli mise le mani sulle orecchie, evitando che qualunque risata isterica penetrasse senza preavviso nelle sue orecchie. Sorrise, sentendo nuovamente le sensazioni che suo fratello soltanto era capace di dargli.
E avrebbe pregato fino allo stremo per sentire nuovamente un "niichan" dalla sua bocca, ma tentò di convincersi che, forse, non mancava poi tanto.
"Avete finito con questa pagliacciata?! Edward, hai bisogno di una visitina all'isola di Yok per ricordarti di tuo fratello?"
Un'orda di treccine scure si sollevò, lasciando che la loro cara maestra Izumi li guardasse dall'alto in basso.
"S... sensei..."
“No! Grazie!! Ne ho avuto abbastanza per tutte le tredicimila vite (magnifiche) che vivrò!! E anche per questa, stia tranquilla!”
Ed osservò la maestra, sapendo che lei aveva un’infinità di cose da raccontare su di lui e Alphonse. E si chiese, sudando freddo, quale avrebbe raccontato.
Pregò ogni dio e ogni santo (in cui comunque non credeva, ma faceva molto scena) che non portasse qualche d’indegno come gli altri fino a quel momento.
"Ho sentito delle cose terribili, Ed. Terribili! Qua ci vuole qualcosa di dannatamente, oscenamente NORMALE."
Dio sia lodato, pensarono entrambi.
"E immagino tu sia d'accordo."
"No, fine del divertimento..." mugugnò Roy, assieme a una Winry che gli si era unita per dargli man forte.
“Maestra, le ho mai detto quant’è bella e affascinante?” fece Ed, con gli occhi che brillavano, per poi sbarrarsi quando vide Shigu osservarlo brandendo un’ascia.
Sporca di sangue.
Deglutì, inquietato.
“Racconti, maestra, racconti qualcosa di estremamente figo nei miei confronti!” aggiunse, facendo la linguaccia a Mustang.
"E chi ha parlato di fighezza?! Io ho detto NORMALE. E caro... - si voltò verso il marito, sorridendo - Metti giù, spaventi Al così."
"G-Grazie, maestra..." balbettò Alphonse, stringendo le spalle di Ed tanto da fargli male.
“Maestra, qualcosa di bello farebbe bene al mio ego, e almeno questo qui – indicò il generale, infilandogli un dito nell’occhio (forse neppure apposta. Forse.) – la smetterebbe!”
"Qualcosa di bello... Forse posso raccontare di quell'unica volta in cui sei stato utile a tuo fratello...? - sbottò, portando un indice alla bocca, guardando Shigu.- Anche perché, se non vuoi sotterrarti, le altre sarebbe meglio evitarle."
“Come l’unica volta?! Io sono sempre utile!!”
“Vedo molte facce dubbiose al riguardo, Fullmetal.”
“Che cazz…”
Si guardò un attimo attorno.
Ma rimase zitto.
Detestava dar ragione a Roy.
"Ed, taci... fai meglio." sorrise Winry.
Per tutta risposta si sentì soltanto un mugugno molesto, e la testa di Izumi che si muoveva su e giù in cenno di assenso.
"Quando eravate sotto il mio insegnamento, vi davo sempre qualche momento di svago. In fondo eravate dei bambini, sareste impazziti se vi avessi fatti allenare fino alle ore piccole. "
"Ci faceva andare sempre prima di cena, così ci stancavamo e mangiavamo di gusto!"
"Già. E Ed a volte era così stanco da riuscire persino a bere un bicchiere di latte." disse, vittoriosa.
Ed la guardò con gli occhi ridotti a fessure.
“Non è possibile che io abbia bevuto quella robaccia.”
“Infatti, tappo era e tappo è rimasto.”
“Mustang, vuole diventare cavallo fritto?”
"Niisan, basta minacce culinarie..." fece, pensando alla serata di due giorni prima.
"E' capitato solo due volte, credo. Ma è successo, Ed, mi spiace per te."
"Si, me lo ricordo anche io! - fece Al sorridendo - Però facevi una faccia schifatissima mentre lo mandavi giù!"
“Mi pare sinceramente impossibile.”
E fece una faccia ancor più schifata.
“Era questo il ricordo? Ricordarmi di Al che ridacchiava sotto i baffi mentre buttavo giù quell’immonda immondosità?”
"No, Edward. Ma era divertente."
E tutti lanciarono un'occhiata a Mustang, che intanto aveva preso ad ammirare intensamente le pareti ancora zuppe di fragole, nascondendo il sorriso stupido sul suo volto agli occhi del Fullmetal.
Mentre questi teneva la mano schiaffata sulla fronte.
Sospirò.
“… sì, molto divertente. Per favore, prosegua”
"Ok, ok...una sera, non so che diavolo vi fosse saltato in testa di giocare a nascondino, fatto sta che Al sparì."
"... ahh! - fece l'interessato, battendo il pungo sulla mano - Ricordo quel giorno! - ridacchiò - La colpa non era mia, è niisan che non sa cercare bene!"
“Ehi! Io cerco benissimo!”
“Ovviamente, essendo un cane…”
“Mustang, cristo, ma non può fare a meno di commentare, UNA SANTISSIMA VOLTA?”
“Uhm…”
Mano sotto il mento e atteggiamento pensieroso.
“No.”
“Sensei, continui, per favore, o questi due non smetteranno mai…”
"Edward, tu eri venuto a casa poco prima di cena, ti ricordi? Avevi quasi le lacrime agli occhi, e dire che non ti avevo mai visto frignare fino a quel punto... non trovo più Al, non trovo più Al, continuavi a ripetere..."
"Eri così agitato che abbiam dovuto minacciarti col latte..." ridacchiò Shigu, da dietro sua moglie.
"Quando avevi recuperato la calma... mi hai implorato di andare a cercarlo... te lo ricordi?"
Sguardi speranzosi.
“… vagamente.”
Qualche ombra, qualche suono.
Voci, un pianto isterico e continuo.
“Cioè, mi ricordo che stavo molto male… e piangevo davvero un sacco…”
"Oh beh, è già qualcosa. Ci abbiam messo decine di minuti a farti calmare, se non ricordassi sarebbe una grossa, grossa offesa."
E rubò l'ascia al marito, facendola roteare con la mano.
"Maestra..." mormorò Al, e questa poggiò nuovamente l'arma a terra.
"Sì, scusa, Al. - sorrisino - Alla fine abbiamo mollato la cena sul tavolo, dato che non avevi alcuna intenzione di mangiare senza tuo fratello, e siamo andati a cercarlo..."
"Edward a fine giornata è rimasto senza voce..." sorrise Shigu.
"Io di quel giorno ricordo di aver avuto una paura tremenda di non ritrovare più niisan... e faceva freddo, e c'erano... animali che ululavano..."
Brividino.
Ed abbracciò il fratello, istinto naturale nel sentire il racconto.
“Povero, povero Alphonse…”
Qualche reminescenza c’era.
“Devi aver avuto un sacco di paura, eh?”, sussurrò accarezzandogli la testa. Fregandosene di Roy che ridacchiava come un cretino.
"Tanta... - fece, sospirando - Probabilmente avrei paura anche adesso, se succedesse!" ridacchiò.
"Però Al, urlavi talmente tanto che è stato grazie a te se ti abbiamo ritrovato! – disse Izumi, annuendo – Certo che eri proprio ben nascosto..."
"La mattina andavo sempre là! - si affrettò a dire - Ma di notte non capivo proprio come tornare indietro..."
“Usavi sempre lo stesso nascondiglio, non capisco come cavolo ho fatto a non trovarti…”
Una mano sotto al mento e sguardo pensieroso rivolto verso l’alto.
“Ah! Eri caduto in quel piccolo burrone che c’era proprio accanto al tuo nascondiglio, no?”
"Sì! - fece, sollevando un poco la voce, guardandolo mentre ancora era stretto nel suo abbraccio - Ero sempre stato attento ad evitarlo, ma ero così nel panico che mi ero completamente dimenticato della sua esistenza!"
"E sicuramente da come urlavi ti eri fatto un gran bel male, Al... quando Ed ti aveva trovato aveva ricominciato a piangere come un bamboccio!"
“Perché avevo ritrovato una cosa importante, mica per nulla!”
Se non altro, ricordava che aveva rischiato di perdere qualcosa di assolutamente prezioso.
Peccato che ci fosse ancora solo l’ombra dorata, ancora.
Anche se in quel preciso spezzone della sua vita l’ombra andava modellandosi.
"Fullmetal, tu frigni sempre per nulla."
Eh beh, mica poteva star zitto per sempre.
"Generale la pianti. – fece Al, rifilandogli uno scappellotto in testa - Ad ogni modo... la maestra mi aveva preso da quel burrone e..."
"E Edward mi implorava per farti portare sulle sue spalle! Non pensavo foste così affiatati, a quel tempo, sul serio!"
"Io non mi volevo neanche far portare da niisan, sembrava così stanco che mi sembrava di fargli male così... ma alla fine aveva insistito così tanto...!"
“Non frigno sempre. Frigno per le cose importanti. E comunque ero piccolo!”
Carezzò la testa di Alphonse come fosse un cagnolino.
“Aspetta, forse ricordo… eri talmente spaurito che poi ti sei addormentato sulle mie spalle, no?”
E Al mosse piano la testa su quella mano, godendosi appieno le coccole.
"Sì... le spalle del niisan sono sempre state così comode..."
"Quando siamo tornati a casa Ed, sei andato a mettere Al a letto e sei rimasto con lui tutta la notte. E non hai mangiato, Dio quanto cibo sprecato..." fece Izumi, scherzando.
"Però almeno era andato a finire tutto bene!" disse Winry, sorridendo mentre guardava i due.
Qualcosa si stava muovendo, finalmente.
“Beh, ero un bambino… - disse Ed arricciando le labbra, vergognoso – ed ero suo fratello maggiore, è naturale che mi preoccupassi. Poteva aver preso la febbre, o che ne so io! E poteva aver bisogno di me!”
Tutti lo guardano speranzosi.
Stava ricordando tutto?
“… è così, no?”, domandò poi, non più tanto sicuro dei suoi ricordi e delle sue parole.
"Sì... - Al gli strinse la mano, poggiandosi sulla sua spalla, ignorando la sua titubanza, sperando di confermare ogni suo pensiero vagante - Sì, niisan, se non ci fossi stato tu, le cose sarebbero andate molto peggio..."
"E dire che da piccoli vi facevate sempre i dispetti!" disse Winry.
"Ma eravamo piccolissimi... e il niisan voleva sempre farsi bello agli occhi della mamma!"
“Cioè, sto nano riusciva a farsi bello davanti a qualcuno?”
Gli interventi di Mustang erano sempre a sproposito.
Era impressionante come riuscisse a dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato.
“Mustang… la prego. Taccia. Mi faccia sto piacere. Per una volta che avevo un bel ricordo!!”
“Appunto, qualcuno doveva smontarti.”
"Generale, è malvagio lo sa?"
"Grazie del complimento, Winry." e strizzò l'occhio che probabilmente Ed gli avrebbe cavato se fosse stato aperto.
I due fratelli sospirarono, convinti che ormai non ci fossero più speranze.
"La mamma alla fine non faceva mai favoritismi! Ci voleva bene allo stesso modo!"
"Comunque è normale che siate stati così uniti in quel periodo - disse Izumi, guardandoli - Eravate senza genitori, se non contavate l'uno sull'altro, sarebbe stata la fine..."
C’era una vocina, in Edward, che sospirava muta, sospirava come fossero uniti tantissimo anche ora.
Ma era muta, per l’appunto, e il ragazzo non riuscì ad udirla.
“Capito…”
Se i ricordi, leggeri come piume, cominciavano a riaffiorare, sembrò non essere così per i sentimenti.
“Aah, sono così contento che per una volta qualcuno abbia raccontato un racconto in cui faccio bella figura…”
“Fullmetal, hai pianto dall’inizio alla fine…”
“IN CUI FACCIO BELLA FIGURA.”
"Generale, almeno piangeva per qualcosa di importante! Non sta scritto da nessuna parte che un uomo non debba piangere! Ed era piccolo!"
Il solito piccolo, dolce, protettivo Alphonse. Con o senza amnesia, era sempre suo fratello.
"La bella figura con me, l'ha fatta per certo!"
"Comunque se vuoi Ed posso raccontare di quando hai provato a mettere i miei ves..."
“ANDREA, TI PREGO, TACI!! TI PREGO!! RISPARMIAMIII!!”
Effettivamente, per una volta che riusciva a non fare una figura del cavolo, bisognava fargli godere il momento di gloria.
“E comunque SO che stavi per dire MENZOGNE!!”
"Non sono menzogne! Quel vestito rosso ti piaceva così tanto!"
"Niisan... questa non la sapevo..."
Risatine di sottofondo. Niente gloria stavolta, Ed.

Tenta più tardi.
Se la vita era un gratta e vinci, Ed sembrava non avere la fortuna di vincere neppure un centesimo, almeno quel giorno.
“Ho capito perché indossi sempre quella palandrana rossa, Fullmetal! Ti ricorda il vestitino della tua infanzia!”
“No!! Andrea non inventare palle!!”
"Non sono palle, Edward! Tu amavi DAVVERO quel vestito! Dicevi sempre che ti faceva somigliare alla mamma!"
"Edward, potevi chiederli a me i vestiti!" fece Winry, indignata.
"Poteva far a meno di vestirsi da donna se è per questo!!" rise ancor più forte Mustang, quasi cadendo dal divano.
“Mustang!! Non osi credere a queste cose!! Non tanto perché me ne freghi di quel che pensa!!”
Ma perché altrimenti sarebbe andato avanti per mesi interi. Lo sapeva.
“Andrea!! Te le stai inventando di sana pianta!!”
"Ma l'idea ci sta! Altrimenti ogni tanto metteresti qualcos'altro!"
Mesi forse era limitativo.
"Ma non è vero! Me lo ricordo come se fosse ieri!!"
"Se fosse stato ieri, sarebbe stato ancora meglio, Andrea!" ribatté Roy, senza ormai dar contegno alla sua risata.
“Smettetelaaaaa!!”
Ed saltò sul divano, in preda ad un attacco isterico.
“Qualcuno esca con un altro racconto!! Per favore!! Salvatemi!!”
“Ragazzino, scendi da quel divano, maleducato!”
“… Mustang, dette da lei queste parole non hanno alcun significato, sa…?”
"Ah no? Beh - ghignò, prendendolo per la coda e costringendolo a tornare giù - Ora lo avranno per forza."
Al scosse la testa - rassegnato all'idea che mai, nella loro relazione, sarebbe esistito un momento di tregua - mentre Ed con un tonfo sordo ricadeva sul divano.
"Bastaaa..." fece il minore, dando un colpetto sulla mano del generale. Poi si voltò verso gli spettatori.
... la prossima volta avrebbe fatto pagare il biglietto: era uno spettacolo da baracconi a tutti gli effetti!
"C'é... qualcun'altro?"
Una mano sottile ed elegante si levò dalla folla, agitandosi elegantemente. Al diede la parola alla giovane ragazza che muoveva le lunghe dita per farsi notare. Si alzò, e nessuno degli uomini (e perché no, anche alcune donne) poté staccarle gli occhi di dosso.
Si alzò una fanciulla estremamente graziosa, con lunghissimi capelli dorati, più chiari di quelli degli Elric – quasi raggi di sole – ed occhi grandi d’un bellissimo verde smeraldo. Viso elegante e guance leggermente colorate di petali di papavero per tutti quegli sguardi che miravano la sua figura, in mezzo alla sala, così magra e slanciata. Teneva le mani in grembo, tormentandosi il bordo della maglietta a frappe.
“Io… avrei qualcosa da raccontare…”
Aveva una voce estremamente melodiosa, dolce – da usignolo, da cantante.
"... Fullmetal, e questa dove la nascondevi fino ad oggi?"
La squadrò da capo a piedi, sorridendo. Magari avrebbe potuto invitarla a cena fuori, e ridere con lei di quanto Edward Elric fosse irascibile, inutile e - soprattutto - basso.
“Signor Mustang, non dite così, mi mettete in imbarazzo…”
La giovane si nascose il viso, oramai rosso come un peperone, tra le mani, totalmente morta d’imbarazzo.
“Oh, ciao Ivien.”
Ed la salutò alzando semplicemente la mano immobile. La guardò col sopracciglio alzato, chiedendosi che cosa avrebbe tirato fuori lei.
Anche Andrea la fissava, ed improvvisamente si perse in una risatina trillante.
“Aaaah, io so cosa vuole raccontare la nostra piccola, deliziosa, adorata Ivien!”
"Davvero, signorina Andrea? E' una cosa bella quanto quella che ci ha raccontato lei, oppure meglio?"
... avrebbe potuto portarle a cena tutte e due. E poi via in qualche love hotel, perché no.
"Generale, non dovrebbe provarci con ogni donna che vede!" prese parola Winry, sollevando le spalle. Ma Roy si limitò a sorridere e ad ammiccare.
"Aw... - sospirò Al - Ivien, è quello che penso, vero?" chiese, sperando che iniziasse prima dello scatenarsi dell'inferno.
“Sì, Al caro, credo sia proprio quello che pensiamo entrambi!”
Ed deglutì.
Se Andrea pensava a qualcosa, quello a cui pensava anche Al non era qualcosa di buono.
Di certo non lo era.
“… perché nessuno ha qualcosa di degno da dire su di me?”
Non sapeva assolutamente che avrebbero pronunciato le belle labbra piene di Ivien, ma doveva essere per forza qualcosa di ignobile.
“Allora… - iniziò lei, incapace di fissarlo negli occhi per il troppo imbarazzo – quando ero piccola, ecco… io… ero molto innamorata di Edward-san…”
Il citato si schiaffò una mano in volto, diventando rosso.
E Al aveva fatto centro, così come Andrea.
Niente, NIENTE avrebbe potuto fermare la rovina di Edward Elric quella sera. Se non il ricordo immediato di suo fratello.
"Fullmetal, invidio la tua fanciullezza..." sospirò Roy, poggiando il gomito sul ginocchio e il mento sulla mano.
"Generale, non si faccia idee sbagliate..." lo bloccò Al, prima che potesse andare oltre.
"Ma è la verità! Tu non lo invidiavi?"
"Certo che no! - fece, roteando gli occhi - Anzi!"
Edward guardò Ivien – e lei arrossì per quello sguardo.
Nella sua visione, Ed la stava fissando con amore e gratitudine per aver reso mondiale quel dolce ricordo.
Nella visione del resto del mondo, Ed la stava fissando come per chiedersi…
PERCHE’?
“Allora… visto che non riuscivo a parlarci…”
“Questo perché Ed era un totale buzzurro e molto scortese con le ragazze, eh!”, si premurò di sottolineare Andrea, con voce bassa e sottile, per evitare d’infrangere i sogni della giovane.
“Mi limitavo a… scrivergli delle lettere che Alphonse-san gli passava…”
E il volto dello smemorato assunse un’espressione estremamente perplessa. Quasi schifata.
Ma questo era un particolare che Ivien tentava di non considerare.
"Solo che... - Al buttò un'occhiata al fratello maggiore, solo per vedere quanto potesse andare avanti. - Ivien era troppo timida per scrivere da parte di chi erano... e quindi il niisan non sapeva da chi provenissero..."
"Ah! - Winry sorrise, maligna - Io le ho lette tutte! Erano proprio da diabete!" ghignò, vedendo Ed sprofondare nel baratro della vergogna.
"Fullmetal, ripeto. Invidio la tua fanciullezza."
“Mustang… taccia, per FAVORE…”
“Non erano da diabete! – protestò debolmente Ivien, oramai con tutto il corpo in fiamme – E… credo che Edward-san non abbia mai capito ch’erano le mie…”
Effettivamente no.
La fissava, la fissava, la fissava.
E basta.
Forse chiedendole di sprofondare con lui.
Ma anche da sola schifo non gli faceva.
"Ed pensava che fossero di Al."
Ecco dove Alphonse non voleva arrivare per evitare a Edward ulteriori umiliazioni.
"Winry..." implorò.
"E' vero! - Agitò la mano, come ad imitare Ivien, senza bracciali che tintinnassero al movimento. - Winry, Winry, Al mi ha dato un'altra lettera!! Lo ripeteva ogni volta!"
E un ridacchiare per nulla celato fece voltare i presenti.
"Ah... ahah... - fece Roy, la mano davanti alla bocca - Ora le ho sentite proprio tutte!!"
Edward si rannicchiò su se stesso, chiedendosi se per qualche errore umano Al avesse trasmutato il divano e l’avesse reso capace d’inghiottire gli esseri umani.
Andrea ridacchiò, evidentemente divertita.
“Ed vedeva il suo fratellino cosìììì attaccato a lui che credeva che fosse arrivato a scriverglielo nelle lettere, eh!”
“… non notava quello sproposito di… - Ivien arrossì ancora di più – Ti amo, Edward-san?”
“NON. RICORDO.”
"Ma davvero hai certe tendenze?" fece Roy, dandogli una gomitata leggera sul fianco.
E quasi lo sentì ringhiare.
"Edward sforzati dai. Quelle lettere devono esserci ancora, da qualche parte..."
"Io non so niente." Si affrettò a dire Alphonse, portando le mani in avanti e mettendosi sulla difensiva. Non sarebbe stato artefice né della sua morte, né di quella del fratello.
“Io… io… io non le ho più.”
E se le aveva, preferiva non ricordare.
Però cominciava a rimembrare lo sguardo perso che rimaneva su Al per dieci minuti buoni quando gli consegnava lettere al profumo di lavanda.
(Effettivamente, perché Al avrebbe dovuto dargli lettere sue che odoravano di lavanda?)
E comincia a rimembrare la faccia gongolante che gli si congelava in volto quando le riceveva e andava in giro a vantarsi dell’amore che suo fratello provava per lui.
"Non ci credo. - sbottò la ragazza, portandosi le mani ai fianchi - Tu le hai nascoste. Non butteresti mai qualcosa di Al! Neanche sotto amnesia! Neanche in punto di morte!"
Ed effettivamente poteva anche aver ragione.
"Winry, se dice di non averle..."
"Fullmetal, dillo a me, vado io a prendere i tuoi preziosi ricordi..." sorrise, continuando a molestargli il fianco.
E il Generale si ritrovò il gomito del Fullmetal nel suo, di fianco.
“La. Smetta.”, sibilò, viso in fiamme.
E tentò di non ricordare dove fossero.
Ma se ne ricordò.
Ma fece finta di nulla.
E sprofondò sempre di più.
E quasi singhiozzò di depressione.
"Ricordo anche cosa dicevano!"
E Al, guardando i due interessati, non seppe dire chi di più somigliasse al colore dell'amata palandrana del fratello.
"I tuoi capelli sembrano il sole al mattino..." cominciò a cantilenare, la mano sul petto.
“ALPHONSE TACI ORA SUBITO IMMEDIATAMENTE!!”
Dal divano, Edward si buttò su Al, facendolo cadere precipitosamente a terra.
“NON. DIRE. UNA. PAROLA. DI. PIU’!!!”
"Auch!!" esclamò, sbattendo la schiena sul pavimento duro.
"Aaaah, Fullmetal ha la rabbia, la rabbia!! - urlò Roy, indicandolo col braccio agitato - L'ho detto io!! Va soppresso!!"
"Niisan, mi fai malee!!"
"Edward, smettila su! - Andrea lo guardò, contrariata - Non si fanno queste cose ai fratellini!"
“Ma non ho fatto nulla! Gli ho solo impedito di dire qualcos’altro!!”
Ivien guardava la scena, con le mani sulla bocca.
“Edward-san…”
“Sì?”
“Le… sono piaciute le lettere?”
Edward la guardò, grattandosi il capo, ancora sistemato sul bacino del fratello.
“Beh, sì…”
E Ivien si illuminò di gioia.
“Eccessivamente diabetiche, forse…”
"N-niisan, sei pesanteee..." sibilò.
"Ma come Fullmetal - vociò Roy, coprendolo all'istante. - Non avevi detto che avevi dimenticato?"
Odiava quel ghigno così tanto che se avesse potuto, il suo automail e quei denti bianchi avrebbero avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo.
Sul serio!
“Lei taccia e la smetta di rompere!!”
Si levò dal corpo di Al, aiutandolo a rialzarsi e sedendosi di nuovo con lui sul divano.
“Ivien, puoi anche sederti, ora…”
“Okay…”
Non disse nulla in contrario, ma le parse che il suo ruolo fosse veramente minimo. Ma così andava ad Ed.
Roy si guardò attorno, dopo aver posato per qualche manciata di secondi lo sguardo sulle gambe della bionda, pregustando il momento della cena.
"Beh - fece poi, sollevando le spalle. - Finiti i racconti? Devo toglier fuori un altro aneddoto pornografico della vita di Fullmetal?"
“NON CI SONO ANEDDOTI PORNOGRAFICI SULLA MIA VITA, BLUEIMBECILLEFLAME!!”
“Ci sono io!”
Stavolta parlò una voce virile.
Senza neppure chiedere la parola, si alzò un ragazzo di bell’aspetto, coi capelli tagliati corti e scurissimi, occhi blu e un sorriso smagliante.
“Io ho da raccontare.”
"No, tu no!"
E tutti si sconvolsero nel sentire la vocina dolce di Al irritata. Si voltarono a guardare prima uno, poi l'altro. Su Al il rosso della... gelosia?
L'altro invece era di una spavalderia disarmante.
"Non parli!"

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Elric_Kyoudai