Ta-daan!èOé
Aspettavate questo momento con impazienza, vero?*ridono*
Ecco a voi
l'attesissimissimo seguito di An
embarassing situation, ossia Lookin'
this photograph!:D Preparatevi perché ne vedrete davvero delle
belle...>_>
Ed-Vi odio.
Al-Niisan..ç_ç
Na&Mi-
*mpf*
...Siamo
giunte alla conclusione che Elricest = Malattia. Adorabile malattia. <3
Perché noi
siamo malate. Sìsì.
Un
ringraziamento a chi ha letto An embarassing situation, siete stati tanti
e ne siamo davvero felici!*O* Speriamo che anche questa possa piacervi tanto
quando l'altra (se non di più, a noi mica dispiace!èOé), e ovviamente speriamo
di vedervi commentare anche qua!^____^
And now, let's start!èOé!
Capitolo primo
(dove si avranno porno, fango, torte
mancate, grattini indesiderati e una quantità esponenziale di Elric VS Mustang)
E racconto sia, aveva pronunciato Mustang un paio
d’ore prima.
E Al
sembrava averlo preso alla lettera.
“Alphonse,
chi diavolo è tutta sta gente?!”
“Gente che
ti aiuterà a ricordare, nii-san.”
Un giro di
telefonate e aveva riunito praticamente tutte le persone che avessero ricordi
grandi e tangibili di Edward.
La casa
straripava di gente, tutti più o meno preoccupati per il ragazzo.
“Tutti
quanti?”
Ricordava
uno ad uno i loro volti, i loro nomi, le loro storie.
Ciò che era
nero, oscurato, erano le memorie che condivideva con Alphonse che avevano per
protagonisti quegli individui.
“Sì, tutti
quanti.”
“Devo
ascoltarli tutti?”
“Tutti.”
“Anche
Mustang?!”
“Anche
Mustang.”
“Questa è
cattiveria.”
"Paura,
Fullmetal?"
"Non è
cattiveria. Si chiama aiuto. E loro mi aiuteranno a farti ricordare!"
Al aveva
messo da parte le lacrime, deciso più che mai a far tornare la situazione come
prima. E non importava quanta gente servisse, lui ce l'avrebbe fatta.
E non
importava neanche se avessero visto quanto in pessime condizioni era la loro
casa.
"Possiamo
iniziare..."
“Paura di LEI,
Mustang? E’ come se avessi paura di un puledrino anestetizzato.”
Ed (che per
qualche motivo, probabilmente legato all’amnesia, aveva smesso di dare del tu a
Mustang come aveva cominciato a fare alla famosa cena) incrociò le braccia al
petto, sbuffando. Passò lo sguardo su tutti i presenti, partendo da Alphonse e
facendo il giro antiorario. Erano tutti in circolo, come ad un’assemblea di
alcolisti anonimi.
Osservò i
loro occhi, pieni di malcelata preoccupazione e voglia di aiutare.
Involontariamente,
passò anche su Roy. E lo vide praticamente saltellare sul posto con aria
divertita e maligna al contempo. Agitava discretamente la mano per farsi notare
dagli Elric.
“…”
Lo guardò
col sopracciglio alzato e la bocca deformata dal disgusto.
Se voleva
avere la parola, era ovvio ch’era per qualcosa di maligno.
SICURAMENTE.
Ma Al
(forse troppo ingenuo per la sua età) sembrò non capirlo. E gli diede la
parola.
“Alphonse!!”
"C-che
c'é, niisan?"
E il dubbio
diventò disarmante certezza.
"Nah,
ignoralo, Alphonse, non vuole rievocare certe beghe del passato! Difficoltà
Fullmetal? Tranquillo, ci pensa Roy!"
Scattò in
piedi con balzo felino, andando al centro della sala e guardando i presenti,
con un ghigno molesto sul volto.
Almeno per
Edward.
“Che c’è?!
Ora questo inizierà a sparare cazzate
sul mio conto! Ne sono sicuro!”
Sbuffò,
rassegnato.
E che
cominciasse a parlare, almeno.
Cominciava a dargli sui nervi quel senso di calore che sentiva stando accanto
ad Alphonse e non riuscire a capire che diamine fosse.
Cominciava
ad irritarlo avere quegli spazi bianchi e vuoti in testa che, sicuramente,
erano prima occupati da qualcuno.
Che
iniziasse a parlare, che diamine.
Almeno per
una volta nella sua vita sarebbe stato utile.
"Ma..."
"Su,
Al, ignoralo! – fece Roy, avvicinandosi allo smemorato e sorridendo maligno,
mentre gli scompigliava i capelli - Dunque, cosa potrei tirar fuori... ah sì,
certo! Sapete, Ed ha degli hobby strani… a lui piace frugare tra le mie
cose..."
Fece qualche
passo girando in cerchio, passi ampi.
Sembrava
quasi serio.
"Il
sottotenente Havoc mi aveva prestato delle riviste poco... adatte a un
ragazzino come lui..."
Un brivido
cominciò a percorrere, come un millepiedi, la schiena di Edward.
“Cosa
DIAVOLO sta DICENDO, Mustang?!”
Non che gli
fosse balenato in mente quel che intendeva raccontare.
Era quella
faccia che non lo ispirava.
No, proprio
per nulla.
Quindi
stava per far sapere al mondo qualcosa di orrendo, disgustoso e SICURAMENTE
FALSO.
"Taci,
Edward. Lavoro per te e per tuo fratello. - Scappellotto. Ormai era di rito. -
Come appunto dicevo... mentre tornavo da una giornata di lavoro faticosissimo,
come ogni giorno, del resto... decisi di dare un'occhiata a quelle simpatiche
riviste, ma quando misi piede in ufficio..."
Lanciò
un'occhiata agli Elric, ghignando.
Al lo stava
tenendo per le spalle, terrorizzato all'idea di una qualsiasi azione random del
fratello.
Omicida
probabilmente.
Decisamente
probabile.
Dio, se non
lo uccideva a fine riunione non lo faceva mai più.
Lui e la
mania che gli era venuta di picchiarlo!!
“… dove
vuoi andare a parare, maledetto str…”
“Nii-san!”
“Lo è,
maledizione!!”
“Ma non
puoi dirlo lo stesso!!”
“…”
“Continui,
generale.”
Al, molto
probabilmente, proprio non c’era arrivato. Né a che genere di riviste fossero,
né cosa ci potesse fare il fratello.
"Grazie,
Alphonse. - Sorriso bastardo - Continuando, e spero proprio che il ragazzetto
non mi interrompa più, quando entrai in ufficio lo sorpresi contemplare le
forme prosperose di un'avvenente ragazza in copertina..."
"... NIISAN!"
“NON E’
VERO!! NON E’ VERO!! NON E’ AFFATTO VERO!!”
Il volto di
Edward era andato in fiamme, come quello di Winry. Tra gli altri, c’era chi
ghignava come per complimentarsi con lui ch’era finalmente cresciuto, chi lo
guardava schifato, chi meravigliato.
“Non è
possibile!! Non ci credo!! E poi Alphonse con questo non c’entra nulla!! Sta
raccontando inutili menzogne!!”
"Alphonse
non c'entra niente? – rise il generale – Dio, la sua faccia, quando entrò,
davvero non te la ricordi!? E' impossibile dimenticarsi quei simpatici
occhietti a palla e le guance color peperone quando aveva visto di cosa stavamo
parlando! - rise di grasse risate - Più o meno come la tua adesso!"
Al si
schiaffò una mano sulla fronte, cercando di nascondervisi una volta realizzato
di QUALE SIMPATICO ANEDDOTO Mustang stesse parlando.
"Senza
contare le varie battutine dei soldati... Ah Fullmetal, che spasso!"
Lanciò
un’occhiata di pieno odio verso Mustang, sperando di freddarlo all’istante.
“Non ci
credo, io non sono un porco maniaco come lei! Non è vero! Alphonse, dimmi che
non è vero!!”
Si voltò a
guardare Al di fianco a lui, con occhi luccicanti. Più per le lacrime di
disperazione che stava per versare che per altro.
"Aaah...
- fece lui, piegando un sopracciglio, disperato almeno quanto il fratello - No,
niisan, non sei un... porco maniaco..."
"Però
ammettilo, quelle tette grosse di piacevano un sacco, eh!"
“La smetta
di dire cose disgustose!!”
C’era una
parte della mente di Ed che stava cercando, forse riuscendoci, di ricordare.
L’altra parte preferiva rimanere oscura e inattiva. Decisamente.
“Non ha
senso quello che dice, Mustang!! Perché sarei dovuto essere nel suo ufficio?!
Alphonse, dimmi tu la verità su quest’idiozia!!”
"Non
so se... quelle tette ti siano piaciute... – sbottò lui, staccando gli occhi da
quelli suoi dorati e arricciando le labbra - Ma il Generale si stava
decisamente divertendo, quel giorno..."
"Sfido
io, Edward Elric colto di sorpresa con delle riviste porno in mano! Roba da
filmare!"
Sgomento
generale.
“Mustang!! La
smetta di dire cose orrende del genere!!”
Il volto in
fiamme e le lacrime agli occhi.
No,
decisamente si rifiutava di ricordare.
“Alphonse,
io non intendevo se mi piaceva o meno quella cosa!! Devi dirmi perché ero nel
suo ufficio!! Se lo chiedessi a lui mi direbbe una bugia!! E’ matematico!!”
"Io...
io... credo fossi lì per sistemare le sue cose... ti lamentavi sempre di quando
ti mandava a pulire il suo ufficio!" fece lui, tentando di pescare uno tra
i tanti motivi.
"Era
lì perché sapeva che i porni eran lì. Fine." Ghignò.
"Generale,
non è vero! La smetta!" sbraitò, rosso di imbarazzo.
“Io non
leggo certe cose!! Lo fai tu perché sei un animale!! Non guardo di ste cose!!
Lei è un maledetto bugiardo!! Diffamatore!!”
Oramai
stava andando nei matti. Fortunatamente Al lo teneva per le spalle, sennò
sarebbe saltato addosso a Mustang per finirlo a suon di pugni.
“Di certo
ti stavo sistemando quel porcile e le avrò trovate per caso!!”
Esattamente.
"E'
sicuramente così, Niisan! Glielo dica anche lei, generale!"
Dio, ora
capiva l'ansietà di Edward quando gli aveva dato la parola!
"Io
non c'ero, io non so. Lui guardava!" rispose quello, facendo spallucce
“Io non
guardavo nulla!! La smetta di dire schifezze sul mio conto!! Lei guarda i
porno!! Non io!!”
Tentò di
liberarsi della presa di Al, dimenandosi per potergli piombare addosso.
Perché
doveva essere presente anche Mustang, maledizione?!
“Stai
dicendo solo idiozie!!”
E Al si
mise in ginocchio sul divano, tenendolo stretto a se per non farlo scappare.
"Niisan
ti sta solo provocando! Me lo ricordo io, non preoccuparti, mi avevi fatto la
testa ad acqua quella mattina perché non ci volevi andare, a pulire!"
"Ti
lamenti degli ordini di un tuo superiore, Fullmetal?"
E SE NE
STUPIVA?!
COME POTEVA
STUPIRSENE?!
“Certo che
sì!! In quel dannato ufficio ci ho trovato di tutto!! Cartacce, preservativi
USATI, fumetti idioti, cose sconce… di tutto!!”
Cominciava
a ricordare, a quanto pare.
Purtroppo,
sussurrava piangendo una parte del suo cervello.
“P... preservativi
usati...?!" Si sentì un coro, dietro di lui.
"Se
sono un latin lover, la colpa non è mia!"
"Dio
Generale basta! Smetta di provocarlo!"
"Ma mi
diverto!"
“Io no!!
Assolutamente!! E non devi farlo nemmeno tu!!”
Nessuno
sembrava oramai più stupirsi del tono confidenziale con cui si rivolgeva ad un
suo superiore.
“Sei
semplicemente orrendo!! E comunque le stavo mettendo semplicemente a posto,
DI-SGU-STA-TO!!”
Al scoccò
un'occhiataccia furiosa al Generale.
"Gliele
brucerò. Tanto lo so che sono sue! Ricordo benissimo di aver visto un'etichetta
col suo nome sulla copertina di Porcella 2000!"
Quelle
riviste avevano girato un bel po'.
Quasi
quanto stavano girando le palle di Ed e di come erano girate le voci per cui il
generale Mustang e il piccolo Elric avevano trovato il Fullmetal fare… strane
cose su quelle riviste. Addirittura, fra i più pettegoli, girava voce che
Edward fosse ubriaco e che avesse chiesto a Roy d’insegnargli qualcosa di
quello che la rivista illustrava.
Dio, perché
stava ricordando?
“Fallo!!
Bruciagliele tutte!! E magari brucia anche lui!!”
"Non
posso bruciarlo!"
"Ahahah,
Fullmetal che c'è? Ti stai ricordando per bene ogni dettaglio?"
Mustang
sorrise, di un sorriso beffardo. Che se avesse potuto, se Al non lo stesse
trattenendo, si sarebbe alzato e gli avrebbe assestato un bel pugno per
farglieli cadere, quei dannati denti.
Dio, se
stava ricordando.
Il viso gli
stava andando letteralmente in fiamme. Non ricordava di essersi mai vergognato
tanto in vita sua.
(Non
ricordava i boxer in testa, appunto.)
“Brucialo!!
E fregatene se non puoi!! Faresti un piacere all’umanità intera!!”
"Non
VOGLIO bruciare qualcuno!"
Gli avrebbe
detto "Brucialo tu!", se non avesse saputo che con tutta probabilità
lo avrebbe fatto. In fondo battere le mani non sarebbe stato difficile.
"Tsk!
Se mi bruciasse non ci sarebbe più divertimento per te e... il tuo... amico."
“… a cosa
sta alludendo, Mustang…?”
Sopracciglio
alzato e bocca disegnata secondo la linea irregolare del disgusto pieno.
Dio, che
nervi quell’uomo.
“E comunque
non mi sembra tu sia molto utile per aiutarmi a ricordare! E’ inutile come al
solito, Blueflame idiota dei miei stivali!”
"Invece
a me sembra che ti stia proprio aiutando... - ghignò - Forse Al quel giorno,
per un momento ti ha odiato..."
Fermò il
suo andare avanti e indietro per la stanza, guardandolo per cogliere la sua
espressione.
"E
comunque sai, a cosa alludo."
“No, non lo
so.”
Fronteggiò
il suo sguardo con smisurato orgoglio e gelò il proprio viso su un’espressione
di disgusto e sufficienza.
“E poi,
Alphonse non mi sembra proprio persona da odiare qualcuno.”
Erano i
suoi occhi a parlare per lui. Per il fratellino che ancora non sapeva di avere.
Di cui non ricordava nulla.
Alphonse in
parte si rincuorò. Non aveva ancora ricordato che fosse suo fratello, ma per lo
meno aveva inquadrato la sua persona senza tanti problemi.
E forse
erra un barlume di speranza.
"Ma sì,
Ed! – fece l’odiato, sbattendogli l'indice sulla fronte - Alla tua età lo fanno
tutti!"
"Fare...
cosa...?" balbettò Alphonse, senza capire.
"Ma
ovvio, Al, guardare le riviste porno e mast..."
Questa
volta, niente lo salvò da un pugno diritto sul naso.
“Mustang!!
Lavati quella lingua, santi!!”
Poi si
rivolse ad Al, che guardava quell’altro con aria interrogativa.
“Non ascoltarlo,
Alphonse, dice solo idiozie.”
"O...
ok..." si limitò a dire Al, lanciando un'occhiata prima al fratello
furibondo, poi a un Mustang decisamente dolorante in ginocchio sul tappeto
mentre si teneva il viso.
"Vuoi
deturparmi?!" urlò, sollevando il pugno destro e agitandolo a vuoto.
“Non ci vuole
molto, vedendo come parte. E comunque la migliorerei solo!”, rispose,
lievemente (?) acido, incrociando le gambe sul divano e le braccia al petto.
Sbuffò profondamente.
“E te la
sei ampiamente cercata.”
"Ti manderò
a casa la fattura. E comunque sai benissimo di averli sfogliati anche tu, quei
giornali. Me lo ricordo!"
"... niiisan?"
“E io la
fattura la brucerò. E non sfogliavo proprio niente!! Maniaco visionario
diffamatore!! Alphonse, non ascoltarlo!! Per favore!!”
"No,
niisan, lo sai che... - No, che non lo sapeva - ... beh, non preoccuparti, mi
fido più di te che di lui!"
"Alphonse
da che parte stai!?"
“Dalla mia,
com’è giusto che sia!”
Rise Ed,
altezzoso, con la testa rivolta al soffitto, con la mano sulla guancia.
Sì, stava
ricordando. Ma nessuna traccia di Alphonse.
"Ah-ah.
Sta dalla tua perché tu non sei capace a farti valere da solo... e comunque
ammettilo, ti sono piaciute."
Braccia
conserte, ghigno sul viso. Mustang ci godeva, a stuzzicarlo.
"Altrimenti
non ti ci avrei trovato imbambolato."
E se avesse
voluto avrebbe potuto mandargli un bacetto, tanto per fargli saltare i nervi
definitivamente.
“Non ero
imbambolato perché mi piacevano, ero imbambolato dal disgusto!!”
Continuava
a sbraitare, indicandolo col dito come un avvocato.
Si sta
trasformando in una pagliacciata. O un’assurdità.
Sempre
colpa di Mustang.
"Tutti
dicono così, alla prima occhiata. Alla seconda... - si avvicinò, con fare poco
convincente, e fletté il busto in avanti - già cominci a cambiare idea..."
E il suo
indice sfiorò il mento, gratta gratta.
"... G-Generale
io mi ferm..."
Un secondo
pugno. Questa volta sotto il mento.
“Le.
Sembro. Un. Cavolo. Di. Gatto. Mustang?!”
Oramai Ed fumava
di rabbia e vergogna.
Santi,
sembrava che Mustang non avesse altro da fare nella vita che tormentargli le
palle.
“E tanto
non ci sarà una seconda volta!!”
"Dici?
Scommetto che se vado in camera tua ne trovo altre..."
Un pugno
sulla testa.
"... e
la prossima volta ti ritroverai calvo."
"Ahum,
basta, smettetela di discutere! - sbottò Al, battendosi le mani sulle ginocchia
- Così non arriveremo a niente!"
Quasi
ignorò Alphonse, troppo impegnato nelle sue beghe col Generale.
Neppure
l’orgoglio aveva scordato, a quanto pare.
“Ah-ah,
voglio proprio vedere come mi fai diventare calvo, uomo che sussurrava ai
cavalli!”
E lui
subito gli afferrò la coda, tirandola un poco.
"Sicuro
di volerlo sapere?"
“Provaci se
hai coraggio!”
Era nel suo
sangue, questo. Questo continuo sfidare con bocca e occhi.
Non
provocare il cavallo che dorme.
... ok, non
era proprio così, ma... lui tirò comunque,sentendo i capelli tendersi sotto la
sua stretta. E Al si mise in ginocchio sul divano, dando deboli pacche alla
mano di Roy.
"Generale!
La smettaaa!"
Piuttosto
che lamentarsi con lui, Elric si sarebbe morso la lingua e se la sarebbe
mangiata. Tutta.
“Ah! Crede
anche di farmi male?! Illuso!”
Gli tirò
l’ennesimo pugno, questa volta nello stomaco.
Stavano
dando spettacolo. Come al solito.
"Non
lo credo, Fullmetal... - E tirò con più forza, vedendo Ed strizzare un attimo
gli occhi - Ne sono sicuro!"
E
ovviamente i due non facevano nulla per evitare possibili danni o, più
probabilmente, figure di merda.
Ad Alphonse
venne l'immensa voglia di alzarsi e prendere una bacinella piena d'acqua così
da gettarla addosso al Gatto e al Cane e raffreddare un po' i bollori.
Probabilmente,
l’unica soluzione possibile.
Ed saltò giù dal divano, calciando la parte bassa tra le gambe di Roy.
“Ma fai
sempre le stesse cose Mustang, sei un gran bel po’ palloso…”
Non riuscì
a ribattere, preso a tenersi tra le mani il gioiello
di famiglia.
"Niisan!
- adesso era Al però a prenderlo per la coda - Chiedi scusa al Generale!"
E intanto
il pubblico ammirava, basito.
“No! Per
nulla! Non chiederò MAI scusa a quest’uomo così palloso e privo d’inventiva!”
Era
diventato un vizio prenderlo per i capelli?
"Ma
guardalo, gli hai fatto male davvero stavolta! Almeno aiutalo!”
“Era mia
intenzione fargli male, Alphonse, sai? E comunque CI GODO!!”, esultò.
Alphonse
scosse la testa. Era impossibile far ragionare il fratello, soprattutto quando
c'era Roy Mustang tra le palle.
... proprio
il caso di dirlo poi.
Sbuffò,
saltando giù dal divano e avvicinandosi a Roy, dandogli una mano a rimettersi
in piedi e facendolo accomodare accanto ad Edward.
"Sta
bene?"
"... gli
strapperò gli arti che gli rimangono..."
Grosso
gocciolone sulla testa.
“Non ci
riusciresti neppure mettendoci tutte le tue misere forze e il tuo ancor più
misero cervello.”
Oramai era
un ring Elric VS Mustang, senza possibilità di vittoria di uno dei due. O che
uno dei due la smettesse.
Insomma,
una battaglia persa in partenza.
"Lascia
che mi riprenda e vedrai Dio in persona."
Una
battaglia che sarebbe potuta durare all'infinito, se qualcuno non avesse messo
freno.
"Adesso
basta. Tutti e due. Avete dato spettacolo, ora torniamo di nuovo in
carreggiata?"
“Prima
voglio proprio vedere come ci riuscirà. Ah! Contaballe gonfiato!”
"Ho.
Detto. Basta."
Piede che
batteva a terra, sguardo che non accettava repliche.
"Dillo
a Mustang! Io non c'entro! Ha iniziato lui!"
Leggera
reminiscenza del rapporto che aveva dimenticato. Alphonse faceva quello sguardo
e lui la piantava. Stavolta non successe semplicemente perchè aveva perso la
memoria. Anche se un po' influenzato pareva esserlo comunque.
"Edward..."
sbottò, spazientito, lasciando scivolare le braccia sui fianchi.
Roy scosse
la testa, abbozzando un sorriso.
"Su
Fullmetal, non fare il bambino.”
Voltò la
testa con lentezza meccanica e la sua faccia divenne una maschera di rabbia.
“Io
BAMBINO? Lei racconta INFAMIE sul mio conto, mi tocchi manco fossi suo FIGLIO e
IO sono il bambino?! Il suo metro di giudizio è decisamente sballato, Blueflame
dei miei stivali.”
"io
dico solo
Il leggero
rumore di una mano che si scontrava sulla fronte, ripetuto almeno una decina di
volte.
“Non ho il
moccio al naso!! E se mi tocchi perché ti diverti sei un maledetto pervertito!!
Vergognati!!”
"Quelle
riviste ti han fatto male al cervello, eh, Ed..."
"Generale,
per favore..." implorò Al sentendosi piccolo piccolo.
Inutile
supplicare Edward, eh?
“E non mi
chiamare Ed!! Te l’ho già detto!! Non puoi!! Mi fa schifo detto da lei!!”
Non
riusciva proprio minimamente ad accorgersi di come stava mettendo in imbarazzo
il povero Alphonse. E di come si stava rendendo schifosamente ridicolo di
fronte a tutti.
"Ah sì...
e chi può chiamarti Ed, Ed?"
... forse
contava in un dejàvù. Alphonse gli dedicò uno sguardo, che lui ricambiò,
sollevando un sopracciglio.
Si, ci
contava.
“TU no di
certo! Ti avevo anche detto chi! Poteva Winry e… un’altra persona… oltre Pinako
obaachan…”
Sì, c’era
un’altra persona. E sentiva ch’era importante. La più importante di tutte.
Ma non
riusciva a figurarsi il suo volto nella mente. Anche con tutti gli sforzi
possibili ed immaginabili.
Però era
sicuro che ci fosse.
Al cento
per cento.
“Trova il
nome a quell'altra persona, e forse ti lascerò le palle in pace,
Fullmetal."
Si
stiracchiò, alzando le braccia verso il soffitto e le gambe sul pavimento,
sperando di aver attivato in lui qualche meccanismo. E vide Al sorridergli, con
la coda nell'occhio.
“Non è
affatto vero, lo so benissimo che sarai il mio tormento eterno.”
Di nuovo
gambe incrociate e braccia al petto, il mento sulla mano destra.
Chi era?
Chi poteva
essere?
No, porca
miseria, non ci riusciva proprio.
Né volto,
né nome.
“No, non so
chi sia, cazzo…”
Che
fastidio assurdo.
Il sentore
di aver perso una sfida.
"Allora
continuerai ad essere tormentato."
Al dal
canto suo lo guardò. Si stava sforzando di farsi luce tra i suoi ricordi, lo
sapeva, lo vedeva.
E quasi si
ritrovò a chiedersi se fosse successo a lui, come sarebbero andate le cose.
... probabilmente
avrebbe sentito un gran vuoto.
Quello che
sentiva Edward, nonostante non lo desse a vedere.
“Mustang,
il suo ragionamento non ha senso. Ho già la sfiga che non ricordo un pezzo
FONDAMENTALE della mia storia poi devo avere TE che mi minacci di cose
impossibili e mi tormenti le palle in modo assurdo? Dov’è la logica? Blueflame
dei miei stivali.”
"Le
mie minacce sono tutte fattibilissime, Edward. E se ricorderai qualcosa,
ammesso che il tuo cervello non sia andato perennemente in vacanza, sarà SOLO
GRAZIE A ME."
E con quale
convinzione lo disse, poi!
Sicuramente
a furia di dire stupidate, gli avrebbe provocato un altro trauma. Al era sicuro
che se Ed avesse potuto scegliere chi dimenticare, quello sarebbe stato proprio
il Generale.
Certamente,
avrebbe preferito dimenticare la persona che più odiava al mondo, piuttosto che
quella più importante.
“Fattibilissime
un paio di palle! E io non ho il cervello marcio come TE, idiota!!”
"Dici?
Allora come mai stiamo facendo tutto questo?"
Allargò le
braccia, indicando la gente di fronte a lui.
"Il
Niisan non ha un cervello marcio, Generale. Su."
"In
questo momento una sua parte è TERRIBILMENTE marcia, Alphonse..."
“Non è
marcia! Ho solo scordato qualcosa!! Non usare termini a sproposito,
analfabeta!”
Al solito,
ogni loro discussione prendeva risvolti osceni del genere. Una raffica d’insulti.
"Il
problema è che la parte davvero marcia del tuo cervello sembra esser rimasta
intatta, Fullmetal!"
E sarebbe
potuta durare anche tutta la notte, senza l'intervento di un arbitro sempre
all'erta.
"Ma la
volete piantare?!"
Anche di
due.
"Winry,
Dio sia lodato, fermali!" fece Al, piagnucolando.
“Ha
cominciato lui!!”, si difese Edward, infilando nell’occhio dell’altro un indice
accusatore.
"Non
mi interessa chi ha cominciato. Mi interessa che
"Ahia
- gli afferrò la mano, strattonandogliela - Sei violento!"
“Con te
sempre, Blueflame.”
No, Winry
non poteva riuscirci a fermarli. Proprio no.
Se a
malapena, in generale, poteva riuscirci Alphonse, la fanciulla non aveva
nessuna possibilità.
“Sempre. E.
Comunque.”
"Prima
o poi ti sbatterò in galera per insubordinazione."
"Prima
o poi qualcuno vi ucciderà per aver raggiunto il limite della
sopportazione." sbottò Winry, tornando a sedersi affianco alla nonna.
"Prima
o poi ti chiuderò in camera per evitare di fare danni, Niisan..."
Sommerso
dagli insulti, Edward decise di rispondere ad uno per volta.
A Roy:
“Provaci e anche tu avrai bisogno di qualche arto di metallo.”
A Winry:
“Prima ucciderò io Mustang.”
A Alphonse:
“Non puoi chiudermi in camera!! Sono tuo fratello maggiore!!”
E si mise
la mano sulla bocca.
Era una
frase che gli era uscita di bocca automaticamente, senza pensarci.
Non
ricordava ancora Alphonse, per nulla, ma quelle erano parole intrise in lui.
Uscite automaticamente.
"...Ehi.
Sta funzionando?"
Al gli si
gettò alle spalle, guardandolo con intensità. Sperava in un accenno, in un
assenso, in un "Ho ricordato", o qualunque cosa di simile, mentre il
cuore, alle sue parole, gli era letteralmente salito in gola.
"Ripetilo...
Niisan, ripetilo!"
“… non so
neppure che ho detto.”
Una di
quelle frasi che vengono pronunciate soprappensiero. Una di quelle che non
ricordi perché l’hai pronunciata mentre la tua mente era altrove.
Così era
catalogabile l’agglomerato di parole uscito dalle labbra di Edward.
Tuttavia,
Alphonse non si sentì di dire qualcosa, e si limitò a sospirare, lasciando che
le mani scivolassero dalle sue spalle.
"Non
importa... ricorderai..." e sorrise, rimettendosi a sedere.
“Uff,
spero… perché comincia a farmi male la testa…”
"Mi
dispiace Niisan..."
"Non
ti facevo così arrendevole, Fullmetal..."
Un secondo
dito nell’occhio.
“Io non
sono arrendevole, bastardo!”
Oroscopo di
oggi per i cavalli: la cecità busserà presto alla vostra porta.
"
“No, fino a
quando respirerai!!”
"...Non
ho altri occhi da cavare, almeno."
"Hai
altre due cose rotonde da cavare a morsi, però."
"...Se
le vedresti, non le morderesti, fidati..."
"Le
prenderei a calci."
"Dico
che ti farebbero ben altro effetto."
"Non
sono una delle tue donne, imbecille."
"...E
meno male."
"Dovrei
dirlo io. Dev'essere un'esperienza orribile venire a letto con te."
"Non
si può mai sapere finché non si prova... -
bisbigliò, facendo spallucce. - Comunque non siamo qui per questo."
"E non
credo che lo proverò mai!!"
Fece una
faccia schifata. Alzò lo sguardo e vide Alphonse tentare d'incendiarlo con gli
occhi. Poté giurare di vedere distintamente un'aura maligna intorno a lui.
"...
chi deve raccontare...?"
Cominciava
a diventare (ritornare?) succube di quel ragazzo.
Si alzò nuovamente
Winry, scuotendo la testa per sistemare la coda.
"Posso
andare avanti io? Ne ho una bella da raccontare..." sogghignò,
avvicinandosi ai due.
"...Winry,
vacci piano..." mormorò Al, preoccupato.
Più che una
riunione atta a far ricordare Alphonse da Edward, sembrava più una setta volta
a ucciderlo.
Ed guardò
il ghigno malvagio della ragazza, e deglutì.
“Che
diavolo vuoi raccontare…?”
“Ti ricordi
che tu e Al, da piccoli, volevate sposarmi?”
Infarto.
Al si
schiaffò una seconda volta la mano sulla faccia.
Sempre più
disperato.
"Winryyy..."
cantilenò, come ad implorare pietà. Non per altro, a lui la cosa non lo metteva
minimamente in imbarazzo, ma DIO, aveva appena finito di scannarsi col
Generale, e lei che faceva? Gli dava pure supporto!
"Si?"
Vocina angelica.
"Perché...?"
"Vedi
che ricorda! - e fece segno di vittoria. - Allora... ricordo benissimo che era
quel periodo in cui tu e Al imbrattavate ogni pezzo di carta con
scarabocchi..."
Era tutta
una congiura, per forza.
Un
diabolico piano realizzato per uccidere moralmente Ed.
Lo era PER
FORZA.
“Non erano
scarabocchi ma cerchi alchemici, innanzitutto.”
Era
diventato paonazzo, ma tentava in ogni modo di non darlo a vedere.
Per evitare
le prese in giro di Mustang.
Ma Winry
pareva iniziare a prenderci gusto.
"Oh
beh. Per me erano scarabocchi. E anzi, ancora non capisco cosa ci sia di bello
nell'imbrattare le cose con gessetti o chissà che. Meno male che batti le mani.
- Sbottò, fulminandolo, mentre da dietro si sentiva una risata trattenuta a
stento. - Ad ogni modo. Quel giorno discutevate per tutto! Tu punzecchiavi Al
perché aveva DI NUOVO fatto la pipì a letto, lui ti prendeva in giro perché la
zia ti aveva sgridato per non aver bevuto il latte..."
Ed tirò un
calcio nello stinco a Mustang.
Poi guardò
Winry.
Poi
Alphonse.
Restò fissò
su Alphonse.
“Facevi la
pipì a letto…?!”
Arricciò le
labbra, mentre le sue guance prendevano un colorito roseo.
"Ero
PICCOLO..."
“Pff…”
“Ed, non è
questo l’argomento!!”
“Sì, ma…”
“Smettila!”
Edward si
chetò un attimo, tentando di non ridere più.
Al sperava
di sprofondare.
“Niisan,
sei crudele…”
“Non è
vero!”
"Almeno
a me, la mamma non mi sgridava ogni santo giorno perché non bevevo il mio
latte..."
Incrociò le
braccia, guardando interessato il soffitto.
"E
comunque non lo faccio più!"
“Ma speravo
anche, Alphonse!! E comunque il latte fa schifo.”
“Ragazzi…”
Winry,
mediamente disperata, tentò di riavere l’attenzione su di sé.
“Stavo
dicendo, prima che un certo fagiolino…”
“EHI!!”
“Io non ho
fatto nomi. Hai la coda di paglia?”
“…”
“Stavo
dicendo. Ricordi che litigavate spesso su chi mi avrebbe sposato? Sostenevi
sempre che dovevi essere tu perché eri il maggiore, ma Al diceva che eri troppo
basso per sposarmi. Il che è vero. Bene, ti ricordi che una volta gli hai
lanciato una sfida, e chi avrebbe vinto mi avrebbe sposato a sedici anni?”
Pinako
obaa-chan iniziò a ridacchiare. Ricordava bene anche lei quella storia.
"Ah,
sì, me lo ricordo! - fece Al, dimenticandosi per un momento delle sue piccole
pecche da poppante e sorridendo. - Niisan si arrabbiava sempre quando glielo
dicevo! E lui mi aveva puntato il dito contro sbraitando -Te la farò vedere io,
Al! Winry sarà la mia sposina!- e poi andava dalla mamma a piangere perché gli
dicevo che era basso..."
“Io non
piangevo per una sciocchezza del genere!!”
Un leggero
caldo alle orecchie gli diede il segnale di una vergogna crescente.
“Oh, sì
invece! Ti lamentavi tantissimo se Al ti prendeva in giro su questa cosa…”,
ghignò Winry, passeggiando in circolo in mezzo alla stanza, tenendo le mani incrociate
dietro la schiena, “Come sempre, del resto, fagiolino.”
“NON
CHIAMARMI FAGIOLINO!!”
Non ci fu
bisogno di trattenerlo solo perché Winry era una ragazza (se fosse stato
Mustang, o un maschio a caso, le avrebbe pesantemente prese).
“Okay, Ed,
okay… ti ricordi esattamente cosa sei arrivato a fare per conquistarmi…?”
domandò lei, mettendosi un dito sopra le labbra sorridenti, adorabilmente
malvagia.
“No.
Ovvio.”
“Allora Al
lo ricorderà, vero Al?”
Al
ridacchiò, portandosi una mano alla bocca.
"E...
e come potrei dimenticarlo?"
Dio, il
giorno del lerciume, lo avevano ribattezzato sua madre e Pinako. Portò il suo
sguardo a quello del fratello, vedendolo quasi ringhiare. Poi scambiò uno
sguardo d'intesa con Winry.
"Niisan
si lamentava del fatto che Winry badasse solo alla sua altezza...Così un giorno
venne da me con lo sguardo furioso... forse quella mattina lo avevi preso in
giro di nuovo? - rise - Comunque...Poco lontano da casa c'era un piccolo stagno
melmoso... - Si voltò a guardare il fratello - Tu eri arrivato e avevi urlato
TI SFIDO!, mentre io giocavo con Winry..."
“Esatto,
esatto!”
Gli occhi
le brillarono di intenzione maligna e il suo sorriso si fece ancor più carino.
“Stavamo
normalmente giocando quando tu arrivasti, fagiolino guastafeste. Senza neppure
aspettare la risposta, gli saltasti addosso, finendo nello stagno.”
Roy, che
stava quasi soffocando per non ridere, scoppiò sulla faccia di Ed.
"Fullmetal
è un maiale!!"
Si piegò in
due, tenendosi lo stomaco con ambo le mani, e Edward lo guardò, fulminandolo
con lo sguardo. Al poggiò una mano sulla spalle del fratello, lo sforzo immane
per non ridere anche lui.
"Eravamo
lerci fino al collo! Tu mi prendevi per il colletto e ci facevi rotolare nel
fango, e gridavi La sposo io, la sposo io!!"
“E avevi anche
fatto venire tua madre e mia nonna, per far decretare a loro il vincitore!”
“E’ UNA
CONGIURA!! UNA MALEDETTA CONGIURA!!”
Ed diede
finalmente voce al pensiero martellante che gli rimbombava in testa da un po’.
“Oh,
eravate adorabili tu e Al!”, intervenne Pinako, ridacchiando.
“Decisamente
carini!”, aggiunse Winry, ridendo più apertamente.
“Quanto
darei per vederti, Fullmetal…”
"Generale,
sarebbe meglio di no, sul serio... - disse Al, lasciando scappare un'innocente
risata - Si sarebbe sporcato... non facevamo che battere i pugni sul
fango!"
"Avevate
sporcato il mio vestito nuovo..." sbottò la ragazza, incrociando le
braccia e annuendo.
"Fullmetal
che fa il maiale nel fango non me lo perderei neanche a costo di non uscire con
una donna per un mese..."
“Sai che ti
posso picchiare nel fango quando ti pare?”, disse Ed, guardando Mustang con
furia omicida.
“Ti
ricordi, Al? Avete lottato per quasi un’ora…”
“Un’ora e
mezza. Mamma cronometrò.”
Non era
stato Alphonse a parlare, ma Ed.
Piano
piano, i pezzi di puzzle cominciavano a comporre un quadro completo.
Piano
piano, cominciava a ricordare l’episodio del fango.
Winry e
Alphonse sorrisero al contempo, annuendo.
"Già.
E poi per colpa tua voleva punirci, e voleva dare tutta la torta per la merenda
solo a Winry… Oltretutto, non aveva vinto nessuno, e tu mi tenesti il muso fino
all'ora di cena!"
"Però
Al la sua parte di torta l'aveva presa... tu no, Ed."
“Fullmetal
maiale e senza cibo!”
“Mustang,
SMETTILA.”
“E per una
settimana ti sei rifiutato di giocare con noi! Eri proprio un bambino, Ed…”
“Qualcuno
non ha qualche ricordo un po’ più DEGNO?!”
"Io!"
Una mano
che sbuca da dietro la spalla di Winry.
"Ah,
signorina Andrea!" fece Al, sorridendo.
E stavolta
fu il turno di Ed di schiaffarsi la mano in faccia. Mentre già Roy pregustava
il momento.
“No, tu no.”