Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |       
Autore: Elric_Kyoudai    09/06/2007    12 recensioni
[l'attesissimo (?) seguito di An Embarassing Situation!]
“Alphonse, chi diavolo è tutta sta gente?!”
“Gente che ti aiuterà a ricordare, nii-san.”
“Tutti quanti?”
“Sì, tutti quanti.”
“Devo ascoltarli tutti?”
“Tutti.”
“Anche Mustang?!”
“Anche Mustang.”
“Questa è cattiveria.”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ta-daan!èOé Aspettavate questo momento con impazienza, vero?*ridono*

Ecco a voi l'attesissimissimo seguito di An embarassing situation, ossia Lookin' this photograph!:D Preparatevi perché ne vedrete davvero delle belle...>_>

Ed-Vi odio.

Al-Niisan..ç_ç

Na&Mi- *mpf*

...Siamo giunte alla conclusione che Elricest = Malattia. Adorabile malattia. <3

Perché noi siamo malate. Sìsì.

Un ringraziamento a chi ha letto An embarassing situation, siete stati tanti e ne siamo davvero felici!*O* Speriamo che anche questa possa piacervi tanto quando l'altra (se non di più, a noi mica dispiace!èOé), e ovviamente speriamo di vedervi commentare anche qua!^____^

And now, let's start!èOé!

Capitolo primo

(dove si avranno porno, fango, torte mancate, grattini indesiderati e una quantità esponenziale di Elric VS Mustang)

E racconto sia, aveva pronunciato Mustang un paio d’ore prima.

E Al sembrava averlo preso alla lettera.

“Alphonse, chi diavolo è tutta sta gente?!”

“Gente che ti aiuterà a ricordare, nii-san.”

Un giro di telefonate e aveva riunito praticamente tutte le persone che avessero ricordi grandi e tangibili di Edward.

La casa straripava di gente, tutti più o meno preoccupati per il ragazzo.

“Tutti quanti?”

Ricordava uno ad uno i loro volti, i loro nomi, le loro storie.

Ciò che era nero, oscurato, erano le memorie che condivideva con Alphonse che avevano per protagonisti quegli individui.

“Sì, tutti quanti.”

“Devo ascoltarli tutti?”

“Tutti.”

“Anche Mustang?!”

“Anche Mustang.”

“Questa è cattiveria.”

"Paura, Fullmetal?"

"Non è cattiveria. Si chiama aiuto. E loro mi aiuteranno a farti ricordare!"

Al aveva messo da parte le lacrime, deciso più che mai a far tornare la situazione come prima. E non importava quanta gente servisse, lui ce l'avrebbe fatta.

E non importava neanche se avessero visto quanto in pessime condizioni era la loro casa.

"Possiamo iniziare..."

“Paura di LEI, Mustang? E’ come se avessi paura di un puledrino anestetizzato.”

Ed (che per qualche motivo, probabilmente legato all’amnesia, aveva smesso di dare del tu a Mustang come aveva cominciato a fare alla famosa cena) incrociò le braccia al petto, sbuffando. Passò lo sguardo su tutti i presenti, partendo da Alphonse e facendo il giro antiorario. Erano tutti in circolo, come ad un’assemblea di alcolisti anonimi.

Osservò i loro occhi, pieni di malcelata preoccupazione e voglia di aiutare.

Involontariamente, passò anche su Roy. E lo vide praticamente saltellare sul posto con aria divertita e maligna al contempo. Agitava discretamente la mano per farsi notare dagli Elric.

“…”

Lo guardò col sopracciglio alzato e la bocca deformata dal disgusto.

Se voleva avere la parola, era ovvio ch’era per qualcosa di maligno.

SICURAMENTE.

Ma Al (forse troppo ingenuo per la sua età) sembrò non capirlo. E gli diede la parola.

“Alphonse!!”

"C-che c'é, niisan?"

E il dubbio diventò disarmante certezza.

"Nah, ignoralo, Alphonse, non vuole rievocare certe beghe del passato! Difficoltà Fullmetal? Tranquillo, ci pensa Roy!"

Scattò in piedi con balzo felino, andando al centro della sala e guardando i presenti, con un ghigno molesto sul volto.

Almeno per Edward.

“Che c’è?! Ora questo inizierà a sparare cazzate sul mio conto! Ne sono sicuro!”

Sbuffò, rassegnato.

E che cominciasse a parlare, almeno.
Cominciava a dargli sui nervi quel senso di calore che sentiva stando accanto ad Alphonse e non riuscire a capire che diamine fosse.

Cominciava ad irritarlo avere quegli spazi bianchi e vuoti in testa che, sicuramente, erano prima occupati da qualcuno.

Che iniziasse a parlare, che diamine.

Almeno per una volta nella sua vita sarebbe stato utile.

"Ma..."

"Su, Al, ignoralo! – fece Roy, avvicinandosi allo smemorato e sorridendo maligno, mentre gli scompigliava i capelli - Dunque, cosa potrei tirar fuori... ah sì, certo! Sapete, Ed ha degli hobby strani… a lui piace frugare tra le mie cose..."

Fece qualche passo girando in cerchio, passi ampi.

Sembrava quasi serio.

"Il sottotenente Havoc mi aveva prestato delle riviste poco... adatte a un ragazzino come lui..."

Un brivido cominciò a percorrere, come un millepiedi, la schiena di Edward.

“Cosa DIAVOLO sta DICENDO, Mustang?!”

Non che gli fosse balenato in mente quel che intendeva raccontare.

Era quella faccia che non lo ispirava.

No, proprio per nulla.

Quindi stava per far sapere al mondo qualcosa di orrendo, disgustoso e SICURAMENTE FALSO.

"Taci, Edward. Lavoro per te e per tuo fratello. - Scappellotto. Ormai era di rito. - Come appunto dicevo... mentre tornavo da una giornata di lavoro faticosissimo, come ogni giorno, del resto... decisi di dare un'occhiata a quelle simpatiche riviste, ma quando misi piede in ufficio..."

Lanciò un'occhiata agli Elric, ghignando.

Al lo stava tenendo per le spalle, terrorizzato all'idea di una qualsiasi azione random del fratello.

Omicida probabilmente.

Decisamente probabile.

Dio, se non lo uccideva a fine riunione non lo faceva mai più.

Lui e la mania che gli era venuta di picchiarlo!!

“… dove vuoi andare a parare, maledetto str…”

“Nii-san!”

“Lo è, maledizione!!”

“Ma non puoi dirlo lo stesso!!”

“…”

“Continui, generale.”

Al, molto probabilmente, proprio non c’era arrivato. Né a che genere di riviste fossero, né cosa ci potesse fare il fratello.

"Grazie, Alphonse. - Sorriso bastardo - Continuando, e spero proprio che il ragazzetto non mi interrompa più, quando entrai in ufficio lo sorpresi contemplare le forme prosperose di un'avvenente ragazza in copertina..."

"... NIISAN!"

“NON E’ VERO!! NON E’ VERO!! NON E’ AFFATTO VERO!!”

Il volto di Edward era andato in fiamme, come quello di Winry. Tra gli altri, c’era chi ghignava come per complimentarsi con lui ch’era finalmente cresciuto, chi lo guardava schifato, chi meravigliato.

“Non è possibile!! Non ci credo!! E poi Alphonse con questo non c’entra nulla!! Sta raccontando inutili menzogne!!”

"Alphonse non c'entra niente? – rise il generale – Dio, la sua faccia, quando entrò, davvero non te la ricordi!? E' impossibile dimenticarsi quei simpatici occhietti a palla e le guance color peperone quando aveva visto di cosa stavamo parlando! - rise di grasse risate - Più o meno come la tua adesso!"

Al si schiaffò una mano sulla fronte, cercando di nascondervisi una volta realizzato di QUALE SIMPATICO ANEDDOTO Mustang stesse parlando.

"Senza contare le varie battutine dei soldati... Ah Fullmetal, che spasso!"

Lanciò un’occhiata di pieno odio verso Mustang, sperando di freddarlo all’istante.

“Non ci credo, io non sono un porco maniaco come lei! Non è vero! Alphonse, dimmi che non è vero!!”

Si voltò a guardare Al di fianco a lui, con occhi luccicanti. Più per le lacrime di disperazione che stava per versare che per altro.

"Aaah... - fece lui, piegando un sopracciglio, disperato almeno quanto il fratello - No, niisan, non sei un... porco maniaco..."

"Però ammettilo, quelle tette grosse di piacevano un sacco, eh!"

“La smetta di dire cose disgustose!!”

C’era una parte della mente di Ed che stava cercando, forse riuscendoci, di ricordare. L’altra parte preferiva rimanere oscura e inattiva. Decisamente.

“Non ha senso quello che dice, Mustang!! Perché sarei dovuto essere nel suo ufficio?! Alphonse, dimmi tu la verità su quest’idiozia!!”

"Non so se... quelle tette ti siano piaciute... – sbottò lui, staccando gli occhi da quelli suoi dorati e arricciando le labbra - Ma il Generale si stava decisamente divertendo, quel giorno..."

"Sfido io, Edward Elric colto di sorpresa con delle riviste porno in mano! Roba da filmare!"

Sgomento generale.

“Mustang!! La smetta di dire cose orrende del genere!!”

Il volto in fiamme e le lacrime agli occhi.

No, decisamente si rifiutava di ricordare.

“Alphonse, io non intendevo se mi piaceva o meno quella cosa!! Devi dirmi perché ero nel suo ufficio!! Se lo chiedessi a lui mi direbbe una bugia!! E’ matematico!!”

"Io... io... credo fossi lì per sistemare le sue cose... ti lamentavi sempre di quando ti mandava a pulire il suo ufficio!" fece lui, tentando di pescare uno tra i tanti motivi.

"Era lì perché sapeva che i porni eran lì. Fine." Ghignò.

"Generale, non è vero! La smetta!" sbraitò, rosso di imbarazzo.

“Io non leggo certe cose!! Lo fai tu perché sei un animale!! Non guardo di ste cose!! Lei è un maledetto bugiardo!! Diffamatore!!”

Oramai stava andando nei matti. Fortunatamente Al lo teneva per le spalle, sennò sarebbe saltato addosso a Mustang per finirlo a suon di pugni.

“Di certo ti stavo sistemando quel porcile e le avrò trovate per caso!!”

Esattamente.

"E' sicuramente così, Niisan! Glielo dica anche lei, generale!"

Dio, ora capiva l'ansietà di Edward quando gli aveva dato la parola!

"Io non c'ero, io non so. Lui guardava!" rispose quello, facendo spallucce

“Io non guardavo nulla!! La smetta di dire schifezze sul mio conto!! Lei guarda i porno!! Non io!!”

Tentò di liberarsi della presa di Al, dimenandosi per potergli piombare addosso.

Perché doveva essere presente anche Mustang, maledizione?!

“Stai dicendo solo idiozie!!”

E Al si mise in ginocchio sul divano, tenendolo stretto a se per non farlo scappare.

"Niisan ti sta solo provocando! Me lo ricordo io, non preoccuparti, mi avevi fatto la testa ad acqua quella mattina perché non ci volevi andare, a pulire!"

"Ti lamenti degli ordini di un tuo superiore, Fullmetal?"

E SE NE STUPIVA?!

COME POTEVA STUPIRSENE?!

“Certo che sì!! In quel dannato ufficio ci ho trovato di tutto!! Cartacce, preservativi USATI, fumetti idioti, cose sconce… di tutto!!”

Cominciava a ricordare, a quanto pare.

Purtroppo, sussurrava piangendo una parte del suo cervello.

“P... preservativi usati...?!" Si sentì un coro, dietro di lui.

"Se sono un latin lover, la colpa non è mia!"

"Dio Generale basta! Smetta di provocarlo!"

"Ma mi diverto!"

“Io no!! Assolutamente!! E non devi farlo nemmeno tu!!”

Nessuno sembrava oramai più stupirsi del tono confidenziale con cui si rivolgeva ad un suo superiore.

“Sei semplicemente orrendo!! E comunque le stavo mettendo semplicemente a posto, DI-SGU-STA-TO!!”

Al scoccò un'occhiataccia furiosa al Generale.

"Gliele brucerò. Tanto lo so che sono sue! Ricordo benissimo di aver visto un'etichetta col suo nome sulla copertina di Porcella 2000!"

Quelle riviste avevano girato un bel po'.

Quasi quanto stavano girando le palle di Ed e di come erano girate le voci per cui il generale Mustang e il piccolo Elric avevano trovato il Fullmetal fare… strane cose su quelle riviste. Addirittura, fra i più pettegoli, girava voce che Edward fosse ubriaco e che avesse chiesto a Roy d’insegnargli qualcosa di quello che la rivista illustrava.

Dio, perché stava ricordando?

“Fallo!! Bruciagliele tutte!! E magari brucia anche lui!!”

"Non posso bruciarlo!"

"Ahahah, Fullmetal che c'è? Ti stai ricordando per bene ogni dettaglio?"

Mustang sorrise, di un sorriso beffardo. Che se avesse potuto, se Al non lo stesse trattenendo, si sarebbe alzato e gli avrebbe assestato un bel pugno per farglieli cadere, quei dannati denti.

Dio, se stava ricordando.

Il viso gli stava andando letteralmente in fiamme. Non ricordava di essersi mai vergognato tanto in vita sua.

(Non ricordava i boxer in testa, appunto.)

“Brucialo!! E fregatene se non puoi!! Faresti un piacere all’umanità intera!!”

"Non VOGLIO bruciare qualcuno!"

Gli avrebbe detto "Brucialo tu!", se non avesse saputo che con tutta probabilità lo avrebbe fatto. In fondo battere le mani non sarebbe stato difficile.

"Tsk! Se mi bruciasse non ci sarebbe più divertimento per te e... il tuo... amico."

“… a cosa sta alludendo, Mustang…?”

Sopracciglio alzato e bocca disegnata secondo la linea irregolare del disgusto pieno.

Dio, che nervi quell’uomo.

“E comunque non mi sembra tu sia molto utile per aiutarmi a ricordare! E’ inutile come al solito, Blueflame idiota dei miei stivali!”

"Invece a me sembra che ti stia proprio aiutando... - ghignò - Forse Al quel giorno, per un momento ti ha odiato..."

Fermò il suo andare avanti e indietro per la stanza, guardandolo per cogliere la sua espressione.

"E comunque sai, a cosa alludo."

“No, non lo so.”

Fronteggiò il suo sguardo con smisurato orgoglio e gelò il proprio viso su un’espressione di disgusto e sufficienza.

“E poi, Alphonse non mi sembra proprio persona da odiare qualcuno.”

Erano i suoi occhi a parlare per lui. Per il fratellino che ancora non sapeva di avere. Di cui non ricordava nulla.

Alphonse in parte si rincuorò. Non aveva ancora ricordato che fosse suo fratello, ma per lo meno aveva inquadrato la sua persona senza tanti problemi.

E forse erra un barlume di speranza.

"Ma sì, Ed! – fece l’odiato, sbattendogli l'indice sulla fronte - Alla tua età lo fanno tutti!"

"Fare... cosa...?" balbettò Alphonse, senza capire.

"Ma ovvio, Al, guardare le riviste porno e mast..."

Questa volta, niente lo salvò da un pugno diritto sul naso.

“Mustang!! Lavati quella lingua, santi!!”

Poi si rivolse ad Al, che guardava quell’altro con aria interrogativa.

“Non ascoltarlo, Alphonse, dice solo idiozie.”

"O... ok..." si limitò a dire Al, lanciando un'occhiata prima al fratello furibondo, poi a un Mustang decisamente dolorante in ginocchio sul tappeto mentre si teneva il viso.

"Vuoi deturparmi?!" urlò, sollevando il pugno destro e agitandolo a vuoto.

“Non ci vuole molto, vedendo come parte. E comunque la migliorerei solo!”, rispose, lievemente (?) acido, incrociando le gambe sul divano e le braccia al petto. Sbuffò profondamente.

“E te la sei ampiamente cercata.”

"Ti manderò a casa la fattura. E comunque sai benissimo di averli sfogliati anche tu, quei giornali. Me lo ricordo!"

"... niiisan?"

“E io la fattura la brucerò. E non sfogliavo proprio niente!! Maniaco visionario diffamatore!! Alphonse, non ascoltarlo!! Per favore!!”

"No, niisan, lo sai che... - No, che non lo sapeva - ... beh, non preoccuparti, mi fido più di te che di lui!"

"Alphonse da che parte stai!?"

“Dalla mia, com’è giusto che sia!”

Rise Ed, altezzoso, con la testa rivolta al soffitto, con la mano sulla guancia.

Sì, stava ricordando. Ma nessuna traccia di Alphonse.

"Ah-ah. Sta dalla tua perché tu non sei capace a farti valere da solo... e comunque ammettilo, ti sono piaciute."

Braccia conserte, ghigno sul viso. Mustang ci godeva, a stuzzicarlo.

"Altrimenti non ti ci avrei trovato imbambolato."

E se avesse voluto avrebbe potuto mandargli un bacetto, tanto per fargli saltare i nervi definitivamente.

“Non ero imbambolato perché mi piacevano, ero imbambolato dal disgusto!!”

Continuava a sbraitare, indicandolo col dito come un avvocato.

Si sta trasformando in una pagliacciata. O un’assurdità.

Sempre colpa di Mustang.

"Tutti dicono così, alla prima occhiata. Alla seconda... - si avvicinò, con fare poco convincente, e fletté il busto in avanti - già cominci a cambiare idea..."

E il suo indice sfiorò il mento, gratta gratta.

"... G-Generale io mi ferm..."

Un secondo pugno. Questa volta sotto il mento.

“Le. Sembro. Un. Cavolo. Di. Gatto. Mustang?!”

Oramai Ed fumava di rabbia e vergogna.

Santi, sembrava che Mustang non avesse altro da fare nella vita che tormentargli le palle.

“E tanto non ci sarà una seconda volta!!”

"Dici? Scommetto che se vado in camera tua ne trovo altre..."

Un pugno sulla testa.

"... e la prossima volta ti ritroverai calvo."

"Ahum, basta, smettetela di discutere! - sbottò Al, battendosi le mani sulle ginocchia - Così non arriveremo a niente!"

Quasi ignorò Alphonse, troppo impegnato nelle sue beghe col Generale.

Neppure l’orgoglio aveva scordato, a quanto pare.

“Ah-ah, voglio proprio vedere come mi fai diventare calvo, uomo che sussurrava ai cavalli!”

E lui subito gli afferrò la coda, tirandola un poco.

"Sicuro di volerlo sapere?"

“Provaci se hai coraggio!”

Era nel suo sangue, questo. Questo continuo sfidare con bocca e occhi.

Non provocare il cavallo che dorme.

... ok, non era proprio così, ma... lui tirò comunque,sentendo i capelli tendersi sotto la sua stretta. E Al si mise in ginocchio sul divano, dando deboli pacche alla mano di Roy.

"Generale! La smettaaa!"

Piuttosto che lamentarsi con lui, Elric si sarebbe morso la lingua e se la sarebbe mangiata. Tutta.

“Ah! Crede anche di farmi male?! Illuso!”

Gli tirò l’ennesimo pugno, questa volta nello stomaco.

Stavano dando spettacolo. Come al solito.

"Non lo credo, Fullmetal... - E tirò con più forza, vedendo Ed strizzare un attimo gli occhi - Ne sono sicuro!"

E ovviamente i due non facevano nulla per evitare possibili danni o, più probabilmente, figure di merda.

Ad Alphonse venne l'immensa voglia di alzarsi e prendere una bacinella piena d'acqua così da gettarla addosso al Gatto e al Cane e raffreddare un po' i bollori.

Probabilmente, l’unica soluzione possibile.
Ed saltò giù dal divano, calciando la parte bassa tra le gambe di Roy.

“Ma fai sempre le stesse cose Mustang, sei un gran bel po’ palloso…”

Non riuscì a ribattere, preso a tenersi tra le mani il gioiello di famiglia.

"Niisan! - adesso era Al però a prenderlo per la coda - Chiedi scusa al Generale!"

E intanto il pubblico ammirava, basito.

“No! Per nulla! Non chiederò MAI scusa a quest’uomo così palloso e privo d’inventiva!”

Era diventato un vizio prenderlo per i capelli?

"Ma guardalo, gli hai fatto male davvero stavolta! Almeno aiutalo!”

“Era mia intenzione fargli male, Alphonse, sai? E comunque CI GODO!!”, esultò.

Alphonse scosse la testa. Era impossibile far ragionare il fratello, soprattutto quando c'era Roy Mustang tra le palle.

... proprio il caso di dirlo poi.

Sbuffò, saltando giù dal divano e avvicinandosi a Roy, dandogli una mano a rimettersi in piedi e facendolo accomodare accanto ad Edward.

"Sta bene?"

"... gli strapperò gli arti che gli rimangono..."

Grosso gocciolone sulla testa.

“Non ci riusciresti neppure mettendoci tutte le tue misere forze e il tuo ancor più misero cervello.”

Oramai era un ring Elric VS Mustang, senza possibilità di vittoria di uno dei due. O che uno dei due la smettesse.

Insomma, una battaglia persa in partenza.

"Lascia che mi riprenda e vedrai Dio in persona."

Una battaglia che sarebbe potuta durare all'infinito, se qualcuno non avesse messo freno.

"Adesso basta. Tutti e due. Avete dato spettacolo, ora torniamo di nuovo in carreggiata?"

“Prima voglio proprio vedere come ci riuscirà. Ah! Contaballe gonfiato!”

"Ho. Detto. Basta."

Piede che batteva a terra, sguardo che non accettava repliche.

"Dillo a Mustang! Io non c'entro! Ha iniziato lui!"

Leggera reminiscenza del rapporto che aveva dimenticato. Alphonse faceva quello sguardo e lui la piantava. Stavolta non successe semplicemente perchè aveva perso la memoria. Anche se un po' influenzato pareva esserlo comunque.

"Edward..." sbottò, spazientito, lasciando scivolare le braccia sui fianchi.

Roy scosse la testa, abbozzando un sorriso.

"Su Fullmetal, non fare il bambino.”

Voltò la testa con lentezza meccanica e la sua faccia divenne una maschera di rabbia.

“Io BAMBINO? Lei racconta INFAMIE sul mio conto, mi tocchi manco fossi suo FIGLIO e IO sono il bambino?! Il suo metro di giudizio è decisamente sballato, Blueflame dei miei stivali.”

"io dico solo la VERITA', ti tocco perché MI DIVERTO, e SI’, tu sei un BAMBINO. Hai ancora il moccio al naso."

Il leggero rumore di una mano che si scontrava sulla fronte, ripetuto almeno una decina di volte.

“Non ho il moccio al naso!! E se mi tocchi perché ti diverti sei un maledetto pervertito!! Vergognati!!”

"Quelle riviste ti han fatto male al cervello, eh, Ed..."

"Generale, per favore..." implorò Al sentendosi piccolo piccolo.

Inutile supplicare Edward, eh?

“E non mi chiamare Ed!! Te l’ho già detto!! Non puoi!! Mi fa schifo detto da lei!!”

Non riusciva proprio minimamente ad accorgersi di come stava mettendo in imbarazzo il povero Alphonse. E di come si stava rendendo schifosamente ridicolo di fronte a tutti.

"Ah sì... e chi può chiamarti Ed, Ed?"

... forse contava in un dejàvù. Alphonse gli dedicò uno sguardo, che lui ricambiò, sollevando un sopracciglio.

Si, ci contava.

“TU no di certo! Ti avevo anche detto chi! Poteva Winry e… un’altra persona… oltre Pinako obaachan…”

Sì, c’era un’altra persona. E sentiva ch’era importante. La più importante di tutte.

Ma non riusciva a figurarsi il suo volto nella mente. Anche con tutti gli sforzi possibili ed immaginabili.

Però era sicuro che ci fosse.

Al cento per cento.

“Trova il nome a quell'altra persona, e forse ti lascerò le palle in pace, Fullmetal."

Si stiracchiò, alzando le braccia verso il soffitto e le gambe sul pavimento, sperando di aver attivato in lui qualche meccanismo. E vide Al sorridergli, con la coda nell'occhio.

“Non è affatto vero, lo so benissimo che sarai il mio tormento eterno.”

Di nuovo gambe incrociate e braccia al petto, il mento sulla mano destra.

Chi era?

Chi poteva essere?

No, porca miseria, non ci riusciva proprio.

Né volto, né nome.

“No, non so chi sia, cazzo…”

Che fastidio assurdo.

Il sentore di aver perso una sfida.

"Allora continuerai ad essere tormentato."

Al dal canto suo lo guardò. Si stava sforzando di farsi luce tra i suoi ricordi, lo sapeva, lo vedeva.

E quasi si ritrovò a chiedersi se fosse successo a lui, come sarebbero andate le cose.

... probabilmente avrebbe sentito un gran vuoto.

Quello che sentiva Edward, nonostante non lo desse a vedere.

“Mustang, il suo ragionamento non ha senso. Ho già la sfiga che non ricordo un pezzo FONDAMENTALE della mia storia poi devo avere TE che mi minacci di cose impossibili e mi tormenti le palle in modo assurdo? Dov’è la logica? Blueflame dei miei stivali.”

"Le mie minacce sono tutte fattibilissime, Edward. E se ricorderai qualcosa, ammesso che il tuo cervello non sia andato perennemente in vacanza, sarà SOLO GRAZIE A ME."

E con quale convinzione lo disse, poi!

Sicuramente a furia di dire stupidate, gli avrebbe provocato un altro trauma. Al era sicuro che se Ed avesse potuto scegliere chi dimenticare, quello sarebbe stato proprio il Generale.

Certamente, avrebbe preferito dimenticare la persona che più odiava al mondo, piuttosto che quella più importante.

“Fattibilissime un paio di palle! E io non ho il cervello marcio come TE, idiota!!”

"Dici? Allora come mai stiamo facendo tutto questo?"

Allargò le braccia, indicando la gente di fronte a lui.

"Il Niisan non ha un cervello marcio, Generale. Su."

"In questo momento una sua parte è TERRIBILMENTE marcia, Alphonse..."

“Non è marcia! Ho solo scordato qualcosa!! Non usare termini a sproposito, analfabeta!”

Al solito, ogni loro discussione prendeva risvolti osceni del genere. Una raffica d’insulti.

"Il problema è che la parte davvero marcia del tuo cervello sembra esser rimasta intatta, Fullmetal!"

E sarebbe potuta durare anche tutta la notte, senza l'intervento di un arbitro sempre all'erta.

"Ma la volete piantare?!"

Anche di due.

"Winry, Dio sia lodato, fermali!" fece Al, piagnucolando.

“Ha cominciato lui!!”, si difese Edward, infilando nell’occhio dell’altro un indice accusatore.

"Non mi interessa chi ha cominciato. Mi interessa che LA PIANTATE, questa roba sta diventando una barzelletta!"

"Ahia - gli afferrò la mano, strattonandogliela - Sei violento!"

“Con te sempre, Blueflame.”

No, Winry non poteva riuscirci a fermarli. Proprio no.

Se a malapena, in generale, poteva riuscirci Alphonse, la fanciulla non aveva nessuna possibilità.

“Sempre. E. Comunque.”

"Prima o poi ti sbatterò in galera per insubordinazione."

"Prima o poi qualcuno vi ucciderà per aver raggiunto il limite della sopportazione." sbottò Winry, tornando a sedersi affianco alla nonna.

"Prima o poi ti chiuderò in camera per evitare di fare danni, Niisan..."

Sommerso dagli insulti, Edward decise di rispondere ad uno per volta.

A Roy: “Provaci e anche tu avrai bisogno di qualche arto di metallo.”

A Winry: “Prima ucciderò io Mustang.”

A Alphonse: “Non puoi chiudermi in camera!! Sono tuo fratello maggiore!!”

E si mise la mano sulla bocca.

Era una frase che gli era uscita di bocca automaticamente, senza pensarci.

Non ricordava ancora Alphonse, per nulla, ma quelle erano parole intrise in lui. Uscite automaticamente.

"...Ehi. Sta funzionando?"

Al gli si gettò alle spalle, guardandolo con intensità. Sperava in un accenno, in un assenso, in un "Ho ricordato", o qualunque cosa di simile, mentre il cuore, alle sue parole, gli era letteralmente salito in gola.

"Ripetilo... Niisan, ripetilo!"

“… non so neppure che ho detto.”

Una di quelle frasi che vengono pronunciate soprappensiero. Una di quelle che non ricordi perché l’hai pronunciata mentre la tua mente era altrove.

Così era catalogabile l’agglomerato di parole uscito dalle labbra di Edward.

Tuttavia, Alphonse non si sentì di dire qualcosa, e si limitò a sospirare, lasciando che le mani scivolassero dalle sue spalle.

"Non importa... ricorderai..." e sorrise, rimettendosi a sedere.

“Uff, spero… perché comincia a farmi male la testa…”

"Mi dispiace Niisan..."

"Non ti facevo così arrendevole, Fullmetal..."

Un secondo dito nell’occhio.

“Io non sono arrendevole, bastardo!”

Oroscopo di oggi per i cavalli: la cecità busserà presto alla vostra porta.

"LA PIANTI, CRISTO?!

“No, fino a quando respirerai!!”

"...Non ho altri occhi da cavare, almeno."

"Hai altre due cose rotonde da cavare a morsi, però."

"...Se le vedresti, non le morderesti, fidati..."

"Le prenderei a calci."

"Dico che ti farebbero ben altro effetto."

"Non sono una delle tue donne, imbecille."

"...E meno male."

"Dovrei dirlo io. Dev'essere un'esperienza orribile venire a letto con te."

"Non si può mai sapere finché non si prova... - bisbigliò, facendo spallucce. - Comunque non siamo qui per questo."

"E non credo che lo proverò mai!!"

Fece una faccia schifata. Alzò lo sguardo e vide Alphonse tentare d'incendiarlo con gli occhi. Poté giurare di vedere distintamente un'aura maligna intorno a lui.

"... chi deve raccontare...?"

Cominciava a diventare (ritornare?) succube di quel ragazzo.

Si alzò nuovamente Winry, scuotendo la testa per sistemare la coda.

"Posso andare avanti io? Ne ho una bella da raccontare..." sogghignò, avvicinandosi ai due.

"...Winry, vacci piano..." mormorò Al, preoccupato.

Più che una riunione atta a far ricordare Alphonse da Edward, sembrava più una setta volta a ucciderlo.

Ed guardò il ghigno malvagio della ragazza, e deglutì.

“Che diavolo vuoi raccontare…?”

“Ti ricordi che tu e Al, da piccoli, volevate sposarmi?”

Infarto.

Al si schiaffò una seconda volta la mano sulla faccia.

Sempre più disperato.

"Winryyy..." cantilenò, come ad implorare pietà. Non per altro, a lui la cosa non lo metteva minimamente in imbarazzo, ma DIO, aveva appena finito di scannarsi col Generale, e lei che faceva? Gli dava pure supporto!

"Si?"

Vocina angelica.

"Perché...?"

"Vedi che ricorda! - e fece segno di vittoria. - Allora... ricordo benissimo che era quel periodo in cui tu e Al imbrattavate ogni pezzo di carta con scarabocchi..."

Era tutta una congiura, per forza.

Un diabolico piano realizzato per uccidere moralmente Ed.

Lo era PER FORZA.

“Non erano scarabocchi ma cerchi alchemici, innanzitutto.”

Era diventato paonazzo, ma tentava in ogni modo di non darlo a vedere.

Per evitare le prese in giro di Mustang.

Ma Winry pareva iniziare a prenderci gusto.

"Oh beh. Per me erano scarabocchi. E anzi, ancora non capisco cosa ci sia di bello nell'imbrattare le cose con gessetti o chissà che. Meno male che batti le mani. - Sbottò, fulminandolo, mentre da dietro si sentiva una risata trattenuta a stento. - Ad ogni modo. Quel giorno discutevate per tutto! Tu punzecchiavi Al perché aveva DI NUOVO fatto la pipì a letto, lui ti prendeva in giro perché la zia ti aveva sgridato per non aver bevuto il latte..."

Ed tirò un calcio nello stinco a Mustang.

Poi guardò Winry.

Poi Alphonse.

Restò fissò su Alphonse.

“Facevi la pipì a letto…?!”

Arricciò le labbra, mentre le sue guance prendevano un colorito roseo.

"Ero PICCOLO..."

“Pff…”

“Ed, non è questo l’argomento!!”

“Sì, ma…”

“Smettila!”

Edward si chetò un attimo, tentando di non ridere più.

Al sperava di sprofondare.

“Niisan, sei crudele…”

“Non è vero!”

"Almeno a me, la mamma non mi sgridava ogni santo giorno perché non bevevo il mio latte..."

Incrociò le braccia, guardando interessato il soffitto.

"E comunque non lo faccio più!"

“Ma speravo anche, Alphonse!! E comunque il latte fa schifo.”

“Ragazzi…”

Winry, mediamente disperata, tentò di riavere l’attenzione su di sé.

“Stavo dicendo, prima che un certo fagiolino…”

“EHI!!”

“Io non ho fatto nomi. Hai la coda di paglia?”

“…”

“Stavo dicendo. Ricordi che litigavate spesso su chi mi avrebbe sposato? Sostenevi sempre che dovevi essere tu perché eri il maggiore, ma Al diceva che eri troppo basso per sposarmi. Il che è vero. Bene, ti ricordi che una volta gli hai lanciato una sfida, e chi avrebbe vinto mi avrebbe sposato a sedici anni?”

Pinako obaa-chan iniziò a ridacchiare. Ricordava bene anche lei quella storia.

"Ah, sì, me lo ricordo! - fece Al, dimenticandosi per un momento delle sue piccole pecche da poppante e sorridendo. - Niisan si arrabbiava sempre quando glielo dicevo! E lui mi aveva puntato il dito contro sbraitando -Te la farò vedere io, Al! Winry sarà la mia sposina!- e poi andava dalla mamma a piangere perché gli dicevo che era basso..."

“Io non piangevo per una sciocchezza del genere!!”

Un leggero caldo alle orecchie gli diede il segnale di una vergogna crescente.

“Oh, sì invece! Ti lamentavi tantissimo se Al ti prendeva in giro su questa cosa…”, ghignò Winry, passeggiando in circolo in mezzo alla stanza, tenendo le mani incrociate dietro la schiena, “Come sempre, del resto, fagiolino.”

“NON CHIAMARMI FAGIOLINO!!”

Non ci fu bisogno di trattenerlo solo perché Winry era una ragazza (se fosse stato Mustang, o un maschio a caso, le avrebbe pesantemente prese).

“Okay, Ed, okay… ti ricordi esattamente cosa sei arrivato a fare per conquistarmi…?” domandò lei, mettendosi un dito sopra le labbra sorridenti, adorabilmente malvagia.

“No. Ovvio.”

“Allora Al lo ricorderà, vero Al?”

Al ridacchiò, portandosi una mano alla bocca.

"E... e come potrei dimenticarlo?"

Dio, il giorno del lerciume, lo avevano ribattezzato sua madre e Pinako. Portò il suo sguardo a quello del fratello, vedendolo quasi ringhiare. Poi scambiò uno sguardo d'intesa con Winry.

"Niisan si lamentava del fatto che Winry badasse solo alla sua altezza...Così un giorno venne da me con lo sguardo furioso... forse quella mattina lo avevi preso in giro di nuovo? - rise - Comunque...Poco lontano da casa c'era un piccolo stagno melmoso... - Si voltò a guardare il fratello - Tu eri arrivato e avevi urlato TI SFIDO!, mentre io giocavo con Winry..."

“Esatto, esatto!”

Gli occhi le brillarono di intenzione maligna e il suo sorriso si fece ancor più carino.

“Stavamo normalmente giocando quando tu arrivasti, fagiolino guastafeste. Senza neppure aspettare la risposta, gli saltasti addosso, finendo nello stagno.”

Roy, che stava quasi soffocando per non ridere, scoppiò sulla faccia di Ed.

"Fullmetal è un maiale!!"

Si piegò in due, tenendosi lo stomaco con ambo le mani, e Edward lo guardò, fulminandolo con lo sguardo. Al poggiò una mano sulla spalle del fratello, lo sforzo immane per non ridere anche lui.

"Eravamo lerci fino al collo! Tu mi prendevi per il colletto e ci facevi rotolare nel fango, e gridavi La sposo io, la sposo io!!"

“E avevi anche fatto venire tua madre e mia nonna, per far decretare a loro il vincitore!”

“E’ UNA CONGIURA!! UNA MALEDETTA CONGIURA!!”

Ed diede finalmente voce al pensiero martellante che gli rimbombava in testa da un po’.

“Oh, eravate adorabili tu e Al!”, intervenne Pinako, ridacchiando.

“Decisamente carini!”, aggiunse Winry, ridendo più apertamente.

“Quanto darei per vederti, Fullmetal…”

"Generale, sarebbe meglio di no, sul serio... - disse Al, lasciando scappare un'innocente risata - Si sarebbe sporcato... non facevamo che battere i pugni sul fango!"

"Avevate sporcato il mio vestito nuovo..." sbottò la ragazza, incrociando le braccia e annuendo.

"Fullmetal che fa il maiale nel fango non me lo perderei neanche a costo di non uscire con una donna per un mese..."

“Sai che ti posso picchiare nel fango quando ti pare?”, disse Ed, guardando Mustang con furia omicida.

“Ti ricordi, Al? Avete lottato per quasi un’ora…”

“Un’ora e mezza. Mamma cronometrò.”

Non era stato Alphonse a parlare, ma Ed.

Piano piano, i pezzi di puzzle cominciavano a comporre un quadro completo.

Piano piano, cominciava a ricordare l’episodio del fango.

Winry e Alphonse sorrisero al contempo, annuendo.

"Già. E poi per colpa tua voleva punirci, e voleva dare tutta la torta per la merenda solo a Winry… Oltretutto, non aveva vinto nessuno, e tu mi tenesti il muso fino all'ora di cena!"

"Però Al la sua parte di torta l'aveva presa... tu no, Ed."

“Fullmetal maiale e senza cibo!”

“Mustang, SMETTILA.”

“E per una settimana ti sei rifiutato di giocare con noi! Eri proprio un bambino, Ed…”

“Qualcuno non ha qualche ricordo un po’ più DEGNO?!”

"Io!"

Una mano che sbuca da dietro la spalla di Winry.

"Ah, signorina Andrea!" fece Al, sorridendo.

E stavolta fu il turno di Ed di schiaffarsi la mano in faccia. Mentre già Roy pregustava il momento.

“No, tu no.”

  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Elric_Kyoudai