L'abbraccio di un padre

Draco avvertì la mano calda di sua madre nella propria.

Suo padre stava per essere trascinato via dalla sua famiglia verso una prigionia senza ritorno.

Ergastolo.

Non lo avrebbe più rivisto.

Suo padre, che lui aveva sempre considerato come un modello da seguire, come un uomo forte e perfetto, un supereroe che sarebbe sempre stato lì per lui, ora si sottraeva alla presa degli Auror, tendeva le mani nel disperato gesto di sfiorare ancora una volta sua moglie e suo figlio.

Draco avrebbe voluto correre verso di lui.

Avrebbe voluto stringerlo, poco importava che fossero cose da Grifondoro. Voleva solo sentire le braccia forti di suo padre attorno a sé, voleva sperimentare quel senso di protezione mai provato.

Lucius riuscì a liberarsi e si avvicinò a Narcissa, che, in lacrime, lasciò la mano del figlio per abbracciare il marito.

Gli Auror non fecero nulla per fermarli.

«Non mi abbandonare, non mi abbandonare.» mormorava Narcissa. A Draco si strinse il cuore a vederla ridotta così. Lucius le accarezzava la schiena sussurrando parole di conforto.

Lo sguardo del Mangiamorte si posò sul figlio, rimasto a guardarli da lontano, gli occhi colmi di lacrime represse.

Non te ne andare, padre… pensava. Ma non poteva dirlo, perché lui era un Malfoy. Abbracciami, ti prego.

Quel muto ed irrealizzabile desiderio non fece che aumentare la morsa che gli serrava il petto.

Lucius parve leggere qualcosa negli occhi del figlio e, inaspettatamente, spostò la moglie un po’ più a destra e aprì il braccio, come a dire: c’è posto anche per te.

Draco si avvicinò titubante, poi si tuffò tra le sue braccia.

Era come aveva sempre immaginato: si sentiva protetto, al sicuro, sentiva i muscoli di suo padre contrarsi sotto di lui ad ogni respiro, avvertiva la sua presa salda sulla schiena e le sue dita incerte tra i propri capelli.

Era l’abbraccio di un padre, quello che non aveva mai ricevuto in tutti quegli anni.

«Prenditi cura di tua madre.» gli soffiò Lucius in un orecchio.

Draco annuì, certo che se avesse osato aprir bocca si sarebbe svegliato da quel sogno. Perché non poteva essere altro che un sogno, no? Perché Lucius non lo avrebbe mai abbracciato, lui era un freddo e pretenzioso Mangiamorte.

Eppure sembrava tutto così reale…

«Malfoy, è ora di andare.» lo richiamò un Auror e quel momento finì.

La famiglia si sciolse dall’abbraccio, Lucius fu incatenato, Narcissa iniziò a singhiozzare. Mentre gli Auror lo trascinavano via attraverso il lungo corridoio buio, suo padre continuò a girarsi e Draco non staccò lo sguardo dal suo finché l’uomo non venne inghiottito dall’oscurità. Solo allora permise alla sofferenza di prendere il sopravvento e si lasciò cadere in ginocchio, i pugni convulsamente stretti e le lacrime fino ad allora trattenute che si infrangevano sul pavimento.

Questa storia ha partecipato al contest "Anche le Serpi meritano un Oscar" e ha vinto i seguenti premi:

Angolo Autrice

Questa è la prima fanfiction senza pairing che scrivo, non è strano? xD

Comunque, eccomi di ritorno con una piccola flashfic (che ha rischiato di diventare one-shot) sulla famiglia Malfoy.

Il punto di vista è per lo più quello di Draco, ho provato a immaginare cos’abbia provato nel vedere suo padre dirigersi verso Azkaban, non sapendo che verrà poi liberato.

Ho voluto mostrare dei Serpeverde un po’ più umani di come appaiono, una famiglia unita, una donna forte ma che soffre, un ragazzo che si vede portare via il padre.

È una cosetta senza pretese, ma spero che mi lasciate qualche piccola recensione, ci tengo a conoscere la vostra opinione! ^^